Tag: facebook

Arrestato in Albania il criminale Nik Mark Kodra – ArezzoWeb.it


ArezzoWeb.it

Arrestato in Albania il criminale Nik Mark Kodra
ArezzoWeb.it
Nella mattinata del 30 dicembre 2013, in Albania, nel distretto di Scutari, a conclusione di un'operazione internazionale di Polizia che ha visto impiegati gli uomini della Squadra Mobile di Arezzo, il personale italiano dell'Interpol e le Forze di
Arrestato in Albania il trentenne che partecipò alla sparatoria all gonews
Il superlatitante è stato tradito da facebook. Ecco tutti i retroscena La Nazione
Spari tra gang ad Arezzo latitante …La Repubblica Firenze.it

tutte le notizie (4) »

Umbria, bimbo scomparso: forse rapito da tunisino

10 settembre 2013 – Ancora nessuna notizia del bimbo di due anni scomparso da Magione. Così la madre continua a vivere un incubo senza confini. Fa parte del suo non darsi pace il tentativo di mantenere viva l’attenzione sul caso. La donna usa il web, mettendo le foto del piccolo sul più popolare dei social network, Facebook, e lanciando messaggi in cui implora la gente di non dimenticarsi di lui. Il bimbo si è allontanato dalla sua abitazione insieme al padre, tunisino. Da allora si sono perse le loro tracce. La procura ha aperto un fascicolo per sottrazione di minore.

http://www.corrieredellumbria.it/notizie/bimbo-scomparso-la-mamma-spera-e-chiede-che-la-gen/0015511

1 settembre 2013 – Rivuole il suo bambino. “Torna a casa, ti aspetto. La situazione non è delle più facili, masi risolverà. Io ti perdono, però riportami nostro figlio”. È l’appello disperato di mamma Ramona al marito che martedì sera è uscito di casa in compagnia del loro piccolo di due anni senza però farvi ritorno. Ramona non ce la fa più, le ore passano inesorabili ma del piccolo e del padre nessuna notizia.
Mentre le indagini proseguono a 360 gradi, in base alle informazioni ricevute dagli inquirenti, la Procura di Perugia, avrebbe aperto un fascicolo. Il sostituto procuratore Angela Avila avrebbe ipotizzato il reato di sottrazione di minore. Nel frattempo le indagini dei carabinieri di Magione in unione ai militari della compagnia di Città della Pieve vanno avanti senza sosta. Proseguono su vari fronti, si tengono sotto controllo gli aeroporti, si studiano le ultime telefonate che il tunisino di circa 30 anni ha intrattenuto prima di sparire nel nulla, per poter almeno individuare e circoscrivere un’ipotetica zona.
“Sono disperata – continua Ramona – non ce la faccio più, se ami i tuoi figli ricordati che a casa c’è un altro bambino di pochi mesi. Tutto questo non fa bene né a me né a lui”. Parole accorate, disperate che vengono dal cuore e che parlano d’amore, l’amore e la preoccupazione che solo una madre può avere per i propri figli. Sono cinque giorni che Ramona non sa più nulla del figlio maggiore, che non può tenerlo stretto a sé che non vede più il suo dolce sorriso.

http://www.corrieredellumbria.it/notizie/bimbo-scomparso-indaga-la-procura-la-mamma/0015187

29 agosto 2013 – E’ scomparso un bambino di due anni a San Feliciano di Magione. Sono in corso da ieri pomeriggio (mercoledì 28) le ricerche del piccolo che si è allontanato da casa martedì sera in compagnia del padre, un giovane tunisino. Da quel momento dei due si sarebbe persa ogni traccia. A denunciare la scomparsa è stata la madre che mercoledì si è diretta dai carabinieri che stanno portando avanti le indagini del caso. Secondo quanto si apprende dalla casa mancherebbero del denaro e i passaporti. A cercare il piccolo i carabinieri di Magione e della compagni di Città della Pieve guidati dal capitano Marcello Sardu.

http://www.corrieredellumbria.it/notizie/magione-scompare-un-bambino-di-due-anni-lultimo/0015100

‘Campetto Pistoia, sulla questione nomadi vige la paura’ – Catanzaro Informa

'Campetto Pistoia, sulla questione nomadi vige la paura'
Catanzaro Informa
"Ho letto la lettera della vostra lettrice sul campetto di Pistoia. Condivido in pieno la sua analisi che, voglio precisare, può conoscere veramente solo chi in quel quartiere ci abita. Ho visitato la vostra pagina Facebook e quello che più mi ha

Egiziano clandestino adesca bambina su Facebook e la stupra in albergo

Milano 09 agosto 2013 – Un egiziano di 26 anni, S.M., ha adescato su Facebook una ragazzina di 13 convincendola a seguirlo in albergo per una notte: ora è stato arrestato per atti sessuali con minore di 14 anni e sottrazione della ragazzina alla potestà dei genitori.

I genitori si sono accorti della scomparsa della figlia nella notte tra il 29 e il 30 maggio 2013 e si sono rivolti immediatamente ai carabinieri che hanno fatto partire le indagini, con le intercettazioni telefoniche per ricostruire i contatti tra l’uomo e la vittima, fino all’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Secondo gli investigatori l’uomo, senza fissa dimora e irregolare in Italia, ha quattro “alias” diversi su Facebook. Per lunedì è previsto l’interrogatorio davanti al gip.

E non è finita. Secondo l’ordinanza del gip Simone Luerti, infatti, sono in corso accertamenti “sul ruolo” di una amica della 13enne, di “due amiche di quest’ultima (di anni 11 e 12 e di due amici di S. (l’egiziano arrestato, n.d.r.), tutti da identificare, presenti ai fatti e coinvolti in atti sessuali nel medesimo albergo”. Si profila quindi il coinvolgimento di altre persone – amici dell’egiziano – ma anche di altre ragazzine. Si è anche saputo che S. si sentiva con la 13enne al telefono fino a luglio.

Da ultimo, all’uomo era stato intimato di lasciare l’Italia entro 7 giorni il 10 marzo 2013. E non era il primo provvedimento di espulsione: un altro l’aveva copito circa tre anni fa.

http://www.milanotoday.it/cronaca/pedofilo-facebook-arrestato.html

 

Italia multietnica: “nuove italiane” si picchiano in piazza

Piacenza 06 giugno 2013 – Si sono insultate a scuola e via telefono, poi hanno deciso di venire alle mani dandosi appuntamento su Facebook in piazza Cavalli. E’ successo nel pomeriggio di ieri quando due ragazzine di 16 anni una macedone e una serba hanno cominciato a picchiarsi proprio vicino a Palazzo Mercanti. Le adolescenti erano spalleggiate dai fidanzati di 17 anni, uno italiano e l’altro romeno.

L’agente della municipale del posto fisso in municipio è uscito cercando di sedare gli animi, intanto sul posto sono arrivati anche i carabinieri del radiomobile che hanno fermato le due coppie e un albanese 22enne arrivato per aiutare il 17enne romeno.

I 4 minori stranieri dopo essere stati accompagnati in caserma in via Beverora sono stati tutti denunciati alla Pcocura dei minori di Bologna e a quella di Piacenza per rissa. Il 22enne albanese è stato denunciato rissa e porto di armi od oggetti atti ad offendere: addosso aveva un taglierino con una lama di 22 centimetri, è stato sequestrato.

Le due ragazze comunque hanno dichiarato che non era la prima volta che arrivavano alle mani, questa volta però dovranno chiarire tutta la storia alla procura dei minori di Bologna.

http://www.ilpiacenza.it/cronaca/rissa-ragazze-piazza-cavalli.html

 

L’immigrato di seconda generazione che ci voleva tutti morti

Nessun dubbio che Mohamed Jarmoune risponda all’identikit di «guerrigliero di Allah». È la convinzione che il giudice dell’udienza preliminare Francesco Nappo riporta nelle trenta pagine con le quali ha motivato la condanna a 5 anni e 4 mesi per il 21enne marocchino, arrestato il 15 marzo 2012 con l’accusa di essere un addestratore di martiri da prestare al jihad.

Per il gup non ci sono dubbi sul fatto che il giovane di Niardo facesse sul serio: lo confermano i listini dei prezzi relativi a materiali necessari per la fabbricazione di esplosivi, dei quali era in possesso. E, soprattutto, «l’allarmante sopralluogo virtuale alla sede della comunità ebraica di Milano, nonché con ogni probabilità delle scuola ebraica di via Arzaga». Facebook, la posta elettronica, il cellulare. Questi gli strumenti attraverso i quali Jarmoune raccoglieva e diffondeva informazioni sulla guerra all’Occidente.

http://www.giornaledibrescia.it/in-provincia/valcamonica/mohamed-jarmoune-un-guerrigliero-di-allah-1.1682174

La congolese è giù in contatto per dare la cittadinanza italiana per meriti speciali. Immaginate per un attimo milioni di Jarmoune con la cittadinanza italiana.
Che poi non è tanto difficile da immaginare, basta guardare alla Gb, a quell’islamico africano con la mannaia in mano, e a quel soldato inglese per terra, sgozzato.

Alle baby-gang, il Pd vuole svendere la cittadinanza

Alle baby-gang, il Pd vuole svendere la cittadinanza

Si danno appuntamento su Facebook per un rissa in piazza Cavalli – Libertà (Abbonamento)


Libertà (Abbonamento)

Si danno appuntamento su Facebook per un rissa in piazza Cavalli
Libertà (Abbonamento)
Si sono date appuntamento su Facebook per prendersi a botte in piazza Cavalli, ma polizia municipale e carabinieri hanno finito per bloccarle, denunciando loro e i rispettivi accompagnatori. Protagoniste due ragazze sedicenni di nazionalità serba e 
Due ragazze si danno appuntamento su Facebook per sfidarsi a IlPiacenza

tutte le notizie (3) »

Firenze: irrompe in una casa, massacra di botte ragazza e minaccia neonato con machete

Firenze, 30 maggio 2013 – Un trentaquattrenne originario della Repubblica Dominicana è stato bloccato dalla polizia che lo ha sottoposto a fermo di indiziato di delitto per rapina aggravata.
Lunedì, 27 maggio, l’uomo era riuscito a intrufolarsi in un appartamento di Coverciano, e dopo aver rapinato e picchiato una donna di 26 anni ha minacciato con un machete sia lei che il figlio di sette mesi. La vittima nei giorni seguenti alla rapina ha individuato il malvivente tra gli amici di facebook di una sua amica e ha avvertito la polizia.
Secondo quanto emerso, nel corso della rapina l’uomo, che ha agito col volto coperto da un sciarpa, ha picchiato la donna al volto, causandole ferite lievi, e ha preso in braccio il neonato minacciando la madre di fargli del male se non avesse consegnato i gioielli che indossava e un pc. Nel corso della colluttazione la donna gli ha strappato la sciarpa e lo ha visto in volto.
Alla polizia e agli amici ha detto di essere stata rapinata da un uomo dalla carnagione scura, e riferendo altri elementi somatici. Una sua amica ha riconosciuto nella descrizione uno dei suoi contatti sul social network, così le ha mostrato la pagina facebook dell’uomo.
Il rapinatore, un addetto alle pulizia incensurato, è stato riconosciuto anche da un vicino di casa della vittima che lo ha incrociato nella scale del condominio poco prima della rapina.
Secondo quanto ricostruito, la rapina sarebbe scaturita da un tentativo di furto: il dominicano, sorpreso dalla donna mentre cercava di introdursi nell’appartamento credendolo vuoto, l’ha aggredita e poi è fuggito con la refurtiva.

http://www.lanazione.it/firenze/cronaca/2013/05/30/896718-firenze-riconosciuto-su-facebook-rapinatore-appartamento-coverciano-26enne-picchiata.shtml

Cagliari, polemiche dopo nozze in Ferrari Un giovane rom risponde … – L’Unione Sarda


L’Unione Sarda

Cagliari, polemiche dopo nozze in Ferrari Un giovane rom risponde
L’Unione Sarda
E' la didascalia alla foto che è stata pubblicata sulla bacheca Facebook dell'associazione di Quartu. L'immagine è eloquente: un giovane rom, che riproduce con le dita il simbolo della vittoria, si fa immortalare a bordo della carcassa di una Renault

Marghera, aggressione in piazza Mercato immigrati "incastrati" da Facebook

 
Avevano preso a calci e pugni un 35enne di nazionalità tunisina. Prima all’interno del bar “San Marco” di Marghera, in zona piazza Mercato, poi, non contenti, avevano continuato la colluttazione anche all’esterno del locale. Il tutto a poche settimane dall’omicidio di un 33enne macedone, avvenuto a poche decine di metri di distanza.

A incatrare la coppia di violenti (un 17enne e un 22enne di origini albanesi) sono stati gli agenti del pronto intervento della polizia municipale, che per arrivare all’obiettivo hanno indagato a 360 gradi, sfruttando anche le potenzialità dei social network. E’ stato infatti grazie a Facebook che gli inquirenti sono riusciti a dare un volto agli aggressori, dopo aver visionato i filmati di videosorveglianza del bar, del Comune e di un vicino istituto bancario.

In alcuni fotogrammi è stato possibile isolare i volti dei due, che dopo la rissa sono scappati via facendo perdere le proprie tracce lasciando la propria vittima a terra priva di sensi. Un controllo sulla bacheca del più giovane dei due ed ecco spuntare fuori foto che ritraevano entrambi. Insieme. Questi dati sono stati confrontati con l’identificazione dei presenti al bar dopo la rissa, operata da una pattuglia della polizia municipale e una della polizia provinciale: la coppia, infatti, convinta di non essere riconosciuta, è tornata quella sera stessa come nulla fosse a sedersi ai tavolini del bar, gestito da cinesi.

Il minore, residente nel Comune di Venezia, è stato identificato per primo. Il 22enne, invece, è stato rintracciato dopo un’indagine accurata sulle utenze cellulari: proveniente dalla Svizzera, si trovava in un appartamento di amici, a Marghera