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ARRESTO CORBOLA (ROVIGO) Condotto in carcere marocchino … – RovigoOggi.it


RovigoOggi.it

ARRESTO CORBOLA (ROVIGO) Condotto in carcere marocchino
RovigoOggi.it
Dopo tanti maltrattamenti ha trovato la forza di denunciare il marito marocchino che la stava aggredendo fisicamente nella propria abitazione di Corbola. I Carabinieri di Ariano nel Polesine hanno arrestato un 33enne marocchino per violenze domestiche
Picchia moglie, arrestato marocchinoANSA.it
Botte alla moglie davanti al figlio di un anno: arrestato 33enneIl Resto del Carlino
Corbola: marocchino picchia la moglie. Arrestato dai carabinieriIamm e-press
Il Gazzettino
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Rom: "Spesi 69,8 milioni di euro in 6 anni. Risorse sprecate e … – RomaToday


RomaToday

Rom: "Spesi 69,8 milioni di euro in 6 anni. Risorse sprecate e
RomaToday
Sono i numeri forniti dal rapporto "Segregare costa", curato da Berenice, Compare, Lunaria e Osservazione, che dà un quadro dei soldi spesi dal Comune di Roma (conti svolti anche su Milano e Napoli) per gestire i rom in città. Le associazioni
Campi Rom, tanti soldi mai spesi Napoli investe solo 7 su 24 mlnIl Denaro
Conto salato per i campi rom: ci costano più di 100 milioniSprintonline.com

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Anziani e turisti ‘taglieggiati’ dai nomadi nella nuova stazione – Il Resto del Carlino


Il Resto del Carlino
Anziani e turisti ‘taglieggiati’ dai nomadi nella nuova stazione
Il Resto del Carlino
«I nomadi sono in aumento — aggiunge — . Si aggirano lungo i binari, agli ingressi o nei tunnel e non si limitano alla questua: con il metodo del ‘porta valigia’ chiedono soldi. E non pochi. I servizi mirati che facciamo anche in borghese sono tanti  

Carabinieri staccano l’acqua corrente agli zingari: “Sono più ricchi degli italiani!”

ROMA – I Carabinieri contro gli zingari del campo nomadi di Roma: “Possiedono Ferrari e Porsche, il Comune la smetta di concedere loro benefici”

Si dice che la Kyenge, appena saputa la notizia, sia diventata nera… di rabbia. I Carabinieri di Roma infatti, hanno deciso di effettuare maggiori controlli al campo nomadi di Castel Romano, ultimamente teatro di incendi, risse e aggressioni.

E hanno scoperto che tanti zingari che di giorno mendicano e chiedono l’elemosina poi tornano a casa con macchine di lusso. Addirittura alcuni sono stati visti tornare al campo rom con Porsche e Ferrari. E così sono subito scattati i provvedimenti per contrastare un andazzo che stava andando avanti da troppo tempo.

Per prima cosa, visto che gli zingari non pagavano le bollette dell’acqua, è stato staccato al campo l’allaccio per disporre dell’acqua corrente. Ma altri provvedimenti sono in cantiere: è stato infatti chiesto al Comune di valutare se davvero esistono ancora i presupposti per concedere alle famiglie di nomadi le case prefabbricate, dato che molte di loro hanno cospicue risorse finanziare e vivono meglio di molti italiani che avrebbero davvero bisogno di aiuto.

Inoltre, per contrastare i continui episodi di criminalità (in poco tempo è stato speso oltre un milione di euro proprio a causa di vandalismi e danneggiamenti al campo rom), ci saranno accertamenti sulla situazione penale degli “ospiti”: tanti infatti sarebbero i pregiudicati, alcuni addirittura con decreto di espulsione dall’Italia, che stanno tranquillamente perpetrando i loro crimini nella zona.

http://www.mattinonline.ch/i-carabinieri-staccano-lacqua-corrente-agli-zingari-sono-piu-ricchi-degli-italiani/

Leone (Impegno comune): "Investire sul campo nomadi significa … – Lo Schermo

Leone (Impegno comune): "Investire sul campo nomadi significa
Lo Schermo
LUCCA, 1 giugno – "Altri 70mila euro per il campo si via delle Tagliate? Altri soldi che si aggiungono ai tanti spesi e buttati via in un campo nato per la sosta dei 'nomadi' in una zona non propriamente felicissima della città". Il consigliere

Ancora terrore africano: bottigliate a Padova

Il sindaco Zanonato, paladino dei "migranti"

Il sindaco Zanonato, paladino dei “migranti”

PADOVA. Una rissa in pieno centro, il sabato sera, all’ora dello spritz e delle chiacchiere. Quattro ragazzi africani che si prendono a bottigliate sotto gli occhi esterrefatti di centinaia di persone. La Polizia di Stato, spalleggiata dai militari dell’Esercito e dalla Polizia municipale, che interviene e che accompagna in Questura i quattro. I quali, fino al momento di essere spinti in macchina, continuano a darsele di santa ragione.

La rissa inizia intorno alle 20.15 in largo Europa, più o meno davanti a Baessato, dove in tanti, approfittando di una serata clemente, si godono l’aperitivo e fanno quattro chiacchiere. Chissà cosa spinge i quattro giovani ad affrontarsi con i pezzi di vetro delle bottiglie utilizzati come armi da taglio. I litiganti, in realtà, sarebbero due; gli altri, spinti dalla voglia di sedare la lite tra gli amici, vengono coinvolti pesantemente nel diverbio

La rissa si trascina, senza esclusione di colpi, per l’intera garia, che vanta alcune tra le griffe più prestigiose della città. I quattro si rincorrono e arrivano dall’altra parte dell’attraversamento, in via San Fermo. L’epilogo della sfida a bottigliate avviene nello slargo che si apre tra il Duca d’Aosta e l’Ovs. Le macchine che sbucano da via San Fermo sono costrette a rallentare, si forma la coda di auto. Qualcuno, nel frattempo, ha già avvertito le forze dell’ordine che, non senza difficoltà, riescono finalmente a bloccare i litiganti. La scena finale della rissa ricorda quella di un film a lieto fine. I quattro vengono poi accompagnati in ospedale per i primi accertamenti. Uno ci arriva in ambulanza. Le bottigliate hanno lasciato evidenti segni sui corpi dei contendenti. Ora la Questura cercherà di capire perché i quattro si siano sfidati tra lo shopping e i tavolini dei bar.

Rom, via Rizzoli e Lambrate altri due quartieri in rivolta – il Giornale


il Giornale

Rom, via Rizzoli e Lambrate altri due quartieri in rivolta
il Giornale
I rom cambiano strategia, basta grandi insediamenti, troppo vistosi e ingombranti, sostituiti da tanti piccoli «mini campi», ma questo non impedisce la consueta tensione tra residenti e «ospiti». E così la rivolta si polverizza in mille rivoli, in ogni

Milano: calci, pugni e sediate in testa alla findanzata

Milano – Un egiziano di 29 anni è stato arrestato dalla polizia di Milano per avere picchiato ripetutamente la fidanzata di 42 anni. Nella giornata in cui si celebra la festa della donna le discriminazioni e le violenze di cui sono vittime le appartenenti al gentil sesso sono ancora troppo numerose ed è per questo che è sempre importante rinnovare gli appelli a chiedere aiuto nel momento in cui si verificano situazioni di questo tipo. L’ultimo episodio è avvenuto a Milano e ha portato all’arresto di un egiziano di 29 anni colpevole di avere picchiato ripetutamente la fidanzata, una boliviana di 42 anni, non solo a mani nude ma addirittura scaraventandogli addosso una sedia e provocando quindi alla donna un trauma cranico e alcune ferite giudicate guaribili in alcuni giorni. A chiedere aiuto è stata proprio la donna nella serata di ieri, ormai stanca di subire così tanti soprusi, anche se non è stato semplice per gli agenti all’arrivo nell’abitazione della coppia riuscire a fermare l’egiziano, che per evitare l’arresto stava ormai tentando la fuga. L’uomo ha comunque provato a giustificarsi sottolineando che le violenze sono nate dopo avere scoperto la compagna a letto con un altro, anche se in realtà da quello che sostiene la donna tutto è nato dopo avere rivolto all’uomo l’accusa di non contribuire alle spese di casa.

http://milano.ogginotizie.it/222289-milano-picchia-la-fidanzata-arrestato-egiziano/#.UTnyrhw0004

Stupro di Bergamo: la Polizia ha il nome, ma il magistrato non vuole arrestarlo

Un Kosovaro sposato, con figli, regolare in Italia. Vive con la sua famiglia, a Bergamo, e ha circa trent’anni.

Lo stupro della ragazza incinta a Bergamo accaduto giovedì della scorsa settimana.
Da ormai una settimana i poliziotti stanno dando la caccia al maniaco e la ricerca sarebbe già arrivata alla fine. C’è un sospettato ben preciso. Un kosovaro. Gli agenti sono certi si tratti di lui, lo hanno pedinato, hanno analizzato i tabulati telefonici e le telecamere di sorveglianza, sono pronti ad arrestarlo, hanno voglia di arrestarlo. Ma c’è un problema, il solito problema: il magistrato xenofilo che non vuole fare il suo dovere e si rifiuta di firmare l’ordine di cattura.

Stanno creando una società caotica

La dinamica dell’aggressione tutto sommato è solo un dettaglio. Uguale a tante altre. Lui segue la ragazza, le offre un passaggio sulla sua utilitaria bianca, lei rifiuta. Ma il tipo riesce ad arrivarle vicino ed ecco scattare l’aggressione. L’afferra, la scaraventa sul cofano di una vettura e comincia a sfogare la più marcia delle perversioni. Si deve interrompere, però. Non fa a tempo a completare l’«opera». Si sentono voci e passi non lontani, troppo il rischio a questo punto. Il maniaco non ha scelta: risale in macchina, scappa. Dimenticando, però, tanti, troppi particolari. A cominciare dalle telecamere che sorvegliano la zona per finire con le tracce del suo Dna lasciate sulla vittima. Saliva, probabilmente un bacio che non è mai riuscito a rubare. E poi la descrizione fornita dalla vittima: «Parlava italiano, ma con uno accento particolare. Uno di quelli dell’Est.»
Quindi il solito iter, l’inevitabile triste trafila prima di sporgere denuncia. L’universitaria chiama le amiche col telefonino, quindi viene portata in ospedale. Gli accertamenti diranno che qualcosa è accaduto, ma soprattutto sveleranno ciò che la vittima non sapeva. Almeno non ancora: è incinta da qualche settimana. In grembo porta un essere «grande» come un fagiolo, una nuova vita portata da un amore almeno desiderato. Ma lo choc è duplice. Rischia di perderlo? I medici la rassicurano: il feto non ha subito danni. Potrà crescere.
Intanto gli investigatori lavorano. Ci sono i video che riprendono l’auto del maniaco, i tabulati telefonici di chi si trovava in zona a quell’ora diranno il resto. Adesso si sa quasi tutto del presunto responsabile. Sarebbe anche sposato, forse con figli, regolare in Italia. Vive con la sua famiglia, a Bergamo, e ha circa trent’anni.
Allora una domanda? Perché nessuno l’ha ancora fermato?

http://www.ilgiornale.it/news/interni/stuprata-alluscita-locale-c-sospettato-resta-libero-873467.html

In questo caso ci si potrebbe regolare, da cittadini, colpendo nel mucchio.

Arrestato latitante tunisino dai tanti alias – Ondaiblea (Blog)

Arrestato latitante tunisino dai tanti alias
Ondaiblea (Blog)
Ragusa, 26 Luglio 2012 – Ieri gli agenti della Polizia Stradale hanno tratto in arresto il tunisino S.B.S. nato a Monastir (Tunisia) nel 1984, latitante dal 20 marzo 2010, dopo che nei suoi confronti era stata emessa la sentenza definitiva di condanna