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Coca nei calzini hascisc nelle mutande, arrestato dai Carabinieri a … – Sassuolo 2000

Coca nei calzini hascisc nelle mutande, arrestato dai Carabinieri a
Sassuolo 2000
Con l'accusa di spaccio di sostanze stupefacenti i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Reggio Emilia hanno arrestato il 32enne cittadino tunisino B.O., in Italia senza fissa dimora ristretto a disposizione della Procura reggiana. A lui

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Piccoli immigrati crescono: razziavano i negozi

Ecco i “nuovi italiani” di Bersani. È stata una mattinata turbolenta, quella di mercoledì, per tre immigrati diciassettenni. A scoprire le loro malefatte sono stati i poliziotti di quartiere e per tutti è scattata la denuncia per furto alla Procura per i minori di Venezia. Nei guai sono finiti M.F.A., di origini ghanesi ma residente ad Arzignano; A.E.F., di origini marocchine ma residente anche lui ad Arzignano; e B.A.M.A., di origini ghanesi ma residente a Caldogno. L’indagine è scattata alle 11.45 di mercoledì, quando gli agenti impegnati nel controllo del centro storico hanno notato i tre in via J. Da Ponte e li hanno fermati per un controllo. Siccome il nervosismo aumentava, così come il sospetto che i ragazzi stessero nascondendo qualcosa, i poliziotti hanno deciso di controllare anche lo zainetto Eastpak di uno di loro, scoprendone delle belle. Aperta la cerniera, infatti, c’era una sorta di rivestimento in cartone, a sua volta foderato abbondantemente con pellicola di alluminio e nastro adesivo. In pratica, un sistema rudimentale ma efficace per eludere gli apparecchi per l’antitaccheggio presenti nei negozi isolando il magnete. Nella stessa sacca, inoltre, è spuntata varia refurtiva: una felpa (con la placca antifurto ancora attaccata e maldestramente bruciata nel tentativo di toglierla), una t-shirt, calzini, orecchini e addirittura uno shampo. Ovviamente i ragazzini sono finiti negli uffici del commissariato di viale Pecori Giraldi. Per gli agenti del vicequestore David De Leo non è stato difficile risalire ai negozi presi di mira dal terzetto: la felpa è stata rubata all’Ovs di piazza Libertà, la maglietta all’Upim di piazza Libertà, i calzini di marca al Cisalfa e lo shampo all’Acqua&sapone situato di fronte al Cisalfa. La polizia, durante gli accertamenti, ha anche scoperto che i tre sono tutti già noti: B.A.M.A è stato arrestato per furto a Thiene nel 2011 e denunciato a Vicenza l’anno scorso; A.F.E. è finito nei guai a Valdagno e a Padova sempre per false dichiarazioni e furto; e pure M.F.A. è stato denunciato dalla polizia di Padova per furto. I tre, denunciati a piede libero, sono stati affidati ai loro genitori. A casa loro no?

Se fosse in vigore la legge targata Pd, questo crimine sarebbe stato commesso da "italiani"

Nome: Carlo

Segnalazione: http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/Bassano/456523_zaino_schermato_per_i_furti/

In attesa di fare un esame ruba telefonino all’infermiera

Nome: daz

Segnalazione: http://iltirreno.gelocal.it/massa/cronaca/2013/01/18/news/in-attesa-di-fare-un-esame-ruba-telefonino-all-infermiera-1.6372001

CARRARA. In attesa di un esame al cuore in ospedale a Carrara, ha rubato il telefonino all’infermiera e lo ha nascosto nei calzini ma la donna lo ha scoperto attaccando gli elettrodi per sottoporlo all’esame. Così, un uomo di 33 anni è stato denunciato dalla polizia per tentato furto aggravato. L’episodio si riferisce ad alcuni giorni fa. La donna, che aveva lasciato il suo cellulare su una scrivania dell’ ambulatorio, si era accorta della sparizione del telefono appena rientrata nella stanza dove avrebbe dovuto sottoporre ad elettrocardiogramma un paziente marocchino, residente a Carrara. Quindi, dopo aver chiesto al giovane di attendere un attimo perchè stava cercando il cellulare, l’infermiera ha provato a comporre il proprio numero (utilizzando allo scopo il telefono del reparto), pensando di averlo riposto, per errore, in un posto diverso dal solito; tuttavia, il cellulare risultava non raggiungibile. Per non far attendere ulteriormente il paziente, l’infermiera ha deciso di sospendere le ricerche e ha cominciato i preparativi per effettuare l’elettrocardiogramma, invitando il giovane a sdraiarsi sul lettino dopo essersi tolto la maglia, al fine di apporre gli elettrodi. Nell’applicare gli elettrodi alle caviglie, l’infermiera, con grande sorpresa, ha notato il suo cellulare nascosto in un calzino dell’uomo e, dopo essersene rimpossessata, ha chiamato la polizia.