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Milano – Scontro tra bande di latinos: 5 arresti dopo una maxi rissa


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Scontro tra bande di latinos: 5 arresti dopo una maxi rissa
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Venerdì mattina, cinque dei responsabili di quella battaglia sono stati arrestati: due ecuadoriani e tre peruviani tra i 24 e 19 anni. I carabinieri della compagnia Monforte, a conclusione di un’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica, sono altro »

Trieste: ennesimo rapimento, egiziano in fuga con due bambini

La vicenda è quella di due bambini “rapiti” dal padre egiziano e trattenuti in quel Paese dilaniato da una drammatica situazione politica. Vivono ad Alessadria, nella casa dei nonni. Perché il padre, nel frattempo, è andato a lavorare in Germania.
Un piccolo è nato nel 2005, l’altro nel 2012. La madre, una donna triestina di 38 anni (di cui non citiamo il nome per evitare che i bambini vengano identificati) ha sporto querela alla procura della Repubblica affidandosi all’avvocato Giovanna Augusta De Manzano. Contestualmente ha definito le pratiche per la separazione. Ma – considerata la situazione in Egitto – se non ci sarà un intervento ufficiale della diplomazia italiana, difficilmente potrà rivedere i figli. È questo il suo giustificato timore. Tant’è che l’avvocato nell’istanza di separazione ha chiesto che il presidente del Tribunale «ordini al console italiano di Alessandria d’Egitto, per il tramite del ministero degli Esteri, di inviare una relazione in qualità di giudice tutelare riguardo la condizione familiare e ambientale dei minori adoperandosi per il loro reimpatrio».
Tutto è iniziato nel mese di agosto del 2006, quando la donna triestina si è sposata con un cittadino egiziano che aveva conosciuto proprio a Trieste. Un colpo di fulmine. Era stata affascinata dal modo di fare di quel giovane nordafricano. Ma presto sono emerse le profonde differenze culturali e religiose diventate con il tempo causa di incomprensioni e difficoltà nel mantenere salda l’unità del nucleo familiare. Difficoltà che ovviamente sono esplose quando il padre ha deciso di trasferirsi o trattenersi in Egitto con i propri figli.
Scrive la donna nella querela: «I figli sono stati trasferiti dal padre ad Alessandria d’Egitto e ora vivono con la famiglia paterna. Questo è avvenuto con l’inganno. Mi era stato infatti prospettato inizialmente un soggiorno temporaneo dei bambini a casa dei nonni egiziani. Il più grande è stato portato in Egitto già nel 2006 mentre il più piccolo è stato poi portato in quel Paese con la scusa di andare a trovare il fratello e di rientrare in Italia tutti insieme: fatto sta che nel settembre dello scorso anno, quando sono andata ad Alessandria (e ancora allattavo il piccolo), la famiglia di mio marito mi ha invitato ad andarmene in maniera decisa e perentoria. Mi hanno accompagnato all’aeroporto e fatto imbarcare su un volo, senza discussioni». Continua: «All’inizio mio marito era gentile, disponibile e seduttivo. Poi, dopo che mi ha convinto ad andare in Egitto con i bambini, è diventato violento e prepotente. Spesso mi ha picchiata. E da quando i bambini sono in Egitto non provvede al mio mantenimento, tant’è che sono assistita dal Comune».
Ma si prospetta una strada tutta in salita. Perché l’Egitto non fa parte della Convenzione dell’Aja del 1980 sugli aspetti civili della sottrazione internazionale di minori: non vi è dunque alcuno strumento di diritto internazionale che possa essere utilizzato per la restituzione del minore, oppure il ripristino del diritto di visita. Italia e Egitto, tra l’altro, non hanno alcun trattato bilaterale in materia. Quindi al momento, l’unico strumento a disposizione per far rientrare i minori sottratti e condotti e trattenuti in Egitto contro il volere dell’altro genitore, è il diritto vigente in quel Paese. E ora con la guerra civile la situazione è drammaticamente peggiorata.
Non solo: in ogni caso, il Tribunale egiziano non riconoscerà, né darà mai esecuzione, a una sentenza straniera che sia in contrasto con i principi della legge islamica, la s’haria.

http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/2013/09/16/news/rapiti-dal-padre-egiziano-la-madre-ridatemi-i-bimbi-1.7749862

Sono le coppie miste care ai nostri governanti.

Barletta: romeni lo aggrediscono e derubano in garage

Barletta, 16 set – I carabinieri della Compagnia di Barletta hanno sottoposto a fermo d’indiziato di delitto un rumeno 23enne, con l’accusa di rapina aggravata in concorso.
Lo straniero, ritenuto uno degli autori di un’aggressione a scopo di rapina subita da un 44enne del luogo, è stato rintracciato e tratto in arresto dai militari della locale Stazione e dell’Aliquota Operativa presso la locale stazione ferroviaria, verosimilmente prima di dileguarsi per ignota destinazione, su indicazione della stessa vittima, che lo aveva riconosciuto.
Mercoledì scorso, infatti, in tarda serata, mentre il malcapitato si trovava all’interno del suo garage, ubicato in via Prascina, veniva aggredito da due individui che, prima di fuggire, s’impossessavano di un personal computer e di una bici elettrica.
Nella circostanza la vittima, condotta presso il locale ospedale, veniva dimessa con una prognosi di 10 giorni per delle lesioni riportate al volto.
Su disposizione della Procura della Repubblica di Trani, il rumeno è stato associato al carcere locale, in attesa dell’udienza di convalida del fermo.

http://www.agenparl.it/articoli/news/cronaca/20130916-barletta-aggredisce-e-rapina-44enne-in-garage-arrestato-romeno-23enne-dai-cc

Pisa: da senegalese calci e pugni a donna incinta

Pisa, 14 settembre 2013 – “A casa mia si è rifugiata una donna incinta e la sua figlia di 18 mesi, è stata picchiata dal compagno ed è fuggita, non so cosa fare”. E’ questa la telefonata arrivata alla Squadra Mobile della Questura di Pisa. Immediato l’intervento.
Personale specializzato nei reati contro donne e minori ha rassicurato la donna telefonicamente. La vittima in forte stato di agitazione e di paura, ha raccontato di essere incinta e che da tempo veniva picchiata, minacciata di morte, e umiliata dal convivente, che non più tardi della sera prima l’aveva picchiata per l’ennesima volta prendendola a calci. La donna aveva quindi approfittato del fatto che lui fosse uscito di casa per chiedere aiuto per sé e per sua figlia.

Pertanto, è stato subito attuato dal personale della Squadra Mobile della Questura di Pisa il protocollo di messa in protezione delle vittime.
La donna e la bambina, dopo essere state soccorse e medicate presso l’ospedale, sono state trasferite in una struttura protetta con l’ausilio dei Servizi Sociali. Grazie la rete di protezione e solidarietà intorno a lei, la vittima ha rilasciato un drammatico racconto della sua relazione con il convivente violento.

“Un vero inferno”, queste le parole della vittima per descrivere due anni di relazione con l’uomo: dipendenza economica totale, umiliazioni, minacce, trascuratezza e percosse avvenute anche durante le due gravidanze della vittima, alternate a momenti di “falso idillio” al fine di farsi perdonare le violenze.

Le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Pisa hanno permesso di trovare riscontri ai fatti, pertanto per l’uomo, un 58 enne extracomunitario senegalese, abitante a Pisanova, noto a Pisa come “il grande Baba” e altresì conosciuto alle forze dell’ordine per varie attività illecite, sono scattate le manette.

Le indagini sono state condotte dalla 2^ Sezione della Squadra Mobile della Questura di Pisa, che è composta interamente da ufficiali e agenti di polizia giudiziaria esclusivamente di sesso femminile.

http://www.lanazione.it/pisa/cronaca/2013/09/14/949946-donna_incinta_picchiata.shtml

Lo conoscevano per le sue ‘attività illecite’. Ma espellerlo sarebbe stato razzista, e poi ha famiglia…
Renzi gli darebbe subito la cittadinanza italiana per meriti speciali. Comunque sia, ora moglie e figli li manterremo noi, è così che lo ‘stato sociale’ pervertito dall’immigrazione facilita l’invasione e la degradazione etnica.

Prese le bestie che massacrarono un pensionato: due rumeni

Casal di Principe –  I carabinieri hanno arrestato due cittadini romeni, un uomo e una donna, ritenuti responsabili dell’omicidio del pensionato di 75 anni Giuseppe Corvino, commesso il 13 dicembre del 2012 a Villa Literno.

L’efferato delitto, è emerso durante l’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, venne commesso nel corso di una rapina in abitazione; Corvino venne ritrovato in una pozza di sangue, con ben 19 ferite al capo provocate da un corpo contundente.

http://www.ilmattino.it/caserta/casal_di_principe/notizie/313170.shtml

Sarebbe comico, se non fosse dannatamente tragico, che un mantra storico degli xenofili per convincere della bontà dell’immigrazione, sia :” pagheranno le pensioni dei nostri anziani”… un campo criminale in cui marocchini, rumeni et similia hanno un monopolio incontrastato, è proprio quello della violenza gratuita contro gli anziani, spesso per rubare pochi spiccioli.

Ancora sbarchi di clandestini: forze navali incentivano questo fenomeno criminale

Un barcone con a bordo circa cento immigrati, presumibilmente di nazionalità siriana, è giunto nella notte al porto di Siracusa.
Poco dopo, al largo di Malta, la Guardia Costiera italiana , insieme a quella maltese, ha soccorso 300 migranti in balìa delle onde.
Il barcone giunto alle 3.30 a Siracusa aveva a bordo diversi minorenni e dieci donne, di cui una in stato di avanzata gravidanza. A scortare il barcone una motovedetta della Guardia di Finanza di Messina, dopo essere stato intercettato a circa 60 miglia ad est dalla costa. L’intervento è stato disposto dal gruppo aeronavale della Guardia di Finanza di Messina dopo una segnalazione riguardante un’imbarcazione partita dall’Egitto carica di migranti diretti verso le coste della Sicilia orientale. Per controllare la situazione, è stato inviato un aereo ATR42 in dotazione al Gruppo Esplorazione Aeromarittima di Pratica di Mare e in supporto sono stati inviati un guardacoste della Guardia di Finanza di Messina ed un velivolo della Sezione aerea di manovra di Catania. I clandestini, che appaiono tutti in buona salute, sono stati accolti da militari della Guardia di finanza ed altre forze di e sono stati affidati alle cure del personale medico. Per tutta la giornata continueranno le operazioni di polizia giudiziaria per individuare gli scafisti sotto la direzione della Procura della Repubblica di Siracusa, che ha inoltre disposto il sequestro dell’imbarcazione.

Il comando della Guardia costiera italiana, ha riferito che nelle prime ore di questa mattina l’imbarcazione soccorsa al largo di Malta è giunta a La Valletta. Era stata la Centrale Operativa di Roma della Guardia Costiera, alle 14 di ieri, a ricevere una segnalazione telefonica dal sacerdote eritreo don Mosè Zerai relativa a un barcone in difficoltà con a bordo circa 300 migranti. L’unità è stata localizzata a 38 miglia a sud ovest di Malta, in acque SAR maltesi. Sul posto sono intervenuti un pattugliatore d’altura della Guardia Costiera italiana e uno della Guardia Costiera maltese. Quest’ultima, che ha coordinato le operazioni, ha disposto anche il sorvolo di un aereo che, alle 16.20 circa, ha individuato il barcone alla deriva. Tra i clandestini presenti a bordo, alcuni feriti sono stati trasbordati sul pattugliatore italiano e successivamente trasferiti a bordo di un elicottero maltese per essere trasportati d’urgenza in un centro ospedaliero di Malta. I restanti migranti, in totale 265, tra cui donne e bambini, sono stati trasbordati su due motovedette della Guardia Costiera maltese e sono giunti nel porto di La Valletta alle prime luci dell’alba.

http://www.leggo.it/index.php?p=articolo&id=300013&utm_medium=twitter&utm_source=twitterfeed

 

Follia “migrante”: accoltellati da tunisino per un commento ironico

CATANZARO 22 giugno 2013 – Due fratelli di 16 e 20 anni avevano notato a voce alta la somiglianza di un giovane straniero con il calciatore brasiliano Ronaldinho e questo ha scatenato una violenta rissa che si è conclusa con l’accoltellamento del ventenne. Per il ferimento gli agenti della Squadra mobile di Catanzaro hanno fermato Farid Hamdi, 19 anni, tunisino. L’episodio è avvenuto il 17 giugno sulla spiaggia di Catanzaro Lido dove i due fratelli si trovavano per fare il bagno e prendere il sole.

Hamdi è passato casualmente sulla spiaggia ed i due fratelli hanno commentato a voce alta la somiglianza del giovane con il calciatore. Le parole dei due fratelli hanno scatenato la reazione violenta del tunisino che, armato di un coltello, ha rincorso i due ragazzi. Inizialmente ha colpito con calci e pugni il minorenne e quando il fratello di quest’ultimo è intervenuto lo ha accoltellato. Le numerose persone presenti in spiaggia hanno allertato e la polizia di Stato ed hanno cercato di soccorrere i due fratelli. Il tunisino è poi fuggito.

Il ragazzo di venti anni è stato portato in ospedale con una ferita giudicata guaribile in quindici giorni, mentre il sedicenne ha riportato solo lievi ferite. Dalla descrizione fornita dalle due vittime gli agenti della squadra mobile hanno identificato il tunisino che è stato sottoposto a fermo su disposizione della Procura della Repubblica di Catanzaro.Nell’abitazione di Hamdi i poliziotti hanno trovato e sequestrato 8 grammi di droga ed un bilancino di precisione.

http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/catanzaro-sei-uguale-ronaldinho-lui-1600670/

Immigrati scatenati ad Alba: ondata di furti di smartphone

Ad Alba, in provincia di Cuneo, alcuni cittadini, alcuni dei quali studenti ancora minorenni accompagnati dai loro genitori, si sono recati in caserma dai carabinieri per denunciare il furto dei propri cellulari.

I furti, a seconda dei casi, erano stati perpetrati dai soliti ignoti a scuola durante l’intervallo delle lezioni, in piscine all’aperto o palestre, su auto in sosta ed in appartamento.

I carabinieri hanno avviato le indagini avvalendosi della tecnologia che consente di localizzare soprattutto gli apparati di ultima generazione e, analizzando anche i tabulati ed il traffico telefonico successivo al momento del furto ai danni delle vittime, sono riusciti a risalire all’identità di chi usava i cellulari rubati e dove si trovavano.

Nel corso di altrettante perquisizioni domiciliari delegate dall’Autorità Giudiziaria ed eseguite presso le abitazioni degli indagati i militari hanno poi rinvenuto e sequestrato 5 tra I-PHONE e SMARTPHONE rubati nei giorni precedenti che a breve saranno restituiti ai legittimi proprietari che ne avevano denunciato il furto in caserma.

Dovranno rispondere del reato di ricettazione 5 persone denunciate dai Carabinieri alla Procura della Repubblica di ALBA.

Si tratta di un marocchino 23enne con precedenti penali per reati contro il patrimonio che vive a TORINO il quale usava un I-PHONE rubato in una piscina ad ALBA ad una studentessa che l’aveva lasciato incustodito nello zainetto mentre faceva il bagno; un 25enne disoccupato che usava un I-PHONE rubato nello spogliatoio di una palestra cittadina ad un commerciante albese; un operaio 30enne di BRA che usava lo SMARTPHONE di un’impiegata albese che lo aveva lasciato all’interno della sua auto posteggiata dinanzi all’ufficio dove lavora in città; un macedone di CANELLI che aveva in casa lo SMARTPHONE rubato ad uno studente liceale di ALBA durante l’intervallo delle lezioni ed infine una nomade “sinti” pregiudicata del campo di ASTI che utilizzava uno smartphone rubato durante un furto in abitazione commesso nel quartiere di SAN CASSIANO di ALBA due settimane fa.

Le indagini dei Carabinieri di ALBA proseguono per risalire anche agli esecutori materiali dei furti dei telefonini ora tutti recuperati, il cui valore complessivo ammonta ad oltre 2mila euro.

http://www.cuneocronaca.it/news.asp?id=60912

Scuole multietniche, 13enne albanese in classe con coltello: “Devo farmi rispettare”

Perugia 05 giugno 2013 – Nello zaino, in mezzo ai libri di storia, italiano e matematica, salta fuori un coltellaccio di quelli da baby-gang. E’ stata questa l’inquietante scoperta fatta da un preside di una scuola media di Perugia, dopo le segnalazioni di alcuni alunni, che è stato poi costretto ad avvertire la Questura per denunciare il 13enne “armato”. Gli agenti sul posto, hanno fermato il ragazzino, di origine albanese, recuperando il coltello con lama retrattile di 7 centimetri che custodiva nella tasca dei pantaloni .

Il giovane ha confessato di aver comprato pochi giorni prima il coltello presso una ferramenta non lontano dalla sua abitazione, per potersi – a suo dire – difendere dai ragazzi più grandi. Ma non risultato né atti di bullismo nei suoi confronti né precedenti nella scuola frequentata dal 13enne. L’allarme era stato dato da alcuni suoi compagni che dopo aver visto la lama, forse temendo qualche gesto inconsulto hanno spifferato tutto all’insegnante di turno. Il minore è stato denunciato alla Procura della Repubblica per porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere e successivamente veniva affidato alla madre.

http://www.perugiatoday.it/cronaca/denunciato-studente-medie-coltello-in-classe.html

S. Angelo – Trovato con 100 grammi di hashish: marocchino arrestato – Irpinia News


Il Mattino

S. Angelo – Trovato con 100 grammi di hashish: marocchino arrestato
Irpinia News
S.Angelo – I Carabinieri della Compagnia di Sant'Angelo dei Lombardi, coordinati dal Comando Provinciale di Avellino e con la direzione della Procura della Repubblica diretta dal dott. Guerriero Antonio, hanno arrestato un extracomunitario residente
Viaggiava su un autobus con 100 grammi di hashish, arrestato Irpinia Report
Sant'Angelo dei Lombardi, corriere della droga arrestato in… corrieraIl Mattino
Trovato con 100 grammi di hashish: arrestatoOttopagine

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