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Chiede aiuto all’amico “migrante” e viene brutalmente stuprata

Foggia 23 dicembre 2013 – Dovrà rispondere del reato di violenza sessuale. Ionel Costisanu-Popa, cittadino rumeno di 22 anni, è stato arrestato dai carabinieri della compagnia di Foggia accusato, per il fatto, da una connazionale di 35 anni. Secondo quanto ricostruito dai militari, sabato sera, la donna aveva litigato con il suo convivente, anche egli rumeno, e si era rivolta al Costasanu-Popa (amico di famiglia) per aiutarla a trovare un’altra sistemazione essendo stata costretta ad andare via di casa. Quindi, la donna saliva in macchina con il 22enne che le aveva accordato l’aiuto richiesto. Lo stesso ha accompagnato la donna da altri connazionali residenti a Ordona, chiedendo loro di trovare una sistemazione per la sua amica, ma poi – mentre facevano ritorno a Foggia – il 22enne ha improvvisamente imboccato una stradina di campagna in Località Incoronata e, dopo aver fermato la macchina, le è saltato addosso tentando di baciarla e cominciando a palpeggiarla su tutto il corpo. Aveva anche cercato di abbassarle i pantaloni.

Poiché la donna si era ribellata, il Costisanu era passato alle maniere forti, e l’aveva sbattuta fuori dalla macchina, afferrandola con la forza, strappandogli la maglietta e costringendola ad avere un rapporto sessuale con lui. Subito dopo il fatto, i due facevano rientro verso Foggia. Approfittando del fatto che il Costisanu, sulla via del ritorno, si era fermato in un bar per prendere qualcosa da bere, la donna è riuscita a scappare chiedendo aiuto ai carabinieri, tramite il 112. Ai militari – che riuscivano a rintracciarla in campagna ove si era nascosta – la malcapitata ha raccontato quanto accaduto. Dopo aver condotto la vittima al pronto soccorso per le cure del caso, sono iniziate le ricerche del Costasanu che è stato rintracciato poco dopo e arrestato con l’accusa di violenza sessuale e lesioni personali. L’uomo è stato associato alla casa circondariale di Foggia a disposizione dell’autorità giudiziaria.

http://www.foggiatoday.it/cronaca/arresto-ionel-costisanu-popa-violenza-sessuale.html

 

Panico a Venezia: senegalese con tubercolosi fugge da ospedale, è caccia all’uomo

Venezia 07 mag 2013 – Caccia all’uomo per tutta Venezia. La sparizione di un paziente affetto da tubercolosi dall’ospedale di Padova si è trasformato in allarme nelle ultime ore. Il malato, un uomo di 30 anni di origine senegalese, avrebbe contratto una delle forme più gravi e contagiose di Tbc, che ne starebbe compromettendo, ora dopo ora, la vita. I medici sospettano che non possa essere andato molto lontano a piedi, date le forze precarie: per questo si stanno battendo tutte le stazioni di bus e metro.

Il 30enne, felpa azzurra e jeans, sarebbe però stato avvistato alla stazione dei treni di Mestre, appena sceso da un convoglio. E su questa ipotesi i medici tremano al solo pensiero: la Tbc si trasmette attraverso i liquidi corporei, saliva, muco, sangue e trova terreno fertile soprattutto nella lunga permanenza in ambienti chiusi, come, appunto, i treni. Il malato, come segnala il Gazzettino, è conosciuto in tutta l’area di via Torresino a Padova.

http://www.veneziatoday.it/cronaca/malato-turbercolosi-padova-allarme-treni-venezia.html

 

Ruba 1500€ e li getta nel water

 

Il pedinamento e l’inseguimento da parte del derubato, in contatto con i carabinieri del Nucleo operativo dell’Arma, ha permesso di portare all’arresto, con l’accusa di furto aggravato, di un marocchino di 28 anni, residente in città, nullafacente, che avrebbe rubato 1500 euro, dei quali si sarebbe disfatto poco dopo, facendoli sparire nella turca del bagno di un bar. Il movimentato episodio, che si è consumato nello spazio di nemmeno mezzora, si è verificato ieri alle 8. Mohammed Jalal Belouarti, già noto alle forze dell’ordine, è entrato al bar “Emme” di piazzale Cadorna per uscirne poco dopo, destando però sospetti nel titolare, Z. Z., di nazionalità cinese. Quest’ultimo, guardando nel giubbotto, appoggiato su una sedia, si è reso conto della sparizione del portafoglio con 1500 euro in banconote di grosso taglio e alcuni documenti tra i quali la carta i credito e il bancomat. Il cinese ha allertato i Cc descrivendo sommariamente il marocchino e pochi minuti dopo lo ha notato mentre usciva dal caffè Cadorna e imboccava via Verci. Chiamati i carabinieri, l’ha inseguito. Il marocchino, che forse s’era conto di essere pedinato, è entrato al bar Portici infilando la porta del bagno, proprio mentre sopraggiungevano i carabinieri che hanno fatto solo in tempo a sentire il rumore dello scarico dell’acqua. Per non farsi beccare con il bottino, il pregiudicato avrebbe fatto sparire i 1500 euro nella turca. L’uomo è stato quindi fermato e portato in caserma dove avrebbe negato di essere l’autore del furto. Le indagini però avrebbero lasciato pochi dubbi e il marocchino è stato arrestato, provvedimento subito convalidato. La videosorveglianza interna del Cadorna, infatti, ha immortalato Belouarti che saliva al piano superiore del locale, si recava in bagno, ne usciva poco dopo per soffermarsi nella sala giochi alcuni minuti. Il titolare del Cadorna ha successivamente rinvenuto nel cestino del bagno, non controllato della videocamere, il portafoglio con tutti i documenti ma senza i 1.500 euro. Il marocchino è ora agli arresti domiciliari in attesa di giudizio. L.Z.

 

http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/Bassano/481299_sottrae_1500_euro_e_li_getta_nel_water/

Stupro di Bergamo: la Polizia ha il nome, ma il magistrato non vuole arrestarlo

Un Kosovaro sposato, con figli, regolare in Italia. Vive con la sua famiglia, a Bergamo, e ha circa trent’anni.

Lo stupro della ragazza incinta a Bergamo accaduto giovedì della scorsa settimana.
Da ormai una settimana i poliziotti stanno dando la caccia al maniaco e la ricerca sarebbe già arrivata alla fine. C’è un sospettato ben preciso. Un kosovaro. Gli agenti sono certi si tratti di lui, lo hanno pedinato, hanno analizzato i tabulati telefonici e le telecamere di sorveglianza, sono pronti ad arrestarlo, hanno voglia di arrestarlo. Ma c’è un problema, il solito problema: il magistrato xenofilo che non vuole fare il suo dovere e si rifiuta di firmare l’ordine di cattura.

Stanno creando una società caotica

La dinamica dell’aggressione tutto sommato è solo un dettaglio. Uguale a tante altre. Lui segue la ragazza, le offre un passaggio sulla sua utilitaria bianca, lei rifiuta. Ma il tipo riesce ad arrivarle vicino ed ecco scattare l’aggressione. L’afferra, la scaraventa sul cofano di una vettura e comincia a sfogare la più marcia delle perversioni. Si deve interrompere, però. Non fa a tempo a completare l’«opera». Si sentono voci e passi non lontani, troppo il rischio a questo punto. Il maniaco non ha scelta: risale in macchina, scappa. Dimenticando, però, tanti, troppi particolari. A cominciare dalle telecamere che sorvegliano la zona per finire con le tracce del suo Dna lasciate sulla vittima. Saliva, probabilmente un bacio che non è mai riuscito a rubare. E poi la descrizione fornita dalla vittima: «Parlava italiano, ma con uno accento particolare. Uno di quelli dell’Est.»
Quindi il solito iter, l’inevitabile triste trafila prima di sporgere denuncia. L’universitaria chiama le amiche col telefonino, quindi viene portata in ospedale. Gli accertamenti diranno che qualcosa è accaduto, ma soprattutto sveleranno ciò che la vittima non sapeva. Almeno non ancora: è incinta da qualche settimana. In grembo porta un essere «grande» come un fagiolo, una nuova vita portata da un amore almeno desiderato. Ma lo choc è duplice. Rischia di perderlo? I medici la rassicurano: il feto non ha subito danni. Potrà crescere.
Intanto gli investigatori lavorano. Ci sono i video che riprendono l’auto del maniaco, i tabulati telefonici di chi si trovava in zona a quell’ora diranno il resto. Adesso si sa quasi tutto del presunto responsabile. Sarebbe anche sposato, forse con figli, regolare in Italia. Vive con la sua famiglia, a Bergamo, e ha circa trent’anni.
Allora una domanda? Perché nessuno l’ha ancora fermato?

http://www.ilgiornale.it/news/interni/stuprata-alluscita-locale-c-sospettato-resta-libero-873467.html

In questo caso ci si potrebbe regolare, da cittadini, colpendo nel mucchio.