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Pisa: ospedale è dormitorio di immigrati, rissa a coltellate inmezzo a pazienti terrorizzati


PisaToday

Rissa Pronto Soccorso Pisa

Una notte da codice rosso nella sala d’attesa del Pronto Soccorso dell’ospedale Cisanello di Pisa, sempre più ricovero per senzatetto che utilizzano i divanetti come giaciglio per dormire. Una situazione più volte denunciata. Sabato notte però si è scatenato il finimondo con una fuoriosa rissa che ha coinvolto alcuni stranieri. Il tutto davanti agli occhi impauriti delle persone che stavano attendendo di essere visitate.

Un primo accenno di lite intorno all’una, forse per l’occupazione dei divanetti, la guardia giurata ha però riportato la calma. Qualche ora dopo poi è scoppiata una vera e propria rissa, con tanto di coltelli. Le guardie giurate di turno hanno utilizzato lo spray urticante per cercare di placare gli animi, fino all’intervento delle forze dell’ordine che hanno ammanettato alcune persone. Diversi contusi sia tra senzatetto che tra le forze dell’ordine, mentre lo spray urticante ha fatto sentire i suoi effetti anche tra i pazienti in attesa e tra il personale medico e infermieristico, con pruriti, tosse e starnuti.

Una situazione, quella del Pronto Soccorso, che si protrae da troppo tempo e per la quale il personale ha scritto una lettera alla direzione aziendale affinchè intervenga in maniera risolutiva.

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Osa parlare con vigili, immigrato la aggredisce: “Sei razzista, ti faccio vedere io”

PALERMO settembre 2013 – Aggressione sfiorata e parole al vetriolo nella prima serata di sabato in via Ruggero Settimo. Erano da poco passate le venti quando un ambulante, che seguendo il solito copione stava attendendo insieme ai compagni che il presidio dei vigili urbani volgesse al termine, ha aggredito verbalmente una residente della zona che si era fermata a parlare con i caschi bianchi. Si tratta di Rosalba V., residente dell’area, nota per la sua ‘battaglia’ contro l’abusivismo e per aver realizzato diversi video e foto del ‘mercato’ di ambulanti di cui è preda il centro città soprattutto nelle ore serali. E così è bastata una semplice chiacchierata con gli agenti della polizia municipale di pattuglia in via Ruggero Settimo per far perdere le staffe ad uno dei venditori ambulanti presenti. Una scintilla che ha surriscaldato gli animi. L’uomo, dopo aver abbandonato sacchi e lenzuoli, si è diretto verso la donna lanciando insulti e offese. Rosalba, che ha già subito lo scorso maggio un’aggressione dallo stesso ambulante che le aveva anche scagliato il cellulare sul suolo, ha così ben pensato di registrare l’intero diverbio. “Sei una razzista, sei fissata – si sente nel video in questione -. Ci penso io a te, ti faccio vedere. Noi montiamo e vieni a disturbarci ma che ti interessa? Sei una povera pazza”. L’ambulante é stato fermato dai vigili che lo hanno prima calmato e poi lasciato andare. Livesicilia ha raccolto lo sfogo e il racconto di Rosalba pochi attimi dopo il diverbio: “Mi ero fermata a dialogare con i vigili e stavamo constatando che gli ambulanti erano già appostati con i sacchi nelle vie limitrofe – inizia così il suo racconto -. Questo signore ha iniziato a inveire contro di me, non è la prima volta era già successo a maggio ma i vigili non erano intervenuti. Come si può notare dal video lo hanno rabbonito e lasciato andare. Mi ha minacciata e se la prossima volta dovesse accadere qualcosa di più grave quando sono in compagnia dei miei bimbi che succede?”. Tanta la rabbia e la frustrazione della donna. Dopo essersi recata al commissariato di via Bentivegna per sporgere regolare denuncia, infatti, Rosalba si è sentita rispondere “non abbiamo i mezzi per difendervi, siamo con le mani legate”. “Sono subito corsa al commissariato e anche lì in un primo momento sono stata etichettata come razzista – prosegue -, poi, invece, mi è stato detto che mandarli a casa costa più che tenerli qui. ‘Non possiamo fare nulla, ne rimandiamo indietro uno e ne arrivano altri duecento e mandarli via costa’ questo mi hanno detto ma è possibile? Dove siamo arrivati? La giustizia non è in grado di tutelarci – si sfoga -. Sto tremando come una foglia, sono avvilita. La verità è che non c’è Stato, non esiste. Il mio unico desiderio è scappare da questa terra che non offre nulla, che non è in grado di custodire e curare i propri figli. Che amarezza”.

http://livesicilia.it/2013/09/16/via-ruggero-settimo-ambulante-contro-residente-razzista-ti-faccio-vedere-io_373149/

Soccorrono ‘migranti’: aggrediti e picchiati

Nel pomeriggio di ieri, intorno alle 17.00, una richiesta di intervento ha attivato la squadra del 118 di turno a Ginosa. I soccorsi riguardavano un incidente stradale avvenuto tra due mezzi sulla S.P.580 (altezza Girifalco). Il sinistro non ha avuto particolari conseguenze per gli occupanti dei mezzi. A giungere sul luogo dell’ incidente, a bordo dell’ambulanza, 4 soccorritori: medico, autista, infermiere ed un volontario che hanno immediatamente dato corso alle procedure di intervento appropriate per estrarre, senza arrecarvi ulteriori danni fisici, uno dei due occupanti rimasto intrappolato nel proprio mezzo, un nordafricano. Una operazione delicata che richiede cautela e professionalità. Le operazioni di soccorso però, sono state disturbate dall’intervento di circa una ventina di connazionali del ferito che pare soggiornino in quella zona. Questi, con atteggiamento ostile, hanno “accerchiato” i soccorritori e con intimidazioni prima verbali e poi anche fisiche, sollecitavano gli stessi ad accelerare i tempi del soccorso. Spintoni e ceffoni per i 4 che sono riusciti a trasportare nell’ambulanza il ferito, barricandosi nel mezzo di soccorso da dove hanno richiesto l’intervento dei carabinieri. Inferociti, gli extracomunitari hanno continuato ad inveire contro l’ambulanza, bersagliandola con calci e pugni. Una scena sicuramente degna del celebre film degli anni ‘ ’80 “Fuga dal Bronx”. Giunti sul posto i carabinieri non hanno potuto far altro che placare gli animi dei facinorosi, consentendo il trasporto del ferito presso l’ospedale di Castellaneta dove i disordini sono continuati.

http://net-unotv.com/index.php/ginosa-9ago-soccorritori-118-aggrediti-da-extracomunitari-durante-intervento

Clandestino africano con permesso falso pesta donna: libero

 
Una lite all’interno di un’abitazione in via Diaz a Lecce: dopo essere stato allertato da questa segnalazione, il personale dell’Ufficio Volanti, ieri, si è recato immediatamente sul posto. All’esterno già si udivano grida di aiuto. Gli agenti, così, sono intervenuti, separando un uomo e donna.
L’abitazione era stata messa a soqquadro: sedie rovesciate e oggetti rotti sul pavimento, la porta della camera da letto era stata sfondata a calci dall’uomo, un nigeriano di 21 anni. La donna, anch’ella di origini nigeriane, ha riferito ai poliziotti che i loro litigi erano iniziati già sabato scorso, e che, in tale occasione lei sarebbe stata picchiata e minacciata di morte dal 21enne, con il quale aveva una relazione.

Alla precisa richiesta degli operatori, il giovane non è stato in grado di esibire alcun documento di riconoscimento. In casa, in una borsa, sono stati trovati due permessi di soggiorno con numerosi elementi di falsità e contraffazione.

Gli agenti, pertanto, hanno proseguito con gli accertamenti, dai quali è emerso che l’uomo aveva falsificato i due permessi di soggiorno per sfuggire ad eventuali controlli, dal momento che con i reali dati anagrafici risultavano a suo carico precedenti penali e la sottoposizione a procedimenti penali in corso.

Al momento il 21enne è stato indagato in stato di libertà per false attestazioni a Pubblico Ufficiale e possesso di atto falso, mentre al compagna si è riservata di sporgere querela per minacce, percosse e violenza privata. Analogamente il proprietario di casa, si è riservato di sporgere querela per i danni arrecati all’abitazione.

Permesso di soggiorno falso, pesta una donna e rimane libero?

Violenta rissa in piazza a Sarmato tra extracomunitari, ferita una … – IlPiacenza

Violenta rissa in piazza a Sarmato tra extracomunitari, ferita una
IlPiacenza
Due tunisini e un marocchino sono stati denunciati dai carabinieri di San Nicolò per una rissa avvenuta nella notte del 19 maggio in piazza Roma a Sarmato. Dopo una violenta discussione gli animi si sono riscaldati ed è scaturita una rissa con tanto di

Roma: aggredita e rapinata in casa popolare occupata abusivamente da delinquenti nigeriani

Roma 02 mag 2013 – Si è recata nella serata di ieri, insieme i suoi due figli, un maggiorenne ed un minorenne, presso l’abitazione di due connazionali, di nazionalità nigeriana, per ritirare alcuni effetti personali.

Nella foto: il ministro della "integrazione"

L’appartamento dove si è svolta la vicenda è una casa popolare del Comune di Anzio, ottenuta dalla sorella della donna, tornata momentaneamente nel paese d’origine e nella quale abitano senza titolo, da più di un anno, i due connazionali. Nel reclamare le sue cose, però, la donna e i suoi figli sono stati violentemente percossi dai due occupanti, che si sono anche impossessati della sua borsa e del denaro in essa contenuto.

Il trambusto e le grida hanno richiamato l’attenzione dei vicini di casa, che hanno subito chiamato il “113”. Sul posto si è recata una pattuglia del Commissariato di Anzio, che è riuscita a calmare gli animi ed impedire che la lite degenerasse ulteriormente, ricostruendo poi l’accaduto. Gli agenti hanno soccorso la donna ed uno dei suoi figli, rimasti lievemente contusi nell’aggressione e medicati presso il vicino ospedale.

I due aggressori sono stati identificati in un 31enne ed un 26enne entrambi nigeriani, che al termine degli accertamenti sono stati arrestati per rispondere di rapina e lesioni. Le indagini, comunque, non sono terminate. Tra le ipotesi investigative, che saranno attentamente vagliate, quella che tra gli aggressori e gli aggrediti già da tempo non corresse buon sangue a causa di somme di danaro non corrisposte a fronte del subaffitto, ovviamente abusivo,  dell’abitazione.

http://www.romatoday.it/cronaca/rapina-aggressione-anzio-nigeriana.html

 

Scandaloso a Milano: controllori fanno scendere Romeno senza biglietto, folla li aggredisce

MILANO – Il normale controllo da parte di quattro controllori Atm – tre uomini e una donna – che di fronte a un immigrato romeno senza biglietto lo fanno scendere, diviene una sorta di finestra sul futuro: la reazione violenta di una dozzina di passeggeri – anche loro immigrati – che si ritrovano sotto gli occhi quella scena e chiamano la polizia.

Pisapia saluta le "tradizioni" dei fratelli "migranti"

LA SCENA – Sono le 14.20 di sabato pomeriggio. La fermata è quella del tram numero 14 all’inizio di via Cenisio. Siamo davanti al civico 8: le mura del cimitero Monumentale sono a due passi, ai lati della strada ci sono i negozi di un barbiere e di una parrucchiera, il ristorante Blitz e la pizzeria Pepe verde , le vetrine di un artigiano che vende porte e finestre. Tra le due carreggiate, protetti da una recinzione di ferro, i binari del tram. Le tre carrozze del Sirio numero 14 viaggiano verso il centro. A bordo ci sono quattro addetti dell’Atm. Controllano i biglietti. Fermano una ragazza straniera: è senza biglietto. Il tram arriva alla fermata. I controllori si trovano di fronte un uomo di 50 anni. È di origini romene, si regge su una stampella: si tratta di un barbone. I tre uomini e la donna in divisa si avvicinano: «E tu? Il biglietto?». Secondo la ricostruzione dell’Atm l’uomo stava cercando di salire sul tram, per la polizia però era già a bordo, ma non cambia granché. I controllori lo fermano: «Devi scendere, vieni con noi».

GLI ALTRI PASSEGGERI – Alcuni passeggeri si avvicinano. Qualcuno invita a lasciar perdere. Qui il racconto diventa confuso, perché sulla vettura gli animi si scaldano, in più ci sono passeggeri che tentano di salire, altri che scendono. Le testimonianze messe a verbale da alcuni passeggeri (tra i quali una cinese) davanti alla polizia: «Lo hanno sollevato di peso e spinto fuori dalla porta. Quell’uomo è caduto. Poi alcuni passeggeri hanno urlato e cercato di fermare i controllori»; «Ho visto i controllori che buttavano giù il clochard. Un secondo dopo l’uomo era a terra». Quando arriva l’ambulanza del 118 intorno alla fermata ci sono una quindicina di persone. Una ragazza tiene sollevata la testa della vittima supina sul cemento. Arrivano le volanti della polizia. Sono quattro equipaggi. Diverse le chiamate arrivate al 113: tutte effettuate dai passeggeri del tram. L’uomo viene trasportato al Fatebenefratelli. Codice verde. Solo qualche botta. Lascia l’ospedale senza sporgere denuncia: ha comunque tre mesi per farlo. Avete capito bene: è il barbone romeno senza biglietto che voleva viaggiare gratis a “poter sporgere denuncia”, e ad usufruire della nostra sanità senza avere mai partecipato finanziarla. Quanto durerà la sanità pubblica, in queste condizioni?

LE TESTIMONIANZE – Gli agenti ascoltano il racconto dei testimoni. Le loro versioni vengono verbalizzate, così come quelle dei quattro controllori: identificati (pazzesco) e subito rilasciati. «C’era gente che urlava contro gli addetti dell’Atm. Non si capiva granché. Pensavamo che qualcuno fosse scappato dopo un controllo dei biglietti. Di solito succede così», racconta una parrucchiera. Alla finestra ci sono alcuni abitanti, anche loro osservano la scena. «A un certo punto un uomo è sceso da un’auto, s’è avvicinato a un controllore, ha cercato di colpirlo con uno schiaffo». Le indagini sul caso sono affidate all’Ufficio prevenzione generale della Questura. Per l’Atm «da parte dei dipendenti non c’è stato alcun tipo di violenza o colluttazione: semplicemente come prevede il regolamento gli è stato chiesto di scendere. Una volta in strada il viaggiatore ha dato in escandescenze attirando l’attenzione dei passanti».

La chiamano “società multietnica”. Ovviamente piena solidarietà ai controllori e al loro duro lavoro nel tentativo di far rispettare la legge, tentativo nel quale spesso vengono aggrediti e picchiati da energumeni d’ogni dove.
Quei dementi italiani – pochi visto che erano quasi tutti immigrati – che si sono schierati con l’immigrato sono la faccia peggiore del Paese.
Il fatto che svolgere il proprio lavoro diventi passibile di “identificazione” e denuncia, è scandaloso.