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Rom ti hanno svaligiato casa? Trovati 100mila euro in gioielli in campo – FOTO

Pesaro – Centomila euro di gioielli, in gran parte rubati in varie città delle Marche, Romagna e Lazio, attualmente custoditi nel ‘forziere’ della caserma dei carabinieri di Gabicce Mare.

Chi riconoscesse i propri gioielli, tramite le foto che pubblichiamo nella gallery pubblicata su il resto del carlino, può rivolgersi alla caserma ed attivare il procedimento che potrebbe portare alla restituzione del prezioso (FOTO).

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Si tratta in maggioranza di gioielli in oro bianco, giallo, braccialetti di perle e due orologi Rolex. Alcuni dei gioielli mostrati ieri dai carabinieri, che hanno illustrato l’operazione del recupero fatta dopo perquisizioni in un campo nomadi di Zagarolo (Roma), sono ancora impegnati con tanto di polizza presso una banca.

Peruviano ruba ambulanza e semina panico

PERUGIA – Peruviano ruba un’ambulanza e viene arrestato. Il fatto è avvenuto questa stanotte in via Donizetti.
Gli agenti della volante, giunti sul posto, hanno individuato il veicolo segnalato sulla corsia di destra della rotonda e quindi ancora a ridosso dell’ospedale Santa Maria della Misericordia.
Una volta bloccato il mezzo, hanno verificato chi vi fosse alla guida.
Si tratta di un 50enne peruviano, che non lavora come operatore sanitario, e che ha subito manifestato inequivocabili segni di ubriachezza.
Secondo la ricostruzione della polizia il peruviano – J.V.M.Y le sue iniziali – era andato al pronto soccorso nella tarda serata del 30 aprile, per farsi medicare una lieve ferita.
L’uomo si è presentato ubriaco e ad un certo momento, mentre si trovava ancora in sala d’attesa, si è alzato e se ne è andato via.
Il peruviano ha puntato un’ambulanza utilizzata per servizi di trasporto occasionali è riuscito ad avviare il motore ed è uscito dal Santa Maria della Misericordia.
L’arrivo immediato delle Volanti, però, non gli ha permesso di fare molta strada.
Così, la Polizia ha restituito il mezzo al nosocomio perugino ed arrestato in flagranza il sudamericano con l’accusa di furto.
Per J.V.M.Y. – che domattina sarà processato per direttissima – anche una denuncia per guida con patente revocata ed in stato di ebbrezza.

http://www.umbriadomani.it/il-fatto-di-cronaca/perugia-ubriaco-ruba-unambulanza-fermato-e-denunciato-dalla-polizia-39768/

Scova chi l’ha scippata: picchiata

Ruba la borsa a una donna al Vomero, prova ad usare la carta di credito ma finisce in manette. Gli agenti del Commissariato di polizia Vomero hanno tratto in arresto ieri pomeriggio Alexandra Vanyagina, 31anni, di nazionalità russa, residente nel rione Sanità, responsabile di rapina impropria e resistenza a pubblico ufficiale.
Erano le 14,40 quando una pattuglia del Commissariato Vomero, nel transitare in piazza Medaglie d’Oro ha notato una ressa di persone accanto ad uno sportello bancomat.
Prontamente intervenuti, i poliziotti hanno appurato che poco prima la aVanyagina, veva rubato la borsa di una donna che si trovava con la famiglia all’interno di un pub in Piazza Vanvitelli. Il figlio della vittima, tramite il localizzatore dell’I-Phone aveva rintracciato il telefono in Piazza Medaglie d’Oro mentre, quasi contemporaneamente, al marito della vittima veniva notificato un prelievo di 250 euro da un bancomat.
Giunta nella piazza, la vittima ha notato la Vanyagina ancora accanto al bancomat dove aveva appena prelevato i soldi e l’ha affrontata, chiedendole la restituzione della borsa. La russa, vistasi alle strette, l’ha aggredita, fino all’arrivo dei poliziotti che sono riusciti non senza fatica, causa la resistenza della donna, ad arrestarla.
La donna che annovera precedenti specifici, giunta in Commissariato ha restituito il maltolto che è stato riconsegnato alla vittima.

http://www.ilmattino.it/napoli/cronaca/vomero_ladra_borsa_arresto/notizie/1328064.shtml

Profughi arrestati sull’Euronight: dopo gli sbarchi molti tentano la fuga in treno

Ordina pizza, stuprata da egiziano

Ha ordinato la pizza con consegna a domicilio, come tante altre volte. Quella sera, però, a consegnare la cena non è stato il solito fattorino della pizzeria egiziana distante solo cinquanta metri da casa sua, nel quartiere Lambrate a Milano. Si è presentato uno sconosciuto, un egiziano sui trent’anni. Che ha stuprato la donna, una 41enne. Dopo la denuncia è caccia al violentatore.

Nemmeno il proprietario della pizzeria, però, sa il suo nome: spiega di non chiedere a chi lavora per lui come si chiama, gli basta che chi si fa avanti inforchi il motorino e consegni la pizza in mezza Milano. E lo stupratore era proprio uno di quei “pony” senza identità.

Agli psicologi e ai medici del Centro antiviolenza della clinica Mangiagalli, che l’hanno visitata dopo lo stupro, la donna ha raccontato di aver risposto al citofono e, come sempre, di aver chiesto al fattorino di salire al terzo piano. Quando ha aperto la porta, l’uomo le ha fatto solo una domanda: “Sei sola in casa?”. “Questa sera siamo io e il gatto”, ha risposto lei secondo quanto riporta il Corriere della Sera. Una frase che ha dato il via all’incubo.

Salvini: “Serve la castrazione chimica” – “Una donna ordina una pizza a casa e viene violentata, a Milano. Lo schifoso sarebbe un giovane egiziano, ancora libero. Quante altre violenze dovremo aspettare, prima di introdurre anche in Italia la pena, anzi la cura, della castrazione chimica?”. A dirlo è il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, intervenuto dopo lo stupro di venerdì sera nel capoluogo lombardo.

http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/lombardia/milano-41enne-sola-in-casa-stuprata-dal-fattorino-che-consegna-le-pizze_2107976-201502a.shtml

Sono le liberalizzazioni. Arrestare non solo lo stupratore ma anche l’egiziano della pizzeria. Magari è uno di quei ‘profughi’ che sono appena arrivati a Milano.

Alunno immigrato massacra maestra a calci e pugni

Di fronte a un rimprovero reagisce in maniera sconsiderata. Aggredisce la professoressa e la colpisce con calci e pugni.

Il grave episodio si è verificato ieri mattina in un’aula di una scuola media della provincia di Udine. Protagonista un ragazzino di origini straniere che frequenta l’istituto.

La scena si è verificata sotto gli occhi sgomenti dei compagni di classe, che si sono radunati intorno alla professoressa, mentre lei cercava di proteggersi dalla furia del ragazzo. Di fronte alla reazione inattesa ha cercato solo di proteggersi. Le braccia a coprire il volto.

Quando il ragazzo si è placato ed è riuscita a sottrarsi alla violenza, la docente ha immediatamente avvisato dell’accaduto i colleghi e il personale della scuola. La dirigenza ha quindi attivato le procedure del caso, segnalando i fatti a chi di dovere. Il tutto mentre l’insegnante è stata costretta ad allontanarsi dalla scuola e a recarsi in pronto soccorso, dove i sanitari le hanno riscontrato ecchimosi agli arti, superiori e inferiori, con qualche giorno di prognosi.

Il ragazzino rischia ora una sospensione e la segnalazione alla Procura.

http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/CRONACA/ragazzino_aggredisce_prof_calci_pugni/notizie/1316255.shtml

Rischia? Le nostre scuole si stanno lentamente e nemmeno troppo, assimilando a quelle pubbliche americane e francesi.

Auto comprate in Italia e immatricolare in Romania per evitare tasse e multe: 28 denunciati

Avevano comprato le auto a Torino, ma le avevano fatte immatricolare in Romania in modo da evitare le tasse e complicare la vita a chi voleva multarli. Così 28 persone di origine romena sono state fermate dai carabinieri della Compagnia di Venaria e denunciati per truffa ai danni dello Stato. Le autovetture, risultando esportate, erano state radiate dai registri del Pra. Ma di fatto, benché reimmatricolate in Romania a nome di uno di loro o di un prestanome, sono rimaste circolanti in Italia: in questo modo si ometteva il pagamento delle tasse di proprietà italiana, si abbattevano i costi dell’assicurazione obbligatoria e si rendeva difficoltoso l’eventuale rintraccio in caso di violazioni al Codice della Strada. Le auto sono state sequestrate.

http://www.lastampa.it/2015/04/21/cronaca/auto-comprate-in-italia-e-immatricolare-in-romania-per-evitare-tasse-e-multe-denunciati-45LJTCV3ANS5Ktk23uGhnI/pagina.html

Lo scafista? Un egiziano ‘espulso’ da Al Fano

Sono arrivati sabato 18 aprile presso il molo Marconi dell’area portuale di Messina i 453 clandestini raccattati in mare dalla motonave ‘militare’ Driade. Due barconi differenti, entrambi sovraffollati e con a bordo gente di nazionalità differenti.

Le immediate indagini della Squadra Mobile hanno permesso di individuare ed arrestare RAMZY Mohamed Mohamed Badawy, nato in Egitto il 18.09.1966, responsabile del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, peraltro in passato già espulso dal territorio nazionale. Sottoposto ai rilievi dattiloscopici e al successivo riscontro AFIS, l’uomo è infatti risultato essere la stessa persona sottoposta a fotosegnalamento presso la Questura di Agrigento nell’aprile di un anno fa ed in pari data destinatario di un decreto di espulsione emesso dal Prefetto di Agrigento, notificato all’interessato, con accompagnamento alla frontiera e contestuale esecuzione.

Tante le testimonianze di chi lo ha riconosciuto alla guida del barcone e con un ruolo attivo durante le differenti fasi del viaggio.

Un’altra persona è indagata per lo stesso reato.

http://www.canalesicilia.it/immigrazione-clandestina-arrestato-legiziano-ramzy-mohamed/

In carcere chi ha aggredito ragazzino

Rimangono in carcere i due giovani marocchini che venerdì scorso hanno aggredito e derubato un ragazzino di 15 anni a Savona.

I due, K.M. e N.A.A., rispettivamente di 24 e 28 anni, sono stati arrestati dalla Polizia con l’accusa di rapina continuata in concorso, resistenza a Pubblico Ufficiale e lesioni. Oggi l’interrogatorio e l’udienza di convalida di fronte al giudice Francesco Meloni che ha confermato la misura cautelare in carcere per entrambi.

I due, dopo aver aggredito e rapinato il minore, si sarebbero recati in un negozio continuando la propria attività criminosa rubando diversi capi di abbigliamento. Dopo essere stati notati dal titolare, hanno cercato di darsi alla fuga ma sono stati raggiunti, uno da un poliziotto libero dal servizio e l’altro, fuggito verso la spiaggia, dai poliziotti delle volanti. I due inoltre si sono scagliati contro gli agenti che stavano per condurli in carcere, procurando delle lesioni ad un poliziotto.

http://www.savonanews.it/2015/04/20/mobile/leggi-notizia/argomenti/cronaca-2/articolo/savona-aggrediscono-e-rapinano-un-15enne-due-marocchini-rimangono-in-carcere.html

Carabiniere fa elemosina a romeni credendoli ‘profughi ucraini’

Pensate che nel centro di Bobbio, in provincia di Piacenza, una famiglia di romeni, spacciandosi per ucraini sfuggiti alla guerra, chiedevano denaro ai passanti per raggiungere Genova. Come dire, la povertà aguzza l’ingegno. Ma a cadere nella trappola dei “finti profughi” è stato un carabiniere libero dal servizio che, intenerito dalle richieste dei coniugi, aveva dato una somma di denaro come elemosina. Insospettito però dall’atteggiamento dei due, il carabiniere ha immediatamente controllato la targa del veicolo su cui viaggiava la coppia insieme a tre minori. Ecco l’amara sorpresa: la vettura era di provenienza romena e non ucraina.

I successivi controlli compiuti dalla pattuglia dei carabinieri di Bobbio intervenuta sul posto ha permesso di verificare che si trattava dei coniugi D.P., 47enne, e D.S., 43enne, entrambi rumeni senza fissa dimora, nullafacenti e pluripregiudicati per reati contro il patrimonio e la fede pubblica, diventati esperti in questo raggiro. Spacciandosi per “finti profughi” riuscivano più facilmente a recuperare somme di denaro da passanti di buon cuore. Per loro è scattata l’ennesima denuncia per il reato di abuso della credulità popolare. Quando si dice che l’apparenza inganna, anche l’occhio più esperto.

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/lultima-trovata-dei-rumeni-spacciarsi-finti-profughi-1117327.html

No. Ecco perché siamo ridotti come siamo, perché chi deve fare rispettare le leggi è affetto da sindrome da crocerossina.