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Stuprò ritardata mentale: solo 3 anni al violentatore, assolto il palo!

L’avevano “agganciata” in piazzale Cadorna a Milano, davanti alla stazione terminale della linea Fnm da Como. Poi l’avevano condotta in auto sino ad una cascina di Carugate, nella Martesana, ad una quindicina di chilometri dal capoluogo, e qui uno di loro era passato alla violenza sessuale tentata e consumata.
Ha ottenuto solo parziale giustizia, in aula di Tribunale a Monza (Giovanni Gerosa giudice per le udienze preliminari, Flaminio Forieri il pubblico ministero), la 21enne luganese che nell’agosto 2012 aveva denunciato uno stupro dai connotati particolari: sulla scorta delle descrizioni, l’autore del gesto era infatti stato facilmente identificato in un 36enne di nazionalità rumena, e lo stesso era avvenuto per il 24enne – parimenti rumeno – che si trovava con lui.
In sede processuale, e con il rito abbreviato, il 36enne è stato condannato al carcere per tre anni e quattro mesi; assoluzione, invece, per il 24enne, che un rapporto sessuale aveva sì avuto ma, stando alla testimonianza fornita dalla ragazza stessa, in modo consenziente.

Caduta, in séguito alle dichiarazioni rese dalla giovane, anche l’accusa di rapina che era stata formulata verso entrambi i rumeni. La 21enne, che all’epoca dei fatti soffriva di un ritardo mentale e che era evasa dalla clinica ticinese di cui era ricoverata, era stata irretita con un invito in discoteca e caricata in auto ma ben presto si era ritrovata in balia dei due rumeni.
Per lei, ore di terrore e poi l’abbandono in luogo sconosciuto, a ridosso di una macchia boschiva: niente più borsetta, niente più soldi, brandelli di vestiti; solo la fortuita coincidenza del transito di un residente nella zona aveva permesso l’individuazione della ragazza stessa da parte degli agenti di una pattuglia dei Carabinieri di Vimercate.

Piuttosto confuso il primo racconto, chiare invece le successive indicazioni su entrambi i soggetti, risultati poi sposati e titolari di regolare permesso di soggiorno in Italia. L’altro ieri un verdetto che forse diverso sarebbe potuto essere, almeno per quanto riguarda la posizione del 24enne che, pur avendo la possibilità di intervenire, nulla avrebbe fatto per evitare lo stupro della ragazza.

http://www.ininsubria.it/solo-3-anni-per-il-rumeno-violentatore~A11018

I magistrati italiani fanno sempre più schifo. Lo stupro di una ragazza vale appena 3 anni e 4 mesi di carcere – ricordiamo che 4 anni vale scrivere sul web  che gli Zingari sono cattivi – mentre osservare la violenza, non fare nulla e abbandonare una ragazza ritardata in un bosco, per questa specie di giudice che ha emesso la sentenza, non è reato. E che dire del sedicente “rapporto consenziente” con una ritardata mentale?