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Mazze e bastoni, scontri etnici in stazione tra immigrati: panico tra i pendolari

Saronno – Attimi di paura nella serata di martedì 18 inpiazza Cadorna, di fronte alla stazione Saronno centro: gli ultimi pendolari della giornata e alcuni dei residenti hanno assistito a un’improvvisa rissa scoppiata tra un gruppo di sette – otto immigrati, che avrebbero d’un tratto iniziato a rincorrersi, anche brandendo mazze e bastoni. “Erano circa le 23.15, io avevo appuntamento nella zona della stazione con un amico – racconta un testimone dell’accaduto – In quel momento non c’era molta gente quando, improvvisamente, abbiamo visto spuntare dalla zona vicina al sottopassaggio di via Primo Maggio un gruppo di stranieri che si inseguivano tra di loro. L’inseguimento è proseguito verso piazza San Francesco e corso Italia, ma a quel punto abbiamo deciso di togliere le tende per evitare di andarci di mezzo”. “Sarebbe necessario – aggiunge un altro testimone – contare su una maggior presenza delle forze dell’ordine, almeno nelle ore serali e notturne”. Risse, pestaggi e rapine sono purtroppo all’ordine del giorno in zona stazione. 

Inseguiti da immigrati armati di machete: mamme e bimbi terrorizzati

SUZZARA magg 2013 –  Scene di panico a Suzzara. Intorno alle 19 di ieri, in piazza Garibaldi, in pieno centro storico. Due marocchini armati, uno di coltello e l’altro di machete, hanno inseguito due connazionali minacciandoli di volerli uccidere. Al concitato episodio hanno assistito mamme con bambini che, alla vista dei due uomini che correvano armati, sono scappati per la paura. Alcuni commercianti che avevano ancora i negozi aperti hanno abbassato le serrande prima dell’orario di chiusura. Apparentemente la lite sembra causata da futili motivi, ma dietro a questo cruento diverbio potrebbe celarsi un regolamento di conti per questioni di soldi.

I due inseguiti sarebbero giovani senza fissa dimora che solitamente bivaccano e dormono ai giardini vecchi di via Cadorna. Uno di loro sarebbe stato ferito in modo lieve. Sul posto è intervenuta una pattuglia dei carabinieri di Suzzara allertata da alcune persone presenti in piazza Garibaldi. Gli inseguitori sono stati braccati dai militari dell’Arma, fermati e portati in caserma per essere identificati.

«È inammissibile vedere gente armata di coltello e ascia in pieno centro – ha detto un commerciante – per poco non ci scappava il morto».

http://gazzettadimantova.gelocal.it/cronaca/2013/05/28/news/inseguiti-con-un-machete-paura-in-centro-1.7155015

Stuprò ritardata mentale: solo 3 anni al violentatore, assolto il palo!

L’avevano “agganciata” in piazzale Cadorna a Milano, davanti alla stazione terminale della linea Fnm da Como. Poi l’avevano condotta in auto sino ad una cascina di Carugate, nella Martesana, ad una quindicina di chilometri dal capoluogo, e qui uno di loro era passato alla violenza sessuale tentata e consumata.
Ha ottenuto solo parziale giustizia, in aula di Tribunale a Monza (Giovanni Gerosa giudice per le udienze preliminari, Flaminio Forieri il pubblico ministero), la 21enne luganese che nell’agosto 2012 aveva denunciato uno stupro dai connotati particolari: sulla scorta delle descrizioni, l’autore del gesto era infatti stato facilmente identificato in un 36enne di nazionalità rumena, e lo stesso era avvenuto per il 24enne – parimenti rumeno – che si trovava con lui.
In sede processuale, e con il rito abbreviato, il 36enne è stato condannato al carcere per tre anni e quattro mesi; assoluzione, invece, per il 24enne, che un rapporto sessuale aveva sì avuto ma, stando alla testimonianza fornita dalla ragazza stessa, in modo consenziente.

Caduta, in séguito alle dichiarazioni rese dalla giovane, anche l’accusa di rapina che era stata formulata verso entrambi i rumeni. La 21enne, che all’epoca dei fatti soffriva di un ritardo mentale e che era evasa dalla clinica ticinese di cui era ricoverata, era stata irretita con un invito in discoteca e caricata in auto ma ben presto si era ritrovata in balia dei due rumeni.
Per lei, ore di terrore e poi l’abbandono in luogo sconosciuto, a ridosso di una macchia boschiva: niente più borsetta, niente più soldi, brandelli di vestiti; solo la fortuita coincidenza del transito di un residente nella zona aveva permesso l’individuazione della ragazza stessa da parte degli agenti di una pattuglia dei Carabinieri di Vimercate.

Piuttosto confuso il primo racconto, chiare invece le successive indicazioni su entrambi i soggetti, risultati poi sposati e titolari di regolare permesso di soggiorno in Italia. L’altro ieri un verdetto che forse diverso sarebbe potuto essere, almeno per quanto riguarda la posizione del 24enne che, pur avendo la possibilità di intervenire, nulla avrebbe fatto per evitare lo stupro della ragazza.

http://www.ininsubria.it/solo-3-anni-per-il-rumeno-violentatore~A11018

I magistrati italiani fanno sempre più schifo. Lo stupro di una ragazza vale appena 3 anni e 4 mesi di carcere – ricordiamo che 4 anni vale scrivere sul web  che gli Zingari sono cattivi – mentre osservare la violenza, non fare nulla e abbandonare una ragazza ritardata in un bosco, per questa specie di giudice che ha emesso la sentenza, non è reato. E che dire del sedicente “rapporto consenziente” con una ritardata mentale?

 

Ruba 1500€ e li getta nel water

 

Il pedinamento e l’inseguimento da parte del derubato, in contatto con i carabinieri del Nucleo operativo dell’Arma, ha permesso di portare all’arresto, con l’accusa di furto aggravato, di un marocchino di 28 anni, residente in città, nullafacente, che avrebbe rubato 1500 euro, dei quali si sarebbe disfatto poco dopo, facendoli sparire nella turca del bagno di un bar. Il movimentato episodio, che si è consumato nello spazio di nemmeno mezzora, si è verificato ieri alle 8. Mohammed Jalal Belouarti, già noto alle forze dell’ordine, è entrato al bar “Emme” di piazzale Cadorna per uscirne poco dopo, destando però sospetti nel titolare, Z. Z., di nazionalità cinese. Quest’ultimo, guardando nel giubbotto, appoggiato su una sedia, si è reso conto della sparizione del portafoglio con 1500 euro in banconote di grosso taglio e alcuni documenti tra i quali la carta i credito e il bancomat. Il cinese ha allertato i Cc descrivendo sommariamente il marocchino e pochi minuti dopo lo ha notato mentre usciva dal caffè Cadorna e imboccava via Verci. Chiamati i carabinieri, l’ha inseguito. Il marocchino, che forse s’era conto di essere pedinato, è entrato al bar Portici infilando la porta del bagno, proprio mentre sopraggiungevano i carabinieri che hanno fatto solo in tempo a sentire il rumore dello scarico dell’acqua. Per non farsi beccare con il bottino, il pregiudicato avrebbe fatto sparire i 1500 euro nella turca. L’uomo è stato quindi fermato e portato in caserma dove avrebbe negato di essere l’autore del furto. Le indagini però avrebbero lasciato pochi dubbi e il marocchino è stato arrestato, provvedimento subito convalidato. La videosorveglianza interna del Cadorna, infatti, ha immortalato Belouarti che saliva al piano superiore del locale, si recava in bagno, ne usciva poco dopo per soffermarsi nella sala giochi alcuni minuti. Il titolare del Cadorna ha successivamente rinvenuto nel cestino del bagno, non controllato della videocamere, il portafoglio con tutti i documenti ma senza i 1.500 euro. Il marocchino è ora agli arresti domiciliari in attesa di giudizio. L.Z.

 

http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/Bassano/481299_sottrae_1500_euro_e_li_getta_nel_water/

Genova multietnica: marocchino ucciso a sprangate da romeni

Noi siamo la Resistenza

Un marocchino di 38 anni, è morto nella zona della stazione ferroviaria di Genova Brignole, per le lesioni riportate nel corso di una rissa, scoppiata in un luogo diventato ormai abituale ritrovo di immigrati. L’omicidio è avvenuto davanti al Bar Corner, all’incrocio tra viale Duca d’Aosta e via Cadorna, intorno alle ore 3.30. Gli arrestati sono due operai romeni, di 34 e 29 anni, trovati dai carabinieri sul luogo dell’aggressione. Uno di loro aveva ancora la spranga in mano con la quale ha colpito il nordafricano, l’altro aveva una ferita alla testa. I tre erano stati allontanati dal locale, in evidente stato di alterazione alcolica, e subito dopo è scoppiata la rissa. Una pattuglia del Nucleo radiomobile dei carabinieri è subito intervenuta sul posto, bloccando gli assalitori. Per la vittima è stato inutile il ricovero in ospedale. Non si conosce ancora il movente del violento episodio, di cui si occupa il pm Sabrina Monteverde. La salma è stata trasferita all’istituto di medicina legale dell’ospedale San Martino per l’autopsia su disposizione dell’autorità giudiziaria. L’uomo ucciso, identificato grazie alle impronte digitali, aveva dei precedenti per spaccio di droga e reati contro il patrimonio.

http://genova.repubblica.it/cronaca/2013/02/02/news/genova_ucciso_a_sprangate_davanti_alla_stazione_principe-51762198/

Pistola alla schiena dopo lo shopping

Pistola alla schiena dopo lo shopping, rubati i vestiti nuovi Città Giardino, trentacinquenne aggredito da tre giovani che gli hanno portato via i costosi abiti appena acquistati in centro 

PADOVA – L’hanno seguito, gli hanno puntato una pistola alla schiena e poi rapinato. Stavolta, però, non erano i soldi l’obiettivo. Un trentacinquenne di Curtarolo è stato aggredito da tre ragazzini che gli hanno rubato le borse che contenevano i vestiti appena acquistati: capi d’abbigliamento Gucci, Dolce & Gabbana e Louis Vuitton. È successo ieri sera, poco prima delle 20 in via Cadorna, nel cuore di Città Giardino. Un agguato in piena regola quello messo a segno ai danni di F.C., arrivato da Curtarolo, che dopo una giornata dedicata allo shopping si stava dirigendo all’auto parcheggiata. I tre giovani, molto probabilmente africani, jeans tre taglie più grandi e cappuccio in testa, l’hanno assalito alle spalle, puntandogli la pistola alla schiena. Non ci hanno nemmeno provato a chiedere soldi: hanno preteso solamente le borse con i vestiti acquistati nel pomeriggio. Il valore della merce rubata ammonta a circa tremila euro. La vittima della rapina ha dato immediatamente l’allarme alla questura anche se l’intervento è stato poi diramato ai carabinieri. Sul posto è accorsa una gazzella del nucleo Radiomobile dei carabinieri. I militari si sono fatti dare una prima descrizione dei tre rapinatori che, a quanto riferito dalla stessa vittima, potrebbero essere ragazzini poco più che maggiorenni. La pattuglia ha poi battuto a tappeto le vie di Città Giardino: Thaon di Revel, Configliachi, IV Novembre, Santa Maria in Vanzo. Ma anche dopo un’ora di perlustrazione nulla da fare. Il sospetto è che i tre giovani abbiano tenuto d’occhio il trentacinquenne mentre girava in negozi del centro e che l’abbiano seguito fino al punto in cui aveva parcheggiato la vettura, decidendo di entrare in azione nel’angolo più buio di via Cadorna e nel momento in cui per strada non passava nessuno. Gli investigatori dell’Arma nei prossimi giorni controlleranno anche se le telecamere di qualche villa in via Cadorna abbia per caso ripreso l’agguato della banda. Ma quella di ieri è stata una giornata non proprio da incorniciare per alcuni visitatori giunti in città per approfittare del periodo dei saldi. Tra mattina e pomeriggio infatti sono stati registrati numerosi borseggi, sia a bordo del tram che al mercato di Prato della Valle. Più di qualcuno si è presentato nella stazione dei carabinieri che si affaccia nella piazza simbolo della città proprio per denunciare il furto del portafoglio. Il fenomeno si ripete quasi ogni anno in questo periodo, stavolta però sembra si manifesti con una preoccupante frequenza: quasi sicuramente anche a causa della profonda crisi economica. I militari della stazione di Prato della Valle hanno cercato di raccogliere tutti i particolari utili per avviare un’indagine mirata a scoprire i malviventi.