Tag: congolese

Milano Malpensa: decine di immigrati cercano di entrare clandestinamente

Malpensa, 14 agosto 2013 – Un diciannovenne proveniente dalla Sierra Leone ha dichiarato di essere venuto in Italia per partecipare a un provino con il Milan ma è stato respinto alla frontiera all’aeroporto di Malpensa perché privo di passaporto. Mentre un cittadino del Bangladesh arrivato per un lavoro stagionale è stato sorpreso con il visto contraffatto. Sono alcuni dei casi venuti alla luce grazie alle attività della polizia di frontiera di Malpensa contro l’immigrazione clandestina, che solo negli ultimi giorni hanno portato al respingimento in aeroporto di 15 stranieri di varie nazionalità e provenienze. Lo scalo ha visto in questi giorni, oltre all’intesificarsi del traffico per le partenze estive, un aumento dei tentativi di entrare illegalmente in Italia. In particolare su un volo proveniente dall’isola di Roatan, nell’Honduras, sono stati rintracciati cinque cittadini salvadoregni che si sono presentati come turisti ma non hanno saputo fornire indicazioni sulla località dove si sarebbero recati e non disponevano di sufficienti mezzi di sussistenza. I cinque avrebbero esibito, inoltre, un biglietto aereo di ritorno dallo scalo di Madrid che, grazie ad accertamenti effettuati con la compagnia aerea, risultavano essere stati cancellati. I controlli hanno consentito di respingere – oltre ai due cittadini del Bangladesh e della Sierra Leone – anche un tunisino al quale era stato revocato il permesso di soggiorno, quattro albanesi e un kosovaro, provenienti da Tirana, un cittadino del Gabon giunto da Abu Dhabi e un congolese arrivato da Casablanca perché privi di mezzi di sostentamento e di idonea documentazione sui motivi del viaggio. Atre cittadini dello Sri Lanka, trovati in possesso di visti contraffatti è stato invece consentito l’ingresso in Italia in quanto hanno presentato istanza di asilo politico. Nell’ambito dei servizi per contrastare il fenomeno del noleggio abusivo dei carrelli per il trasporto bagagli sono state sorprese 18 persone mentre cercavano di procacciare ai passeggeri in partenza dallo scalo il carrello, fornendo un servizio di facchinaggio non autorizzato.

http://m.ilgiorno.it/varese/cronaca/2013/08/14/934229-malpensa-milan-sierra-leone-passaporto.shtml

“Sono immigrato, ho il permesso di rubare”: congolese rapina un ferroviere

Perugia 10 agosto 2013 Sale sul treno e sottrae il tablet a un ferroviere in servizio, arrestato congolese di 24 anni. È già stato trasferito nel carcere di Capanne il giovane, noto alle forze dell’ordine, che venerdì pomeriggio intorno alle 18.30 ha compiuto una rapina impropria, questo il reato contestato, a bordo del Foligno-Terentola. Il 24enne, stando a quanto riferito dagli agenti della Polfer di Fontivegge che lo hanno acciuffato, sarebbe salito sul treno a Ponte San Giovanni, puntando immediatamente la borsa incustodita del controllore. Il ragazzo si sarebbe quindi avvicinato e avrebbe sottratto il tablet, ma è stato notato da una viaggiatrice che ha immediatamente allertato il capotreno.  Il responsabile ha individuato nel vagone il giovane, chiedendo conto e ragione della rapina impropria e ricevendo, di tutta risposta, una serie di minacce. Alla stazione di Fontivegge gli agenti della Polfer sono saliti a bordo e hanno fermato il 24enne che è risultato in possesso del tablet. Ai polsi del congolese sono, quindi, scattate le manette. Dopo una notte trascorsa nelle camere di sicurezza della Questura, sabato mattina il giovane è stato trasferito a Capanne dove resta a disposizione dell’autorità giudiziaria.

http://www.umbria24.it/perugia-su-un-treno-ruba-il-tablet-al-controllore-e-poi-lo-minaccia-24enne-in-manette/200703.html

Integrazione: congolese massacra di botte e rapina una donna

GROSSETO – Hanno tentato di strapparle la borsetta di mano senza riuscirci. La donna è riuscita a fuggire chiedendo aiuto agli agenti di una volante che stava pattugliando il centro storico di Grosseto. La donna, ancora molto agitata, ha raccontato ai poliziotti che poco prima due uomini di colore, due rasta, avevano tentato di scipparle la borsetta.

Gli agenti si sono messi subito alla ricerca dei due giovani, poco dopo hanno visto, in bicicletta, un ragazzo che corrispondeva alla descrizione data. Il giovane, un congolese di 23 anni senza occupazione, con permesso di soggiorno sino al 2015 e numerosi precedenti per reati contro la famiglia, la persona, le Forze dell’Ordine ed il patrimonio, alla vista degli agenti ha reagito subito con violenza: con pugni e calci verso i poliziotti che hanno faticato non poco a immobilizzarlo.

Il giovane è stato prima trasferito in Questura, e poi al Pronto soccorso dove ha minacciato i medici che volevano medicarlo. L’uomo è stato arrestato per lesioni, violenza e resistenza a pubblico ufficiale. In corso le indagini sul tentato furto.

http://www.ilgiunco.net/2013/06/15/in-due-tentano-di-scippare-una-donna-in-centro-ma-lei-resiste-pugni-e-calci-ai-poliziotti

Cosa deve fare un congolese, per farsi espellere?

Perugia: si estende l’allarme immigrati, altra donna massacrata da immigrato

PERUGIA– Donne nel mirino degli immigrati. In meno di ventiquattro ore due ragazze stuprate e picchiate, una aggredita in casa e finita al pronto soccorso con un braccio rotto. E anche il quel caso il sospetto che il faccia a faccia con il bruto possa nascondere dell’altro.

«Per favore correte. Il mio fidanzato mi ha picchiata e violentata». Un filo di voce rotto dal dolore. L’incubo è iniziato da almeno un’ora quando, domenica all’alba, in via Eugubina, a due passi dal centro di Perugia, si muove l’indagine dei carabinieri per far uscire una studentessa universitaria di vent’anni dal tunnel della paura.
L’allarme scatta alle cinque, la studentessa perugina chiama il 112. Arrivano i carabinieri, arriva il 118. La ragazza viene portata in ospedale. I militari dell’Arma raccolgono il suo racconto. Lei non voleva, l’ha respinto, lui si è scatenato come una furia. Non si è fermato di fronte al fatto che lei, da un anno, è la sua donna. L’ha violentata, l’ha picchiata selvaggiamente in camera da letto. Nella stessa casa dell’orrore l’hanno trovato i carabinieri. Faceva finta di dormire. Nello stesso letto dove la ragazza è stata violentata. «Sono stato in discoteca, siamo tornati a casa insieme. A che ora? Non ricordo». Poche parole e confuse ha messo in fila il fidanzato accusato di essere il bruto. Lui ha 22 anni è congolese, si chiama Christ Koko Kibamba e quella studentessa l’aveva già picchiata in un anno di storia difficile. Lui la picchiava e poi prometteva di cambiare. Per questo lei si era sempre fermata: nessuna denuncia, ma la sofferenza in silenzio in mezzo a qualche giorno spensierato. Stavolta lui ha alzato il tiro, non solo botte di fronte al rifiuto di lei per un rapporto sessuale. Erano stati in discoteca fino a notte fonda, lei magari l’ha seguito in casa per paura delle botte. È entrata in quell’appartamento che conosceva bene e quando ha detto no è scoppiato l’inferno. Prima la violenza sessuale, poi le botte.
Quando il congolese l’hanno svegliato i carabinieri era ubriaco. Ha negato, ha farfugliato parole. Mai forti come quelle della ragazza violentata e picchiata. Non così forti da cancellare il sangue sugli abiti e sul cuscino che i carabinieri hanno trovato qualche minuto dopo che sono entrati nella casa dell’orrore. Da lì la ragazza ha avuto la forza di chiamare il 112 con il telefonino. È scattato l’arresto per il congolese che ha piccoli precedenti per furto e lesioni. Il ragazzo, in carcere con l’accusa di violenza sessuale e lesioni, è difeso dall’avvocato Francesco Areni.
La studentessa è ricoverata in ospedale nella clinica di Otorinolaringoiatra. Ne avrà per trenta giorni e forse dovrà essere operata all’occhio ferito. «Ma non rischia di perderlo», specifica il suo avvocato, Simone Pillon. Il fidanzato violento prima l’ha stuprata poi l’ha picchiata con calci, pugni e morsi come ha raccontato ai carabinieri della Compagnia di Perugia che sono stati coordinati nell’indagine dal pm Gemma Miliani che ha diretto personalmente i militari dell’Arma durante le fasi dell’arresto.

Ma l’incubo delle donne violate e picchiate, non finisce con la drammatica storia di domenica mattina. Perché ieri la paura è stata replicata. Stavolta ad essere violentata in casa una ragazza di origine moldava. Ha ventinove anni. Aveva passato la serata con il fidanzato e con un amico di lui. Una serata come tante. Impossibile pensare a un epilogo drammatico. I due l’hanno salutata, sono usciti e lei si è infilata a letto.
Pochi minuti dopo qualcuno ha suonato alla porta. Pensava fosse il fidanzato. Non ha chiesto chi fosse, ha aperto. E si è trovato davanti l’amico del suo uomo. L’ha presa, ha abusato di lei, l’ha picchiata nella casa non lontana da via Settevalli. Anche lei è andata in ospedale alle cinque del mattino. I medici l’hanno visitata, le hanno riscontrato contusioni al collo e qualche ecchimosi. Ma è potuta tornare a casa. Non prima di aver raccontato tutto ai carabinieri. Gli uomini del maggiore Giovanni Cuccurullo hanno nome, cognome e la descrizione dell’aggressore. Che è fuggito. I carabinieri hanno controllato diversi luoghi frequentati dall’orco (anche lui è di origini dell’Est), hanno ascoltato gli amici per scoprire se avesse chiesto aiuto e copertura a qualcuno. Ma fino a ieri sera di lui non c’era alcuna traccia.

L’ultima storia di donne violate arriva da Castelnuovo di Assisi. Un’altra ragazza dell’Est ha raccontato di essere stata picchiata in casa. È finita all’ospedale di Perugia con un braccio rotto. Sull’episodio indagata il commissariato di Assisi. Con il sospetto che sotto a quelle botte possa esserci il racket della prostituzione.

http://www.ilmessaggero.it/umbria/violenza_sessuale_stupro_perugia_carabinieri/notizie/282060.shtml

Immigrati scatenati a Perugia: due stupri in un giorno

Sono stati due gli stupri ieri a Perugia. Tanto che le due notizie ieri si erano quasi “confuse”, ma non era lo stesso stupro, erano due. Ovviamente entrambi gli assalitori sono immigrati, uno connazionale della congoloide con vari precedenti penali tipo Kabobo, l’altro dell’Est.

 

PERUGIA– Donne nel mirino della violenza. In meno di ventiquattro ore due ragazze stuprate e picchiate, una aggredita in casa e finita al pronto soccorso con un braccio rotto. E anche il quel caso il sospetto che il faccia a faccia con il bruto possa nascondere dell’altro.

«Per favore correte. Il mio fidanzato mi ha picchiata e violentata». Un filo di voce rotto dal dolore. L’incubo è iniziato da almeno un’ora quando, domenica all’alba, in via Eugubina, a due passi dal centro di Perugia, si muove l’indagine dei carabinieri per far uscire una studentessa universitaria di vent’anni dal tunnel della paura.
L’allarme scatta alle cinque, la studentessa perugina chiama il 112. Arrivano i carabinieri, arriva il 118. La ragazza viene portata in ospedale. I militari dell’Arma raccolgono il suo racconto. Lei non voleva, l’ha respinto, lui si è scatenato come una furia. Non si è fermato di fronte al fatto che lei, da un anno, è la sua donna. L’ha violentata, l’ha picchiata selvaggiamente in camera da letto. Nella stessa casa dell’orrore l’hanno trovato i carabinieri. Faceva finta di dormire. Nello stesso letto dove la ragazza è stata violentata. «Sono stato in discoteca, siamo tornati a casa insieme. A che ora? Non ricordo». Poche parole e confuse ha messo in fila il fidanzato accusato di essere il bruto. Lui ha 22 anni è congolese, si chiama Christ Koko Kibamba e quella studentessa l’aveva già picchiata in un anno di storia difficile. Lui la picchiava e poi prometteva di cambiare. Per questo lei si era sempre fermata: nessuna denuncia, ma la sofferenza in silenzio in mezzo a qualche giorno spensierato. Stavolta lui ha alzato il tiro, non solo botte di fronte al rifiuto di lei per un rapporto sessuale. Erano stati in discoteca fino a notte fonda, lei magari l’ha seguito in casa per paura delle botte. È entrata in quell’appartamento che conosceva bene e quando ha detto no è scoppiato l’inferno. Prima la violenza sessuale, poi le botte.
Quando il congolese l’hanno svegliato i carabinieri era ubriaco. Ha negato, ha farfugliato parole. Mai forti come quelle della ragazza violentata e picchiata. Non così forti da cancellare il sangue sugli abiti e sul cuscino che i carabinieri hanno trovato qualche minuto dopo che sono entrati nella casa dell’orrore. Da lì la ragazza ha avuto la forza di chiamare il 112 con il telefonino. È scattato l’arresto per il congolese che ha piccoli precedenti per furto e lesioni. Il ragazzo, in carcere con l’accusa di violenza sessuale e lesioni, è difeso dall’avvocato Francesco Areni.
La studentessa è ricoverata in ospedale nella clinica di Otorinolaringoiatra. Ne avrà per trenta giorni e forse dovrà essere operata all’occhio ferito. «Ma non rischia di perderlo», specifica il suo avvocato, Simone Pillon. Il fidanzato violento prima l’ha stuprata poi l’ha picchiata con calci, pugni e morsi come ha raccontato ai carabinieri della Compagnia di Perugia che sono stati coordinati nell’indagine dal pm Gemma Miliani che ha diretto personalmente i militari dell’Arma durante le fasi dell’arresto.

Ma l’incubo delle donne violate e picchiate, non finisce con la drammatica storia di domenica mattina. Perché ieri la paura è stata replicata. Stavolta ad essere violentata in casa una ragazza di origine moldava. Ha ventinove anni. Aveva passato la serata con il fidanzato e con un amico di lui. Una serata come tante. Impossibile pensare a un epilogo drammatico. I due l’hanno salutata, sono usciti e lei si è infilata a letto.
Pochi minuti dopo qualcuno ha suonato alla porta. Pensava fosse il fidanzato. Non ha chiesto chi fosse, ha aperto. E si è trovato davanti l’amico del suo uomo. L’ha presa, ha abusato di lei, l’ha picchiata nella casa non lontana da via Settevalli. Anche lei è andata in ospedale alle cinque del mattino. I medici l’hanno visitata, le hanno riscontrato contusioni al collo e qualche ecchimosi. Ma è potuta tornare a casa. Non prima di aver raccontato tutto ai carabinieri. Gli uomini del maggiore Giovanni Cuccurullo hanno nome, cognome e la descrizione dell’aggressore. Che è fuggito. I carabinieri hanno controllato diversi luoghi frequentati dall’orco (anche lui è di origini dell’Est), hanno ascoltato gli amici per scoprire se avesse chiesto aiuto e copertura a qualcuno. Ma fino a ieri sera di lui non c’era alcuna traccia.

L’ultima storia di donne violate arriva da Castelnuovo di Assisi. Una ragazza dell’Est ha raccontato di essere stata picchiata in casa. È finita all’ospedale di Perugia con un braccio rotto. Sull’episodio indagata il commissariato di Assisi. Con il sospetto che sotto a quelle botte possa esserci chissà che cosa.

Due violentate e picchiate, una aggredita in casa – Il Messaggero


Umbria 24 News

Due violentate e picchiate, una aggredita in casa
Il Messaggero
È scattato l'arresto per il congolese che ha piccoli precedenti per furto e lesioni. Il ragazzo, in carcere con l'accusa di violenza sessuale Stavolta ad essere violentata in casa una ragazza di origine moldava. Ha ventinove anni. Aveva passato la
Perugia, violentata e picchiata: arrestato il fidanzato di 22 anniLa Repubblica
Perugia: due stupri in poche ore, vittime due giovani donneBeFan (Blog)
Due ragazze stuprate e picchiate in un giornoGiornale dell’Umbria
Umbria 24 News –Oggi Treviso –Adnkronos/IGN
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Stuprata, massacrata di botte e presa a morsi da congolese

Ha composto il numero del 112 e con le poche forze che le erano rimaste ha chiesto aiuto. Poche parole, quelle che la ventenne studentessa è riuscita a pronunciare. Appena il fiato per dare l’indirizzo e il numero civico ai medici del pronto soccorso. All’arrivo dei carabinieri e dell’ambulanza la ragazza è stata portata in ospedale e ha raccontato una tremenda notte di violenze subite.

Il racconto dell’incubo. La ragazza originaria dell’hinterland perugino, studentessa universitaria, ha spiegato di aver da poco tempo instaurato una relazione sentimentale con il giovane extracomunitario. La travagliata storia si è conclusa in maniera tragica nella nottata tra sabato e domenica quando, intorno alle 5 del mattino, K. K. C., di anni 22 e originario del Congo, dopo essersi fatto accompagnare a casa dalla stessa vittima, avrebbe preteso dalla giovane un rapporto sessuale. Al rifiuto la ragazza è stata brutalmente violentata e picchiata subendo ferite su più parti del corpo che l’hanno costretta ad essere ricoverata presso l’ospedale del capoluogo con una prognosi medica di trenta giorni.

Futuro ministro?

Futuro ministro?

I carabinieri lo hanno trovato in camera che dormiva. Lui ha negato. I militari, rintracciato il luogo da dove era partita la richiesta d’aiuto, sono intervenuti rapidamente ed entrati nell’appartamento, proteggendo da subito la vittima, hanno identificato il ragazzo che in quel momento era tranquillamente nel letto della sua camera facendo finta di dormire. L’uomo ha negato ogni addebito riferendo che la nottata l’aveva trascorsa in una  discoteca di Ponte San Giovanni per poi rientrare a casa con la  fidanzata non ricordando l’orario e le circostanze successive al ritorno a casa. All’interno della camera da letto i militari  hanno però trovato degli indumenti sporchi di sangue e riscontrato tracce ematiche anche su uno dei due cuscini e sul lenzuolo.

L’arresto in flagranza. Vagliate le sommarie e confuse risposte su come fossero andati i fatti e dopo aver ascoltato la ragazza e verbalizzato la sua denuncia, i militari hanno tratto in arresto in flagranza di reato il giovane congolese per violenza sessuale e lesioni personali. Lo stesso, con piccoli precedenti per furto e lesioni e senza una occupazione stabile, è stato portato nel carcere di Capanne a disposizione del magistrato di turno che ha diretto personalmente i militari durante tutte le fasi dell’arresto.

http://tuttoggi.info/articolo/54966/

Ecchimosi in ogni parte del corpo, una grave lesione alla orbita dell ‘occhio destro, ferite profonde al cuoio capelluto, morsi ad un polpaccio: un bollettino medico molo lungo quello stilato dai medici del  Pronto Soccorso del S.Maria della Misericordia  attorno alle ore 5 di domenica mattina che riguarda una ragazza residente a Perugia, di appena 20 anni di eta’ , trasportata in ospedale da una autoambulanza del  118. Oltre  a queste gravi lesioni i medici sono  stati impegnati ad accertare  una violenza sessuale, anche con prelievi ematologici effettuati dai medici della Struttura di ostetricia e ginecologia. La ragazza, che si trova ricoverata nella Clinica i Otorinolaringoiatra, dovrà essere sottoposta, quando le sue condizioni fisiche glielo permetteranno ad un intervento chirurgico per  il trauma  all’orbita   dell’occhio. La prognosi e’ di 30 giorni. L’ intervento degli operatori del 118 e’ avvenuta su chiamata di alcuni vicini  di casa del palazzo in cui e’ avvenuto il fatto, lungo la strada che da Perugia conduce a Ponte Felcino. Contemporaneamente  sul posto e’ intervenuta una pattuglia dei Carabinieri che ha  seguito l’ autoambulanza. La ragazza ai medici avrebbe riferito di conoscere la persona  che si e’ resa responsabile della grave violenza. Sul fatto stanno effettuando le indagini i Carabinieri che hanno già stilato un primo rapporto per la Procura della Repubblica.

http://tuttoggi.info/articolo/54952/

Ai “razzisti” questo non accade.

Perugia, due casi di stupro in poche ore 20enne massacrata di botte … – Adnkronos/IGN


Adnkronos/IGN

Perugia, due casi di stupro in poche ore 20enne massacrata di botte
Adnkronos/IGN
Arrestato il fidanzato, un 22enne congolese. Lo hanno reso noto i carabinieri della compagnia di Perugia. Secondo la ricostruzione dei militari, domenica La seconda vittima di stupro è una 29enne di origine moldava che è stata ricoverata la notte

Bottigliate a Padova: sono connazionali della ministra

Un arrestato per rissa, resistenza e minaccia a pubblico ufficiale e quattro denunciati solo per la rissa. È il bilancio della violenza di sabato alle 20, da piazza Cavour fino in largo Europa e via Matteotti tra Baessato e l’Oviesse: una rissa che ha terrorizzato centinaia di padovani visto che gli africani si fronteggiavano a bottigliate e urlando. Un episodio nel cuore della città che sta scatenando molte polemiche.

L’arrestato è Bwato Kikonde, congolese di 20 anni, residente a Padova, regolare. Quando i poliziotti delle Volanti hanno tentato di bloccarlo li ha affrontati brandendo il collo di una bottiglia di vetro rotta. Ha tentato di resistere agli agenti fin quando, in tre, sono riusciti ad avere ragione. Un poliziotto è rimasto ferito riportando alcuni giorni di prognosi. Anche il congolese ha riportato contusioni guariribili in otto giorni. Gli altri denunciati sono due cittadini del Benin di 21 e 23 anni e due del Congo di 20 e 23 anni, tutti irregolari, con precedenti specifici e fotosegnalamenti. Irregolari come la loro connazionale.

Dalla ricostruzione dei poliziotti il gruppetto di stranieri inizia a litigare in piazza Cavour. Si rincorrono, si lanciano bottiglie, tra gli sguardi atterriti dei passanti, di mamme con i bambini, anziani. Si rischia di venir travolti dalla loro furia. Sono passate da poco le 20, in via San Fermo, galleria Europa, largo Europa, dove gli stranieri si inseguono, sta finendo lo shopping: la gente passeggia tranquilla.

Si sono vissuti attimi di tensione: gli stranieri non si sono fatti fermare facilmente, hanno cercato di fuggire. Le chiamate arrivate al 113 sono state decine in pochi minuti. Chi ha assistito alla scena pensava di trovarsi nel set di un film: un far west. Ed era tutto tragicamente vero. I poliziotti non sono riusciti a capire cosa abbia spinto quei giovani a picchiarsi selvaggiamente tra loro, ma pare all’origine ci siano dei futili motivi. Sono stati tutti portati in questura per l’identificazione anche perchè non avevano con sè dei documenti.

Kikonde sarà processato oggi alle 11 con rito direttissimo, per gli altri la denuncia a piede libero seguirà il suo corso, potrebbero ritrovarsi a giudizio tra qualche mese. La paura di chi ha assistito alla scena è stata tanta, anche se le pattuglie della polizia sono arrivate in pochi minuti, anche con l’ausilio dell’Esercito.
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Tunisia vuole processare Carabinieri

Sparatoria di Ravenna. Si prospetta un processo a Tunisi per i Carabinieri che a Ravenna avevano inseguito una banda di immigrati.
Tutto è iniziato con una rocambolesca fuga di tre immigrati tunisini a Marina di Ravenna. La loro vettura stava procedendo a a zig zag a tutta velocità su viale delle Nazioni e una pattuglia della polizia municipale ha intimato l’alt.
Dopo aver cercato di investire un agente, i tre giovani immigrati (due dei quali in Italia con permesso di soggiorno per motivi umanitari) hanno compiuto 4 speronamenti e hanno gettato fuori strada una prima auto dei carabinieri per poi dirigersi contromano nel pieno centro di Ravenna.
Poi avrebbero puntato delle pistole (rivelatasi in seguito delle repliche senza tappo rosso) contro i carabinieri che sono stati costretti a far fuoco uccidendo Ben Hassen già arrestato per resistenza, spaccio di droga e privato della patente di guida perché già in quell’occasione cercò di fuggire in auto dalla polizia.
Ora la beffa: la magistratura tunisina avrebbe chiesto formalmente gli atti dell’inchiesta sulla vicenda e avrebbe inviato una richiesta formale al Ministero degli Esteri, che, anziché rispedirla al mittente, l’ha girata alla Corte d’Appello di Bologna.
Infatti, il codice penale di Tunisi contempla la norma per cui si procede nei confronti del cittadino straniero (il carabiniere) che fuori dallo stato interessato abbia commesso a danno di un cittadino (Ben Hassen) un delitto.
Intanto l’inchiesta italiana (spiega ravenna24ore.it)sta volgendo al termine, e si dovrebbe chiudere – salvo colpi di scena – con l’archiviazione per entrambi i carabinieri indagati per omicidio colposo: uno perché estraneo ai fatti, l’altro perché si tratta di legittima difesa.

http://www.imolaoggi.it/?p=49756&fb_source=message

Già vediamo la congolese portare di persona i Carabinieri a Tunisi, e tornare in Italia con un bel carico di tunisini.