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“Sono albanese, anche oggi devo bere gratis”: pestata barista

PORTO SANT’ELPIDIO – Barista ventiquattrenne aggredita da una cliente albanese venticinquenne. Sono stati momenti di paura per una elpidiense al lavoro dietro al bancone di un locale sulla statale. Intorno all’una, la ragazza era sola al bar, è stata avvicinata dalla donna albanese che pare volesse consumare senza pagare, diceva di non avere i soldi con sé. La barista è stata strattonata ed è caduta. A quanto racconta, quella di ieri era l’ennesima richiesta di consumazione gratuita. L’albanese in diverse occasioni aveva consumato senza pagare in precedenza e lei aveva chiuso un occhio in passato “perché quella donna è sempre stata prepotente, m’intimoriva” raccontava ieri la ragazza che ha trovato il coraggio di dire no.

http://www.corriereadriatico.it/FERMO/porto_sant_amp_39_elpidio_barista_albanese_aggressione_ferimento_giovane/notizie/1236376.shtml

Ormai comandano, ‘intimoriscono’…

Razziavano negozi di bici

All’alba oggi i carabinieri della città del Grappa hanno arrestato Adrian Iuzu, moldavo classe 1991, il suo connazionale Vasile Racovita, 1992 e l’ucraino Oleh Bucheuskyy, ucraino, classe 1975. I primi due, protagonisti del colpo a Pove, sono rinchiusi nel carcere di Vicenza, mentre al terzo, sono stati concessi i domiciliari nella sua casa di Lissone (Milano). Della banda farebbero parte altri elementi (un terzo uomo è infatti visibile nei video di uno dei colpi e non si tratta di Bucheusskyy) che potrebbero venire indentificati nel prosieguo del lavoro degli inquirenti.

http://www.ilgazzettino.it/VICENZA-BASSANO/BASSANO/banda_biciclette_carabinieri_arresti/notizie/1231523.shtml

Nigeriana a folle velocità si schianta con auto e uccide italiana

Secondo quanto si apprende da una prima ricostruzione, Sonia Lagna, 44 anni, insieme alla cognata di 50, era in auto su via Casilina in direzione centro, per andare a lavoro presso un’impresa di pulizie. All’altezza del civico 1740, però, la sua auto si è scontrata in un frontale con un’altra lanciata a folle velocità che avrebbe invaso parte della corsia. Al volante una nigeriana di 28 anni, Bamise Kolawole.

Le due conducenti, Sonia Lagna e la giovane straniera, sono morte sul colpo mentre la passeggera è rimasta gravemente ferita ed è stata trasferita all’ospedale Tor Vergata in codice rosso.

Sul posto sono intervenuti gli agenti di polizia e i soccorritori del 118 che hanno faticato non poco per estrarre i corpi delle povere vittime dalle lamiere delle rispettive auto.

http://www.romacapitalenews.com/incidente-borghesiana-frontale-su-via-casilina-morte-sonia-lagna-e-bamise-kolawole/

Si, diamo la patente agli africani.

Barista pestato da famiglia Rom

Che il rione di Cristo – Re fosse a rischio micro criminalità e degrado questo si sapeva, a questo proposito la Lega prima con un gazebo/raccolta firme e poi anche attraverso alcune interrogazioni aveva messo in guardia l’amministrazione comunale del peggioramento della situazione.

Ad aggravare ancora di più la situazione un grave episodio successo venerdì sera fuori dallo storico bar Zinzorla in piazza Cantore.

Il titolare del bar Zinzorla, Walter Tonini, è stato minacciato e picchiato da un cliente prima, e dal figlio di questi, poi.

Erano le 20.30 quanto il Tonini facendo le pulizie prima di chiudere il bar, (l’orario di chiusura è alla 21.00) aveva invitato, un nomade che abita poco lontano dal bar e che stava giocando alle macchinette, a finire la giocata e ad andarsene.

La risposta del nomade però è stata piuttosto violenta, infatti questi ha cominciato ad inveire contro il titolare del bar accusandolo che l’apparecchio gli aveva rubato dei soldi e che voleva fare il furbo.

Tonini a questo punto, stanco e consapevole di doversi fare ancora un’ora di lavoro prima di chiudere il bar ha invitato il nomade ad uscire e lo ha accompagnato alla porta, l’uomo per tutta risposta gli ha sferrato un pugno facendolo cadere per terra. Tonini ha chiamato subito le forze dell’ordine, ma nel frattempo è arrivato il figlio dell’uomo in cerca di vendetta (e non si bene il perché) che ha sferrato al povero malcapitato un altro pugno.

All’arrivo delle forze di polizia il drappello di nomadi si era nel frattempo esteso a tutta la famiglia che intendeva regolare i conti con il povero barista. C’è voluta tutta la calma e la professionalità delle forze dell’ordine per riportare la calma, infatti la famiglia di nomadi per nulla intimorita dalla presenza dedlla polizia intendeva ancora aggredire il titolare del bar.

Laconico il commento di Walter Tonini, «So che l’unica cosa che posso fare ora è sporgere querela, ma è tempo buttato. Quello che mi avvilisce è che troppa gente qui in città sta cominciando ad approfittare così della gente onesta, sapendo che poi la faranno franca».

http://lavocedeltrentino.it/index.php/breaking-news-trentino/19166-titolare-del-bar-zinzorla-aggredito-da-famiglia-di-nomadi

Capogruppo M5S aggredita da parcheggiatore abusivo

“Ho subito letteralmente un’aggressione, una violenza, una limitazione di libertà personale. E come me, tante donne di questa città, in silenzio, perché meno mediaticamente esposte, lo sono ogni giorno”.

Ilaria Morghen, capogruppo del M5S in consiglio comunale, racconta di un’aggressione subita in un parcheggio di Ferrara Tua da parte di un parcheggiatore abusivo. La testimonianza si inserisce all’interno del dibattito, aperto ormai da mesi, in merito all’accattonaggio molesto e ai controlli sulla presenza di parcheggiatori abusivi – e in alcuni casi aggressivi – nei parcheggi pubblici di Ferrara. Temi sui quali, promette la consigliera pentastellata a pochi giorni dai numeri forniti dal sindaco, “il mio gruppo consiliare tornerà con insistenza, forte di statistiche reali e non addomesticate in chiave psudodemocratica, con buona pace della maggioranza”.

“Nella serata di ieri (lunedì, ndr) – racconta la capogruppo M5S – al termine del Consiglio Comunale, essendomi sottratta con calma e cortesia alle insistenze di un individuo posizionato alle casse automatiche, ho dovuto subirne anche gli insulti conseguenti”. Fortunatamente la vicenda non è deteriorata ulteriormente perché “possiedo un ottimo self control, e non ho reagito se non con indifferenza, anche perché ne sarebbe potuta scaturire una ‘vertenza’ molto più ‘pericolosa’ per una donna sola – osserva la Morghen -, ma mi sono posta ancora una volta, il problema del livello di sicurezza fisica con cui le mie concittadine si trovano a doversi confrontare”.

E proprio sui controlli la Morghen attacca l’amministrazione comunale: “Utilizzo i parcheggi di Ferrara Tua abitualmente. Spesso riprendo la mia autovettura in tarda serata – spiega -. Non ho mai visto la presenza di personale di polizia municipale né ausiliario, tranne il pomeriggio antecedente l’ultima tornata elettorale”.

Ma, afferma la stessa ex candidata sindaco, non è questo il punto. “Per ragioni di lavoro, familiari e di altra natura, viaggio e mi sposto in vari Paesi del mondo. Anche quelli che gli italiani usano additare come terzo mondo. Premetto che non condivido questa superficializzazione, in quanto è ‘quarto mondo’, per me, anche un Paese privo di libertà di stampa e certezza di pena. Il punto è che, in nessuno di essi, ho mai subito la fastidiosa insistenza dei questuanti che imperversano le aree pubbliche come in Italia”.

http://www.estense.com/?p=443613

Ora, Roma i razziatori di pendolari li esporta: fino a Perugia per rubare

Furti in serie ai pendolari e studenti: due specialisti in azione ad Umbertide e C. di Castello

Da Roma si erano trasferiti per “qualche giorno di lavoro” nei pressi delle stazioni ferroviariE di Umbertide e Città di Castello. E qui avevano iniziato a studiare l’arrivo dei treni dei pendolari per poter, in mezza alla calca e alla fretta, borseggiare studenti, lavoratori e turisti. Stessa tecnica che usavano anche salendo sui treni per brevi tratti. Tutta la refurtiva poi veniva immediatamente fatta sparire in uno zainetto nascosto tra i cespugli ad un tiro di schioppo dalla ferrata. Ma loro presenza, alla lunga, è stata notata dalla Volante del Commissariato di Città di Castello che ha iniziato a pedinare a distanza i due ladri.

Alla fine è stato facile sia fermare i due – si tratta di due cittadini serbi, residenti presso un campo nomadi di Roma. M.C. di anni 27 e G.C. di anni 42, con precedenti penali specifici alle spalle – e recuperare la refurtiva: due tablet, tre telefoni cellulari e circa 500 euro in banconote contanti. Soldi e materiali informatici sono stati restituiti ai derubati che avevano nel frattempo sporto denuncia.

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Spariva gasolio dalla ditta: era il dipendente moldavo – TELECAMERA NASCOSTA

SPRESIANO – In più di dieci anni di lavoro alla ditta “La Linea Massetti” di Spresiano si era guadagnato la fiducia del titolare, il quale gli aveva pure dato una mano con un sostanzioso prestito quando aveva comprato la casa.

Ma la fiducia dell’imprenditore trevigiano in Stepan Iosob (a sinistra e in alto mentre è all’opera), moldavo di 41 anni, il dipendente infedele, è stata tutt’altro che ben riposta. Secondo quanto appurato dalla polizia stradale di Treviso, infatti, l’uomo avrebbe rubato circa 8mila litri di gasolio all’interno della stessa ditta nel corso del 2014 (800 nel solo mese di gennaio scorso).

Ad inchiodarlo e a farlo finire in manette sono stati dei filmati girati con telecamere nascoste posizionate dalla polizia scientifica, che lo ritraggono mentre svuota il distributore interno all’azienda usando una chiave in dotazione ai dipendenti e riempie delle taniche. L’accusa nei confronti del moldavo è di furto pluriaggravato e continuato.

Le indagini sono partite in seguito alla segnalazione di un cittadino che si era reso conto dell’esistenza di un deposito di carburante abusivo in un garage interrato a Carbonera. La polizia ha tenuto sotto controllo il garage, scoprendo che il moldavo arrestato portava con la sua utilitaria taniche di gasolio, che poi si è capito essere provenienti proprio dalla sua ditta.

Nello stabilimento di Spresiano è presente una cisterna da 9mila litri, usata dai dipendenti per rifornire i mezzi aziendali, il titolare non aveva il minimo sospetto degli ammanchi. Solo dopo che la polizia gli ha segnalato i sospetti sul suo dipendente ha effettuato le verifiche, conteggiando l’ammanco dei circa 8mila litri di carburante. Sono state allora installate le telecamere: i filmati documentano come il soggetto riempia taniche di carburante – complessivamente erano 320 litri in quell’occasione – nascondendole nel bagagliaio dell’auto.

Si è poi scoperto che si recava in ditta un paio d’ore prima del lavoro, rubava il gasolio, lo caricava in macchina e poi lo portava nel magazzino. Poi tornava in ditta ed iniziava a lavorare come se nulla fosse.

http://www.oggitreviso.it/spariti-8mila-litri-di-gasolio-ditta-arrestato-dipendente-video-106591

Roma: comandano gli ‘zin**ri’: sfrecciano su auto Polizia – VIDEO

La volante della polizia in mano ai nomadi. L’auto sfreccia vicino al campo della Massimina, almeno secondo quanto dice la giovane sul video. I ragazzini la rincorrono.

Al volante c’è uno degli uomini del campo, con a fianco una donna e sui sedili posteriori altri tre bambini. L’autopattuglia si ferma e il nomade fingendosi poliziotto urla perentorio agli amici che lo riprendono scherzando: «Ao che c…. fate eh?», imitando un’azione di polizia condita da uno spiccato accento romanesco. Il video finisce su Facebook, postato sul profilo della figlia.

L’Alfa Romeo della squadra volanti sgomma tra lo stupore generale, passando accanto a due operatori con indosso una divisa fluorescente, tipo quelle in dotazione agli autisti dei carri attrezzi. Poco distante una bisarca con un’altra auto della polizia caricata sul pianale. Cosa sta succedendo al campo nomadi della Massimina. Le auto della polizia finiscono in mano ai rom? Sono state prese da un’autorimessa? Da un deposito? Fatto sta che come è finita in mano a loro, la volante poteva essere presa da qualcun altro ed essere usata per una rapina o peggio ancora un attentato.

Troppo facile sarebbe, per chiunque, raccattare un paio di divise della polizia, magari di quelle cinesi (come quelle sequestrate dalla Finanza l’altro giorno) e infilare le strade del centro che portano ai ministeri, o agli obiettivi sensibili.

«Stiamo cercando di risalire al veicolo e ai protagonisti del video», spiegano dalla questura. Un video postato in mattinata che potrebbe risalire a qualche tempo fa. La squadra mobile e il reparto volanti sono al lavoro, assieme alla polizia postale che sta lavorando in rete. «Non escludiamo che possa trattarsi di un’auto di scena o un veicolo di un autoreparto – concludono dalla questura – E in questo caso qualcuno dovrà risponderne».

http://video.ilmessaggero.it/index.jsp?videoId=54321&sectionId=87&t=al-campo-nomadi-della-massimina-auto-della-polizia-in-mano-ai-nomadi

Massacrata di botte da africano alla fermata del bus

E’ stata aggredita da un africano alla fermata dell’autobus in zona Policlinico, a Roma, mentre si stava recando al lavoro. La vittima è una giovane donna, che è stata prima raggiunta da un pugno al volto, poi, vista la resistenza che stava opponendo al suo aggressore, è stata colpita anche allo stomaco e spintonata a terra, cosa che ha dato modo all’uomo di sottrarle quanto aveva in tasca e scappare. Quando si è ripresa la donna è andata al Commissariato della Polizia di Stato Viminale e ha sporto denuncia di quanto le era appena accaduto.

Gli agenti si sono messi subito alla ricerca del responsabile, partendo dal segnale gps del cellulare della donna. Una volta stretto il cerchio intorno alla zona dalla quale il segnale satellitare proveniva, i poliziotti hanno rintracciato un casolare abbandonato, dove notoriamente trovano riparo alcuni sbandati, e qui hanno in poco tempo individuato e bloccato l’autore della rapina. B.H.A., 30enne tunisino, è stato trovato in possesso dello smartphone sottratto alla giovane e di un abbonamento metrebus a lei intestato: è stato così arrestato con l’accusa di rapina.

http://www.adnkronos.com/fatti/cronaca/2015/02/07/roma-violenta-picchiata-rapinata-alla-fermata-del-bus-mentre-lavoro_ZIdkf7Ws17wd6UrUCMo3VM.html?refresh_ce

Senegalesi spintonano e minacciano donna: non ha dato il pizzo per il parcheggio

Un’altra tipica notizia dei giorni nostri…

Cagliari – E’ stata minacciata e spintonata da due immigrati perché aveva rifiutato di far fare loro il ticket per il parcheggio. Due cittadini senegalesi sono stati arrestati ieri dai carabinieri della Stazione di Villanova.

In manette per violenza privata e per aver fornito false generalità Mbaye Fall Papa, 25 anni, residente a Cologno al Serio, e Diop Mame Modou, 24 anni di Quartu, entrambi venditori ambulanti.
L’episodio è avvenuto ieri alle 17 in un’area di parcheggio in viale Diaz, alla vigilia del vertice avvenuto oggi in Prefettura, dopo le tensioni avvenute nei giorni scorsi tra la comunità senegalese di Cagliari e provincia, nel quale il prefetto Alessio Giuffrida ( “a genius”, per usare un’espressione cara al capo di quel governo che rappresenta, ndr) ha lanciato il motto “più integrazione e meno tensione”, invitando alcuni Comuni a progetti mirati a favore dei senegalesi.
I due senegalesi hanno minacciato una donna di 52 anni di Dolianova che dopo l’aggressione ha chiamato il 112. I due questa mattina sono stati processati per direttissima e condannati a sei e due mesi.
http://www.cagliaripad.it/news.php?page_id=15094
Curioso: prima dicono che sono una risorsa, e ne fanno venire a profusione; poi dopo sanno solo spasimare che vengano investite risorse in “progetti mirati”, per evitare che quelle risorse “creino tensione”. Non farne venire se non c’è la minima offerta di lavoro, e stabilire che vendere abusivamente è reato, sarebbe chiedere troppo?