Terni in rete |
Vino, tondini di ferro e cosmetici nel mirino dei ladri: cinque arresti …
Corriere dell’Umbria Tentato furto di 500 bottiglie di vino I militari di Bastia Umbra insieme ai colleghi del Norm hanno scoperto due uomini, di origini rumene e moldave, che a bordo di un furgone rubato cercavano di rubare circa 500 bottiglie di vino da una ditta di … FURTI NELL'ASSISANO, ARRESTI E DENUNCE DEI CARABINIERI Assisi, tentano di rubare 500 bottiglie di vino: arrestati Bastia, dai ladri di biciclette a quelli di vino: tentato furto da 500 … |
Tag: Ferro
Vino, tondini di ferro e cosmetici nel mirino dei ladri: cinque arresti … – Corriere dell’Umbria
Marocchino massacra la moglie a sprangate
TORINO, 22 GIU – Picchia con una spranga di ferro l’ex moglie, il suo convivente e l’ex suocera nella piazza del mercato. E’ accaduto ad Alba. Per la terza volta l’uomo,disoccupato di 34 anni, di origine marocchina con regolare permesso di soggiorno, e’ stato arrestato per stalking. |
Società multietnica: indiano massacra marocchino con catene
Giornale di Puglia |
Picchia marocchino con catene per denaro, arrestato
Giornale di Puglia MODUGNO (BA) – Ancora un caso di violenza tra immigrati nel barese. I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Modugno hanno tratto in arresto un cittadino di origini indiane 35enne, residente in quel centro, con l’accusa di rapina … Modugno, percuote con catena un marocchino e gli ruba 200 euroBariLive.it Marocchino picchiato con una catena di ferro: arrestato 35enne …Corriere del Giorno di Puglia e Lucaniatutte le notizie (3) » |
Asti, c.so Alessandria: violenta rissa fra albanesi e romeni per il … – AT news
AT news |
Asti, c.so Alessandria: violenta rissa fra albanesi e romeni per il …
AT news Ad Asti, il pronto intervento degli agenti di una volante della polizia ha impedito che una rissa tra una decina di giovani albanesi e rumeni armati di coltelli e mazze di ferro degenerasse con conseguenze più gravi. Nella violenta collutazione un … |
Immigrato pesta padre e altro immigrato
LECCE – Un giorno di “ordinaria follia”, per un 28enne immigrato slavo. Prima aggredisce un cittadino afghano nella villa comunale, poi – una volta a casa – sfoga la sua rabbia contro il padre 65enne. Accoltellandolo, e ferendolo. E’ successo tutto a partire dal tardo pomeriggio.
In villa. Il giovane ha aggredito un cittadino afghano questo pomeriggio all’interno della villa comunale di Lecce. Non sono ancora chiari i motivi del gesto. Il giovane asiatico era in compagnia di altri suoi connazionali, che hanno assistito impotenti all’aggressione. Secondo una prima ricostruzione, lo sloveno avrebbe afferrato un bastone in ferro e avrebbe colpito in testa l’afghano. Per la vittima, fortunatamente, nessuna conseguenza grave: la ferita alla testa è stata medicata dai sanitari del 118, che poi hanno portato il giovane in ospedale per accertamenti. Sul posto anche agenti della polizia municipale e poliziotti delle Volanti. L’aggressore è stato denunciato.
A casa. Tornato nella sua abitazione, al quartiere Santa Rosa, ha aggredito il padre impugnando un coltello da cucina. Il 65enne ha riportato una brutta ferita alla mano.
http://www.quotidianodipuglia.it/lecce/lecce_28enne_aggredisce_un_afghano_in_villa_e_il_padre_a_casa/notizie/285931.shtml
Ghanese irregolare semina il panico armato di spranga – Articolotre
CasertaWeb |
Ghanese irregolare semina il panico armato di spranga
Articolotre L'uomo è stato fermato successivamente dalle volanti della polizia mentre scagliava contro le vetrine dei negozi un grosso vaso, raggiunto dagli agenti, tentava di sottrarsi all'arresto lanciando pietre all'indirizzo degli operatori di polizia e poi … CronacaCaserta, sfiorata la tragedia: ghanese danneggia vetrine … Immigrato libico terrorizza passanti Brandiva sbarra di ferro, feriti … Milano: piccone Caserta: spranga Ravenna: machete Storie di … |
Integrazione: sprangate tra immigrati al parco, mamme e bimbi terrorizzati
Parma 10 mag 2013 – Una lite per futili motivi tra due nordafricani si è trasformata in un’aggressione a sprangate al parco Poletti di Sant’Ilario. Le mamme che si trovavano nel parco sono fuggite con i loro bimbi e hanno avvertito i carabinieri.
Arrestato Zahi Sakhri, un 47enne tunisino residente a Parma. Ieri, attorno alle 18, nel parco pubblico di Sant’Ilario d’Enza un 34enne egiziano ha incrociato un 47enne tunisino e lo ha salutato in arabo. Il tunisino non ha risposto e l’egiziano si è offeso. E’ nata un’accesa discussione sulla mancanza di rispetto culminata con una lite a sprangate. A causa della discussione, il tunisino si è sentito offeso nell’onore e per vendicarsi si è procurato un tondino di ferro lungo un metro circa, del peso di tre chili. In preda alla rabbia, il 47enne tornato al parco e ha aggredito con violenza l’altro nordafricano, tra il fuggi fuggi di mamme e bambini che stavano giocando nel parco. Solo l’arrivo dei carabinieri ha messo fine all’aggressione. I militari hanno arrestato il 47enne, operaio residente a Parma: l’accusa è di lesioni aggravate. La vittima, un 34enne egiziano che abita a Montecchio, è stato medicato al “Franchini” e dimesso con alcuni giorni di prognosi.
Come ci tengono all’educazione questi immigrati.
Ecco perché alcuni preti vogliono gli immigrati
Pistoia, 3 maggio 2013 – «MIO FIGLIO lo faceva per soldi. Non è un finocchio». Era almeno la seconda volta che Sergio Hening, padre di Lover Hening, il nomade sinti di Prato accusato di tentata estorsione nei confronti di don Mario, il parroco massacrato a Tizzana la sera del 28 dicembre scorso, pronunciava quel termine, e il giudice Luca Gaspari lo ha esortato a non usare più quella parola, ormai desueta per definire l’orientamento sessuale di una persona.
MA di sentimenti Sergio Hening ha parlato poco. Ecco alcuni brani della sua testimonianza.
«Mio figlio ha abitato nella canonica con il prete. Me lo diceva lui, a casa. Mi ha detto che il prete lo aiutava e che poi si era innamorato di lui, affezionato. Vivevano insieme. Gli haregalato un’auto da 5-6mila euro e una roulotte da 5-6mila euro. Tramite mio figlio ha aiutato anche me. Mi ha pagato l’assicurazione, mille euro, con un assegno. Io sono povero, faccio il ferro». Alla domanda del pm se avesse mai visto insieme suo figlio e il parroco, l’uomo ha risposto di no. Gli ha chiesto se il giovane era in difficoltà.
«Lavorava con il ferro con me. Il prete ci dava tutto quello che volevamo. Mio figlio si drogava. Andava con il prete per soldi, per gli spinelli. Tirava su di brutto. Il prete era affezionato a mio figlio, andava con lui a cena e al night». Il pm gli ha chiesto se li aveva visti andare insieme a cena. Ha risposto di no.
«Mi venivano a trovare ogni tanto. Il prete rimaneva in macchina e mio figlio mi chiedeva se avevo bisogno di soldi e lui me li dava. Un giorno si è rotto il motore di avviamento e mi ha dato i soldi ».
E ancora il pm: «Che si volevano bene, chi glielo ha detto?». «Mangiava e domiva dal prete… stava con lui, dormivano insieme». E’ stata la risposta.
IL PM ha chiesto a Sergio Hening se il giovane gli avesse parlato di problemi tra lui e il prete. La risposta è stata «no».
Quindi l’uomo ha parlato, nel dettaglio, dei soldi che il prete (Hening padre non ha mai chiamato don Mario per nome), aveva dato loro.
«Trecento, quattrocento, cinquecento euro ogni tre-quattro giorni. Io gli ho chiesto se mi poteva pagare l’assicurazione e siamo andati tutti e tre all’assicurazione, in agenzia. E quando avevo bisogno dicevo a mio figlio: senti il prete».
POI è stata chiamata a testimoniare la ex moglie di Sergio Hening, Isabella Innocenti, 50 anni, di San Giusto. L’avvocato le ha chiesto se era a conoscenza dei rapporti tra Lover e il parroco. Lei ha detto che aveva saputo la notizia dai giornali, dopo l’arresto del giovane.
Per ultimo, in aula, il fratello minorenne di Lover, Leon, anche lui residente a Prato. Ha detto in aula che, per quello che ne sapeva, Lover viveva con la zia.
Si riprende a metà giugno con le richieste del pubblico ministero Giuseppe Grieco.