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Seviziata da immigrato per tutta la notte: catturato

Le violenze la notte di Santo Stefano. Ora la cattura. In carcere un 57enne immigrato. La moglie è stata pestata e quasi torturata con un coltello

Il sindaco Zanonato festeggia l'integrazione

PADOVA—Una notte intera legata a una sedia, con i piedi immobilizzati, le mani dietro la schiena, un cerotto sulla bocca. E violenze di ogni tipo: sadismo, tagli, pugni. Poi la liberazione, la denuncia, e, dopo un mese l’arresto. E’ l’epilogo di una vita di coppia ai margini, immersa nella disperazione e del degrado. I protagonisti sono una donna polacca di 57 anni e di suo marito, un croato di 56 che abitano in via Schiavone, all’Arcella. Lui è un nullafacente, vive di espedienti, mangia alle cucine popolari. Sono sposati da tempo, hanno figli grandi cresciuti a Padova, ma che dalla città se ne sono andati da un pezzo, lasciando i genitori a sbrogliarsi le loro liti. Ma lui, Zlatko Grguric, con il tempo è diventato violento, sempre di più. Tanto che lei lo ha più volte denunciato. Il giudice gli aveva imposto di non avvicinarla più, di andarsene di casa, ed è diventato di fatto un barbone.

Lei però si è impietosita e durante le feste lo ha riavvicinato. L’idea che l’uomo con cui aveva passato una vita, seppur terribile negli ultimi tempi, potesse rimanere da solo, non riusciva a sostenerla. Per cui il 26 dicembre gli ha consentito di andare a pranzo a casa. I due hanno mangiato con dei parenti, e poi sono rimasti soli. Lui ha continuato a bere e la sua mente ha cominciato ad offuscarsi. Stando a quanto raccontato dalla donna nella successiva denuncia ai carabinieri lui, nel corso della serata, l’avrebbe legata ad un sedia con del nastro adesivo. Le ha immobilizzato poi i piedi con la cintura di un accappatoio, legato le mani dietro la schiena e messo dello scotch in bocca. E poi avrebbe dato il via ad una lunga e perversa serie di violenze. Pugni ovunque, schiaffi, insulti. Non solo. Lui avrebbe anche preso un coltello da cucina e le avrebbe tagliuzzato le gambe e le braccia. Non risulta invece le siano state inflitte. Solo verso la mattina del 27 Zlatko sarebbe crollato sotto l’effetto del vino. Lei è riuscita così a liberarsi, ha preso la machina ed è scappata. Ha tenuto per un po’ d’occhio la casa e quando si è accorta che lui era uscito è rientrata e ha chiamato i carabinieri. Sono così intervenuti gli uomini nel nucleo operativo radiomobile comandati dal tenente Vito Franchini ed è scattata la ricerca dell’uomo. Di lui sembravano essersi perse le tracce. Giovedì, a distanza di quasi un mese, un contatto nel Veneziano aveva indicato ai carabinieri che l’uomo si stava dirigendo in treno verso Padova. E una volta in stazione Zlatko ha trovato ad aspettarlo le manette e la galera.

Nome: Carlo

http://corrieredelveneto.corriere.it/padova/notizie/cronaca/2013/26-gennaio-2013/legata-seviziata-casa-preso-marito-aguzzino-2113719364942.shtml

Ladri romeni più tonti di Corona: individuati grazie al navigatore

Nome: Carlo

Segnalazione: http://altoadige.gelocal.it/cronaca/2013/01/25/news/i-ladri-dei-negozi-incastrati-dal-navigatore-satellitare-1.6411956

Accusati di ricettazione e possesso ingiustificato di arnesi da scasso, la polizia di Padova ha arrestato due romeni le cui mosse sono state evidenziate dal navigatore della loro auto. In manette sono finiti Alexandru Booveanu e Mihai Augustin Stefan, autori di una serie di furti anche nei negozi di Bolzano.

Gli uomini della Sezione Volanti, dopo aver rintracciato i due, trentenni pluripregiudicati, sono intervenuti presso un albergo patavino e li hanno fermati ancora in possesso della refurtiva provento degli ultimi colpi messi a segno.

La banda, ricercata da tempo in tutto il Nord Italia, operava con un modus ormai consolidato: entrati nei centri commerciali attivavano un congegno elettronico capace di disturbare le frequenze dei dispositivi antitaccheggio, ciò consentiva ai due di agire indisturbati senza attirare l’attenzione della vigilanza.

Sui due pendeva un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Bolzano.

Nella loro autovettura parcheggiata nel box dell’albergo sono stati recuperati sette pc portatili Apple; tre pc assemblati Hp; un proiettore; novanta flaconi di profumi di varie marche, rubati a Trento, Bolzano, Milano e Padova. Gli agenti sono risaliti alle attività commerciali prese di mira dai due malviventi grazie alla memoria del navigatore satellitare trovato in loro possesso nella quale erano rimasti salvati i dati degli spostamenti effettuati.

Piccoli immigrati crescono: razziavano i negozi

Ecco i “nuovi italiani” di Bersani. È stata una mattinata turbolenta, quella di mercoledì, per tre immigrati diciassettenni. A scoprire le loro malefatte sono stati i poliziotti di quartiere e per tutti è scattata la denuncia per furto alla Procura per i minori di Venezia. Nei guai sono finiti M.F.A., di origini ghanesi ma residente ad Arzignano; A.E.F., di origini marocchine ma residente anche lui ad Arzignano; e B.A.M.A., di origini ghanesi ma residente a Caldogno. L’indagine è scattata alle 11.45 di mercoledì, quando gli agenti impegnati nel controllo del centro storico hanno notato i tre in via J. Da Ponte e li hanno fermati per un controllo. Siccome il nervosismo aumentava, così come il sospetto che i ragazzi stessero nascondendo qualcosa, i poliziotti hanno deciso di controllare anche lo zainetto Eastpak di uno di loro, scoprendone delle belle. Aperta la cerniera, infatti, c’era una sorta di rivestimento in cartone, a sua volta foderato abbondantemente con pellicola di alluminio e nastro adesivo. In pratica, un sistema rudimentale ma efficace per eludere gli apparecchi per l’antitaccheggio presenti nei negozi isolando il magnete. Nella stessa sacca, inoltre, è spuntata varia refurtiva: una felpa (con la placca antifurto ancora attaccata e maldestramente bruciata nel tentativo di toglierla), una t-shirt, calzini, orecchini e addirittura uno shampo. Ovviamente i ragazzini sono finiti negli uffici del commissariato di viale Pecori Giraldi. Per gli agenti del vicequestore David De Leo non è stato difficile risalire ai negozi presi di mira dal terzetto: la felpa è stata rubata all’Ovs di piazza Libertà, la maglietta all’Upim di piazza Libertà, i calzini di marca al Cisalfa e lo shampo all’Acqua&sapone situato di fronte al Cisalfa. La polizia, durante gli accertamenti, ha anche scoperto che i tre sono tutti già noti: B.A.M.A è stato arrestato per furto a Thiene nel 2011 e denunciato a Vicenza l’anno scorso; A.F.E. è finito nei guai a Valdagno e a Padova sempre per false dichiarazioni e furto; e pure M.F.A. è stato denunciato dalla polizia di Padova per furto. I tre, denunciati a piede libero, sono stati affidati ai loro genitori. A casa loro no?

Se fosse in vigore la legge targata Pd, questo crimine sarebbe stato commesso da "italiani"

Nome: Carlo

Segnalazione: http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/Bassano/456523_zaino_schermato_per_i_furti/

Tranciava le gomme per razziare le auto

LIVORNO – A conclusione di laboriose indagini, condotte dalla squadra mobile di La Spezia e Livorno il 5 gennaio è finito ai domiciliari il cittadino algerino Boucherif Redouane, classe ’65, residente in viale Citta’ del Vaticano, con precedenti per reati contro il patrimonio.

L’accusa nei suoi confronti è di furto aggravato e continuato in relazione a tre episodi di furto, tutti commessi con il medesimo modus operandi,  nel periodo settembre-novembre 2012.

L’uomo bucava i pneumatici delle autovetture delle sue vittime, parcheggiate sulla strada, al fine di costringere i proprietari alla sostituzione delle gomme, per poi impossessarsi dei loro borselli-marsupi, mentre questi erano lasciati temporaneamente incustoditi all’interno degli abitacoli. Ora si trova agli arresti domiciliari nella casa di Livorno

Segnalazione: http://www.quilivorno.it/cronaca-nera/2-livorno/14836-bucava-le-gomme-e-mentre-la-ruota-veniva-riparata-rubava-negli-abitacoli-borse-e-marsupi.html

Nome: Carlo

 

Presi i ladri d’auto: uno era ai “domiciliari”

Nome: Carlo

Segnalazione: http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/447_news/450945_furti_a_raffica_anche_a_vicenza_due_arresti/

VICENZA. I Carabinieri di Camponogara hanno arrestato due giovani nell’ambito delle indagini su decine di furti su auto commessi sulla Riviera del Brenta ma anche nella zona industriale di Vicenza. Si tratta di Omar Steppic, 24 anni, e Marianna Hodorovich, 26, entrambi residenti a Piove di Sacco, già noti alle forze dell’ordine. Secondo l’Arma veneziana i due a bordo di una Golf di proprietà della donna, erano soliti commettere i furti sulle vetture in sosta nei parcheggi all’esterno delle scuole, dei cimiteri, dei centri commerciali o in luoghi di rilevante affluenza di persone. Varie le zone d’azione in cui agivano: l’area della Riviera del Brenta, il miranese, le zone industriali di Padova e Vicenza, l’area di Comacchio (Ferrara) e Ravenna. Proprio in quest’ultima provincia due giorni fa la coppia ha colpito tra Marina di Ravenna e Marina Romea. I due giovani indagati erano però tenuti costantemente sotto controllo dai Carabinieri che li hanno seguiti sino alla loro abitazione e arrestati.
Nella perquisizione domiciliare, sono state recuperate somme di denaro, numerose borse e anelli, bracciali e collane d’oro, orologi vari anche di marca e una carta di credito rubata con la quale avevano fatto degli acquisti. Steppic è anche accusato di aver violato gli obblighi imposti dalla misura della sorveglianza speciale con obbligo di dimora emessa il 18 ottobre scorso dal tribunale di Padova.

 

Tutti i Crimini degli Immigrati Segnala un Crimine

Nome: Carlo Nicoletti Email: fischiailsasso@alice.it

Segnalazione: http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/447_news/451508_sparatoria_di_borgo_casale_due_condanne/