Bologna 12 settembre 2013 – E’ successo a Maddalena di Cazzano, frazione di Budrio (Bologna). L’uomo, un nigeriano, ha detto di voler parlare con un magistrato. I militari hanno avvisato la Procura e la situazione è in itinere. Il carabiniere è stato portato in ospedale. Il carabiniere ferito è stato sottoposto ad un intervento e il profondo taglio al collo è stato suturato. Non è in pericolo di vita: è ancora in prognosi riservata ma non in pericolo di vita. Il fendente ha staccato di netto un pezzo del mastoide ed è entrato nel collo per circa 10 centimetri, è passato a soli 8 millimetri dalla giugulare. ”Auguriamo una pronta guarigione al coraggioso carabiniere che ha cercato di bloccare l’uomo. Per il resto tutto si è risolto con grande tranquillità”, ha detto il procuratore aggiunto Valter Giovannini.
IL FERMO. Un uomo transita su una bicicletta con uno zaino sulle spalle. Dopo qualche centinaio di metri, tentano di fermarlo ma il ciclista iniziava ad offenderli. Una volta bloccato, lo invitano ad esibire un documento di riconoscimento, ma a tale richiesta dei Carabinieri, l’uomo cominciava ad agitarsi. Privo di documenti, riprende ad inveire con frasi ingiuriose e poi a spintonare un militare che colpisce con una manata. I militari richiedono ausilio alla centrale operativa che in breve tempo fa confluire un’altra pattuglia. Tutti i militari indossavano per cautela il giubbetto antiproiettile, non sapendo cosa contenesse lo zaino e insospettiti dall’aggressività dell’uomo. Alle intimazioni di farsi accompagnare in caserma, il nigeriano estrae un coltello dalla tasca dei pantaloni ed aggredisce i due militari più vicini che riescono a schivare i colpi. Il Maresciallo della Stazione di Budrio, intervenuto per cercare di bloccare l’aggressore, viene colpito prima al busto, dove per fortuna la lama incontra il giubbetto antiproiettile, poi al collo, subito sotto l’orecchio. Gli altri militari in soccorso del collega tentano di bloccare l’aggressore che però lancia fendenti col coltello, riuscendo a divincolarsi e ad allontanarsi per i campi. Scattato l’allarme, sul posto altre pattuglie, per cinturare l’area ed impedire la fuga. Il fuggitivo è stato accerchiato e fermato sul margine della via Pozzo. L’uomo ha ancora il coltello a serramanico e minaccia di far del male a sé e agli altri se qualcuno si fosse avvicinato.
TRATTATIVE. Da Bologna arriva il personale del Reparto Operativo, compreso un militare negoziatore, con l’intento di instaurare un rapporto con l’uomo per impedire che nuocesse ancora. Il nigeriano, circondato dai Carabinieri, inizia un estenuante colloquio con il negoziatore il quale lo invita ripetutamente a non peggiorare la sua situazione. Purtroppo, lo stato psichico dell’uomo è estremamente instabile, dichiarandosi convinto di essere perseguitato da tutte le forze dell’ordine e chiedendo di parlare con un magistrato. Visto che dopo oltre due ore di trattativa sotto il sole l’uomo insisteva con le sue richieste di essere ascoltato da un magistrato, dalla Procura di Bologna interviene il Procuratore Aggiunto Valter Giovannini, poco dopo le 16. Superate le prime diffidenze, l’uomo abbassa le difese e mostra di voler aderire alle condizioni imposte dal Procuratore Aggiunto di posare il coltello, che ripiega nel manico, e lo zaino. Non decidendo, però, di arrendersi definitivamente, spossato anche per il caldo oltre che per l’estenuante trattativa, avendo anche perso di lucidità, viene bloccato e reso inoffensivo dai militari. L’uomo, che ha numerosi precedenti per clandestinità e resistenza a PU, è stato portato a Medicina ed è stato arrestato per tentato omicidio, a disposizione della Procura della Repubblica (il Sostituto di turno è il Dr. Di Giorgio). E’ accusato di tentato omicidio.
http://www.bolognatoday.it/cronaca/budrio-maddalena-cazzano-accoltella-carabiniere.html
Non ‘auguri’, caro procuratore, ma espulsioni. Effettive, non di carta.