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Lavoratori italiani presi a sprangate da “concorrenti” dell’Est

Hanno fatto irruzione nel capannone della Hermes srl tenendo in pugno delle spranghe di ferro e in pochi minuti hanno aggredito e immobilizzato i due dipendenti dell’azienda di trasporti e sono fuggiti dopo aver sfasciato alcuni computer. Non hanno cercato contanti né oggetti di valore, si sono portati via soltanto i telefoni cellulari. E prima di scappare a piedi hanno infierito su uno dei due dipendenti colpendolo più volte in testa e al corpo con le mazze di ferro. Ecco perché gli investigatori sospettano che quella di ieri sia stata una vera e propria azione punitiva, forse a scopo intimidatorio. Da tempo infatti la Hermes è impegnata in una “lotta” contro i furgoni abusivi che arrivano dall’Est Europa. E i tre aggressori si sono rivolti in ucraino al dipendente che è stato colpito.

L’uomo, immediatamente soccorso dall’ambulanza del 118, è stato trasportato al Santa Maria della Misericordia dov’è ancora ricoverato. Le sue condizioni fortunatamente non sembrano particolarmente gravi, ma i medici non hanno ancora sciolto la prognosi.

Tutto si è svolto in pochi minuti, intorno alle 17.40 di ieri. Gli aggressori non hanno nemmeno aspettato che fosse buio. Sono entrati nel capannone di via Baldasseria Bassa correndo e a viso scoperto, ma al momento non sembrano esserci altri testimoni oltre ovviamente ai due dipendenti. I tre uomini hanno sorpreso uno dei due dipendenti all’esterno dell’ufficio e lo hanno immobilizzato primo di colpirlo più volte al corpo e alla testa. L’altro dipendente è stato aggredito e immobilizzato all’interno dell’ufficio dove sono stati rubati tutti i telefoni e distrutti i computer.

Pochi minuti dopo, gli aggressori si sono allontanati facendo perdere le loro tracce. Molto probabilmente all’esterno dell’azienda avevano lasciato un’auto dove non è escluso che ad attenderli ci fosse anche un altro complice.

I titolari della Hermes, ancora scossi per l’accaduto, non hanno voluto rilasciare alcun commento. Sull’aggressione indaga la polizia.

Per quanto concerne il traffico internazionale che ogni fine settimana vede centinaia di furgoni abusivi attraversare il Friuli carichi di pacchi invece, la Procura di Tolmezzo ha aperto un fascicolo, al momento a carico di ignoti, in seguito all’esposto presentato dalla Hermes. I furgoni partono dall’Ucraina e da altri paesi dell’Est Europa per consegnare a domicilio merce di tutti i tipi alle badanti che ormai sono diventate una presenza fondamentale per migliaia di famiglie italiane sparse in tutto lo stivale. L’appuntamento per smistare tutto questo traffico illegale è in Friuli e più precisamente a Gonars. Nei fine settimana l’area esterna all’autogrill si trasforma in una sorta di grande mercato. Le merci vengono ridistribuite tra i furgoni a seconda della destinazione finale e al ritorno il fenomeno si ripete e viene anche esposto il tariffario con i costi per spedire merce nelle varie città. Ogni furgone trasporta almeno 1.500 chilogrammi di pacchi, ma in alcuni casi si può arrivare anche a 3 mila e oltre. Tutti privi delle necessarie autorizzazioni. Un commercio illegale che cresce a dismisura tanto che ogni settimana sulla strade del Friuli si stima transitino almeno 500 furgoni.

I dipendenti della Hermes, esasperati da questa concorrenza sleale, domenica 25 novembre si sono improvvisati detective e hanno contato tutti i furgoni con targa dell’Est in transito al casello autostradale del Lisert. Da mezzogiorno alle 5 di mattina, ne sono passati 455. Da qui l’esposto in Procura e, forse, l’aggressione.

http://messaggeroveneto.gelocal.it/cronaca/2013/04/05/news/aggressione-in-una-ditta-a-colpi-di-mazze-1.6827323