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Fuggono dopo avere messo sotto donna: “Pensavamo fosse un cane”

Si è presentata di propria volontà alla sede del VII gruppo Appio, in via Macedonia, e ha ammesso tutto davanti ai vigili urbani del gruppo sociale sicurezza urbana, guidato da Maurizio Maggi. Accompagnata dal proprio avvocato, la 25enne romena che sabato sera ha causato il maxiincidente sulla Palmiro Togliatti ha deciso di costituirsi. Nel suo racconto, la ragazza entra nei dettagli. “Ho conosciuto Andrea (il figlio del proprietario dell’Audi TT nera) due settimane fa e lui – assicura la giovane romena ai vigili – mi aveva già fatto guidare la sua auto”. Il 20enne di Sacrofano, innamorato della nuova fiamma, sabato pomeriggio si è lasciato convincere e ha affidato le chiavi della spider di papà alla coetanea residente a Tivoli. “Gli ho lasciato il cane, perché io dovevo prendere due persone a Roma – continua la ricostruzione della 25 enne – una è una mia amica, l’altro un ragazzo conosciuto su Facebook”. Sono le 18.15 e i tre sono sulla Prenestina. Svoltano a destra in via Palmiro Togliatti. “Mi è sembrato di aver investito un animale – afferma la ragazza – le ruote sono andate da sole e sono scoppiati gli airbag. Quando sono scesa ho subito chiesto alla conducente della Smart se fosse tutto ok. Poi abbiamo visto passare una macchina dei carabinieri e siamo scappati”.

A quel punto il cellulare di Andrea comincia a suonare. La ragazza gli spiega quanto accaduto solo pochi minuti prima e il 20enne di Sacrofano decide di coprirla: chiama il 112 e denuncia il furto dell’Audi. Un’invenzione per salvare la ragazza. Se ora il figlio del proprietario dell’Audi rischia la denuncia per simulazione di reato e favoreggiamento, i tre che hanno materialmente causato l’incidente saranno accusati di omissione di soccorso (per la romena al volante scatterà anche l’accusa di fuga e, forse, l’arresto). Finalmente una buona notizia per Giuseppina Argante, la donna ricoverata in codice rosso dopo l’incidente di sabato sera sulla Togliatti. La 46enne è tornata a casa, ma prima che svanisca del tutto il dolore e i lividi si riassorbano dovrà attendere almeno altre due settimane. Ieri, dal suo letto del pronto soccorso del Pertini, su Facebook, si era scagliata contro i pirati che l’hanno quasi uccisa: “Fuggire non serve a nulla – aveva scritto nel pomeriggio sul social network – perché la verità verrà comunque a galla… siete solo dei vigliacchi”.

http://roma.repubblica.it/cronaca/2013/12/10/news/via_togliatti_confessa_il_pirata_convinta_di_aver_urtato_un_cane-73177581/

Forse l’arresto. Cosa deve fare un ‘povero migrante’ per farsi arrestare…mah. Quanto al 20enne…
La calata dei romeni è la calamità più grande per questo paese dal tempo degli ostrogoti.

Stuprata, uccisa e data alle fiamme da zingaro rom

LOCRI (Reggio Calabria) 21 settembre 2013 – È un giovane rom l’assassino di Tatiana Kuropatyk, la badante ucraina violentata, uccisa e poi date alle fiamme nella spiaggia di Brancaleone, nella Locride. Si chiama Gianluca Bevilacqua, ha 21 anni ed ha confessato il delitto, dopo una notte d’interrogatorio. Ha ucciso in preda ad un raptus. Il ragazzo ha detto di aver notato l’ucraina sulla spiaggia, mentre da sola stava prendendo il sole. La donna si sarebbe accorta di quell’individuo che con fare sospetto cercava insistentemente un approccio. Tatiana ha cercato aiuto telefonando ad una sua amica alla quale ha confessato che qualcuno la stava importunando. Poi il silenzio.

TENTATA VIOLENZA – Gianluca Bevilacqua l’ha sorpresa alle spalle ed ha cercato di violentarla, già sulla spiaggia. La donna ha tentato di difendersi, ma il suo aggressore l’ha colpita alla testa con un bastone. Tatiana ha perso i sensi. L’uomo l’ha quindi trascinata in un posto isolato, coperto da canneti e qui l’ha violentata. Gli inquirenti dicono che il ragazzo non è scappato subito. Voleva probabilmente capire se la donna fosse ancora in condizioni di reagire. Ha atteso qualche ora, poi quando la donna ha ripreso i sensi, l’ha ancora una volta colpita con il bastone. L’autopsia dirà se la donna è morta subito o se la sua è stata una lenta agonia. Bevilacqua cha pensato di averla uccisa ed è tornato a casa, a Brancaleone.Ha buttato i vestiti imbrattati di sangue e poi, forse preso dal panico, ha raccontato tutto alla madre. Il giorno dopo il ragazzo si è nuovamente recato sul posto della violenza portandosi dietro una tanica di benzina. Voleva bruciare il corpo di Tatiana per far sparire le tracce. Non c’è riuscito perché le fiamme sono state spente dalla pioggia.

SEGNALATO – In passato Gianluca Bevilacqua era stato “segnalato” per alcuni episodi di “disturbo” a giovani donne. Suo fratello Leonardo è stato arresto qualche anno fa quando, ancora minorenne, abusò di una donna di 54 anni. I carabinieri del gruppo di Locri e quelli della Compagnia di Bianco hanno detto che nel corso dell’interrogatorio il giovane assassino ha mantenuto un atteggiamento “glaciale”. Ha raccontato i fatti, senza segni di pentimento. Un particolare importante in questa triste storia è stato il comportamento mantenuto dalla famiglia del giovane e dai suoi compaesani. Tutti hanno contribuito alla ricerca della verità. E questo ha permesso di stringere in breve tempo il cerchio attorno all’assassino.

http://www.corriere.it/cronache/13_settembre_20/locri-omicidio-badante-ucraina-arrestato-assassino_fcc95b88-21f4-11e3-ab6f-bfdc65ad0b93.shtml

Tipico rom integrato, con nome e cognome italiani e magari anche la cittadinanza.

Milano: aggredita da sudamericano, amica reagisce e sventa furto

Domenica, in via Valtellina, un tentativo di furto è andato in fumo. Intorno le 23, un uomo, che di origini sudamericane, ha aggredito una ragazza afferrandola in modo violento dal collo con il tentativo di rubarle la borsetta.

L’uomo, che secondo il racconto della vittima, avrebbe dai 20 ai 35 anni, è scappato via a mani vuote. L’amica della ragazza aggredita, presente al momento del furto, è riuscita ad intervenire immediatamente e con sangue freddo, riuscendo a strappare la borsetta dalle mani dell’aggressore e far scappare l’uomo senza alcun bottino.

Poco dopo le due ragazze sono state soccorse dalla polizia.

http://www.milanopost.info/2013/09/16/una-rapina-andata-in-fumo-questa-volta-sono-le-donne-a-vincere/

Egiziano clandestino adesca bambina su Facebook e la stupra in albergo

Milano 09 agosto 2013 – Un egiziano di 26 anni, S.M., ha adescato su Facebook una ragazzina di 13 convincendola a seguirlo in albergo per una notte: ora è stato arrestato per atti sessuali con minore di 14 anni e sottrazione della ragazzina alla potestà dei genitori.

I genitori si sono accorti della scomparsa della figlia nella notte tra il 29 e il 30 maggio 2013 e si sono rivolti immediatamente ai carabinieri che hanno fatto partire le indagini, con le intercettazioni telefoniche per ricostruire i contatti tra l’uomo e la vittima, fino all’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Secondo gli investigatori l’uomo, senza fissa dimora e irregolare in Italia, ha quattro “alias” diversi su Facebook. Per lunedì è previsto l’interrogatorio davanti al gip.

E non è finita. Secondo l’ordinanza del gip Simone Luerti, infatti, sono in corso accertamenti “sul ruolo” di una amica della 13enne, di “due amiche di quest’ultima (di anni 11 e 12 e di due amici di S. (l’egiziano arrestato, n.d.r.), tutti da identificare, presenti ai fatti e coinvolti in atti sessuali nel medesimo albergo”. Si profila quindi il coinvolgimento di altre persone – amici dell’egiziano – ma anche di altre ragazzine. Si è anche saputo che S. si sentiva con la 13enne al telefono fino a luglio.

Da ultimo, all’uomo era stato intimato di lasciare l’Italia entro 7 giorni il 10 marzo 2013. E non era il primo provvedimento di espulsione: un altro l’aveva copito circa tre anni fa.

http://www.milanotoday.it/cronaca/pedofilo-facebook-arrestato.html

 

Milano: stuprata nel parco da immigrato clandestino

Milano 02 luglio 2013 – Violenza sessuale consumata lunedì notte alle 23 all’interno del parco Trotter: la vittima sarebbe una 50enne operatrice sanitaria ucraina lì in compagnia di amici e amiche peruviane.

Integrazione obbligata

Integrazione obbligata

Peruviano, irregolare, nullafacente, con precedenti per rapina, violenza e resistenza, il 20enne arrestato, preso in fragranza di reato: Louis Enrique F., ora a San Vittore. Ad allertare i carabinieri è stata una amica peruviana della vittima.

A quanto riferito dal comando di via Moscova, la 50enne è stata avvicinata dall’uomo, presumibilmente ubriaco, che le ha rivolto numerosi e volgari apprezzamenti non graditi. Davanti alla reazione della vittima, il giovane ha cominciato a prenderla a calci e pugni fino a tramortirla per trascinarla poi in un cespuglio dove l’ha violentata. Arrivata sul posto il Nucleo radiomobile ha bloccato l’uomo e ha condotto la vittima alla clinica Mangiagalli dove la violenza è stata confermata.

http://www.milanotoday.it/cronaca/violenza-sessuale-parco-trotter.html

 

Integrazione: immigrato ‘stufo’ della moglie la lancia dal nono piano

Uccide la moglie lanciandola dalla finestra al nono piano. E’ successo domenica 30 giugno, in serata, a Cologno Monzese: protagonista un albanese di 30 anni che, nel corso di una lite, ha lancianto la moglie di 31 dal davanzale facendola cadere per nove piani e uccidendola sul colpo. L’uomo, pregiudicato, è stato fermato dai carabinieri.

L’omicidio è avvenuto nel pomeriggio, in via Einaudi 9. L’uomo, L.Z., ha precedenti per reati contro il patrimonio e ricettazione. La vittima è H.S., una sua connazionale. Inizialmente la chiamata è stata per suicidio ma quando i carabinieri sono arrivati sul posto, si sono molto insospettiti. La casa, infatti, era in disordine e l’uomo ferito in maniera leggera alle mani. Sentita una amica e la mamma della vittima, i carabinieri hanno quindi appreso che lui era molto geloso della moglie e che spesso i due litigavano. L’uomo aveva anche reazioni molto violente nei confronti della consorte che “spesso era piena di lividi”. I militari hanno quindi fermato l’uomo per omicidio.

http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/1271604/Uccide-la-moglie-gettandola-dal-nono-piano–arrestato.html

Viva la svuotacarceri.

Corteggiamento “migrante”: rifiuta le sue avances e lui tenta di ucciderla

L’amica rifiuta le sue avances e lui tenta di ucciderla. Arrestato

LECCE – Tenta un approccio sessuale con un’amica, ma lei non ci sta, così prima la picchia poi le stringe le mani al collo per immobilizzarla e infine la blocca puntandole al petto un coltello da cucina.
Violenza sessuale: aggredisce e tenta abuso,arresto a LecceANSA.it
Tenta di violentare connazionale. Arrestato marocchinoLeccenews24
Lecce, marocchino picchia e tenta di stuprare connazionale: arrestatoIl Quotidiano Italiano
Giornale di Puglia –Lecceprima.it –LiberoQuotidiano.it
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