Tag: la casa

Oristano, furto nella casa del parroco Nella banda di nomadi anche … – L’Unione Sarda


L’Unione Sarda

Oristano, furto nella casa del parroco Nella banda di nomadi anche
L’Unione Sarda
Approfittando della celebrazione della messa domenicale, tre ragazzi nomadi hanno preso di mira la casa parrocchiale. Hanno forzato una finestra e in pochi secondi sono entrati indisturbati nell'abitazione a pochi passi dalla chiesa. Hanno rovistato un

Nella banda di nomadi anche un 14enne – L’Unione Sarda


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Nella banda di nomadi anche un 14enne
L’Unione Sarda
Approfittando della celebrazione della messa domenicale, tre ragazzi nomadi hanno preso di mira la casa parrocchiale. Hanno forzato una finestra e in pochi secondi sono entrati indisturbati nell'abitazione a pochi passi dalla chiesa. Hanno rovistato un

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Seviziata per tutta la notte dal fidanzato marocchino

Imbavagliata, legata e picchiata per tutta la notte. Vittima dell’inaudito episodio di violenza una ragazza di 18 anni di Casalvelino costretta a subire le percosse del fidanzato. Il ragazzo, un trentenne di origini marocchine proveniente da Santa Maria di Castellabate ma da tempo residente a Casalvelino, ha precedenti per droga, estorsione e minacce. E’ stato arrestato.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, i due fidanzati avrebbero litigato per futili motivi. Ad un certo punto il ragazzo ha preso una fune e legato la convivente. Dopo averla imbavagliata l’ha riempita di botte per tutta la notte. Solo ieri mattina la giovane è riuscita a liberarsi.
A far scattare l’allarme una zia che si è recata a farlse visita. Quando la donna ha bussato alla porta, il trentenne è stato costretto a slegare la ragazza, consentendole di far entrare la zia ma ordinandole di non dire nulla. La ragazza in preda alla disperazione ed esausta per le percosse ricevute tutta la notte non appena è stata liberata da legacci e bavaglio, ha cercato subito riparo tra le braccia della zia. Le due donne hanno abbandonato la casa rifugiandosi in auto. Poi è scattata la richiesta di aiuto ai carabinieri, che hanno tratto in arresto il fidanzato violento.

San Severo, rifiuta di prostituirsi, le incendia la casa, arrestato – StatoQuotidiano.it


StatoQuotidiano.it

San Severo, rifiuta di prostituirsi, le incendia la casa, arrestato
StatoQuotidiano.it
San Severo – TOSKA Klajdi, albanese classe 1980, è stato arrestato dai Carabinieri per incendio doloso, percosse e minaccia aggravata. L'uomo all'ennesimo rifiuto della convivente, una trentenne cittadina bulgara, di prostituirsi sulla SS 16
San Severo: lei non vuole prostituirsi, lui la picchia e brucia casa Il Quotidiano Italiano
Lei rifiuta di prostituirsi e il compagno le incendia la casaCorriere della Sera
Incendia la casa della compagna "Punita perché non voleva La Repubblica
Today
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Non vuole prostituirsi, albanese la massacra e le incendia casa


FoggiaToday
Non vuole prostituirsi, compagno la picchia e le incendia casa
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Il giovane albanese, dopo aver dato fuoco all’abitazione della convivente, aveva sfondato a calci la porta dei vicini, una coppia di anziani connazionali della vittima, intimando loro di uscire poiché avrebbe voluto dar fuoco anche al loro appartamento.
San Severo, rifiuta di prostituirsi, le incendia la casa, arrestatoStatoQuotidiano.it
Incendia la casa della compagna “Punita perché non voleva La Repubblica
Lei rifiuta di prostituirsi e il compagno le incendia la casaCorriere della Seratutte le notizie (4) »

Asti: villetta abusiva al campo nomadi, e casa popolare in città

Brignolo, il sindaco di Asti

Brignolo, il sindaco di Asti

Due fabbricati utilizzati come abitazioni, abusivi, una quindicina di persone denunciate per violazione degli obblighi scolastici dei figli o per discarica abusiva, un clandestino,già espulso. Sono i risultati della maxi operazione di controllo scattata ieri all’alba al campo nomadi di via Guerra. Circa 80 uomini delle forze dell’ordine, prevalentemente carabinieri affiancati da una ventina di agenti della polizia municipale, con quaranta mezzi a disposizione, hanno circondato i due accampamenti di via Guerra dove vivono in tutto 250 nomadi tra etnia sinti e rom.

Le due abitazioni sono state poste sotto sequestro: delle due famiglie “proprietarie”, una risulta assegnataria di un alloggio popolare in via Malta, per l’altra l’abuso riguarda “solo” un “ampliamento” del fabbricato.

Ora, il Comune a guida Pd tolga l’assegnazione della casa popolare. Come minimo.

Legnano: anziana “sfrattata” dai Rom


Legnanonews
“CIRCONDATA” DAI ROM, ABBANDONA LA CASA
Legnanonews
“Era una vecchia casa di campagna e i rom, poco a poco, hanno portato via quasi tutto”. La denuncia è di Roberto Bertani, figlio dell’anziana signora che fino a 2 anni fa abitava nella casa tra i campi sulla Sp12 a Legnano, quasi circondata dalle

Tunisino scopre l’amante trans con un altro e lo aggredisce

PADOVA. Quando hanno sentito chiedere aiuto per una lite scoppiata per motivi sentimentali, gli agenti della questura immaginavano di trovarsi davanti la classica coppia “che scoppia” dopo troppi anni di matrimonio.

O, al massimo, a due giovani amanti alle prime armi con il decalogo dell’amore. E invece si sono trovati a dover calmare un aitante trentenne marocchino che aveva dato in escandescenze quando ha scoperto che l’amante colombiano, trans, lo tradiva con un connazionale.

La polizia è intervenuta l’altra sera in via Mortise intorno alle 22.30: il giovane nordafricano oltre ad aver aggredito l’amante infedele, aveva sfasciato la casa. E alla vista degli uomini in divisa ha reagito ancor più violentemente, scagliandosi contro gli agenti cercando di scappare.

Alla fine i poliziotti sono riusciti a bloccarlo e a portarlo in questura per l’identificazione. Oltre a beccarsi la denuncia per aggressione, danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale, il trentenne marocchino è stato anche espulso in quanto privo di documenti e clandestino.

http://mattinopadova.gelocal.it/cronaca/2013/01/09/news/scopre-l-amante-trans-con-un-altro-e-lo-aggredisce-1.6321133

Prato: 90enne sgozzata, è stata la badante straniera

 

E’ stata la sua badante, una ragazza georgiana di 24 anni, a sgozzare Cleofe Nizzi, 90 anni,i nella sua abitazione di Oste di Montemurlo, in provincia di Prato. A lanciare l’allarme era stata proprio l’immigrata.

La giovane era sotto shock, la casa completamente a soqquadro e in un primo momento si era pensato ad una rapina finita in tragedia. Nella notte, però, è arrivata la svolta: l’immigrata, interrogata a lungo, è crollata ed ha confessato di essere l’autrice del delitto.

Ha ammesso le sue responsabilità raccontando di aver agito così perché caduta in depressione, era insoddisfatta della propria attività lavorativa che la costringeva a trascorrere gran parte del suo tempo in compagnia di persone anziane.

Questa sua depressione era già nota alle forze dell’ordine. Lo scorso 14 dicembre, infatti, la giovane aveva tentato il suicidio gettandosi nelle acque del fiume Bisenzio a Prato, ma era stata salvata dai carabinieri che, approfondendo i motivi dell’insano gesto, aveva scoperto la condizione di cui soffriva la giovane.

Eppure, nonostante il tentato suicidio, Nadia aveva continuato a lavorare e stare a contatto con persone anziane. Ieri l’insano gesto, in parte annunciato, e il conseguente arresto con l’accusa di omicidio. A coordinare le indagini ci ha pensato il pm Antonio Sangermano.

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Affidate i vostri anziani agli immigrati, l’Inps sarà felice e anche Mario Monti.

L’insegnamento filosoficamente inquietante della vicenda è che “non sempre vale la pena salvare qualcuno dal suicidio”. Figuriamoci i barconi alla deriva carichi di potenziali stupratori e spacciatori.