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Chiede biglietto a Rom: lei le strappa i capelli – FOTO

Oggi pomeriggio, venerdì 30 gennaio, c’è stata una nuova aggressione subita da una donna, agente di stazione, addetta a una delle stazioni della metropolitana linea B, che ha il compito di vigilare sulle entrate e sulle uscite dei passeggeri attraverso i tornelli. Quello che si sa è che molto probabilmente l’operatrice dell’Atac, facendo il suo lavoro, ha avuto una discussione con un passeggero, sembra una donna di etnia rom che l’ha aggredita, e durante la colluttazione le ha staccato, tirando con le mani, una ciocca di capelli. L’Atac, con il piano industriale presentato quest’anno ha previsto un ulteriore taglio sui fondi destinati alla sicurezza, un taglio che ammonta a 6/7 milioni di euro rispetto ai 30 milioni del vecchio piano ed ento il 2016 ancora tagli per 3/4 milioni di euro.

Queste novità hanno portato materialmente a fare a meno di molte guardie giurate a presidio delle stazioni e soprattutto degli operatori Atac. Per esempio nel deposito di Centocelle fino a poco tempo fa era presente una pattuglia itinerante di guardie giurate, addetta alla sicurezza soprattutto del personale di macchina e dopo i tagli è stata tolta.Alessandro Neri, vicesegretario regionale della Faisa Conf. A.i.l. aggiunge che “Abbiamo già fatto una richiesta all’assessore Guido Improta, e alla dirigenza Atac per un incontro al fine di avere delucidazioni in merito al piano industriale che mostra evidenti punti non chiari e soprattutto avere delle spiegazioni in materia di sicurezza. Non si può più aspettare perché questa è l’ennesima aggressione e vorremmo evitarne altre”.

http://www.ilquotidianodellazio.it/articoli/12576/roma-strappa-i-capelli-ad-una-agente-di-stazione-della-metro-b

Ancona: pestato a mazzate da tunisino

Una vera e propria spedizione punitiva quella messa in atto da G. E., 35enne di origini tunisine nei confronti di un connazionale di 34 anni. L’aggressore è sceso in strada e ha affrontato il suo coetaneo. Prima lo ha colpito ripetutamente alla testa con una mazza da baseball, fratturandogli l’osso cranico, poi lo ha colpito con un coltello fino a lacerargli gravemente un tendine della mano. E’ quanto successo ieri, nella notte di follia di via Beniamino Gigli che, a quanto pare, è frutto di un regolamento di conti all’interno del mercato della droga. Ma ci sono ancora tanti elementi da chiarire e su questo lavora la polizia. Proprio loro, i poliziotti, per fortuna sono intervenuti immediatamente. Appena arrivato l’allarme al 113, gli agenti delle volanti, guidati dal vice questore aggiunto Cinzia Nicolini, si sono precipitati per sventare quella che altrimenti sarebbe stata una tragedia. Il fascicolo è finito sulla scrivania del pm anconetano Irene Bilotta, già al lavoro sul nuovo caso, per cui ha mosso un’accusa pesante nei confronti del tunisino: tentato omicidio. Una contestazione dovuta, se non altro perché il violento ha deliberatamente picchiato alla testa che è una parte vitale. Adesso bisognerà attendere cosa succederà dopo che l’indagato, difeso dall’avvocato Roberto Regni, si presenterà di fronte al Gip.

Gli inquirenti non hanno dubbi: lunedì sera ad Ancona è stato scongiurato un omicidio. La ferocia con cui il giovane tunisino si è scagliato contro la sua vittima, è stata inaudita. Secondo quanto ricostruito dalla polizia, il più grande dei due (anche se di pochi mesi) si è diretto in via Gigli dove sapeva di trovare il suo obiettivo. Arrivato con tutta l’intenzione di picchiare l’altro, si sarebbe scagliato contro il 34enne massacrandolo con la mazza da baseball. Poi, non contento, avrebbe anche tirato fuori una lama con cui lo ha accoltellato. A quel punto sono arrivate le volanti e per il 25enne sono scattate le manette. Insieme alla polizia sono dovuti intervenire gli operatori del 118, che hanno portato il tunisino a terra al pronto soccorso. Non c’era tempo da perdere e allora la vittima è finita sul letto di una sala operatoria perché si era reso necessaria un’operazione per arrestare l’emorragia.

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A processo per stupro: ma l’immigrato non c’è più

Brescia, 30 dicembre 2014 – “Era il 3 maggio 2013, non dimenticherò mai la faccia di quell’uomo”. A parlare è una commessa bresciana di 27 anni. A distanza di oltre un anno mentre racconta ai giudici l’abuso di cui è stata vittima da parte di uno sconosciuto incontrato per caso per strada le si incrina la voce. Una mattina di primavera la giovane, all’epoca barista, lungo la via percorsa a piedi per raggiungere il luogo di lavoro si è imbattuta in un immigrato. Uno uomo mai visto prima, il quale già nei giorni precedenti pare le avesse fatto avances pesanti e che quel giorno l’avrebbe aggredita e palpeggiata.

Ora lo straniero, un egiziano in Italia dal 1998, regolare e incensurato, è sotto processo per violenza sessuale e atti osceni in luogo pubblico. Per l’imputato, alla sbarra in stato di contumacia, il pm Carlo Pappalardo ha chiesto un anno e dieci mesi. «Io camminavo come sempre lungo il marciapiede in via Industriale in città, erano più o meno le 7,30, avevo nelle orecchie le cuffie con la musica – ha raccontato nei giorni scorso la parte offesa ai giudici della prima sezione penale e al presidente Vittorio Masia – Una mattina ho notato un individuo dal lato opposto del marciapiede che urinava su un muro, si è girato e mi ha mostrato le parti intime. Nelle mattinate seguenti l’ho rivisto più volte, lui sempre dall’altro lato del marciapiede, io dal mio. Mi mandava baci, mi diceva cose pesanti oppure mimava atti osceni. Io a dire il vero non gli avevo dato troppo peso, di persone così ce ne sono tante, non pensavo arrivasse a tanto».

Invece quell’uomo, operaio in una fabbrica della zona, ha riservato alla ragazza una brutta sorpresa: “Vorrei solo dimenticare – ha continuato la 27enne raccogliendo le forze in un filo di voce -. Il 3 maggio me lo sono trovato appostato dietro una macchina parcheggiata sul mio lato del marciapiede. Quando mi ha vista è saltato fuori all’improvviso con i pantaloni abbassati e mi è volato addosso. Mi ha spinto contro il muro e ha iniziato a palpeggiarmi il seno. Io mi sono messa a urlare e lui è scappato». La donna, che già aveva sporto una prima denuncia per i gesti osceni (senza pero’ che i carabinieri identificassero l’egiziano) ha richiamato il 112 e questa volta lo straniero è stato rintracciato. La vittima lo ha riconosciuto tramite un album fotografico. «Quell’uomo l’aveva proprio presa di mira» ha concluso il pm. Per la difesa peroò nella vicenda ci sono dei punti oscuri e l’imputato merita l’assoluzione: «Ci pare strano che una donna si sia imbattuta più volte per strada in un energumeno il quale a suo dire le faceva gesti osceni e lei non abbia mai cambiato percorso o non si sia mai fatta accompagnare – ha stigmatizzato l’avvocato Luca Nobili Ambrosini – Quella zona poi è trafficata. Possibile che nessuno si sia accorto di niente?».

http://www.ilgiorno.it/brescia/violenza-sessuale-1.533691

Entrano in casa in pieno giorno e la pestano a sangue: presa a calci e pugni in testa

Spinta a terra e picchiata da due rapinatori mentre rientrava a casa. Vittima della violenza una professoressa della scuola media Maiuri. La donna è stata aggredita a mezzogiorno, mentre apriva la porta del suo appartamento nel centralissimo viale Mazzini: due uomini con volto scoperto l’hanno sorpresa alle spalle, spinta e colpita con calci e pugni al viso e su tutto il corpo.
L’insegnante è rimasta sul pavimento per circa un’ora, sanguinante e dolorante, mentre i malviventi svaligiavano l’appartamento. «Non urlare altrimenti sei morta», le dicevano con forte accento straniero. La professoressa, molto nota in città per il suo lavoro di insegnante e per l’attiva partecipazione agli eventi di raccolta fondi per beneficenza, non ha fiatato temendo di essere uccisa.

I due balordi, presi gli oggetti di valore trovati nell’appartamento, sono fuggiti via. Ma solo mezz’ora più tardi la donna ha trovato la forza e il coraggio di alzarsi per chiedere aiuto: aveva paura che tornassero indietro per picchiarla ancora. Soccorsa dai carabinieri è stata trasportata al pronto soccorso dell’ospedale San Leonardo di Castellammare. I medici le hanno riscontrato lesioni alla testa, al volto e su tutto il corpo. La prognosi è di quindici giorni.

http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/CRONACA/pompei_rapina_casa_arancia_meccanica_professoressa/notizie/1064940.shtml

Rom razziano centinaia di metri di rame: 2.400 telefoni isolati

Ben 2400 utenze isolate, 400 metri di cavo telefonico rubato: sono i numeri dell’ultimo raid notturno del lungo ponte dell’Immacolata. I ladri, approfittando della chiusura delle aziende situate nell’area Pippo di via Tetti dell’Oleo, tra Mappano e Borgaro, hanno rubato l’altra notte centinai di metri di cavi aerei, abbattendo anche dei pali. «La sorpresa ieri mattina alla riapertura – racconta Gino Seminatore, presidente di Setec, azienda di Meccatronica con 50 dipendenti -. Da allora siamo completamente isolati dal mondo con tutti i danni che ne conseguono. Telecom sta lavorando, ma per ripristinare tutto ci vorranno giorni».

Enormi i danni che stanno subendo aziende di logistica, come Italmondo e Jas. «Il 90 per cento dei trasporti è con l’estero – spiega Ferruccio Spalla responsabile Italmondo – e tutto viaggia per via telematica. Questa poi è la settimana cruciale per il lavoro: il furto dei cavi ci ha riportato indietro di 30 anni».

Preoccupata per i risvolti negativi anche Lorenza Olivi titolare della Omr serrature : «Il problema è che i clienti chiamano, trovano la linea occupata, e finiscono per rivolgersi ad altri».

Telecom sta lavorando e assicura che tenterà di risolvere il problema il prima possibile, ma gli imprenditori della zona sono preoccupati.

http://www.lastampa.it/2014/12/10/cronaca/cavi-rubati-nella-zona-industriale-migliaia-di-telefoni-muti-danno-immenso-per-le-aziende-Q15GpDeZ8RW1uNmKhGCoHP/pagina.html

Accerchiata da tre ‘nomadi’ in sottopasso…

LIVORNO. Aggredita da tre rom, una ragazza si ribella e le mette in fuga. Un agguato successo martedì pomeriggio nel sottopasso della stazione ferroviaria, vicino via Masi. Protagonista una giovane commessa, che è stata molto coraggiosa: ha saputo reagire, nonostante l’efferatezza della rapina, che, grazie ai suoi riflessi prontissimi, è rimasta solo tentata. Con le tre nomadi costrette alla fuga.

Sono le 19 quando la ragazza sta camminando da sola nel sottopasso, già nel passato teatro di furti e aggressioni. Sta andando a riprendere la sua auto in sosta nel parcheggio, dopo aver fatto alcune commissioni. A un tratto, la donna incrocia tre donne rom. Sul momento non ci fa caso, ma subito dopo le tre si avvicinano, la accerchiano e poi la afferrano con violenza: due la tengono ferma mentre la terza si avventa sulla borsa. Una di loro ha addirittura un bebè in braccio e si avventa sulla donna, nonostante il piccino.
Tuttavia, le tre rapinatrici non hanno fatto i conti con l’energia della commessa, che reagisce con vigore. Allora comincia a scalciare per allontanare le due, che la tengono stretta. Poi la giovane vittima si mette a gridare per attirare l’attenzione. Una mossa azzeccata. Questo basta, infatti, a spaventare le aggressore, che non hanno altra scelta se non quella di scappare per non farsi prendere.

A quel punto, nel momento in cui le tre escono di scena, la donna terrorizzata chiama il suo ragazzo, che è al lavoro fuori città e quindi non può intervenire tempestivamente. Il giovane però chiama immediatamente il 112 dei carabinieri. I militari dell’Arma arrivano in pochi minuti sul posto: la ragazza è ancora sul posto, terrorizzata. Per prima cosa i carabinieri del Nucleo operativo radiomobile tranquillizzano la commessa e poi ascoltano la sua testimonianza. Quindi avviano le indagini. Ma delle tre per ora non c’è traccia.

La descrizione fornita dalla ragazza però, piuttosto dettagliata, potrebbe rivelarsi utile alle indagine.
Oltre alla tentata rapina, c’è anche l’aggravante che una delle rom nel corso della colluttazione si è fatta scudo del bambino, che aveva in braccio. Sono in corso accertamenti dei carabinieri per capire se le nomadi in azione siano giunte in città “in trasferta” oppure se gravitino stabilmente in città.

http://iltirreno.gelocal.it/livorno/cronaca/2014/12/10/news/aggredita-da-tre-rom-reagisce-e-le-mette-in-fuga-1.10470536

“Immigrati al lavoro”: tentano di vendere droga ad agenti in borghese, arrestati siriano e marocchino

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Droga in piazza Verdi, offrono hashish e marijuana a militari in borghese: 2 in manette


I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Bologna Centro hanno arrestato due persone, un 23enne siriano e un 22enne marocchino, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. I due stranieri sono stati identificati tra sabato sera e domenica notte, in piazza Verdi, dopo aver tentato di vendere, indipendentemente l’uno dall’altro, hashish e marijuana ai militari che stavano svolgendo un servizio antidroga in abiti civili.
La sostanza stupefacente rinvenuta, 2 grammi di hashish nella disponibilità del marocchino e 1.75 grammi di marijuana e 0.48 grammi di hashish in quella del siriano, è stata posta sotto sequestro. I due spacciatori, gravati da precedenti di polizia, sono stati tradotti questa mattina presso le aule giudiziarie del Tribunale di Bologna.

http://www.bolognatoday.it/cronaca/spaccio-droga-piazza-verdi-arresti-carabinieri-universita.html

 

Bergamo: “Albanesi al lavoro” rubati 1500 Kg di rame, solo denunciati

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Il fatto è avvenuto le sara del 29 novembre. I carabinieri della stazione di Romano, dopo un’indagine mirata, sono intervenuto in un condominio di via San Francesco d’Assisi. Nella parte posteriore dello stabile c’era una struttura abusivadove hanno scoperto tre dei quattro stranieri albanesi intenti a separare cavi e tubi di rame dalla guaina che li ricopriva.

Bloccati i tre, i militari hanno perquisito un garage di cui risultano proprietari due di loro: lì è stato trovato rame già tagliato e legato per up peso complessivo di 1580 chili, il cui valore stimato è di circa 6 mila euro. Il materiale è stato sequestrato. Denunciati i tre scoperti nella struttura abusiva e il quarto che risulta proprietario del box dove è stato trovato il materiale sospetto.

Si indaga ora per scoprire la provenienza del materiale.

 http://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca/in-un-garage-1500-chili-di-rame-sospettoblitz-dei-carabinieri-quattro-denuncia_1092485_11/

Fabbrichette cinesi: dormitori in amianto…

ROVIGO – Dormivano in dormitori fatiscenti, costruiti in parte in amianto. Questa la situazione portata alla luce dagli accertamenti della Direzione territoriale del lavoro di Rovigo, che ha operato con i carabinieri del Nucleo dell’Ispettorato del Lavoro. L’operazione ha toccato i Comuni di Rovigo, Lendinara, San Bellino e Badia Polesine, concentrandosi su laboratori tessili gestiti da cittadini cinesi.

I risultati non sono mancati. La novità, rispetto ad altre attività di questo tipo, sta nella situazione in alcuni casi riscontrata: lavoratori che passavano la notte in dormitori non solo piuttosto squallidi, ma potenzialmente pericolosi.

http://www.ilmattino.it/PRIMOPIANO/CRONACA/amianto-laboratori-cinesi-rovigo/notizie/1039584.shtml

Difende turiste: poliziotta presa a pugni da nordafricani

Rimini, 29 novembre 2014 – Una poliziotta ha riportato la frattura del naso dopo essere stata aggredita da due nordafricani.
Uno, di nazionalità marocchina, è stato arrestato, l’altro è riuscito a scappare. È accaduto verso le 14 in un parco cittadino. La donna, assistente capo della polizia, stava tornando a casa dopo avere staccato dal lavoro quando si è imbattuta in tre uomini che stavano infastidendo donne di nazionalità russa sedute su una panchina.

La poliziotta si è fatta avanti per difenderle, ma i tre stranieri non hanno desistito e hanno seguito le russe, che si sono allontanate per non essere più molestate.
A quel punto l’assistente capo si è qualificata, dicendo ai nordafricani di allontanarsi. Uno di loro è scappato, mentre gli altri due l’hanno aggredita, colpendola al volto con pugni, uno sul naso e uno vicino alla bocca.
La donna ha chiamato rinforzi. I carabinieri hanno rintracciato uno degli aggressori e lo hanno arrestato. L’agente è stata portata in ospedale per le cure.

http://www.ilrestodelcarlino.it/rimini/poliziotta-naso-rotto-aggressione-1.444969