Tag: crimine

Massacrò studente, Zingaro ai domiciliari girava in auto

RIDUSSE STUDENTE IN FIN DI VITA,
Abruzzoweb.it
ARRESTATO ROM A PESCARA. Seguici Tweet. Pin It. PESCARA – Il personale del Reparto Prevenzione Crimine Abruzzo, diretto da Laura Pratesi, ha arrestato Claudio Spinelli, 26 anni, per violazione degli obblighi della sorveglianza speciale. Il giovane si
Pescara, in giro in macchina nonostante i domiciliari: arrestato CityRumors.ittutte le notizie (2) »

LA POLIZIA ARRESTA SCIPPATORE DI ORIGINI ECUADORIANE – Liguria Notizie


Liguria Notizie

LA POLIZIA ARRESTA SCIPPATORE DI ORIGINI ECUADORIANE
Liguria Notizie
Nelle prima ore della mattinata, agenti della IV Sezione Contrasto al Crimine Diffuso hanno posto agli arresti domiciliari, su ordine del G.I.P. del Tribunale di Genova, Jonathan Quinteros Del Salto, genovese di 20 anni di origini ecuadoriane per furto

Zingaro pendolare del crimine: dal campo nomadi alle case del Brenta

Arrivava dal Bergamasco, dove vive in un campo nomadi, alla guida di un’Opel Corsa non di sua proprietà, colpiva nelle abitazioni della vallata del Brenta mettendo a segno furti e si dileguava tornando quasi certamente alla base di partenza, in Lombardia. Pensava probabilmente di farla franca, ma alla fine è stato scoperto con una brillante d’indagine, dai carabinieri che l’hanno denunciato a piede libero all’autorità giudiziaria per furto aggravato, dando così scacco matto ad un altro sgradito“incursore” che scorrazzava nel territorio. Protagonista della vicenda un cittadino slovacco di 58 anni, F. V. che nel giro di pochi giorni, da fine novembre ai primi di dicembre ha messo a segno i quattro colpi Pove, Solagna, Cismon e in località Fosse di Sotto, frazione di Enego. I carabinieri della stazione di Solagna, comandata dal maresciallo Vito Sitran, con i colleghi della scientifica di Bassano, hanno operato con tenacia e alla fine sono risaliti all’identità del presunto autore dei furti, commessi di pomeriggio, non appena calato il buio. I militi hanno raccolto numerose testimonianze, non solo quelle dei proprietari delle abitazioni. Hanno sentito infatti anche i vicini di casa e il lavoro, praticamente attuato a tappeto, ha dato risultati concreti. Indicato il tipo di auto con la quale lo slovacco arrivava in Valbrenta, i testimoni hanno fornito agli inquirenti parte dei numeri di targa dell’auto e, oltretutto, hanno tracciato un identikit del ladro che agiva a volto scoperto. I militi, hanno cercato riscontri sulla banca dati, riuscendo risalire non solo all’Opel ma anche a chi la utilizzava: si trattava appunto dello slovacco. Penetrava nelle abitazioni dopo aver forzato porte o finestre, rubava quindi contante e monili d’argento e si dileguava. L’ammontare dei colpi non è stato tutto sommato rilevante. I militi non hanno rinvenuto la merce sparita e continuano le indagini per rintracciare il maltolto, anche se il compito non si presenta semplice. Nei confronti dell’uomo, ufficialmente senza fissa dimora, è scattata la denuncia per furto aggravato. Quindi è in libertà. Lo slovacco era già noto alle forze dell’ordine sempre per reati contro il patrimonio, commessi nel Nord Italia.

Inserisci Link: http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/Bassano/460382_individuato_dai_cc_il_pendolare_dei_furti_in_valle/

Seviziata da immigrato per tutta la notte: catturato

Le violenze la notte di Santo Stefano. Ora la cattura. In carcere un 57enne immigrato. La moglie è stata pestata e quasi torturata con un coltello

Il sindaco Zanonato festeggia l'integrazione

PADOVA—Una notte intera legata a una sedia, con i piedi immobilizzati, le mani dietro la schiena, un cerotto sulla bocca. E violenze di ogni tipo: sadismo, tagli, pugni. Poi la liberazione, la denuncia, e, dopo un mese l’arresto. E’ l’epilogo di una vita di coppia ai margini, immersa nella disperazione e del degrado. I protagonisti sono una donna polacca di 57 anni e di suo marito, un croato di 56 che abitano in via Schiavone, all’Arcella. Lui è un nullafacente, vive di espedienti, mangia alle cucine popolari. Sono sposati da tempo, hanno figli grandi cresciuti a Padova, ma che dalla città se ne sono andati da un pezzo, lasciando i genitori a sbrogliarsi le loro liti. Ma lui, Zlatko Grguric, con il tempo è diventato violento, sempre di più. Tanto che lei lo ha più volte denunciato. Il giudice gli aveva imposto di non avvicinarla più, di andarsene di casa, ed è diventato di fatto un barbone.

Lei però si è impietosita e durante le feste lo ha riavvicinato. L’idea che l’uomo con cui aveva passato una vita, seppur terribile negli ultimi tempi, potesse rimanere da solo, non riusciva a sostenerla. Per cui il 26 dicembre gli ha consentito di andare a pranzo a casa. I due hanno mangiato con dei parenti, e poi sono rimasti soli. Lui ha continuato a bere e la sua mente ha cominciato ad offuscarsi. Stando a quanto raccontato dalla donna nella successiva denuncia ai carabinieri lui, nel corso della serata, l’avrebbe legata ad un sedia con del nastro adesivo. Le ha immobilizzato poi i piedi con la cintura di un accappatoio, legato le mani dietro la schiena e messo dello scotch in bocca. E poi avrebbe dato il via ad una lunga e perversa serie di violenze. Pugni ovunque, schiaffi, insulti. Non solo. Lui avrebbe anche preso un coltello da cucina e le avrebbe tagliuzzato le gambe e le braccia. Non risulta invece le siano state inflitte. Solo verso la mattina del 27 Zlatko sarebbe crollato sotto l’effetto del vino. Lei è riuscita così a liberarsi, ha preso la machina ed è scappata. Ha tenuto per un po’ d’occhio la casa e quando si è accorta che lui era uscito è rientrata e ha chiamato i carabinieri. Sono così intervenuti gli uomini nel nucleo operativo radiomobile comandati dal tenente Vito Franchini ed è scattata la ricerca dell’uomo. Di lui sembravano essersi perse le tracce. Giovedì, a distanza di quasi un mese, un contatto nel Veneziano aveva indicato ai carabinieri che l’uomo si stava dirigendo in treno verso Padova. E una volta in stazione Zlatko ha trovato ad aspettarlo le manette e la galera.

Nome: Carlo

http://corrieredelveneto.corriere.it/padova/notizie/cronaca/2013/26-gennaio-2013/legata-seviziata-casa-preso-marito-aguzzino-2113719364942.shtml

Genova: meno di 5 anni all’accoltellatore di Marassi

Se fosse in vigore la legge targata Pd, questo crimine sarebbe stato commesso da "italiani"

Ragazza accoltellata, condannato un giovane
Il Secolo XIX
Genova – È stato condannato a 4 anni e 9 mesi con rito abbreviato Leonardo Brian Moreno Restrepo il giovane colombiano di 23 anni imputato di tentato omicidio nei confronti di una ragazza nata a Genova ma ecuadoriana di 19 anni altro »

Ladri romeni più tonti di Corona: individuati grazie al navigatore

Nome: Carlo

Segnalazione: http://altoadige.gelocal.it/cronaca/2013/01/25/news/i-ladri-dei-negozi-incastrati-dal-navigatore-satellitare-1.6411956

Accusati di ricettazione e possesso ingiustificato di arnesi da scasso, la polizia di Padova ha arrestato due romeni le cui mosse sono state evidenziate dal navigatore della loro auto. In manette sono finiti Alexandru Booveanu e Mihai Augustin Stefan, autori di una serie di furti anche nei negozi di Bolzano.

Gli uomini della Sezione Volanti, dopo aver rintracciato i due, trentenni pluripregiudicati, sono intervenuti presso un albergo patavino e li hanno fermati ancora in possesso della refurtiva provento degli ultimi colpi messi a segno.

La banda, ricercata da tempo in tutto il Nord Italia, operava con un modus ormai consolidato: entrati nei centri commerciali attivavano un congegno elettronico capace di disturbare le frequenze dei dispositivi antitaccheggio, ciò consentiva ai due di agire indisturbati senza attirare l’attenzione della vigilanza.

Sui due pendeva un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Bolzano.

Nella loro autovettura parcheggiata nel box dell’albergo sono stati recuperati sette pc portatili Apple; tre pc assemblati Hp; un proiettore; novanta flaconi di profumi di varie marche, rubati a Trento, Bolzano, Milano e Padova. Gli agenti sono risaliti alle attività commerciali prese di mira dai due malviventi grazie alla memoria del navigatore satellitare trovato in loro possesso nella quale erano rimasti salvati i dati degli spostamenti effettuati.

Milano nella morsa degli Zingari. L’assessore: “vanno integrati…dare loro casa e lavoro”

Nome: Marina

Segnalazione: http://www.cronacamilano.it/approfondimenti/34546-sicurezza-zona-4-milano-incontro-tra-cittadini-e-assessore-granelli-la-situazione-shock-del-quartiere.html AIUTO c’è pieno di articoli così, basta scrivere “rom milano” su google

ANCORA L’ALLARME ROM, TUTTORA GRAVISSIMO ED IRRISOLTO – I 14 interventi effettuati dai cittadini della Zona 4 riguardavano richieste di urgenti azioni per quanto concerne la presenza di ben 5 insediamenti abusivi rom, tra i quali i campi di Via Pestagalli, Via Dione Cassio, Viale Forlanini, Via Fantoli.

IL CASO DELL’ACCAMPAMENTO IN VIA PESTAGALLI, AUMENTATO A DISMISURA –A proposito di Via Pestagalli, occorre evidenziare la situazione drammatica venutasi a creare da settembre 2012, con un insediamento Rom iniziale di 5 baracche, passate a 60 e una presenza di circa 250 persone, all’interno del quale vengono sgozzati maiali e viene bruciato di tutto di più.

Negli ultimi 6 mesi ci sono stati anche due incendi e, data la presenza nelle immediate vicinanze di una ditta farmaceutica – alla quale sono state spaccate diverse finestre -, la pericolosità è ulteriore, dettata anche dal fatto che all’interno di tale ditta sono presenti sostanze chimiche che a contatto con fonti eccessive di calore potrebbero arrecare danni anche ambientali.

L’AUMENTO ESPONENZIALE ANCHE DEI FURTI IN ABITAZIONE, BEN 21.591 NEL 2012 – Per non parlare poi delle numerose denunce di furto con scasso alle abitazioni dei cittadini (nel 2012 sono aumentate del 42,41%, secondo i dati della Questura di Milano, raggiungendo ben 21.591 colpi durante l’anno, per una media di 1800 al mese, ndr).

IL GRUDO D’AIUTO DEI CITTADINI E DEGLI IMPRENDITORI DI ZONA, COSTRETTI AD ANTICIPARE L’ORARIO DI USCITA DEI DIPENDENTI, PER MOTIVI DI SICUREZZA – Sconvolgente poi il continuo grido di aiuto lanciato da un cittadino, che ha la propria azienda in Via Pestagalli, e da diverso  tempo ha denunciato odori maleodoranti provenienti dall’insediamento Rom a seguito di improvvisati falò fatti a cielo aperto.

– Ma ancor più sconvolgente è stato apprendere che questo cittadino/imprenditore, per salvaguardare l’incolumità dei propri dipendenti, evidentemente costantemente sotto assedio e esposti a continui pericoli, ha concordato con gli stessi l’uscita serale anticipata dall’azienda.

 

Pisapia saluta le "tradizioni" dei fratelli "migranti"

LE RISPOSTE DELL’ASSESSORE GRANELLI: PROMESSE DI INTERVENTI FUTURI, MA DANDO LAVORO E INTEGRAZIONE PER I ROM –  Ora, di fronte a tutte queste interpellanze, l’assessore Granelli ha risposto che in alcuni casi gli interventi si possono fare solo in presenza di “flagranza di reato”, e che è comunque volontà di questa giunta effettuare interventi, come sgomberi ad insediamenti abusivi, ma preoccupandosi prima di dare un tetto ed un lavoro a questa gente in nome della coesione sociale.

– Ma se coesione sociale vuol dire integrarci al degrado, all’illegalità in tutte le sue forme, ebbene noi cittadini non vogliamo adeguarci a questo stile di vita!

 

Maxi rissa all’Appio tra 16 immigrati

Se fosse in vigore la legge targata Pd, questo crimine sarebbe stato commesso da "italiani"

Maxi rissa all’Appio tra minorenni per un apprezzamento a una
Il Messaggero
Riusciti a dividere i due gruppi infatti, gli agenti hanno bloccare 16 persone, tra cui 4 minori. Dopo l’identificazione gli stranieri sono stati tutti accompagnati presso gli Uffici del Commissariato Appio e, al termine degli accertamenti denunciati
Maxi-rissa per gelosia, 16 stranieri denunciati a RomaAGI – Agenzia Giornalistica Italia
Roma, rissa tra giovani dopo apprezzamenti a ragazze del gruppo Adnkronos/IGN
Roma – Maxi rissa all’Appio per apprezzamenti a ragazzaOggiNotizie
Romacapitale.net –Mediterranews –La Repubblica
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Roma: aggredita da immigrato abortisce

Se fosse in vigore la legge targata Pd, questo crimine sarebbe stato commesso da "italiani"

Una 46enne romana, incinta di tre mesi, ha perso il suo bambino dopo essere caduta dalle scale perché spintonata da un immigrato. La donna, che si trovava nella sede del suo ufficio, nel quartiere periferico di Spinaceto, è stata ricoverata all’ospedale Sant’Eugenio di Roma. Attualmente ricercato l’autore del gesto.
“Stavo salendo le scale quando ho visto quell’uomo seduto che mi intralciava – ha raccontato la 46enne a chi l’ha soccorsa – gli ho detto ‘spostati’ e lui si è alzato e mi ha spintonata facendomi cadere”. Dopo la donna, che non è in gravi condizioni, è tornata in ufficio ed ha avuto un malore. Si è recata in bagno e lì ha avuto l’aborto spontaneo.

Nei pressi del luogo dove lavora la donna si trovano alcune strutture abitate da stranieri: è lì che si sta cercando l’uomo descritto dalla 46enne.

http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/lazio/articoli/1078408/spintonata-sulle-scale-46enne-cade-e-abortisce-era-incinta-di-tre-mesi-si-cerca-uno-straniero.shtml

Piccoli immigrati crescono: razziavano i negozi

Ecco i “nuovi italiani” di Bersani. È stata una mattinata turbolenta, quella di mercoledì, per tre immigrati diciassettenni. A scoprire le loro malefatte sono stati i poliziotti di quartiere e per tutti è scattata la denuncia per furto alla Procura per i minori di Venezia. Nei guai sono finiti M.F.A., di origini ghanesi ma residente ad Arzignano; A.E.F., di origini marocchine ma residente anche lui ad Arzignano; e B.A.M.A., di origini ghanesi ma residente a Caldogno. L’indagine è scattata alle 11.45 di mercoledì, quando gli agenti impegnati nel controllo del centro storico hanno notato i tre in via J. Da Ponte e li hanno fermati per un controllo. Siccome il nervosismo aumentava, così come il sospetto che i ragazzi stessero nascondendo qualcosa, i poliziotti hanno deciso di controllare anche lo zainetto Eastpak di uno di loro, scoprendone delle belle. Aperta la cerniera, infatti, c’era una sorta di rivestimento in cartone, a sua volta foderato abbondantemente con pellicola di alluminio e nastro adesivo. In pratica, un sistema rudimentale ma efficace per eludere gli apparecchi per l’antitaccheggio presenti nei negozi isolando il magnete. Nella stessa sacca, inoltre, è spuntata varia refurtiva: una felpa (con la placca antifurto ancora attaccata e maldestramente bruciata nel tentativo di toglierla), una t-shirt, calzini, orecchini e addirittura uno shampo. Ovviamente i ragazzini sono finiti negli uffici del commissariato di viale Pecori Giraldi. Per gli agenti del vicequestore David De Leo non è stato difficile risalire ai negozi presi di mira dal terzetto: la felpa è stata rubata all’Ovs di piazza Libertà, la maglietta all’Upim di piazza Libertà, i calzini di marca al Cisalfa e lo shampo all’Acqua&sapone situato di fronte al Cisalfa. La polizia, durante gli accertamenti, ha anche scoperto che i tre sono tutti già noti: B.A.M.A è stato arrestato per furto a Thiene nel 2011 e denunciato a Vicenza l’anno scorso; A.F.E. è finito nei guai a Valdagno e a Padova sempre per false dichiarazioni e furto; e pure M.F.A. è stato denunciato dalla polizia di Padova per furto. I tre, denunciati a piede libero, sono stati affidati ai loro genitori. A casa loro no?

Se fosse in vigore la legge targata Pd, questo crimine sarebbe stato commesso da "italiani"

Nome: Carlo

Segnalazione: http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/Bassano/456523_zaino_schermato_per_i_furti/