Ancona: pestato a mazzate da tunisino

05-01-2015

Una vera e propria spedizione punitiva quella messa in atto da G. E., 35enne di origini tunisine nei confronti di un connazionale di 34 anni. L’aggressore è sceso in strada e ha affrontato il suo coetaneo. Prima lo ha colpito ripetutamente alla testa con una mazza da baseball, fratturandogli l’osso cranico, poi lo ha colpito con un coltello fino a lacerargli gravemente un tendine della mano. E’ quanto successo ieri, nella notte di follia di via Beniamino Gigli che, a quanto pare, è frutto di un regolamento di conti all’interno del mercato della droga. Ma ci sono ancora tanti elementi da chiarire e su questo lavora la polizia. Proprio loro, i poliziotti, per fortuna sono intervenuti immediatamente. Appena arrivato l’allarme al 113, gli agenti delle volanti, guidati dal vice questore aggiunto Cinzia Nicolini, si sono precipitati per sventare quella che altrimenti sarebbe stata una tragedia. Il fascicolo è finito sulla scrivania del pm anconetano Irene Bilotta, già al lavoro sul nuovo caso, per cui ha mosso un’accusa pesante nei confronti del tunisino: tentato omicidio. Una contestazione dovuta, se non altro perché il violento ha deliberatamente picchiato alla testa che è una parte vitale. Adesso bisognerà attendere cosa succederà dopo che l’indagato, difeso dall’avvocato Roberto Regni, si presenterà di fronte al Gip.

Gli inquirenti non hanno dubbi: lunedì sera ad Ancona è stato scongiurato un omicidio. La ferocia con cui il giovane tunisino si è scagliato contro la sua vittima, è stata inaudita. Secondo quanto ricostruito dalla polizia, il più grande dei due (anche se di pochi mesi) si è diretto in via Gigli dove sapeva di trovare il suo obiettivo. Arrivato con tutta l’intenzione di picchiare l’altro, si sarebbe scagliato contro il 34enne massacrandolo con la mazza da baseball. Poi, non contento, avrebbe anche tirato fuori una lama con cui lo ha accoltellato. A quel punto sono arrivate le volanti e per il 25enne sono scattate le manette. Insieme alla polizia sono dovuti intervenire gli operatori del 118, che hanno portato il tunisino a terra al pronto soccorso. Non c’era tempo da perdere e allora la vittima è finita sul letto di una sala operatoria perché si era reso necessaria un’operazione per arrestare l’emorragia.

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Ancona, EVIDENZA

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