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Fugge seminuda in strada: tunisino la stava stuprando

Un cittadino tunisino di 33 anni residente a Colle Val d’Elsa (Siena), disoccupato e pregiudicato, è stato arrestato dai Carabinieri per maltrattamenti e tentata violenza sessuale nei confronti della moglie, donna marocchina di 40 anni. Nel pomeriggio di ieri, l’uomo è tornato a casa in evidente stato di alterazione alcolica ed ha iniziato a inveire e picchiare la moglie, accusandola di “non portare abbastanza soldi a casa”, riporta una nota dei Carabinieri di Poggibonsi. Successivamente, la donna è stata spogliata e trascinata in camera da letto dove il marito aveva intenzione di abusare sessualmente di lei. Sfuggita, la donna è scappata seminuda per strada riuscendo a trovare rifugio in un negozio vicino alla sua abitazione, da dove sono stati contattati i Carabinieri. Una volta intervenuti, gli uomini dell’Arma hanno trovato l’uomo ad attenderli sulla porta di casa con una spranga metallica: dopo una lunga trattativa, il marito è stato convinto a desistere prima di essere arrestato e accompagnato al carcere di Siena in attesa del giudizio per direttissima. Soccorsa, la donna ha riportato ferite giudicate guaribili in 10 giorni.

http://www.agenziaimpress.it/fugge-seminuda-in-strada-maltrattamenti-e-tentata-violenza-sessuale-marito-arrestato/

‘Profugo’ prende a calci e pugni 12enne per rubargli la bicicletta

I Carabinieri di Qualiano hanno arrestato per tentata rapina e lesioni un 27enne ghanese senza fissa dimora. Il giovane è stato notato su via Santa Maria a Cubito mentre picchiava a calci e pugni un 12enne del luogo per sottrargli la bicicletta mountain bike.

Alla vista dei carabinieri ha tentato la fuga, venendo comunque bloccato dopo breve inseguimento. Il minore è stato medicato dai sanitari dell’ospedale di Giugliano in Campania per lesioni guaribili in 6 giorni.

La bicicletta è stata restituita all’avente diritto. L’arrestato è stato portato nel carcere di Poggioreale

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Marino passeggia per Roma: assediato da venditori abusivi

Scende da San Pietro in Carcere e subito la scorta allontana un ragazzo che forse gli vorrebbe vendere un paio di volumi «eco-no-mi-ci» su Roma. Quando si muove il sindaco c’è sempre un certo codazzo: addetta stampa, staff e scorta minimal. Più cronisti e fotografi. L’effetto è quello di una bolla che cammina su e giù per i Fori. Il sindaco (e tutta la compagnia) si trova a fare lo slalom tra gli abusivi. Che forse lo riconoscono o forse no. Ma nel dubbio capiscono che è meglio mettersi un po’ fuori dalle inquadrature. E allora, all’ombra dell’ultimo sole poteva mancare anche il centurione romano-rumeno ubriaco che caracolla sullo sfondo? No, certo che no.

In questo circo a cielo aperto, tutti hanno cittadinanza. Tranne i vigili urbani in divisa. Che dovrebbero fare da deterrente invece non se ne conta nemmeno uno. Marino passeggia e si gode «questa bellezza». In molti lo fermano, gli fanno i complimenti per la pedonalizzazione, solo un ciclista polemizza un po’, ma è sulle «tasse per la casa troppe alte».

La bolla di cronisti-fotografi e staff segue Marino passo passo tra la folla. Dentro alla quale si mischiano alla perfezione gli ambulanti che fanno e risfanno la tela delle mercanzie per terra. È tutto molto normale, per essere ormai così surreale. Il suk a cielo aperto non fa quasi più notizia. Bisogna quindi fermarsi sui particolari. I bengalesi con gli occhi tristi che aspettano il via libera. I ragazzi arrivati dall’Africa che si ristorano – c’è una donna che passa loro i vettovagliamenti – prima di ributtarsi nella guerra. E si riparte. Turisti placcati, romani molto sbrigativi, operatori di Emergency molto comprensivi («Anche loro devono lavorare»). Il sindaco passeggia. Sale sul palco. Discorso contro chi vuole bombardare i barconi dei migranti: «Mai!». Una piccola folla – de sinistra – applaude. Sullo sfondo riecco il centurione. Spunta anche l’illusionista-fachiro. Prima di risalire in Campidoglio, il sindaco si affaccia sui Fori. Sguardo estasiato: «Bellissimi». E tutti questi ambulanti? «Sono un problema per il decoro e per l’economia: con il prefetto affronteremo il problema. Il nostro obiettivo è azzerarli». Sotto, gli affari proseguono.

http://www.msn.com/it-it/notizie/italia/roma-ai-fori-%C3%A8-caos-ambulanti-slalom-del-sindaco-marino-in-mezzo-agli-abusivi/ar-BBj8soh

Risorse rubavano auto per portarle all’estero

SIENA – Rubavano auto di grossa cilindrata, nuove di zecca, nelle concessionarie del centro Italia per poi rivenderle all’estero per un giro d’affari da milioni di euro. Sono stati scoperti la notte corsa e arrestati in flagranza di reato mentre cercavano di compiere un colpo in una concessionaria a Foligno i 4 componenti della banda, due moldavi di 25 e 28 anni e due albanesi di 25 e 36 anni, che si muoveva da Roma per compiere furti nottetempo in diverse citta’.
Le indagini, condotte dalla Questura di Siena in collaborazione con la squadra mobile di Roma e con la polizia stradale di Orvieto e Roma Nord, hanno preso il via il 21 marzo scorso proprio a seguito del furto di auto nella citta’ del Palio. Il modus operandi della banda era sempre lo stesso: dopo aver effettuato un sopralluogo alle concessionarie, andavano a rubare, talvolta anche provocando cospicui danneggiamenti agli esercizi, autovetture ancora da immatricolare e quasi prive di carburante, insieme a diverse targhe. Ogni volta, si appoggiavano ad un vicino distributore, dove facevano rifornimento di benzina o gasolio, per poi mettersi in viaggio verso Roma. La’, le parcheggiavano per qualche giorno lungo la strada, mimetizzandole tra le altre in sosta, prima di riappropriarsene. I quattro malviventi sono stati accompagnati nel carcere di Rieti a disposizione dell’autorita’ giudiziaria.

http://www.umbrialeft.it/notizie/rubavano-auto-grossa-cilindrata-rivenderle-allestero-quattro-arresti

Rubano sei Mercedes e tre pc a Foligno: la polizia blocca la banda e arresta 4 ladri

Rubavano auto di grossa cilindrata, nuove di zecca, che poi rivendevano, esportandole all’estero, o facevano smontare utilizzandone alcune parti, per un giro di milioni di euro. Le vittime erano concessionarie del Centro Italia. La polizia però è riuscita a fermarli, arrestando in flagranza di reato quattro componenti della banda, A. L. e V. P., di 25 e 28 anni, entrambi moldavi, e N. B. e T. R. , 25 e 36 anni, rumeni.

Da Roma per rubare Tutto ha inizio lo scorso 21 marzo, quando la polizia interviene a seguito del furto di autovetture Toyota, perpetrato nella notte, presso una nota concessionaria di Siena. Immediatamente scattano le indagini, che portano fino a Roma gli uomini della squadra mobile senese, diretti dal vice questore aggiunto Sabatino Fortunato. Gli investigatori, già a seguito dei primi accertamenti, riescono a verificare che il gruppo criminale, specializzato e ben organizzato, si muoveva dalla Capitale per andare a colpire in diverse città, nottetempo. Dopo aver effettuato un sopralluogo alle concessionarie, andavano a rubare, talvolta causando danneggiamenti, e prendevano autovetture ancora da immatricolare e quasi prive di carburante, insieme a diverse targhe. Ogni volta, si appoggiavano a un vicino distributore, dove facevano rifornimento di benzina o gasolio, per poi mettersi in viaggio alla volta di Roma. Là, le parcheggiavano per qualche giorno lungo la strada, mimetizzandole tra le altre in sosta, prima di riappropriarsene qualora nessuno si fosse “fatto vivo” nel frattempo.

A Foligno A seguito delle indagini, sviluppate anche con appostamenti e pedinamenti, gli investigatori sono giunti, intorno alla mezzanotte del 1 maggio, fino a una concessionaria Mercedes di Foligno, in provincia di Perugia. A distanza, hanno avvistato una Fiat Stilo con a bordo uno dei quattro malviventi, che fungeva da “staffetta” precedendo di pochi metri tre auto Mercedes, cercando così di prevenire, evitandoli, eventuali controlli della polizia. Da lì la carovana, sempre seguita e monitorata dai poliziotti, ha imboccato l’Autostrada A1 in direzione sud dove, nei pressi di Guidonia Montecelio, si è fermata. A quel punto le autovetture rubate sono state regolarmente parcheggiate nelle vie limitrofe alle abitazioni, dopodiché i tre conducenti delle Mercedes sono risaliti sulla Stilo per ripartire, insieme al complice, verso Nord.

Fermati Le loro manovre hanno, ulteriormente, insospettito gli uomini della questura di Siena, che coordinandosi con i colleghi della squadra mobile di Roma, che sempre hanno lavorato con loro in stretta sinergia durante le indagini, li hanno fermati, anche con l’ausilio degli agenti della polizia stradale di Orvieto e Roma Nord, lungo l’Autostrada del Sole. Durante il controllo, con relative perquisizioni dei quattro e dell’auto a bordo della quale viaggiavano, è peraltro emerso che uno dei due rumeni, il più grande, aveva nascosto negli slip una chiave, poi risultata essere di un’altra macchina appena rubata.

L’arresto Subito gli investigatori hanno coinvolto i colleghi del Commissariato di Foligno e, insieme, hanno rintracciato altre tre Mercedes, tra le quali quella corrispondente alla chiave rinvenuta addosso allo straniero, lasciate in sosta poco distante dal concessionario, che i quattro stavano andando a recuperare prima di essere arrestati dalla polizia. A seguito di ulteriori accertamenti è emerso che, oltre alle 6 auto, erano stati rubati 3 computer portatili. Le Mercedes e i pc sono stati restituiti al titolare della concessionaria e la Fiat Stilo è stata sequestrata. I quattro componenti della banda sono stati, invece, accompagnati al carcere di Rieti a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

http://www.umbria24.it/rubano-sei-mercedes-e-tre-pc-a-foligno-la-polizia-blocca-la-banda-e-arresta-4-ladri/354780.html

Furti nelle case, fermata una banda di albanesi

Fermata la banda di ladri per i furti in Valdera a gennaio 2015 (Pisa)

I Carabinieri di Pontedera hanno ricostruito le attività criminose che 6 cittadini di origini albanesi avrebbero condotto nel periodo che va dal dicembre 2014 al gennaio 2015, due mesi di tempo in cui sarebbero stati effettutati circa 20 colpi in Valdera e provincia di Pisa, fra cui San Giuliano Terme, Cenaia, Fauglia, Lari e Asciano. Tre di loro sono gravati da custodia cautelare in carcere, mentre gli altri 3 coetanei risultano denunciati in stato di libertà. Hanno tutti fra i 20 ed i 30 anni. La base di residenza era a Stibbio, frazione di San Miniato.

Il modus operandi era sempre lo stesso: veniva accuratamente selezionato l’obiettivo, una casa o una villetta, che avesse nei dintorni buoni posti per nascondere gli attrezzi da scasso. Poi rubavano un’auto ed eseguivano il colpo, nascondendo la refurtiva in un posto sicuro per recuperarla in un secondo momento. I Carabinieri erano sulle loro tracce da tempo e quando hanno avuto sufficienti elementi sono scattate le manette. Decisivo per l’operazione anche un drone con telecamere termiche, che ha permesso durante gli appostamenti di rintracciare la zona dove la notte veniva portata la refurtiva, poi in parte recuperata, composta da pistole, materiali rubati e contante pari a circa 30mila euro.

http://www.pisatoday.it/cronaca/fermata-banda-ladri-furti-valdera-gennaio-2015-pisa.html

Difende moglie da stupro di gruppo: ucciso a sprangate da 4 tunisini

E’ stato ucciso a colpi di spranga in testa, il 26 aprile scorso, per avere tentato di difendere la moglie, di 53 anni, da una violenza sessuale di gruppo, poi avvenuta. Per questo la polizia di Ragusa ha fermato quattro tunisini. La vittima era un bracciante agricolo di 38 anni. Gli aggressori sono ora accusati di omicidio, sequestro di persona e violenza sessuale di gruppo aggravata.

tunisini

E’ la ricostruzione del delitto che emerge dalla indagini della polizia di Stato, eseguite da Sco di Roma, squadra mobile di Ragusa e commissariato di Vittoria. La deposizione della donna è stata determinante, ma non è stato facile individuare i responsabili del delitto proprio perché non conosceva le loro generalità. I quattro, che hanno confessato davanti al pm, sono stati condotti nel carcere di Ragusa.

http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/sicilia/ucciso-a-sprangate-per-difendere-la-moglie-da-stupro-4-arresti-a-ragusa_2108963201502a.shtml

Scoperti in autostrada con veicoli rubati in Veneto: fermati due romeni

PALMANOVA – Questa mattina, giovedì 30 aprile, la polizia stradale di Palmanova ha fermato un carro attrezzi e un’automobile, lungo la A4, tra Gonars e Palmanova (Udine). Entrambi i veicoli non erano oggetto di ricerche ma i poliziotti hanno scoperto che erano stati prelevati nella notte in un’autofficina di Spinea (Venezia) e in un’abitazione di Mirano (Venezia). Gli ignari proprietari, avvisati dagli agenti, hanno poi confermato il furto subito.

Alla guida dei mezzi due cittadini romeni non residenti in Italia tra cui E.T., 33 anni, che tra l’altro guidava senza patente, mai conseguita, già colpito da un’ordine di cattura emesso dal Tribunale di Venezia per un provvedimento di carcerazione di 9 mesi e 13 giorni. I due romeni sono stati sottoposti a fermo di polizia giudiziaria per i reati di ricettazione in concorso e condotti nel carcere di Udine.

 

http://www.ilgazzettino.it/NORDEST/UDINE/romeni_fermati_palmanova_autostrada_veicoli_rubati_veneto/notizie/1328386.shtml

Svuotacarceri: Magistrato manda arruolatore ISIS ai domiciliari

Li hanno arrestati il 25 marzo e oggi hanno già i polsi liberi dalle manette. È tornato in libertà Elvis Elezi, l’albanese arrestato per arruolamento con finalità di terrorismo islamico, mentre il tribunale del Riesame di Brescia ha disposto i domiciliari per El Madhi Halili finito in galera con l’accusa di apologia dello Stato Islamico.

Una decisione analoga a quella che nel 2013 portò alla scarcerazione anche di Anas El Abboubi, 22enne marocchino di Vobarno arrestato per addestramento con finalità di terrorismo internazionale, poi liberato e divenuto miliziano dello Stato islamico in Siria.

Il tribunale del riesame di Brescia ha rimesso in libertà Elvis Elezi e ha disposto gli arresti domiciliari per El Madhi Halili. Si tratta di due delle quattro persone raggiunte il 25 marzo scorso da ordinanza di custodia cautelare nell’ambito dell’inchiesta della procura di Brescia sui reclutatori dello Stato islamico in Italia.

In cella resta soltanto Alban Elezi, che ora si trova in carcere in Albania, mentre ancora non si hanno notizie di Anas El Abboubi che ha fatto perdere le proprie tracce quando è appunto partito appunto per la Siria per combattere tra i miliziani del califfo Abu Bakr al Baghdadi. Secondo il tribunale della Libertà di Brescia non ci sarebbero elementi sufficienti a tenere in cella gli arrestati. Peccato che la motivazione ricordi quella presa dal Riesame nell’estate del 2013, quando scarcerò Anas El Abboubi, al tempo arrestato per terrorismo.

I giudici del Riesame hanno ritenuto gli indizi raccolti a carico di Elvis Elezi e El Madhi Halili insufficienti a trattenerli in carcere. Eppure non solo Halili è ritenuto l’autore del manifesto Lo Stato Islamico, una realtà che ti vorrebbe comunicare, un documento di 64 pagine finalizzato (secondo la procura) ad arruolare musulmani nell’Isis, ma gli investigatori hanno addirittura trovato nel suo computer un manuale con le indicazioni per confezionare bombe e ordigni. Si vede non abbastanza per i giudici di Brescia.

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/blitz-riesame-brescia-gi-scarcerati-jihadisti-dellisis-1121761.html

Arrestato mentre è al bar, era ricercato

Trezzo sull’Adda, arrestato davanti al bar: era ricercato

Doveva scontare una pena per lesioni personali. Ma in carcere non c’era mai entrato e continuava a godersi senza problemi la libertà. Almeno fino a domenica sera, quando i carabinieri lo hanno trovato ed arrestato.

I militari della compagnia di Vimercate, impegnati con i colleghi di Bellusco in un servizio di controllo del territorio, hanno arrestato domenica sera un cittadino marocchino quarantenne, nullafacente e pregiudicato, che è risultato colpito da un mandato di cattura emesso dal tribunale di Monza per una pena per lesioni personali, dopo una lite con un connazionale – proprio in un locale pubblico – di qualche anno fa.

Nelle scorse ore l’intera area del trezzese è stata passata al setaccio dai carabinieri, che hanno controllato due locali pubblici, identificato settantacinque persone e fermato quarantotto macchine.

L’uomo finito in manette è stato posto ai domiciliari in attesa di disposizioni dell’autorità giudiziaria.

http://www.monzatoday.it/cronaca/arrestato-bar-trezzo.html