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Pakistano palpeggia hostess italiana: “Ti pago se fai sesso con me”

Roma 10 marzo 2014 – Ha tentato di molestare una hostess allungando le mani e offrendo soldi in cambio di prestazioni sessuali. Per questo un commerciante pakistano di 20 anni, proveniente da Brescia, è stato arrestato dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma in servizio allo stand espositivo allestito dall’Arma dei Carabinieri alla Fiera di Roma in occasione del “Motodays 2014”, fiera delle due ruote organizzata nei padiglioni di via Portuense e conclusasi ieri.

Il giovane visitatore ha preso di mira una ragazza, 25enne originaria di Bologna, che lavorava come hostess per un’azienda. Il ragazzo dopo averla pesantemente molestata ed aver tentato più volte di allungare le mani, atteggiamento che aveva assunto anche il giorno precedente sempre nei suoi confronti, le ha addirittura offerto un’ingente somma di denaro in cambio di una prestazione sessuale.

A quel punto la ragazza si è rivolta al vicino stand dei Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma denunciando l’accaduto. I militari si sono subito messi sulle tracce del molestatore, rintracciato dopo pochi minuti in un altro padiglione espositivo. Per evitare l’arresto, il cittadino pakistano ha anche tentato di corrompere i Carabinieri, offrendo loro capi di vestiario e 200 euro in contanti. I Carabinieri lo hanno ammanettato e portato nel carcere di Regina Coeli con le accuse di tentata corruzione e molestie continuate.

http://www.romatoday.it/cronaca/hostess-molestata-motodays-2014.html

Clan tunisini intercettati: “Andiamo tutti a Perugia per spacciare”

Perugia 18 settembre 2013 – Il sogno di facili guadagni e la sicurezza di operare in una delle più ricche piazze della droga dell’Italia con un costante flusso di richiesta dello stupefacente che va ben al di là dell’Umbria. Pensano questo gli stranieri clandestini che decidono di lasciare la Tunisia – in particolare l’area di Tunisi – per seguire parenti, amici o più semplicemente ingaggiati dai clan in cerca di nuova mano d’opera per lo spaccio. 

Non è teoria. Ma sono le intercettazioni telefoniche che la polizia esegue regolarmente. La notizia è venuta fuori dalla conferenza stampa sul Centro Espulsione condotta dal segretario del Pd Franco Parlavecchio e dal sindacato Siulp: “Nelle nostre indagini ascoltiamo intercettazioni e storie che ci parlano di Perugia percepita come una città dove si possono fare i soldi con la droga, – specifica un agente – bisogna aprire un dialogo con le autorità tunisine perché si riesca a far passare un messaggio diverso su Perugia”.  Soldi veri che sono fatti dai capi e capetti dei clan mentre “la maggior parte dei piccoli pusher vive in veri e propri tuguri in situazioni igienico sanitarie molto precarie, molti sono destinati al carcere o a diventare tossicodipendenti”.

Secondo il Siulp “con il Cie in città il problema delle piazze di spaccio e dei pusher clandestini sarebbe arginato per una buona percentuale”. La ragione riguarda un problema specifico di deterrenza maggiore rispetto a quella che è la manovalanza delle grandi organizzazioni, “lo spaccio in strada viene fatto il più delle volte da clandestini di cui il 90% Tunisini specie di Tunisi. Questa manovalanza poi ha raggiunto un livello criminale che li porta a reagire nei confronti degli agenti, perché consapevoli di un basso rischio. – spiega il sindacato – Una volta arrestato poi, lo spacciatore deve essere prima identificato e poi espulso e nessuno è munito di documento. Se per alcuni paesi extracomunitari, tipo l’Albania e il Marocco, attraverso accordi tra stati, l’iter d’identificativo è più semplice, per altri come Tunisia e Nigeria la cosa diventa più complessa e lunga, con pratiche che possono durare anche 5 mesi”.

http://www.perugiatoday.it/cronaca/perugia-clan-tunisini-reclutamento-pusher.html

 

Roma, rubavano nelle boutique del Centro: arrestati cinque romeni – ilVelino/AGV NEWS


Cinque Quotidiano

Roma, rubavano nelle boutique del Centro: arrestati cinque romeni
ilVelino/AGV NEWS
I carabinieri del nucleo radiomobile di Roma hanno sgominato una banda di cinque taccheggiatori romeni scoperti con oltre 500 capi d'abbigliamento griffati rubati dai negozi del Centro storico della Capitale e destinati al mercato romeno. Due romeni di
Roma, rubavano in boutique del centro: arrestati 2 romeniCinque Quotidiano
Roma: sgominata banda romeni, 500 capi rubati in boutique centroAgenzia di Stampa Asca

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Minaccia titolare alimentari per farsi consegnare i soldi Arrestato un … – Il Giorno


Il Giorno

Minaccia titolare alimentari per farsi consegnare i soldi Arrestato un
Il Giorno
In manette anche un peruviano di 19 anni arrestato per furto di capi d'abbigliamento in un centro commerciale a Olgiate Olona. Movimentato invece l'arresto di un brasiliano di 26 anni sorpreso dai carabinieri alla guida in stato di ebbrezza. Il
Busto Arsizio Week end di lavoro per i carabinieri: tre arresti e 9 Varese News

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Quattro romeni arrestati a Savona per numerosi furti nei … – Savona news


Savona news

Quattro romeni arrestati a Savona per numerosi furti nei
Savona news
Confezioni di zafferano, pinoli e numerosi capi d'abbigliamento (per un valore complessivo di circa tremila euro): è questo il risultato delle “razzie” compiute nella giornata di ieri da quattro cittadini romeni. Il quartetto ha fatto tappa al Conad
Ladri di zafferano, quattro arrestiGenova OggiNotizie
Ladri di pinoli arrestati dai carabinieriPuntoSavona

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Immigrati padroni del crimine a Vigevano

Conferenza stampa del procuratore di Vigevano che prende atto di come gli immigrati siano i capi della delinquenza in provincia, avendo relegato i delinquenti italiani a semplice loro manovalanza. Il sostituto procuratore di Vigevano, Mario Andrigo, ha spiegato i diversi ruoli svolti dalle quattro etnie coinvolte nel racket. “Gli italiani sono la manovalanza, accompagnano le prostitute sul luogo di lavoro; i nordafricani gestiscono gli appartamenti; i romeni procacciano in patria le ragazze da mettere sulla strada e gli albanesi, al vertice della piramide, controllano le strade della prostituzione”

http://video.repubblica.it/edizione/milano/il-procuratore-di-vigevano-che-tristezza-gli-italiani-non-eccellono-piu-neanche-nel-crimine/121586/120073

 

Cancro cinese a Prato: sequestrato negozio

Circa 200 capi di abbigliamento (pantaloni, maglie, camicie, gonne e abiti) sono stati posti sotto sequestro amministrativo dal personale dell’unità operativa di polizia commerciale amministrativa e anticontraffazione della polizia municipale, durante un’ispezione in un negozio di abbigliamento nella zona di via Pistioese, gestito da un cittadino cinese di 34 anni.
Dalle verifiche sulla merce in vendita è emerso che la maggior parte dei capi di abbigliamento non riportava l’indicazione dell’importatore e le informazioni obbligatorie in lingua Italiana, destinate ai consumatori. Al titolare sono state contestate violazioni ai sensi del Codice del Consumo e alle norme relative all’etichettatura dei prodotti tessili.

Link Articolo: http://www.notiziediprato.it/2013/02/abbigliamento-venduto-senza-etichette-sequestrati-200-capi-in-un-negozio/

SICUREZZA, CONTROLLI A SAN GIOVANNI E TUSCOLANO: DUE … – Roma Capitale News

SICUREZZA, CONTROLLI A SAN GIOVANNI E TUSCOLANO: DUE
Roma Capitale News
Le denunce invece sono scattate per un 39enne cittadino peruviano sorpreso alla guida di un motociclo privo della patente di guida poiché revocata; per una 43enne romana fermata dopo aver rubato capi d'abbigliamento da un negozio per un valore di 200

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I ragazzini si pagavano la droga con capi firmati – Estense.com


Estense.com

I ragazzini si pagavano la droga con capi firmati
Estense.com
Si tratta di Destiny Vincent, nigeriano classe 1982, Anthony Ebosele, nigeriano dell''86, Emmanuel Otaigbe, nigeriano del '90 e Toury Ibrahim Abufashi, sudanese dell''88. Gli arresti sono avvenuti in momenti e sono il risultato dell'operazione

Della serie, “gli immigrati rubano per mangiare”: ruba 1300 euro di capi d’abbigliamento firmati

In manette giovane rumena

E’ di 1300 euro il valore della refurtiva trovata nelle borse di una giovane rumena che ieri pomeriggio aveva messo a segno un colpo all’interno di uno “store” in piazza della Repubblica. La straniera – 22 anni, con un precedente di polizia per furto – era stata notata dal personale dell’esercizio commerciale mentre si aggirava in maniera sospetta nel il reparto “donna” in compagnia di due uomini. Quest’ultimi l’hanno preceduta all’uscita mentre quando la ragazza ha oltrepassato le casse sono scattati gli allarmi antitaccheggio. La volante, subito intervenuta, ha bloccato la giovane trovata in possesso di diversi capi d’abbigliamento firmati – giubbini di pelle, jeans e magliette- occultati nelle borse. La donna è finita in manette per il reato di furto aggravato in concorso. I complici hanno fatto perdere le loro tracce.