ROMA – «Borseggiatori a Termini? Ce ne saranno un centinaio in azione ogni giorno». Chi si occupa di sicurezza nella stazione centrale di Roma li conosce uno per uno, li identifica al di là dei travestimenti. Il racket non si ferma mai nello snodo ferroviario più importante della Capitale; è una «zona franca» in cui si muove un esercito di illegali. Le bande sono sempre le stesse, si spostano soltanto, mescolandosi tra gli oltre 450mila visitatori quotidiani. Lo sguardo del visitatore occasionale coglie solo una fetta del mondo sommerso che infesta Termini. Le finte «hostess», però, spiccano nella folla. Il sole non è ancora sorto e sono già operative: una decina di ragazze, tutte romene tra i 15 e i 20 anni, gestiscono la «caccia del passeggero». Aspettano all’entrata della stazione, fronte piazza dei Cinquecento, e puntano ai bersagli facili: i turisti stranieri. Gli asiatici sono i loro preferiti. Si avvicinano e in un inglese elementare chiedono se possono aiutarli, li scortano fino alle biglietterie automatiche. Qualche indicazione poi la mano si allunga per il dazio. Se non ci sono divise in giro, portafogli o valigia spariscono. shadow carousel Stazione Termini, la banda delle ragazze a caccia di turisti Stazione Termini, la banda delle ragazze a caccia di turisti Stazione Termini, la banda delle ragazze a caccia di turisti Stazione Termini, la banda delle ragazze a caccia di turisti Stazione Termini, la banda delle ragazze a caccia di turisti Stazione Termini, la banda delle ragazze a caccia di turisti Stazione Termini, la banda delle ragazze a caccia di turisti Stazione Termini, la banda delle ragazze a caccia di turisti Stazione Termini, la banda delle ragazze a caccia di turisti Stazione Termini, la banda delle ragazze a caccia di turisti Stazione Termini, la banda delle ragazze a caccia di turisti Stazione Termini, la banda delle ragazze a caccia di turisti Stazione Termini, la banda delle ragazze a caccia di turisti Stazione Termini, la banda delle ragazze a caccia di turisti Stazione Termini, la banda delle ragazze a caccia di turisti Stazione Termini, la banda delle ragazze a caccia di turisti Stazione Termini, la banda delle ragazze a caccia di turisti Stazione Termini, la banda delle ragazze a caccia di turisti Stazione Termini, la banda delle ragazze a caccia di turisti PrevNext Sportelli e bancomat sono l’altro crocevia del malaffare, presidiati in attesa dell’utente. E contro l’onda dei malviventi, nell’alba di Termini, c’è solo qualche guardia giurata: al massimo può avvertire i poliziotti piazzati sui binari, che infatti allontanano le giovani. Escono dalla stazione per due minuti. Poi rientrano. Solo dopo le 8 le sale si riempiono di poliziotti e carabinieri, gli addetti di Fs presidiano le biglietterie. «Vengono dai campi nomadi, c’è sempre un uomo a coordinarle», spiegano i militari che hanno appena fermato una delle ragazze. Ha pagato la troppa insistenza con un giapponese ed è stata notata. Ma in molti casi c’è poco da fare: il tempo di identificarle e, senza flagranza di reato o foglio di via, sono libere in poco tempo. «Di borseggiatori ne fermiamo uno al giorno come minimo, ma tanto tornano. Qui è un inferno, tutti i giorni, a tutte le ore», racconta un vigilante. Una prima contromisura per arginare il fenomeno potrebbe arrivare a breve: proprio come Milano, anche la stazione Termini avrà i suoi varchi. «Si tratterà di transenne mobili posizionate a ridosso della zona binari: solo il passeggero munito di biglietto potrà accedervi», annuncia Franco Fiumara, direttore protezione aziendale di Fs. Autorizzazione della sovrintendenza capitolina permettendo, le postazioni dovrebbero essere allestite entro il 1 maggio, in concomitanza con l’apertura dell’Expo 2015. Meno mercato per gli illegali, creazione di un’area controllabile, più uomini nelle aree calde. «Stiamo anche incrementando l’organico, passeremo dai 20 vigilantes attuali a 80 – aggiunge Fiumara -. Ai varchi sarà presente personale addestrato nel primo soccorso, nelle manovre di disostruzione pediatrica e dotato di defibrillatori. La sicurezza è una nostra priorità, ma spesso constatiamo che chi delinque torna…». ] ROMA – «Borseggiatori a Termini? Ce ne saranno un centinaio in azione ogni giorno». Chi si occupa di sicurezza nella stazione centrale di Roma li conosce uno per uno, li identifica al di là dei travestimenti. Il racket non si ferma mai nello snodo ferroviario più importante della Capitale; è una «zona franca» in cui si muove un esercito di illegali. Le bande sono sempre le stesse, si spostano soltanto, mescolandosi tra gli oltre 450mila visitatori quotidiani.
Lo sguardo del visitatore occasionale coglie solo una fetta del mondo sommerso che infesta Termini. Le finte «hostess», però, spiccano nella folla. Il sole non è ancora sorto e sono già operative: una decina di ragazze, tutte romene tra i 15 e i 20 anni, gestiscono la «caccia del passeggero». Aspettano all’entrata della stazione, fronte piazza dei Cinquecento, e puntano ai bersagli facili: i turisti stranieri. Gli asiatici sono i loro preferiti. Si avvicinano e in un inglese elementare chiedono se possono aiutarli, li scortano fino alle biglietterie automatiche. Qualche indicazione poi la mano si allunga per il dazio. Se non ci sono divise in giro, portafogli o valigia spariscono.
Sportelli e bancomat sono l’altro crocevia del malaffare, presidiati in attesa dell’utente. E contro l’onda dei malviventi, nell’alba di Termini, c’è solo qualche guardia giurata: al massimo può avvertire i poliziotti piazzati sui binari, che infatti allontanano le giovani. Escono dalla stazione per due minuti. Poi rientrano. Solo dopo le 8 le sale si riempiono di poliziotti e carabinieri, gli addetti di Fs presidiano le biglietterie. «Vengono dai campi nomadi, c’è sempre un uomo a coordinarle», spiegano i militari che hanno appena fermato una delle ragazze. Ha pagato la troppa insistenza con un giapponese ed è stata notata. Ma in molti casi c’è poco da fare: il tempo di identificarle e, senza flagranza di reato o foglio di via, sono libere in poco tempo.
«Di borseggiatori ne fermiamo uno al giorno come minimo, ma tanto tornano. Qui è un inferno, tutti i giorni, a tutte le ore», racconta un vigilante. Una prima contromisura per arginare il fenomeno potrebbe arrivare a breve: proprio come Milano, anche la stazione Termini avrà i suoi varchi. «Si tratterà di transenne mobili posizionate a ridosso della zona binari: solo il passeggero munito di biglietto potrà accedervi», annuncia Franco Fiumara, direttore protezione aziendale di Fs. Autorizzazione della sovrintendenza capitolina permettendo, le postazioni dovrebbero essere allestite entro il 1 maggio, in concomitanza con l’apertura dell’Expo 2015. Meno mercato per gli illegali, creazione di un’area controllabile, più uomini nelle aree calde. «Stiamo anche incrementando l’organico, passeremo dai 20 vigilantes attuali a 80 – aggiunge Fiumara -. Ai varchi sarà presente personale addestrato nel primo soccorso, nelle manovre di disostruzione pediatrica e dotato di defibrillatori. La sicurezza è una nostra priorità, ma spesso constatiamo che chi delinque torna…».
http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/15_febbraio_24/stazione-termini-turisti-assediati-una-banda-romene-612848a2-bbf3-11e4-9889-956e36696542.shtml