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Treviso: reagisce ai ladri, infilzato con cacciavite e preso a martellate

TREVISO apr 2013 – Prima gli hanno infilzato l’avambraccio destro con un cacciavite, poi gliel’hanno fratturato con una martellata. Stefano Pavan, 49 anni, titolare dello storico bar “Gianni dei Cavai” di Casacorba, viste come sono andate le cose, ha passato forse i 5 minuti più brutti della sua vita. Il raid, con tutta probabilità, è stato deciso dai banditi dopo una lunga preparazione: hanno studiato per bene le abitudini del titolare, l’orario di chiusura del bar e l’ubicazione degli obiettivi di interesse all’interno del locale. Poi sono passati all’azione utilizzando diversi arnesi: un piccone, un martello e una serie di cacciaviti, successivamente abbandonati in una vicina aiuola.

Il fattaccio si è verificato nel cuore della notte. Erano circa le due quando Stefano Pavan ha chiuso il locale ed è salito nell’appartamento al piano superiore con la moglie e le due figlie. Come tutti coloro che sono abituati a fare tardi, anche Stefano ci ha impiegato un po’ prima di prendere sonno. Poi, verso le 5, ha sentito quegli strani rumori. Provenivano dall’esterno. I malviventi ieri notte stavano passando in rassegna gli esercizi della zona. Poco prima erano passati dalla ferramenta Seccafien, ma il colpo era fallito: i titolari si erano svegliati e loro, per evitare guai, avevano fatto marcia indietro. Così si sono spostati verso il bar di Pavan.

Con il piccone hanno cercato di aprire il portone d’ingresso facendo volare qualche pezzo di legno: il portone, pur rovinato, ha retto grazie alle spesse sbarre di ferro che lo proteggevano dall’interno. Allora l’attenzione dei ladri si è spostata sulla finestra accanto al portone. Le protezioni più deboli hanno ceduto di schianto: aperta la finestra, uno è entrato nel locale, l’altro è rimasto fuori a fare il palo. Il bandito in ispezione, ha oscurato le telecamere, è andato dietro il bancone e ha messo in uno zainetto intere serie di “Gratta & vinci“.

Poi ha raccattato dalla cassa quello che ha trovato e, per non avere rimorsi, alla fine ha divelto e portato via tutto il registratore. Ultima tappa, la saletta del biliardo dove ci sono videogiochi e la colonnina cambia soldi. Ma quando ha iniziato a prenderla a martellate per scardinarla, Stefano Pavan, al buio, è sceso nel locale. Si è trovato di fronte il malvivente, incappucciato, con il cacciavite e la pila in una mano e il martello nell’altra. Il bandito, spaventatissimo, gli ha puntato la pila sugli occhi gridando più volte in un italiano stentato: «Ti ammazzo, ti ammazzo, ti ammazzo». Pavan, in un impeto di rabbia, è riuscito a sferrare un pugno alla cieca. La reazione del malvivente è stata però ancora più feroce: ha subito tentato di infilargli il cacciavite nel basso ventre, colpo che il barista ha “parato” col braccio destro, salvo restare infilzato. La sanguinosa colluttazione è proseguita fra grida e urla finchè il bandito ha sferrato una martellata sullo stesso avambraccio ferito col cacciavite, fratturandolo di netto. Poi la fuga a piedi verso Cavasagra, seguito dal complice.

Un centinaio di metri più avanti, nel cortile dell’abitazione di Franco Biliato, i rapinatori hanno avuto un colpo di fortuna: dentro c’era infatti la Fiat Punto di qualcuno che forse si apprestava a partire perchè le chiavi erano inserite nel quadro. I due sono saliti a bordo e se ne sono andati indisturbati con un ulteriore bottino, mentre già albeggiava. Stefano Pavan è stato invece portato al Pronto soccorso dove è rimasto dalle 7 alle 12. Lunedì nell’avambraccio gli verrà applicata una placca metallica per ridurre la frattura. Ma per sanare lo choc ci vorrà molto più tempo.

http://www.ilgazzettino.it/nordest/treviso/reagisce_ai_ladri_barista_infilzato_con_un_cacciavite_e_poi_preso_a_martellate/notizie/273878.shtml

Moncalieri: violenti scontri tra Romeni con asce, mazze di ferro e catene

"Italiani di carta", come il ministro della "integrazione"

Moncalieri, maxi rissa in piazza
La Stampa
Maxi rissa l’altra notte intorno all’una in piazza del Fieno a Moncalieri. Una ventina di persone, tutte di origine romena, si sono affrontate con asce, mazze di ferro, scale e catene. All’origine della rissa ci sarebbero motivi di piccoli debiti
Maxi rissa in piazza a MoncalieriTorino Oggi Notizie
Moncalieri, maxi-rissa per un debito di 300 euro: quattro persone in TorinoToday

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Ucciso a colpi di machete in spedizione punitiva: ergastolano cinese … – ForlìToday


ForlìToday

Ucciso a colpi di machete in spedizione punitiva: ergastolano cinese
ForlìToday
Aveva preso parte ad una spedizione punitiva stile Chicago anni '30 a colpi di coltello, spranghe di ferro e machete in una nota discoteca nella periferia sud di Milano, nella quale perse la vita Hu Libin, un cinese di 22 anni. Un connazionale di 24

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Lavoratori italiani presi a sprangate da “concorrenti” dell’Est

Hanno fatto irruzione nel capannone della Hermes srl tenendo in pugno delle spranghe di ferro e in pochi minuti hanno aggredito e immobilizzato i due dipendenti dell’azienda di trasporti e sono fuggiti dopo aver sfasciato alcuni computer. Non hanno cercato contanti né oggetti di valore, si sono portati via soltanto i telefoni cellulari. E prima di scappare a piedi hanno infierito su uno dei due dipendenti colpendolo più volte in testa e al corpo con le mazze di ferro. Ecco perché gli investigatori sospettano che quella di ieri sia stata una vera e propria azione punitiva, forse a scopo intimidatorio. Da tempo infatti la Hermes è impegnata in una “lotta” contro i furgoni abusivi che arrivano dall’Est Europa. E i tre aggressori si sono rivolti in ucraino al dipendente che è stato colpito.

L’uomo, immediatamente soccorso dall’ambulanza del 118, è stato trasportato al Santa Maria della Misericordia dov’è ancora ricoverato. Le sue condizioni fortunatamente non sembrano particolarmente gravi, ma i medici non hanno ancora sciolto la prognosi.

Tutto si è svolto in pochi minuti, intorno alle 17.40 di ieri. Gli aggressori non hanno nemmeno aspettato che fosse buio. Sono entrati nel capannone di via Baldasseria Bassa correndo e a viso scoperto, ma al momento non sembrano esserci altri testimoni oltre ovviamente ai due dipendenti. I tre uomini hanno sorpreso uno dei due dipendenti all’esterno dell’ufficio e lo hanno immobilizzato primo di colpirlo più volte al corpo e alla testa. L’altro dipendente è stato aggredito e immobilizzato all’interno dell’ufficio dove sono stati rubati tutti i telefoni e distrutti i computer.

Pochi minuti dopo, gli aggressori si sono allontanati facendo perdere le loro tracce. Molto probabilmente all’esterno dell’azienda avevano lasciato un’auto dove non è escluso che ad attenderli ci fosse anche un altro complice.

I titolari della Hermes, ancora scossi per l’accaduto, non hanno voluto rilasciare alcun commento. Sull’aggressione indaga la polizia.

Per quanto concerne il traffico internazionale che ogni fine settimana vede centinaia di furgoni abusivi attraversare il Friuli carichi di pacchi invece, la Procura di Tolmezzo ha aperto un fascicolo, al momento a carico di ignoti, in seguito all’esposto presentato dalla Hermes. I furgoni partono dall’Ucraina e da altri paesi dell’Est Europa per consegnare a domicilio merce di tutti i tipi alle badanti che ormai sono diventate una presenza fondamentale per migliaia di famiglie italiane sparse in tutto lo stivale. L’appuntamento per smistare tutto questo traffico illegale è in Friuli e più precisamente a Gonars. Nei fine settimana l’area esterna all’autogrill si trasforma in una sorta di grande mercato. Le merci vengono ridistribuite tra i furgoni a seconda della destinazione finale e al ritorno il fenomeno si ripete e viene anche esposto il tariffario con i costi per spedire merce nelle varie città. Ogni furgone trasporta almeno 1.500 chilogrammi di pacchi, ma in alcuni casi si può arrivare anche a 3 mila e oltre. Tutti privi delle necessarie autorizzazioni. Un commercio illegale che cresce a dismisura tanto che ogni settimana sulla strade del Friuli si stima transitino almeno 500 furgoni.

I dipendenti della Hermes, esasperati da questa concorrenza sleale, domenica 25 novembre si sono improvvisati detective e hanno contato tutti i furgoni con targa dell’Est in transito al casello autostradale del Lisert. Da mezzogiorno alle 5 di mattina, ne sono passati 455. Da qui l’esposto in Procura e, forse, l’aggressione.

http://messaggeroveneto.gelocal.it/cronaca/2013/04/05/news/aggressione-in-una-ditta-a-colpi-di-mazze-1.6827323

Preso a sprangate da Albanese sul bus: solo una denuncia!

Un cittadino albanese di anni 51, nel corso di un diverbio scoppiato per futili motivi con un italiano di anni 25, originario di Bologna, ha afferrato una spranga di ferro normalmente utilizzata per bloccare le carrozzine per i disabili durante il trasporto, colpendo più volte quest’ultimo, procurandogli una ferita lacero contusa alla testa ed una contusione al braccio sinistro.
Il ragazzo, successivamente visitato e medicato dai medici dal locale Pronto Soccorso, è stato dimesso nella stessa mattinata.
L’albanese è stato poi identificato e denunciato per il reato di lesioni personali in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria.

http://www.viverepesaro.it/index.php?page=articolo&articolo_id=396706&fb_source=message

Macedoni del campo nomadi di Borgo Arpinova fermati per furto – FoggiaToday


FoggiaToday

Macedoni del campo nomadi di Borgo Arpinova fermati per furto
FoggiaToday
I carabinieri della compagnia di Foggia hanno arrestato un 18enne macedone domiciliato presso il campo nomadi di borgo Arpinova, trovato in possesso 60 "fermagli in ferro per attacchi traversa rotaie" asportati dal deposito Ferrovie dello Stato ubicato

Furto nel centro ‘Forum’ Due georgiane in arresto – Live Sicilia

Furto nel centro 'Forum' Due georgiane in arresto
Live Sicilia
Addosso alle due georgiane venivano rinvenuti numerosi oggetti di bijotteria quali orecchini, anelli, confezioni di forbicine per capelli e un paio di forbici in ferro, presumibilmente utilizzate per estirpare le placche antitaccheggio dalla merce

Italiano massacrato senza motivo da quattro magrebini

NOGARA. Aggressione a colpi di spranga sabato sera ai danni di un uomo in via Dossetto a Nogara. La vittima si trova ora ricoverata al Mater Salutis di Legnago con una prognosi di 30 giorni. Erano da poco passate le 18.30 quando un marocchino ha bussato alla porta dell’abitazione di Moreno Zanetti, 41 anni, disoccupato chiedendo alla madre di parlare con il figlio che in quel momento si trovava nella propria stanza. Zanetti è sceso in cortile e in pochi secondi gli sono piombati addosso 4 marocchini armati di spranghe di ferro colpendolo ripetutamente alla testa, sulla schiena e agli arti.
Alla terribile scena avrebbero assistito anche alcuni vicini di casa che, secondo il racconto del giovane, non avrebbero mosso un dito per difenderlo dai quattro stranieri. Gli aggressori si sono poi dati alla fuga lasciando Zanetti in un lago di sangue.
L’uomo si è trascinato in casa e la madre ha subito avvisato i carabinieri e i sanitari del 118 che hanno provveduto a trasportare il ferito al pronto soccorso di Legnago dove i medici hanno riscontrato un trauma cranico, una ferita al sopraciglio destro, ferite alle braccia e alle gambe e ematomi sulla schiena e al torace con una prognosi di guarigione di circa 30 giorni.
I carabinieri di Nogara hanno a lungo ascoltato il racconto a volte confuso di Zanetti per cercare di capire la dinamica dell’aggressione e anche il possibile movente che ha scatenato la furia cieca dei marocchini. «Non riesco a capire perché mi hanno picchiato», ha spiegato ieri in ospedale. E ha aggiunto: «Era buio e non ho visto bene in faccia i miei aggressori ma sono sicuro che erano marocchini. Forse sono stato aggredito perché da alcuni anni ho dei dissapori con alcuni vicini ma non avevo mai visto fino ad ora quelle persone. Ho visto i miei vicini sulla porta di casa ma nessuno ha mosso un dito per difendermi. I miei aggressori non hanno parlato e si sono subito accaniti su di me colpendomi con le spranghe di ferro».
Nell’abitazione del quarantunenne, la madre Tosca sta vivendo ore di grande angoscia ricordando quanto successo al figlio pulendo le macchie di sangue in cortile e sui muri del garage. «Abbiamo paura per la nostra incolumità», spiega l’anziana donna. «Moreno è un ragazzo mite che non farebbe male a nessuno. Ho visto in faccia uno solo degli aggressori quello che ha bussato alla porta, gli altri erano nascosti dal buio e sono saltati fuori dopo». Sull’episodio, che ha ancora molti lati da chiarire, stanno indagando i carabinieri di Nogara.

Rosciano, due denunce per raccolta abusiva di ferro

Due cittadini romeni sono stati denunciati dai carabineri a Rosciano, per raccolta abusiva di materiale ferroso.

Viaggiavano a bordo di un furgone sul quale erano stati caricati due quintali di ferro raccolto abusivamente. I militari da tempo hanno rafforzato i controlli per questo genere di reati, e per questo li hanno fermati quando li hanno visti attorno a delle case isolate.

Inserisci Link e Articolo: http://www.ilpescara.it/cronaca/rosciano-due-denunce-raccolta-abusiva-ferro.html

Viterbo: arrestati 5 romeni per furto di ferro e rame in un capannone – Occhioviterbese


Occhioviterbese

Viterbo: arrestati 5 romeni per furto di ferro e rame in un capannone
Occhioviterbese
I Carabinieri dell'Aliquota Radiomobile della Compagnia di Viterbo, coordinati dal Maresciallo Taormina, hanno arrestato ieri sera 5 cittadini stranieri di origine romena, tutti domiciliati in un campo nomadi della Capitale, sorpresi in flagranza di
Rubano ferro al rudere di Mondo ConvenienzaTuscia Web

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