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Cro – Roma: 3 arresti della Polizia, 2 minorenni denunciati (2) – PPN – Prima Pagina News


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Cro – Roma: 3 arresti della Polizia, 2 minorenni denunciati (2)
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Identificata in una 47enne residente nel campo nomadi di via di Salone, la donna è stata arrestata per il reato di rapina aggravata. Sarebbe di stanotte invece l’arresto di un 41enne rumeno, residente al campo nomadi di via Casal Lombroso. L’uomo, in 
Roma: arrestati due ladri e una scippatrice tra il centro e LiberoQuotidiano.ittutte le notizie (4) »

Dal Campo Nomadi alle razzie e poi ritorno

In trasferta dal campo rom per rubare nel brindisino: arrestate due minori

LECCE – In trasferta per rubare. Erano partite dal campo nomadi “Panareo”, sulla Lecce-Campi Salentina, dove risiedono tra i connazionali della comunità rom, per raggiungere Carovigno, in provincia di Brindisi. Obiettivo, ripulire le abitazioni di denaro e preziosi.

Solo che questa volta a due minorenni è andata male. Molto meglio alla vittima del furto, sicuramente, che ha potuto recuperare denaro e oggetti preziosi per un valore di 3.500 euro. I carabinieri della stazione di Carovigno, infatti, hanno individuato e poi arrestato la coppia di ragazze. Entrambe dovranno rispondere di furto aggravato. Nel frattempo, su disposizione dell’autorità giudiziaria, hanno compiuto un’altra trasferta, ma questa volta da Brindisi presso il centro di prima accoglienza di Bari.

Le giovani rom sono riuscite a introdursi nell’abitazione di un 36enne del luogo, alla periferia di Caroviglio, in contrada “Urso”. Una volta dentro, approfittando dell’assenza del proprietario, hanno rubato monili di oro e denaro contante per un valore che si aggira intorno a 3.500 euro. Arraffato il bottino, si sono date alla fuga. Durata davvero poco.

Da quelle parti hanno infatti incrociato una pattuglia dei carabinieri, i quali si sono insospettiti non poco notando le due ragazze allontanarsi dall’abitazione con fare sospetto. Così sono state raggiunte e fermate per un controllo. Ed ai militari è parso subito evidente che la coppia stava tentando di fare perdere le tracce perché addosso entrambe avevano qualcosa che scottava: la refurtiva frutto del furto che avevo compiuto poco prima. Bottino che è stato interamente riconsegnato al proprietario dai carabinieri.

Potrebbe interessarti: http://www.lecceprima.it/cronaca/carovigno-brindisi-lecce-rom-minori-arrestate-furto.html

Siena: gang multietnica massacra 89enne, lasciato morire agonizzante

La morte di un 89enne che era parsa in un primo momento dovuta a cause naturali è stata invece conseguenza di una rapina compiuta da un quartetto di giovani, uno dei quali minorenni, tutti arrestati dai Carabinieri di Siena. E’ successo a Chiusi. I quattro, a volto coperto e armati di una scacciacani, hanno fatto irruzione in casa dell’anziano immobilizzandolo e picchiandolo per poi fuggire con 200 euro, spesi in un locale nel fine settimana.
A trovare il cadavere era stato un nipote dell’anziano. Secondo quanto appurato dalle indagini quando i giovani hanno concluso il loro violento raid l’uomo era ancora vivo, lasciato agonizzante a terra dai suoi aggressori. I quattro sono tutti residenti nella zona: un 23enne ed un 21enne originari della provincia di Foggia, un 24enne nato in Costa d’Avorio ed un diciassettenne. I primi tre sono in carcere, il quarto affidato alla struttura fiorentina di custodia di minori. I carabinieri sono riusciti a prenderli mentre stavano preparandosi ad allontanarsi dal Senese.

http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/toscana/articoli/1116803/siena-baby-gang-picchia-a-morte-un-anziano-per-rubargli-200-euro-arrestati.shtml

L’integrazione avanza. Ecco chi sono gli immigrati e chi frequenta gli immigrati. Ecco dove l’integrazione funziona: nel crimine. La Kyenge ha detto qualche giorno fa, durante la ‘foto opportunity con i milionari di Prandelli, che ‘il paese deve diventare come la nazionale’: questa banda ha seguito i suoi consigli.

Roma: immigrati e zingari sempre più arroganti e violenti

Autisti e controllori Atac aggrediti. Forze dell’ordine prese a calci e pugni e minacciate di morte come la pluripicchiata, plurinsultata e plurisputata Claudia Macri, maresciallo 46enne della polizia locale di Roma Capitale del I Gruppo, diventata il simbolo della lotta (vana!) alle borseggiatrici rom minorenni in azione alla fermata metro Piazza di Spagna .

Tutti si arrogano il diritto di prenderci a sberle. E a casa nostra. Che siano nomadi, zingarelle 13enni, o immigrati, la musica non cambia, lo racconta la cronaca.

Ieri in pieno giorno, a mezzogiorno, sono stati tre nigeriani, un uomo e due donne (che una volta messe alle strette, per impietosire il personale Atac, si sono spacciate per incinte) ad aggredire un controllore Atac, usandogli contro i carrelli. E per tutto il tragitto da piazza della Repubblica a Termini sul bus di linea 170. E questo solo perché aveva osato chidergli il biglietto (e loro non ce l’avevano). Alla stazione poi è stato picchiato anche un ispettore capo intervenuto. Solo i carabinieri in moto, del Nucleo Radiomobile, hanno riportato la calma, fermando gli stranieri.

Il giorno prima, l’altro ieri, venerdì pomeriggio, erano state tre zingare, invece, ad entrare in azione contro un autista Atac della linea 105 alla fermata di Porta Maggiore. L’oltraggio da fargli pagare? Aver loro chiesto di lasciare i passeggini carichi di ferraglia alla fermata di Porta Maggiore. L’arsenale poteva essere un pericolo per i passeggeri, tra frenate e sobbalzi nel traffico di Roma. Loro non hanno sentito ragioni.

Hanno carta bianca. «Tanto non ci potete fare niente» è stata questa la sintesi, nella risposta beffarda del gruppo di sei zingarelle fermate due sabato fa, dall’implacabile vigilessa, il maresciallo Macri. Così hanno detto a lei che il 6 agosto era stata quasi massacrata davanti ai binari, da un gruppetto di ragazzine, sempre alla fermata metro Piazza di Spagna. Otto giorni fa, invece, le aveva fermate dopo il furto di 500 euro sottratti a due sposini ventenni coreani «lei era pure incinta» racconta. Poi aveva trovato le ragazzine. Le aveva perquisite. E aveva ritrovato la refurtiva. «460 euro e soldi russi, arrotolati tra le “chiappe”, proprio lì – spiega Macri – ecco perché non voleva togliersi le mutande». Poi, dopo le minacce di morte («mi ricordo la tua faccia, quando sei senza divisa ti ammazziamo» aveva già raccontato Macri), le ragazzine sono passate allo sfottò. «”Sei una poveraccia” mi hanno detto mentre aspettavamo i rinforzi in superfice, in vicolo del Bottino, “tu fai questo per 50 euro, noi ne abbiamo fatti 20 volte di più da stamattina rubando” si vantavano». Non si sono fermate nemmeno davanti alle dottoresse del San Giovanni, sbeffeggiate e additate come «lesbiche». «Non si volevano spogliare – racconta ancora Macri – e alle dottoresse che dovevano visitarle per capire che età avessero davvero, perché loro hanno dichiarato falsamente di essere 13enni, hanno detto: “ma che siete lesbiche ?”, “noi non siamo lesbiche!”».

A queste ragazzine hanno rubato l’infanzia e l’adolescenza, addestrandole come macchine. «Però fanno paura – dice la vigilessa -, perché sono consapevoli che al massimo si faranno qualche giorno in un centro di accoglienza per minori da cui fuggiranno». E di nuovo sulla strada. Come il maresciallo Macri dopo le botte. Ormai la riconoscono da lontano. «Vedono la divisa che indosso anche quando rincaso, perché mi piace e ne vado orgogliosa» spiega. E giù nuovi insulti. Anche tre giorni fa. «Le ho riviste in metropolitana e mi hanno gridato “stronza”, “puttana”». Ma i romani sono solidali con lei. «”Signora” mi hanno detto: “non so come fa a stare così calma…”» continua a raccontare, sottolineando il cambiamento: «una volta – dice – ci avrebbero goduto a sentire insultare un vigile urbano, oggi non è più così».

È una sfida anche per il sindaco Ignazio Marino. Ha espresso «solidarietà» ai controllori dell’Atac aggrediti da persone, ha detto «che non credono nel rispetto della legalità». «Questa è una cittá ospitale, che accoglie, che vuole funzionare meglio e dare opportunità di vita a tutti – è stata la premessa, seguita dall’altolà: «ma sarà durissima e severissima con chiunque si permette di infrangere la legge, di aggredire qualcuno che sta svolgendo il proprio lavoro per migliorare la cittá». «Questi comportamenti – ha detto ancora Marino – non saranno tollerati e chiederó alle forze dell’ordine di intensificare presenza e severità, che vanno insieme all’accoglienza che può avvenire solo all’interno della legalitá», ha concluso.

http://www.iltempo.it/roma-capitale/2013/09/08/sempre-piu-cattivi-e-strafottenti-1.1170068

Emergenza sbarchi: altri 300 invasori accolti dal governo Kyenge-Alfano

Ragusa,sbarcati 208 migranti a Pozzalloprofugo
Non si fermano gli sbarchi di migranti
in Sicilia. Questa volta hanno scelto
il porto di Pozzallo, nel ragusano, do-
ve 208 migranti sono appena sbarcati,
dopo essere stati soccorsi in mare.

Principalmente sono somali ed eritrei.
Tra loro ci sono anche otto minorenni
( di quelli che appena sbarcati stuprano le ragazzine).

“Per il momento sembra che stiano tutti bene”, ha detto il comandante della
Capitaneria di porto di Pozzallo, An-
drea Tassara.

http://www.televideo.rai.it/televideo/pub/notiziasolotesto.jsp?id=926230&pagina=801&sottopagina=01

Ma che bravo il comandante della Capitaneria.
Perché non li porta tutti a casa sua?

Integrazione: olio bollente in faccia alla moglie ‘disobbediente’

RIO SALICETO (Reggio Emilia) – Le ha gettato olio bollente in faccia, ferendola quindi a un polso con un coltello da cucina. La donna, disperata, ha chiesto l’aiuto ai carabinieri che hanno arrestato il marito per maltrattamenti (anche nei confronti dei figli, entrambi minorenni) e lesioni gravi.
Il tutto è accaduto venerdì scorso a Rio Saliceto dove il 36enne di origini indiane indiano Raghbir Singh abita con la propria famiglia. Per sua fortuna, la donna ha riportato soltanto leggere ustioni oltre a una ferita di 5 centimetri al polso sinistro. L’uomo, in regola col permesso di soggiorno, era già stato denunciato dalla moglie lo scorso maggio con analoghe accuse.
Interrogato in carcere dal gip Ghini nell’udienza di convalida tenutasi ieri mattina, il 36enne ha ammesso di essere spesso ubriaco e di litigare con la moglie per questo, negando però di averla picchiata. Secondo la sua versione, la donna si sarebbe autoinflitta la ferita al polso per poter così accusarlo. Versione che non ha tuttavia trovato la solidarietà del gip – forte anche della testimonianza del figlio 12enne della coppia, che ha confermato quella della madre – che ha convalidato l’arresto disponendo che l’uomo resti in carcere in attesa del processo.

http://www.reggionline.com/notizie/2013/08/27/rio-saliceto-olio-bollente-in-faccia-alla-moglie-arrestato_40080#.UhzIUdJYeuI

IUS SOLI – Minorenni albanesi seviziano e uccidono un cane: “Rompeva troppo”

Rovigo, 21 agosto 2013 – PRIMA PESTANO un cane fino a togliergli la vita. Poi pubblicano la foto su Facebook dell’animale morto sul ciglio della strada, con tanto di battute agghiaccianti e promesse oscene, del tipo «Domani stessa cosa a un gattino, ma facciamo il video». E ancora: «Non è colpa nostra, l’abbiamo ucciso perché rompeva troppo… Ah ah ah ah». E così via, con una serie di battute da far inorridire il pubblico più cinico. In pochi minuti, alcuni minorenni di origine albanese,residenti a Boara Polesine, vengono ricoperti di insulti dal popolo della rete, fino a che qualcuno non ha pensato bene di denunciarli alle autorità competenti. Sollevando un caso che avrà sicuramente conseguenze.

«Prima di chiamare le autorità abbiamo chattato con i ragazzi in questione — spiega Federico, uno dei giovani che non ha sopportato la visione della povera bestiola pestata a morte su Facebook —. Gli abbiamo chiesto se fossero veramente loro i responsabili della morte dell’animale. E loro, ridendo con arroganza, l’hanno confermato: non ci ho più visto. Con un amico abbiamo chiamato subito l’assessore all’ambiente, Andrea Bimbatti, perché intervenisse. Devono pagare per ciò che hanno fatto». Bimbatti conferma la storia: «Sono subito andato su Facebook per controllare la veridicità dei fatti: i tre minorenni, molto conosciuti in paese, avevano realmente postato queste oscenità e la foto dell’animale morto. Ho subito contattato la comandante dei vigili, Sabrina Pattanella, che ha chiesto il coinvolgimento della polizia postale, e la presidente della Lega del cane, Isabella Ghinello, per verificare se l’animale fosse realmente morto a causa dei ragazzini e cosa fosse successo. Di sicuro, se tutto corrisponde al vero, i tre minorenni saranno denunciati e pagheranno le conseguenze per il loro gesto terrificante. E anche se si trattasse di una bravata su internet, fotografando un cane morto per altri motivi, saranno richiamati per un fattore educativo: ‘bullarsi’ per aver trucidato un animale è un comportamento che va punito a prescindere. E si tratta di un fatto molto grave».

http://www.ilrestodelcarlino.it/rovigo/cronaca/2013/08/21/937383-cane-seviziato-baby-gang-facebook.shtml

E’ un modo per integrarsi.

Prati: sorelle minorenni in giro per il quartiere con il kit da scasso – RomaToday


RomaToday

Prati: sorelle minorenni in giro per il quartiere con il kit da scasso
RomaToday
Due sorelle nomadi, minorenni, di soli 14 e 12 anni, già conosciute alle forze dell'ordine, domiciliate presso il campo nomadi di via di Salone, sono state sorprese dai Carabinieri della Stazione Roma Prati mentre si aggiravano tra le vie del quartiere

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FURTI IN DITTA: ARRESTATI TRE ROMENI – Legnanonews


Legnanonews

FURTI IN DITTA: ARRESTATI TRE ROMENI
Legnanonews
A Dairago, i carabinieri della Stazione di Busto Garolfo hanno arrestato tre romeni, di cui due minorenni, per il reato di furto aggravato. I tre, ieri pomeriggio, sono entrati nella ditta “Edil Lizzo” e hanno tagliato con tenaglie i cavi in rame, per
Dairago, rubano 140kg di rame ma vengono arrestati sul postoIl Giorno
Dairago: beccati tre ladri di rameMilanoToday
Milano, furto di 140 chili rame in ditta: tre arrestiAdnkronos/IGN

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Immigrati spacciano morte tra i giovanissimi


TrevisoToday
Appartamento a uso “fumeria” per studenti, denunciata commessa
TrevisoToday
giovani e giovanissimi, ed era attivo nei pressi della stazione ferroviaria di Castelfranco Veneto. In concomitanza dell’arresto del 21enne furono segnalati ben 32 acquirenti, tredici dei quali minorenni. Annuncio promozionale. Dagli accertamenti