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Ius Soli – Arrestato studente marocchino: preparava attentati in Italia

Brescia 12 giugno 2013 – Il capo e fondatore della filiale italiana di “Sharia4”, movimento ultraradicale islamico messo di recente al bando in diversi Paesi europei, è stato arrestato in un’operazione coordinata dall’Antiterrorismo e dalla Digos di Brescia. Il giovane, secondo le indagini, era alla ricerca di obiettivi da colpire in Italia. L’accusa ipotizzata nei confronti del marocchino è addestramento con finalità di terrorismo internazionale.

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Il provvedimento è stato firmato dal Gip di Brescia che ha accolto la richiesta della Dda. Oltre all’arresto del marocchino, un giovane di 21 anni residente con la famiglia in provincia di Brescia fin da quando era piccolo, gli uomini dell’Antiterrorismo della polizia (Ucigos) e della Digos stanno eseguendo una serie di perquisizioni nel Bresciano e a Pordenone nei confronti di altri 4 marocchini.Tutte le persone coinvolte nell’operazione, secondo le indagini, erano affiliate alla branca italiana di Sharia4, un movimento sorto in Belgio nel 2010 ispirato dal predicatore filo-jihadista Omar Bakri che ha gradualmente assunto la struttura di un network internazionale avvalendosi di siti dedicati e canali Youtube. Altre due persone risultano indagate.

Il marocchino arrestato aveva confessato che il suo odio nei confronti dell’occidente nasceva fin dall’adolescenza quando, dopo l’11 settembre, veniva apostrofato con disprezzo come terrorista e talebano. Il giovane aveva rivelato a un utente del suo blog – Sharia4Italy, aperto un anno fa – il desiderio di morire per Allah e si era negli ultimi tempi interessato molto alle vicende siriane, rivelando la volontà di unirsi alle formazioni jihadiste che combattono contro il regime di Assad. Con il suo attivismo, inoltre, il marocchino era riuscito a coinvolgere nel progetto di Sharia4 diversi giovani, tutti secondo le indagini accomunati dall’odio antiebraico e dal desiderio di combattere contro i paesi occidentali. Proprio attraverso il web che il marocchino diffondeva le traduzioni di documenti di natura jihadista e acquisiva istruzioni sull’uso di esplosivi, armi e tecniche di combattimento.

Nel corso dell’indagine sono stati recuperati una serie di testi scritti dal 21enne tra i quali alcuni versi in cui si inneggia al jihad contro l’Italia e la Francia e una sorta di testamento spirituale contenente una raccolta di alcune sue traduzioni. In questi mesi in cui è stato tenuto sotto controllo, il marocchino non ha mai fatto mistero di ammirare il connazionale Mohamed Jarmoune, arrestato a marzo dello scorso anno e condannato dal tribunale di Brescia un mese fa a 5 anni e 4 mesi per reati collegati al terrorismo.

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Nessun dubbio che Mohamed Jarmoune risponda all’identikit di «guerrigliero di Allah». È la convinzione che il giudice dell’udienza preliminare Francesco Nappo riporta nelle trenta pagine con le quali ha motivato la condanna a 5 anni e 4 mesi per il 21enne marocchino, arrestato il 15 marzo 2012 con l’accusa di essere un addestratore di martiri da prestare al jihad.

Per il gup non ci sono dubbi sul fatto che il giovane di Niardo facesse sul serio: lo confermano i listini dei prezzi relativi a materiali necessari per la fabbricazione di esplosivi, dei quali era in possesso. E, soprattutto, «l’allarmante sopralluogo virtuale alla sede della comunità ebraica di Milano, nonché con ogni probabilità delle scuola ebraica di via Arzaga». Facebook, la posta elettronica, il cellulare. Questi gli strumenti attraverso i quali Jarmoune raccoglieva e diffondeva informazioni sulla guerra all’Occidente.

http://www.giornaledibrescia.it/in-provincia/valcamonica/mohamed-jarmoune-un-guerrigliero-di-allah-1.1682174

La congolese è giù in contatto per dare la cittadinanza italiana per meriti speciali. Immaginate per un attimo milioni di Jarmoune con la cittadinanza italiana.
Che poi non è tanto difficile da immaginare, basta guardare alla Gb, a quell’islamico africano con la mannaia in mano, e a quel soldato inglese per terra, sgozzato.

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