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Bengalese si denuda e sale sul bus masturbandosi

Monteverde: uomo nudo su un bus in via Poerio

Dopo essersi ubriacato è salito su un autobus di linea, si è seduto e si è addormentato. Al termine della corsa l’autista del mezzo si è accorto che l’uomo era ancora li e si è avvicinato per svegliarlo, ma accortosi che aveva i genitali fuori dai pantaloni e l’alito vinoso ha deciso di chiamare il 113.È successo intorno alle ore 21,00 di ieri 10 marzo in via Alessandro Poerio, a Monteverde.

INVITATO A RICOMPORSI – Sul posto è stata inviata una pattuglia del Commissariato Monteverde e gli agenti, giunti sul posto, hanno invitato lo straniero a ricomporsi ed a scendere dall’autobus. L’uomo, però, per tutta risposta ha iniziato ad inveire contro di loro e, non contento, a colpirli con calci.

INDENTIFICATO – Con non poca difficoltà è stato fatto salire sull’auto di servizio ed accompagnato presso il Commissariato di zona, dove è stato identificato per un 34enne del Bangladesh.

Gli agenti, nel corso dell’intervento, hanno individuato una donna che si trovava a bordo dell’autobus, la quale ha confermato che l’uomo, durante la corsa, si era denudato rimanendo con i genitali in bella vista, noncurante delle persone che si trovavano a bordo in quel momento. Il 34enne è stato arrestato, dovrà rispondere di resistenza e violenza a pubblico ufficiale, oltre ad essere denunciato per atti contrari alla pubblica decenza.

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Clandestino nigeriano tenta di sgozzare carabiniere

Bologna 12 settembre 2013 – E’ successo a Maddalena di Cazzano, frazione di Budrio (Bologna). L’uomo, un nigeriano, ha detto di voler parlare con un magistrato. I militari hanno avvisato la Procura e la situazione è in itinere. Il carabiniere è stato portato in ospedale. Il carabiniere ferito è stato sottoposto ad un intervento e il profondo taglio al collo è stato suturato. Non è in pericolo di vita: è ancora in prognosi riservata ma non in pericolo di vita. Il fendente ha staccato di netto un pezzo del mastoide ed è entrato nel collo per circa 10 centimetri, è passato a soli 8 millimetri dalla giugulare. ”Auguriamo una pronta guarigione al coraggioso carabiniere che ha cercato di bloccare l’uomo. Per il resto tutto si è risolto con grande tranquillità”, ha detto il procuratore aggiunto Valter Giovannini.

IL FERMO. Un uomo transita su una bicicletta con uno zaino sulle spalle. Dopo qualche centinaio di metri, tentano di fermarlo ma il ciclista iniziava ad offenderli. Una volta bloccato, lo invitano ad esibire un documento di riconoscimento, ma a tale richiesta dei Carabinieri, l’uomo cominciava ad agitarsi. Privo di documenti, riprende ad inveire con frasi ingiuriose e poi a spintonare un militare che colpisce con una manata. I militari richiedono ausilio alla centrale operativa che in breve tempo fa confluire un’altra pattuglia. Tutti i militari indossavano per cautela il giubbetto antiproiettile, non sapendo cosa contenesse lo zaino e insospettiti dall’aggressività dell’uomo. Alle intimazioni di farsi accompagnare in caserma, il nigeriano estrae un coltello dalla tasca dei pantaloni ed aggredisce i due militari più vicini che riescono a schivare i colpi. Il Maresciallo della Stazione di Budrio, intervenuto per cercare di bloccare l’aggressore, viene colpito prima al busto, dove per fortuna la lama incontra il giubbetto antiproiettile, poi al collo, subito sotto l’orecchio. Gli altri militari in soccorso del collega tentano di bloccare l’aggressore che però lancia fendenti col coltello, riuscendo a divincolarsi e ad allontanarsi per i campi. Scattato l’allarme, sul posto altre pattuglie, per cinturare l’area ed impedire la fuga. Il fuggitivo è stato accerchiato e fermato sul margine della via Pozzo. L’uomo ha ancora il coltello a serramanico e minaccia di far del male a sé e agli altri se qualcuno si fosse avvicinato.

TRATTATIVE. Da Bologna arriva il personale del Reparto Operativo, compreso un militare negoziatore, con l’intento di instaurare un rapporto con l’uomo per impedire che nuocesse ancora. Il nigeriano, circondato dai Carabinieri, inizia un estenuante colloquio con il negoziatore il quale lo invita ripetutamente a non peggiorare la sua situazione. Purtroppo, lo stato psichico dell’uomo è estremamente instabile, dichiarandosi convinto di essere perseguitato da tutte le forze dell’ordine e chiedendo di parlare con un magistrato. Visto che dopo oltre due ore di trattativa sotto il sole l’uomo insisteva con le sue richieste di essere ascoltato da un magistrato, dalla Procura di Bologna interviene il Procuratore Aggiunto Valter Giovannini, poco dopo le 16. Superate le prime diffidenze, l’uomo abbassa le difese e mostra di voler aderire alle condizioni imposte dal Procuratore Aggiunto di posare il coltello, che ripiega nel manico, e lo zaino. Non decidendo, però, di arrendersi definitivamente, spossato anche per il caldo oltre che per l’estenuante trattativa, avendo anche perso di lucidità, viene bloccato e reso inoffensivo dai militari. L’uomo, che ha numerosi precedenti per clandestinità e resistenza a PU, è stato portato a Medicina ed è stato arrestato per tentato omicidio, a disposizione della Procura della Repubblica (il Sostituto di turno è il Dr. Di Giorgio). E’ accusato di tentato omicidio.

http://www.bolognatoday.it/cronaca/budrio-maddalena-cazzano-accoltella-carabiniere.html

Non ‘auguri’, caro procuratore, ma espulsioni. Effettive, non di carta.

Napoli: 67enne rapinato in casa da africani, preso a martellate in faccia

NAPOLI 12 agosto 2013 – Anziano picchiato e rapinato in casa, va in commissariato per sporgere denuncia dove incontra il presunto aggressore che viene fermato. Il fatto è avvenuto nel pomeriggio di ieri nel quartiere di Chiaiano a Napoli. La vittima, un uomo di 67 anni, stava riposando in casa quando è stata due immobilizzata da due immigrati .Gli aggressori lo hanno colpito al voto con un martello. Poi lo hanno percosso con un punteruolo ed un coccio di bottiglia fino a quando il 67enne non ha tirato fuori la somma di 400 euro che custodiva nei pantaloni.

L’uomo ha riconosciuto però uno dei aggressori. Secondo il suo racconto sarebbe un sudanese di 35 anni che qualche giorno prima aveva eseguito alcuni lavori di tinteggiatura nel suo appartamento. L’immigrato lavora in una autorimessa che si trova al confine con Mugnano, nel Napoletano, dove gli agenti si sono recati immediatamente ma dello straniero nessuna traccia. Qualche ora dopo mentre il 67enne stava formalizzando la denuncia in commissariato, negli uffici della polizia è giunto anche l’immigrato che, riconosciuto dalla vittima come uno dei responsabili della rapina, è stato sottoposto a fermo perchè indiziato di tentato omicidio e rapina aggravata in concorso con un’altra persona da identificare.

http://www.ilmattino.it/napoli/cronaca/napoli_rapina_casa_anziano_picchiato/notizie/314490.shtml

Mai far entrare in casa immigrati.

Perugia: preso rapinatore seriale di donne, è tunisino

PERUGIA – Tradito dai bermuda verdi. Così belli, per lui, e piacevoli da portare per cinque giorni a fila.
Ma al tempo stesso così vistosi da non poter non passare inosservati tanto alle cinque vittime delle sue rapine, quanto alle telecamere interne dei due compro oro in cui ha provato a rivendere le collane appena assaltate e strappate dal collo di altrettante anziane.
Seguite, studiate, prese silenziosamente di mira. Fuori della Asl di piazzale Europa, lungo via Bonazzi o fuori dalla chiesa a Ferro di Cavallo. Aggressioni improvvise, collane e catenine d’oro strappate dal collo, poi la fuga al primo compro oro per la monetizzazione immediata. Cinque colpi in cinque giorni, due a pochi minuti di distanza, per ribadire il concetto che se le forze dell’ordine sono riuscite in qualche modo a mettere un freno sull’attività droga, balordi e delinquenti vari si sono tuffati nell’attività alternativa di strappo.
Con tutta la cattiveria e la spietatezza possibili. Non solo per il fatto di colpire ultra sessantenni, ma per la assoluta mancanza di riguardi. Anche quando una delle vittime ti supplica, mentre lotta per non farsi portare via ciò che ha di più prezioso: «Prenditi la collana, ma lasciami il ciondolo che è appeso» lo ha implorato l’ultima donna aggredita, lunedì scorso ancora dalle parti di piazzale Europa. Alla fermata del pullman.
Niente da fare. Il bandito dai bermuda verdi ha strappato quel che c’era da strappare e se ne è andato, assieme al suo compare. Proprio come avevano fatto mercoledì 26 giugno in via Bonazzi, venerdì 28 in piazzale Europa e il giorno dopo a Ferro di Cavallo, quando in pochi minuti ne assaltano e rapinano due.
La caccia della squadra mobile diretta da Marco Chiacchiera è partita dalle descrizioni delle vittime. Da quei pantaloni verdi ricorrenti, i cappellini, l’accento straniero. E, in particolar modo nel caso dell’ultimo assalto, dal personale e dalle telecamere dei compro oro nella zona di piazzale Europa. Visitati uno a uno, finché “bermuda verdi” è saltato fuori. Tunisino, venti anni, nelle immagini registrate in un compro oro si vede entrare, tirare fuori la collanina appena strappata e offrirla alla dipendente. Ma l’offerta è bassa e lui se ne va. Stessa situazione in un altro esercizio. Elementi decisivi per risalire a lui, stanarlo, far vedere la foto alle altre vittime che lo riconoscono (il compare ancora non è stato catturato) e dare l’imput al pm Adragna per chiedere l’arresto. «Il consiglio, in particolar modo per le signore, è quello di rendere meno visibili in assoluto oggetti preziosi quando si trovano in strada e di fare sempre molta attenzione» conclude Chiacchiera.

http://www.ilmessaggero.it/UMBRIA/perugia_scippo_collana_oro/notizie/299980.shtml

Castagneto: l’ha anche stuprata, conferma dal Dna

Firenze – È stata anche violentata sessualmente Ilaria Leone, la ragazza di 19 anni uccisa la sera del 1 maggio a Castagneto Carducci (Livorno), dopo essere stata picchiata brutalmente. È quanto emerge dai risultati degli esami eseguiti dal Ris, che hanno rilevato tracce di liquido seminale sulla salma della giovane.  Per l’omicidio il giorno dopo è stato arrestato il 34enne senegalese Ablaye Ndoye, che ora dovrà rispondere anche di violenza sessuale, mentre fino adesso veniva contestato, oltre all’omicidio volontario, il tentato stupro. Gli esami biologici hanno evidenziato che le tracce di liquido seminale sono geneticamente riconducibili all’indagato. Tracce di sangue della vittima erano state rinvenute sui pantaloni del senegalese. Perde invece consistenza l’ipotesi investigativa della violenza di gruppo; Ablaye Ndoye avrebbe agito senza complici, secondo quanto emerge dalle indagini. http://quifirenze.corrierenazionale.it/cronaca/2013/06/13/news/41172-Uccisa-a-Castagneto-fu-pure-stupro

Ilaria Leone, 19enne uccisa da senegalesi

Vittima dell’integrazione

Scuole multietniche, 13enne albanese in classe con coltello: “Devo farmi rispettare”

Perugia 05 giugno 2013 – Nello zaino, in mezzo ai libri di storia, italiano e matematica, salta fuori un coltellaccio di quelli da baby-gang. E’ stata questa l’inquietante scoperta fatta da un preside di una scuola media di Perugia, dopo le segnalazioni di alcuni alunni, che è stato poi costretto ad avvertire la Questura per denunciare il 13enne “armato”. Gli agenti sul posto, hanno fermato il ragazzino, di origine albanese, recuperando il coltello con lama retrattile di 7 centimetri che custodiva nella tasca dei pantaloni .

Il giovane ha confessato di aver comprato pochi giorni prima il coltello presso una ferramenta non lontano dalla sua abitazione, per potersi – a suo dire – difendere dai ragazzi più grandi. Ma non risultato né atti di bullismo nei suoi confronti né precedenti nella scuola frequentata dal 13enne. L’allarme era stato dato da alcuni suoi compagni che dopo aver visto la lama, forse temendo qualche gesto inconsulto hanno spifferato tutto all’insegnante di turno. Il minore è stato denunciato alla Procura della Repubblica per porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere e successivamente veniva affidato alla madre.

http://www.perugiatoday.it/cronaca/denunciato-studente-medie-coltello-in-classe.html

Lezioni di vita: pensionato fa l’elemosina, rapinato del portafogli

Impietosendosi dinanzi ad una mendicante slava che chiedeva l’elemosina insieme ai suoi bambini, si è fermato per porgerle del denaro, senza accorgersi che uno dei piccoli della straniera, intanto, gli stava sfilando il portafogli. E’ accaduto sabato ad Agropoli, a Catello Nastro, scrittore e pensionato che ha raccontato su Facebook il furto subito, con profonda amarezza.

Lo scrittore Catello Nastro, rapinato da zingari slavi

“Tornando dal Centro Sociale Polivalente per anziani, nei pressi della Chiesa della Madonna delle Grazie e precisamente sul marciapiedi dell’asilo municipale, una donna mingherlina, con un bambino in braccio ed altri due al seguito, in totale di tre figli di un anno, tre anni e sei anni, mi chiede l’elemosina – ricorda Nastro – Le do cinquanta centesimi e dopo tante parole di carità frammiste a benedizioni varie, descrizioni del proprio stato di povertà, tiro fuori dal giubbino un altro euro e glielo offro. Di solito, come pensionato non posso offrire che 50 centesimi, ma questa volta faccio una eccezione. Che mi è costata cara”.

Dopo aver percorso una ventina di metri, infatti, lo scrittore si accorge che il suo portafogli, nella tasca dei pantaloni, è scomparso: tessere, appunti vari e quasi cento euro, dunque, sono stati rubati. “La disgraziata famigliola, non italiana, era subitaneamente scomparsa – continua lo scrittore-Nel mentre la madre implorava elemosina, la figlia, in età d’asilo o elementare, mi metteva le mani in tasca e si appropriava indebitamente del mio portafogli. Non so se questo episodio avrà conseguenze negative nella gestione del mio essere umano disposto alla tolleranza verso i simili (è qui l’errore, non sono simili ma diversi, i simili sono gli italiani come lei, ndr): ho superato i settanta anni ed è il primo furto del genere che subisco in vita mia – ha concluso- Per sfamare i propri figli il borseggio non è legale e nemmeno etico: ma in alcuni casi necessario.Però ai danni di un pensionato 1 euro può essere giustificato: 100 euro no”.

http://www.salernotoday.it/cronaca/furto-elemosina-agropoli-catello-nastro.html

http://www.agropolinews.com/tag/catello-nastro/

 

Svaligiavano negozi d’abbigliamento, arrestati tre romeni a Ragusa – BlogSicilia.it (Blog)


BlogSicilia.it (Blog)

Svaligiavano negozi d'abbigliamento, arrestati tre romeni a Ragusa
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Dalla perquisizione in auto è emerso che i tre giovani rumeni avevano fatto visita in ben 4 negozi, tre di un Centro Commerciale di Ragusa e uno di un Centro Commerciale di Modica ed avevano rubato cinture, pantaloni, camice, maglie, scarpe, gonne per
Ragusa: furti in centri commerciali, arrestati tre romeniLa Repubblica Palermo.it

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Risorse: rapinano in Italia per mandare la merce in Romania

 

Pesaro, 12 marzo 2013 – I carabinieri della Stazione di Pesaro – Borgo Santa Maria, nel pomeriggio di oggi hanno tratto in arresto, per furto aggravato continuato in concorso, quattro persone domiciliate a Rimini; in particolare: tre cittadini romeni, di cui due uomini (N.S. di 46 anni, N.P. ,34) ed una donna (C.M. di 40 anni), e un albanese (C.E. Di 28 anni).

Nell’ambito dei controlli, nelle vicinanze ed all’interno dei centri commerciali, i carabinieri della Stazione di Pesaro – Borgo Santa Maria, a conclusione di un prolungato servizio di pedinamento ed osservazione, hanno proceduto al controllo delle prime tre persone, sorprese immediatamente dopo aver rubato, con il taglio dei cartellini antitaccheggio e servendosi di una borsa schermata, diversi capi d’abbigliamento e scarpe, del valore di 600 euro circa, dai negozi ‘Oviesse’ (2 paia di pantaloni), ‘Deichmann’ (4 paia di scarpe) e ‘Iper Rossini’ (1 tuta da ginnastica, 2 magliette e diversi prodotti per l’igiene e cosmetici); tutti all’interno del centro commerciale di via Yuri Gagarin.

Le perquisizioni personali hanno consentito di sequestrare anche strumenti idonei alla rimozione dei sistemi antitaccheggio (pinze varie, tronchesi e taglierino). La conseguente attività investigativa, svolta anche attraverso l’esame dei sistemi di videosorveglianza, ha permesso di individuare ed arrestare anche il quarto complice (il cittadino albanese), sorpreso a poca distanza dal citato centro: a bordo di una Fiat Punto di sua proprietà ha fornito copertura ed era pronto per garantire la fuga ai complici.

La successiva perquisizione ha permesso di rinvenire, occultati sul mezzo, tre giubbotti in pelle e due paia di scarpe, del valore di 1.200 euro circa, risultati rubati nella mattinata dello stesso giorno a Misano Adriatico (RN), nel centro commerciale ‘Oliviero’.

La perquisizione domiciliare a Rimini ha consentito di sequestrare altre quattro paia di scarpe di marca, sulle quale sono in corso accertamenti per verificarne la provenienza, verosimilmente di natura illecita.

Si ipotizza un vero e proprio traffico delle refurtiva, destinata ai paesi d’origine degli arrestati. Gli arresti sono stati convalidati dal tribunale di Pesaro. I tre uomini sono stati condotti in carcere e la donna sottoposta ad obbligo di dimora.

http://www.ilrestodelcarlino.it/pesaro/cronaca/2013/03/12/857910-furti-capi-abbigliamento-centri-commerciali-presi-4-stranieri.shtml

Marocchino si masturba all’Oratorio: ha già precedenti

Riccardi si complimenta con il 'migrante'

LUCCA, 5 marzo – Erano da poco passate le 17 ieri sera quando in centro storico nei pressi di Porta San Pietro l’attenzione di una pattuglia della Polizia è stata attirata dal comportamento di un ragazzo. Incredibilmente il giovane, un marocchino di 28 anni che è stato visto dagli agenti ancora col pene fuori dai pantaloni, si stava masturbando dietro l’Oratorio della Madonnina di Porta San Pietro, dove ha sede il coro di S.Cecilia della Cattedrale di Lucca. Svolti gli accertamenti sul suo conto è emerso che a suo carico pendevano già precedenti furto, rapina impropria e rissa. Adesso al suo curriculum si aggiunge anche una denuncia per atti osceni in luogo pubblico con tanto di foglio di via da Lucca.

http://www.loschermo.it/articoli/view/50950

Foglio di via? Ridicolo.