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Quelli che dovevano “pagarci le pensioni”: 85enne derubato della pensione appena riscossa
I Carabinieri della Stazione di Ruvo di Puglia hanno arrestato una 26enne ed una 22enne originarie della Romania con l’accusa di furto con destrezza.
Le due sono state individuate e bloccate dopo essere riuscite a rubare il portafogli ad un pensionato 85enne che passeggiava in via San Francesco d’Assisi. La successiva perquisizione ha consentito di rinvenire nella loro disponibilità 435 euro in contanti sottoposti a sequestro poiché ritenuti provento dell’illecita attività svolta delle giovani.
Tratte in arresto, su disposizione della Procura della Repubblica di Trani, sono state associate presso la locale casa circondariale.
http://www.ruvolive.it/news/Cronaca/216705/news.aspx#main=articolo
Extracomunitari vampiri dell’Inps: rubano i soldi dei nostri anziani
CASTIGLIONE DELLE STIVIERE. Un buon vitalizio ai danni dello Stato italiano, tredicesima compresa, senza neanche la fatica di andare a riscuoterlo. La Compagnia carabinieri di Castiglione delle Stiviere ha smascherato una maxi-truffa gestita da immigrati, che ricevevano l’assegno sociale destinato ai più bisognosi senza averne diritto. Le indagini hanno riguardato circa 100 soggetti che risultavano residenti nel Mantovano e che percepivano un assegno mensile fra i 170 ed i 440 euro per anzianità e basso reddito o disabilità fisiche. Tredici di questi, però, non ne avevano alcun diritto, essendo da tempo rientrati ai loro paesi d’origine e continuando invece a riscuotere per delega o su comodo accredito bancario, l’assegno mensile.
L’operazione durata da aprile a settembre ha portato i carabinieri a denunciare alla Procura della Repubblica di Mantova i 13 soggetti scoperti, incriminati per il reato di truffa continuata ai danni dello Stato. Inoltre sono state segnalate le anomalie all’Inps di Mantova, per il blocco dei pagamenti che, secondo la legge, devono cessare qualora la residenza effettiva e la dimora abituale in Italia vengano meno per oltre 30 giorni continuativi. Complessivamente e’ stata contestata ai soggetti l’indebita percezione di 30mila euro nell’arco dei sei mesi in esame.
La complessa attività d’indagine svolta dalla compagnia castiglionese ha preso in esame un centinaio di posizioni grazie alla sinergia con le sedi Inps di Castiglione delle Stiviere e di Mantova. L’indagine si è svolta letteralmente “sul campo” con accertamenti alla presenza dei beneficiari degli assegni e attraverso l’esame dei passaporti e dei visti di ingresso ed uscita per verificare l’effettiva presenza in Italia dei percettori dell’assegno. L’Inps, oltre a bloccare i pagamenti, ha anche avviato le pratiche per il recupero delle somme illecitamente percepite che, da prime stime, ammonterebbero a diverse centinaia di migliaia di euro.
L’assegno sociale è un sussidio erogato dall’Inps (mediamente 429 euro al mese per 13 mensilità) a cittadini con particolari difficoltà’ economiche. Non servono contributi versati, basta aver compiuto 65 anni, essere residente in Italia e non avere altri redditi.
Possono averne diritto anche gli extracomunitari, o i loro parenti prossimi, residenti in Italia da almeno 10 anni. Da tempo, alcuni cittadini stranieri presentavano domanda di ricongiungimento di familiari al fine di fare arrivare in Italia genitori o parenti anziani in modo da potere ottenere i benefici della legge, attingendo alle casse italiane. Il ricongiungimento e’ possibile se il residente nel nostro Paese si fa carico di mantenere il parente. Il problema è che in alcuni casi, questi arrivavano in Italia e dopo una permanenza minima, presentavano domanda con i requisiti previsti dalla legge per ottenere l’assegno sociale. Alla prima riscossione i ”bisognosi” se ne tornavano però nel loro Paese, senza comunicarlo a nessuno, continuando ad incassare l’assegno sociale che veniva versato automaticamente sul conto corrente del parente rimasto in Italia.
Inserisci Link e Articolo: http://gazzettadimantova.gelocal.it/cronaca/2013/01/02/news/stranieri-vampiri-dell-inps-incassano-anche-in-patria-1.6286420
Avviene grazie ad una legge del governo Prodi che in realtà permetteva la pensione anche ai residenti da un solo giorno, poi emendata dal successivo governo che allunga i termini di residenza minima ad almeno 10 anni. Non basta, il provvedimento và cancellato.
Pesta ex-moglie e cognato: la magistratura non fa nulla
La polizia fa quel che può, denunciando il tunisino che pesta l’ex cognato e minaccia ripetutamente la ex moglie italiana, ma non c’è niente da fare: l’immigrato continua a fare quel che vuole.
Gli uomini della squadra mobile di Virgilio Russo hanno denunciato la terza volta in un anno un pluripregiudicato tunisino 46enne, residente a S. Concordio, già sposato con una italiana di qualche anno più giovane. L’ uomo non ha digerito al separazione, voluta dalla ex moglie a causa del carattere irascibile di lui e della sua propensione a bere e commettere reati. Dopo qualche anno di burrascoso matrimonio la donna lo ha lasciato, ottenendo l’ affidamento del figlio nato dal matrimonio, ma il nordafricano non ha accettato la presa di posizione della donna, molestandola a più riprese.
E per queste vicende era già stato segnalato alla Procura della Repubblica. Di recente l’ uomo se l’è presa, in due distinte occasioni, con il suo ex cognato, un 25enne di Antraccoli, in entrambi i casi (una volta dinanzi all’ Esselunga a S. Concordio, l’altra in città) ingiuriandolo minacciandolo ed arrivando a sferrargli calci alle parti basse, tanto che il giovane è dovuto ricorrere entrambe le volte alla cure del pronto soccorso. Al termine degli accertamenti il tunisino è stato ridenunciato per minacce, ingiurie e lesioni personali.
Accade, quando ti metti un immigrato in famiglia, magari tacciando di razzismo chi ti avvisa dell’errore.
Un applauso alla magistratura, solerte nella persecuzione di innocui fischiatori da stadio, e inane davanti alla violenza. Quella vera.