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Milano: Egiziano molesta ragazzine e donne sulla metro

Un egiziano di 30 anni, disoccupato, regolare ma con precedenti penali, è stato arrestato per violenza sessuale dalla polmetro

 

L'assessore si felicita di questa nuova manifestazione di "cambiamento"

Non è il primo caso che ha coinvolto nordafricani in questo genere di reati.

Secondo quanto riportato dalla questura, intorno alle 13.45, l’uomo è stato avvistato da due agenti in borghese gironzolare con fare sospetto nella stazione di Cadorna. I due poliziotti decidono di seguirlo.

Lo straniero segue un gruppo di ragazzine sul metrò. Si avvicina a loro, comincia a strusciarsi, ma le ragazzine (forse appena uscite da scuola, tra i 15 e i 17 anni) scendono a Pagano senza accorgersi di nulla. Si ferma anche l’egiziano, che cambia convoglio.

Qui “addocchia” una ragazza sui 20 anni, bionda, e ancora le va dietro cercando il contatto pelvico. Ma il metrò è poco affollato e desiste.

Riprende ancora il metrò, questa volta come “vittima” c’è una giovane mora, molto alta; il 30enne inizia a palparle i glutei e le parti basse. Mette la mano nei pantaloni e inizia a masturbarsi, sfruttando la calca. La donna, sotto choc, era impietrita dall’imbarazzo.

A questo punto gli agenti intervengono e lo fanno scendere a Duomo. Viene arrestato.

http://centro.milanotoday.it/arrestato-violenza-sessuale-duomo-6-febbraio-2013.html

Varese, preso il boss dello spaccio: è un Tunisino

Varese, 4 Febbraio 2013 – E’ considerato il regista dello spaccio in piazza Repubblica a Varese. La Sezione Narcotici della Squadra Mobile  ha quindi arrestato un tunisino trentenne, con precedenti penali e clandestino. Le manette sono scattate in esecuziones di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal Gip su richiesta del pm.  Da diversi anni ormai la Sezione Narcotici guarda con particolare attenzione  piazza Repubblica, in quanto terminale dello spaccio al dettaglio di cocaina e hashish. Nella piazza e nelle vicinanze sono stati numerosi i sequestri di piccoli quantitativi di droga e gli arresti di  nordafricani, colti nella flagranza del reato di spaccio.

Da una più attenta analisi del fenomeno, tenuto conto che quasi tutti gli arrestati risultavano essere soggetti irregolari, senza fissa dimora ed in condizioni economiche tali da non potersi permettere una gestione autonoma dello spaccio, i poliziotti sono giunti alla conclusione che l’attività di spaccio doveva per forza essere gestita da una regia superiore. Proprio al minuzioso lavoro degli operatoricato il “regista” nel tunisino.L’uomo,  oltre ad essere destinatario di varie denunce, nel maggio del 2011, in concomitanza con l’arresto di un marocchino avvenuto in piazza Repubblica per spaccio di droga aveva tentato di impedire agli agenti di compiere il proprio lavoro, aggredendo uno di loro, dopo averlo accerchiato con altri connazionali da lui chiamati sul posto.

Per quell’episodio era stato arrestato  e successivamente espulso con accompagnamento coatto presso il centro espulsioni di Trapani, da cui però era riuscito a scappare ed è ritornato a Varese per proseguire i sui traffici illeciti. L’articolata e complessa attività di indagine nei suoi confronti, con intercettazioni telefoniche, sequestri operati a carico dei diversi acquirenti, le successive dichiarazioni rese a verbale da questi ultimi e i servizi di osservazione e pedinamento, hanno portato alla luce un giro di spaccio perfettamente consolidato facente capo al trentenne. I risultati hanno portato il giudice a firmare l’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

 

Link Articolo: http://www.ilgiorno.it/varese/cronaca/2013/02/04/840711-varese-spaccio-piazza-repubblica-arrestato.shtml

Immigrati vendevano droga a minorenni

Diciannove carabinieri, la maggior parte in borghese, e il cane dell’unità cinofila arrivato da Bologna. E’ questa la squadra messa in campo per l’operazione antidroga messa in campo in questi giorni e che ha portato a due arresti, tre denunce e alla segnalazione di 13 assuntori di sostanze stupefacenti tra cui tre minorenni. Nel mirino, le zone di viale Toschi e del Parco Ducale. E’ proprio nei pressi di una scuola che è stato arrestato un 28enne di origine brasiliana ma da tempo a Parma: stava vendendo il famigerato “Speed”, uan polvere a base di anfetamine che ha provocato diversi decessi ai rave party, a un ragazzo e a una ragazza 16enni. In manette anche un pusher ivoriano di 20 anni, sorpreso a vendere  2,4 grammi di marjuana a un 48enne parmigiano. Denunciato un tunisino per spaccio di 13 grammi di eroina a un marocchino. Avevano invece con sè dei coltelli un 35 albanese e un parmigiano di 40 anni fermati in centro e denunciati per porto di oggetti atti ad offendere.

Italiano massacrato senza motivo da quattro magrebini

NOGARA. Aggressione a colpi di spranga sabato sera ai danni di un uomo in via Dossetto a Nogara. La vittima si trova ora ricoverata al Mater Salutis di Legnago con una prognosi di 30 giorni. Erano da poco passate le 18.30 quando un marocchino ha bussato alla porta dell’abitazione di Moreno Zanetti, 41 anni, disoccupato chiedendo alla madre di parlare con il figlio che in quel momento si trovava nella propria stanza. Zanetti è sceso in cortile e in pochi secondi gli sono piombati addosso 4 marocchini armati di spranghe di ferro colpendolo ripetutamente alla testa, sulla schiena e agli arti.
Alla terribile scena avrebbero assistito anche alcuni vicini di casa che, secondo il racconto del giovane, non avrebbero mosso un dito per difenderlo dai quattro stranieri. Gli aggressori si sono poi dati alla fuga lasciando Zanetti in un lago di sangue.
L’uomo si è trascinato in casa e la madre ha subito avvisato i carabinieri e i sanitari del 118 che hanno provveduto a trasportare il ferito al pronto soccorso di Legnago dove i medici hanno riscontrato un trauma cranico, una ferita al sopraciglio destro, ferite alle braccia e alle gambe e ematomi sulla schiena e al torace con una prognosi di guarigione di circa 30 giorni.
I carabinieri di Nogara hanno a lungo ascoltato il racconto a volte confuso di Zanetti per cercare di capire la dinamica dell’aggressione e anche il possibile movente che ha scatenato la furia cieca dei marocchini. «Non riesco a capire perché mi hanno picchiato», ha spiegato ieri in ospedale. E ha aggiunto: «Era buio e non ho visto bene in faccia i miei aggressori ma sono sicuro che erano marocchini. Forse sono stato aggredito perché da alcuni anni ho dei dissapori con alcuni vicini ma non avevo mai visto fino ad ora quelle persone. Ho visto i miei vicini sulla porta di casa ma nessuno ha mosso un dito per difendermi. I miei aggressori non hanno parlato e si sono subito accaniti su di me colpendomi con le spranghe di ferro».
Nell’abitazione del quarantunenne, la madre Tosca sta vivendo ore di grande angoscia ricordando quanto successo al figlio pulendo le macchie di sangue in cortile e sui muri del garage. «Abbiamo paura per la nostra incolumità», spiega l’anziana donna. «Moreno è un ragazzo mite che non farebbe male a nessuno. Ho visto in faccia uno solo degli aggressori quello che ha bussato alla porta, gli altri erano nascosti dal buio e sono saltati fuori dopo». Sull’episodio, che ha ancora molti lati da chiarire, stanno indagando i carabinieri di Nogara.

Albanese regolare nascondeva droga nel passeggino

TREVISO – Aveva nascosto un chilo e 200 grammi di cocaina nel passeggino all’interno del quale trasportava il figlio di pochi mesi: in manette è finito un albanese, operaio edile di una ditta del Coneglianese.
L’immigrato era sospettato dai carabinieri di essere uno dei pusher di rilievo nel traffico di cocaina anche fuori provincia. Dopo settimane di appostamenti, i militari, raccolti elementi di prova, hanno deciso ieri sera di compiere un blitz nella casa dove l’albanese vive con la moglie. Nella perquisizione dell’appartamento gli investigatori hanno trovato nel passeggino, nella camera del figlio, 88 ovuli pieni di cocaina per un peso complessivo di 1,2 chili.

http://www.gazzettino.it/nordest/trento/operaio_pusher_nascondeva_la_cocaina_nel_passeggino_del_figlio_di_pochi_mesi/notizie/249038.shtml

Padova: la “ronda” blocca e fa arrestare due ladri

SANT’ANGELO DI PIOVE. Da oltre un anno personalmente facevano i turni durante la notte per cercare di arginare il dilagare dei furti nella propria azienda. A tanto sono arrivati i titolari della “Toniatti Autodemolizioni” di via San Polo, esasperati dai continui saccheggi da parte di ignoti perpetrati nelle ore notturne. Tanta pazienza ma pochi risultati, visto che le notti insonni non avevano portato a nulla.

Fino all’altra sera almeno, quando la famiglia Toniatti è riuscita a cogliere sul fatto tre persone e ad aiutare i carabinieri della Radiomobile di Piove di Sacco ad arrestarne due. In manette alla fine sono finiti un ragazzo rumeno di 21 anni e un diciottenne moldavo, entrambi residenti in zona. Un terzo complice è riuscito invece a fuggire a piedi, dileguandosi nella campagna circostante. «Quasi tutte le notti» racconta Marino Toniatti, uno dei titolari, «qualcuno entra nel piazzale per rubare qualcosa. Ruote, pezzi di ricambio spariscono con regolarità». In genere i ladri entrano nella proprietà tagliando la rete che circonda l’ampia area del piazzale. Per questo Marino, il fratello Gian Antonio e i rispettivi figli, la notte si alternano a fare la guardia. Più volte hanno intravisto figure muoversi nell’ombra, ma mai erano riusciti a individuarle perché riuscivano sempre a darsela a gambe. Non l’altra notte.

«Intorno alle 23» continua Marino Toniatti «abbiamo visto tre persone scavalcare il cancello principale. Abbiamo così subito chiamato i carabinieri che in un attimo sono arrivati sul posto». E così nell’oscurità, tra le carcasse delle auto da demolire, giocando al gatto con il topo, le forze dell’ordine, con il supporto dei Toniatti, sono riuscite ad ammanettare due degli intrusi. Un terzo è riuscito invece a fuggire saltando la rete di recinzione. Nella concitazione e nel fango dei campi è riuscito persino a perdere le scarpe.

A poche centinaia di metri dall’azienda è stata ritrovata un’auto abbandonata che risulta in uso a un moldavo. Probabilmente si tratta del fuggitivo. L’auto è ora sotto sequestro e si trova in custodia proprio in via San Polo. Chissà se qualcuno verrà a reclamarla. «Abbiamo dovuto organizzarci da soli» commenta amaramente Marino Toniatti «ma bisognerebbe che ci fosse da parte delle autorità un maggiore controllo e fosse garantita più sicurezza». I ragazzi finiti in manette, dopo essere stati condotti in caserma per la denuncia di tentato furto in concorso, sono stati rilasciati.

Link  Articolo: http://mattinopadova.gelocal.it/cronaca/2013/02/02/news/ronda-notturna-nell-autodemolizione-arrestati-due-ladri-1.6461146

Cancro cinese a Prato: sequestrato negozio

Circa 200 capi di abbigliamento (pantaloni, maglie, camicie, gonne e abiti) sono stati posti sotto sequestro amministrativo dal personale dell’unità operativa di polizia commerciale amministrativa e anticontraffazione della polizia municipale, durante un’ispezione in un negozio di abbigliamento nella zona di via Pistioese, gestito da un cittadino cinese di 34 anni.
Dalle verifiche sulla merce in vendita è emerso che la maggior parte dei capi di abbigliamento non riportava l’indicazione dell’importatore e le informazioni obbligatorie in lingua Italiana, destinate ai consumatori. Al titolare sono state contestate violazioni ai sensi del Codice del Consumo e alle norme relative all’etichettatura dei prodotti tessili.

Link Articolo: http://www.notiziediprato.it/2013/02/abbigliamento-venduto-senza-etichette-sequestrati-200-capi-in-un-negozio/

Blitz nella ditta cinese: pesci stesi a essiccare in mezzo agli abiti

Prato – Pesci stesi a essiccare alle grucce insieme agli abiti. Una scena di squallido degrado in mezzo alla solita commistione tra ambiente di vita e di lavoro, emersa ieri in un capannone in zona viale Galilei durante un blitz della squadra interforze. Il controllo è stato pianificato dalla Questura di Prato, di concerto con la polizia municipale e altri enti della provincia, (Inail, Direzione territoriale del lavoro, Inps, Asl e Asm), con il contributo di personale del corpo forestale.

La ditta di confezioni è gestita da un imprenditore cinese. All’interno del laboratorio, utilizzato come residenza da sei cinesi, tra cui il quarantottenne titolare della confezione, i vigili hanno trovato, oltre alle oramai classiche strutture ad uso cucina e dormitorio, anche una ulteriore camera pensile; anche il bagno era diventato una camera da letto sfruttando nell’antibagno il locale spogliatoio. Agli appendiabiti erano appesi, insieme ai vestiti, anche una serie di pesci ad essiccare. L’immobile è stato sequestrato e l’attività sospesa; sequestrati anche i 19 macchinari per il confezionamento di abbigliamento risultati non in regola con le norme sull’azionamento.

Inserisci Link: http://www.lanazione.it/prato/cronaca/2013/01/29/837939-pesci_stesi_essiccare.shtml

Zingaro rubava energia elettrica e danneggiava cavi Enel

San Severo (FG) – Arrestato per ricettazione e furto aggravato di energia elettrica 

30/01/2013 ore 11:10 Un 24enne rumeno è stato arrestato per ricettazione e furto aggravato. L’uomo, durante un servizio di perlustrazione delle aree rurali di San Severo, è stato trovato all’interno di un casolare dove custodiva 150 mt di cavi elettrici in alluminio, una coppia di staffe in gomma per la salita dei pali in cemento, asce e cesoie con manici in legno e tutta una serie di arnesi idonei a tranciare cavi elettrici. Richiesto l’intervento di personale ENEL tutto il materiale rinvenuto è stato riconosciuto come appartenente a quella società accertando altresì che l’energia che alimentava gli elettrodomestici presenti nel casolare proveniva da un allaccio abusivo alla rete di distribuzione di energia elettrica.

Comando Provinciale di Foggia 

Presa banda di spacciatori e ladri acrobati

Velletri (RM) – Arrestata banda di ladri acrobati

30/01/2013 ore 12:15 I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Velletri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 4 giovani romeni ritenuti responsabili di una serie di furti in appartamenti e in esercizi commerciali. Gli arrestati, tutti di circa 20 anni e senza un lavoro stabile, erano dediti a commettere furti nel centro di Velletri nelle ore notturne e pomeridiane, approfittando dell’assenza dei proprietari degli immobili. Si organizzavano circondando gli obiettivi e ponevano dei “pali” pronti ad avvisare dell’eventuale sopraggiungere delle forze dell’ordine, mentre i compari si introducevano negli immobili attraverso finestre o infissi che raggiungevano arrampicandosi sulle grondaie dei palazzi. Le indagini, durate alcuni mesi e svolte nel secondo semestre 2012, hanno permesso di riscontrare l’attività incessante della banda e di arrestare in flagranza di reato alcuni dei suoi componenti, che per sfuggire ai controlli si avvalevano anche di documenti falsi. Le indagini hanno verificato come i quattro, parallelamente all’attività di furto sistematico, abbiano in diverse occasioni gestito anche un piccolo giro di spaccio nei confronti di coetanei di Velletri.

Comando Provinciale di Roma 

http://www.carabinieri.it/Internet/Cittadino/Informazioni/ComunicatiStampa/2013/Gennaio/20130130_121500.htm