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Racconigi: da senegalese calci, pugni e scarpate alla moglie

E’ avvenuto tutto all’ora di pranzo del 7 giugno quando il militare di servizio alla Stazione ha sentito le urla di una donna provenire dal cortile attiguo alla caserma. I militari presenti nel comando sono subito accorsi ad accertarsi di quanto stesse accadendo.

La scena sembrava quella di una solita lite familiare fino a quando l’uomo, G.H. 41enne cittadino senegalese, dalle parole e passato ai fatti e ancora prima che i militari lo potessero fermare ha colpito con violenza la moglie con calci e pugni e con il tacco della propria scarpa.

La moglie una 26enne, della stessa nazionalità, riportava delle lesioni guaribili in sette giorni di prognosi.

L’aggressore, una volta bloccato dai militari operanti, è stato tratto in arresto per il reato di lesioni personali e tradotto presso il carcere di Saluzzo in attesa delle decisioni della competente Autorità Giudiziaria.

Nel corso del fine settimana i militari del Nucleo Radiomobile della Compagnia hanno proceduto al controllo di un 61enne, di origini sarde ma da anni residente nel torinese, fermato mentre vagava a piedi, in orario notturno, nell’abitato cittadino di Savigliano. Lo stesso, che non ha giustificato la sua presenza nella zona,  aveva in carico un provvedimento di custodia cautelare in carcere dovendo scontare un residuo di pena per un furto aggravato commesso nel 2011 in una località Valdostana. Per l’uomo si sono aperte le porte le carcere dove è stato tradotto poche ore dopo il controllo.

Una pattuglia della Stazione di Moretta ha ritirato, a Torre San Giorgio, la patente ad un giovane torinese trovato positivo all’alcoltest.

 

Verona, picchia la compagna per tre anni: arrestato 23enne moldavo – Verona Sera


Verona Sera

Verona, picchia la compagna per tre anni: arrestato 23enne moldavo
Verona Sera
Verona, picchia la compagna per tre anni: arrestato 23enne moldavo. I carabinieri hanno ricostruito l'incubo che una povera ragazza viveva dal gennaio 2010: calci, pugni, schiaffi e persino testate dal giovane violento. Le continue vessazioni l'avevano 
Verona, maltratta la moglie Arrestato cittadino moldavoQuotidiano.net
Soggiogata per mesi finisce in psichiatriaL’Arena
Verona: Maltratta la moglie, arrestato un moldavoBeFan (Blog)
AGI – Agenzia Giornalistica Italia –TGCOM –ArezzoWeb.it
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Coppie miste: massacrata perché “cucina male”


Leggo.it

TREVISO – Calci, pugni, insulti, minacce. Ogni giorno per tre anni. Poi la denuncia. La libertà da quell’uomo che aveva trasformato la sua vita in un inferno. E alla fine un nuovo baratro. Il perdono, il ritorno in una casa dove era schiava. Nuovi soprusi, nuovi dolori. Altri lunghissimi tre anni di umiliazioni e botte, tante botte. Fino alla resa dei conti. L’arresto del marito. Un kosovaro di 31 anni è finito in carcere a Santa Bona per i continui maltrattamenti nei confronti della moglie.

Lei, 31 anni trevigiana, lui, stessa età, muratore kosovaro. Si conoscono, si amano, si sposano nel 2004. E qui finisce la favola e inizia l’incubo. Lui è violento, per un nulla scatta: il suo alibi preferito per picchiarla è la cucina: «Il tuo cibo fa schifo, io ti butto la testa nell’acqua bollente, così impari». È giù botte. La trascina per i capelli lungo la scala, la minaccia di morte, la prende a sberle.

E l’inferno non finisce neanche quando nasce il loro primo figlio. Tanto che nel 2007 lei dice basta. Denuncia il marito alla polizia e torna a vivere dai genitori con il suo bimbo. Un anno dopo chiede la separazione, che si concluderà in un nulla di fatto. Perchè lei da lui non riesce a staccarsi. Lo giustifica. Lo perdona. Nel 2010 nasce il secondo figlio e loro tornano a vivere insieme. Ma non è una vita nuova, è sempre lo stesso terribile incubo. Anzi, se possibile è pure peggio. Eppure lei resiste per altri tre anni. Solo all’inizio del 2013 trova di nuovo il coraggio di andare dalla polizia. Il 10 maggio il giudice dispone l’allontanamento dell’uomo dalla casa di famiglia, dove lei resta a vivere con i due bambini.

Il kosovaro se ne va, dice che torna in patria. Ma dopo una sola settimana si presenta di nuovo alla sua porta. Dice che è in crisi, che non trova lavoro. Lei stavolta non si lascia incantare. Prende il telefono e chiama la polizia, che lo arresta. È di fronte agli agenti della squadra mobile che il kosovaro getta la maschera: «Lei sbaglia e io la picchio». È sconvolgente nella sua semplicità la risposta che dà ai poliziotti che gli chiedono conto di tanta violenza.

Non vuole prostituirsi, albanese la massacra e le incendia casa


FoggiaToday
Non vuole prostituirsi, compagno la picchia e le incendia casa
FoggiaToday
Il giovane albanese, dopo aver dato fuoco all’abitazione della convivente, aveva sfondato a calci la porta dei vicini, una coppia di anziani connazionali della vittima, intimando loro di uscire poiché avrebbe voluto dar fuoco anche al loro appartamento.
San Severo, rifiuta di prostituirsi, le incendia la casa, arrestatoStatoQuotidiano.it
Incendia la casa della compagna “Punita perché non voleva La Repubblica
Lei rifiuta di prostituirsi e il compagno le incendia la casaCorriere della Seratutte le notizie (4) »

Milano: due zingari gettano donna a terra e la massacrano di pugni

Rapina in via Rizzoli. La donna è stata aggredita alle spalle mentre rincasava

Milano, 24 maggio 2013 – Aggredita alle spalle, atterrata con un calcio alle gambe, presa a pugni mentre era a terra. Tutto questo solo per prenderle il cellulare. È successo questa sera, a unadonna di 52 anni, in via Rizzoli, periferia Nord-Est di Milano, non lontano dalla fermata della metropolitana di Cascina Gobba.

Qualche minuto dopo le 22.30, la donna camminava all’altezza del civico 25 quando è stata colta di sorpresa da due uomini, sui 25 anni, che secondo la descrizione potevano essere due nomadi.Quello che è certo è che le sono arrivati alle spalle e le hanno assestato un calcio alle gambe, facendola cadere.

Poi l’hanno tempestata di pugni finché lei non ha mollato il cellulare che teneva in mano. Arraffato il telefono, i due sono scappati. La donna è stata soccorsa da una volante della polizia e portata in codice verde al San Raffaele, dove è stata sottoposta ad accertamenti alla gamba colpita dal calcio.

http://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/2013/05/25/893901-milano-rapina-cellulare-calci-pugni.shtml

Romeno ubriaco si scaglia su auto in transito

NOVOLI (Lecce) – Dà in escandescenza e si scaglia su auto, passanti e forze dell’ordine con calci e pugni. Autore dell’accaduto è Gogu Tudor, rumeno disoccupato residente a Novoli, che è stato arrestato dai carabinieri della stazione locale, intervenuti, con l’ausilio degli agenti del nucleo radiomobile della compagnia di Campi Salentina, per bloccare la follia del 29enne già noto alle forze dell’ordine.

Ieri in serata l’uomo, in evidente stato di ubriachezza, avrebbe senza motivo minacciato i passanti e dato pugni a diverse autovetture in transito per le strade di Novoli. Alla vista degli agenti, l’immediata reazione di Tudor sarebbe stata quella di scagliarsi contro di loro scalciando contro un veicolo di servizio, tentando ripetutamente di colpirli con delle testate e minacciando di morte i militari e i loro familiari.

Una volta immobilizzato, con non poche difficoltà, lo straniero è stato arrestato con le accuse di violenza, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale. Terminate le formalità di rito, Gogu Tudor è stato condotto alla casa circondariale di Lecce.

http://www.ilpaesenuovo.it/2013/05/15/ubriaco-si-scaglia-su-auto-in-transito-e-passanti-aggredisce-anche-i-militari-in-manette/

“Non voglio la pasta, devi darmi il cous cous”, e giù botte dal marito africano

Cremona mag 2013 – Per cena gli aveva preparato un piatto di pasta anziché il cous cous, scatenando la reazione violenta del marito che l’aveva presa a calci a pugni, rimediando un’accusa di maltrattamenti in famiglia. E’ la stata la stessa vittima, davanti al giudice Cristina Pavarani, a raccontare come erano andate le cose una sera di maggio di due anni fa. Aveva deciso di variare il menù, cucinandogli un piatto di pasta, ma lui, Jimmy, 35 anni, della Costa d’Avorio, patito di culturismo, l’aveva presa male. “Quella sera ero nervoso, mi è dispiaciuto”, si è difeso l’imputato, che ha detto di appartenere alla religione cattolica evangelica e che la sua religione impone un grandissimo rispetto per la famiglia. Nonostante ciò aveva mandato al pronto soccorso la moglie piena di lividi. Dopo le botte, era stata lei a chiamare i soccorsi, e visto che era vittima di un’aggressione, era partita l’indagine della polizia e degli assistenti sociali. L’imputato è difeso dall’avvocato Raffaella Parisi. Fa uso di anabolizzanti: così almeno ha dichiarato in aula una delle assistenti sociali. Con il tempo i rapporti della coppia sono migliorati e oggi la donna ha cercato di attenuare la gravità delle accuse contestate al marito, dicendo che quello era stato l’unico episodio in cui lui l’aveva picchiata. Subito dopo l’aggressione, Jimmy aveva rimediato una denuncia per lesioni. Poi lei aveva ritirato la querela ma per il reato di maltrattamenti in famiglia si procede d’ufficio. In aula una delle assistenti sociali ha riferito quanto le aveva confidato la vittima due anni fa. Tra le altre cose, anche il fatto che il marito non voleva che lei uscisse se non accompagnata. All’epoca la donna aveva trascorso alcuni mesi in una casa protetta con il figlioletto. Ora sembra che i problemi si siano risolti. I due si sono rimessi insieme e hanno avuto il secondo figlio. Ma per quei fatti dovranno ripresentarsi in aula il prossimo 26 settembre. Per quella data è prevista la sentenza.

http://www.cremonaoggi.it/2013/05/09/cucina-la-pasta-invece-del-cous-cous-presa-a-botte-dal-marito/

Integrazione: Latina in balìa delle risse etniche

LATINA – Due risse notturne a distanza di appena una settimana. Dopo qualche mese di relativa tranquillità, la zona dei pub di Latina torna a vivere momenti di tensione per colpa di qualche cliente piuttosto agitato.
L’ultimo episodio nella notte tra sabato e domenica, intorno alle 2,30. In via Cesare Battisti sono volati pugni e calci, ma quando sono arrivati i carabinieri i protagonisti dell’ennesima rissa erano già fuggiti, dileguandosi nel buio. Stando alle poche testimonianze raccolte, si sarebbero affrontati due gruppi di uomini, tutti più o meno sulla trentina. Forse in preda ai fumi dell’alcol, forse per qualche motivo banale, i due gruppi se le sono date di santa ragione, tra urla e schiamazzi in piena notte.

Solo una settimana prima un altro grave episodio di violenza, sempre in via Cesare Battisti nel cuore della zona dei locali notturni. In questo caso la rissa sarebbe scoppiata tra ventenni stranieri. Un giovane tunisino si è fatto medicare in ospedale mentre tutti gli altri sono riusciti a fuggire prima dell’arrivo della polizia.

Il copione è sempre lo stesso e i residenti ormai sono stanchi anche di denunciare quanto accade, sfiduciati dalle tante parole che non hanno portato a nulla di concreto. «E’ inutile – commenta amareggiato un abitante della zona dei pub – il Comune si continua a disinteressare di noi, della sicurezza di un quartiere intero e di una città intera visto che sono migliaia i giovani che vengono qui rischiando di essere coinvolti in episodi di violenza. Dove sono le telecamere di sicurezza promesse dal Comune? Dove sono le pattuglie che dovevano vigilare regolarmente nella zona? Nulla è stato fatto, a parte la Ztl gestita in modo piuttosto discutibile visto che molte auto entrano ed escono senza problemi». Questioni note ormai da anni, ma a quanto pare finite nel dimenticatoio.

Romena salta su auto e aggredisce agenti

Si è introdotta in un parcheggio condominiale, e quando uno dei residenti le ha chiesto che cosa stesse cercando, ha iniziato a saltare su un’auto in sosta, danneggiandola.

All’arrivo dei carabinieri, ha sferrato calci e pugni ferendo in modo lieve uno dei militari. Protagonista, ieri in piazza Alberti, a Firenze, una romena di 26 anni, arrestata con le accuse di danneggiamento, minacce, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.

Nordafricani insultano ragazza italiana: scatta la reazione furiosa

Una decina di persone sono rimaste coinvolte una zuffa in Piazza Malatesta. Il fatto è avvenuto nella tarda serata di venerdì, intorno alle 23. Ad originare il parapiglia un apprezzamento volgare nei confronti di una donna. Nella zuffa, oltre a calci e pugni, è spuntata anche una mazza da baseball, tirata fuori da un 24enne ferrarese. Nel caos sono rimaste danneggiate anche due auto. Sull’episodio sono in corso le indagini delle Volanti della Questura di Rimini.

E’ certo che i coinvolti – da una parte un gruppetto di italiani tra cui il ferrarese, una 20enne forlivese ed un 25enne di Avellino, dall’altra degli stranieri – si trovano sotto l’effetto di alcolici. Mentre i tre si dirigevano verso le auto per tornare a casa, hanno incrociato un gruppo di stranieri, pare nordafricani, che hanno fatto un pesante apprezzamento sulla ragazza. Ne è nata una litigata degenerata in calci e pugni. I due gruppi si sono affrontati sradicando anche un cartello stradale che qualcuno ha poi gettato contro le auto in sosta.

Due le vetture danneggiate. Quando la rissa è diventata ancora più violenta, il ferrarese ha preso dalla sua auto la mazza da baseball e ha tentato di inseguire il gruppo di stranieri, ma al sopraggiungere di due volanti si è fermato. Gli investigatori hanno acquisito le immagini delle telecamere di videosorveglianza per identificare tutti i coinvolti. Nella circostanza è stato già denunciato il ferrarese per il porto abusivo di oggetti atti ad offendere.

http://www.riminitoday.it/cronaca/complimenti-volgari-si-scatena-il-parapiglia-in-piazza-malatesta.html