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Favori sessuali al vigile urbano: nomi eccellenti nella rete del boss … – Il Gazzettino

Favori sessuali al vigile urbano: nomi eccellenti nella rete del boss
Il Gazzettino
nell'inchiesta che ruota attorno al "boss" cinese di via Piave a Mestre, Luca Keke Pan, arrestato lo scorso gennaio con l'accusa di aver promosso e diretto un'organizzazione dedita al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e della prostituzione.

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"Questa è zona mia", rissa tra prostituta e trans in via Piave – VeneziaToday


VeneziaToday

"Questa è zona mia", rissa tra prostituta e trans in via Piave
VeneziaToday
A mettersi le mani addosso una prostituta romena e un "noto" transessuale peruviano di 43 anni. Con ogni probabilità a innescare la lite all'incrocio con via Cavallotti le solite questioni da marciapiede: "E' zona mia, vattene"; "mi fai scappare i

Ora rubano anche le offerte per gli animali abbandonati

MODENA – Due donne di 39 e 34 anni residenti a Bologna sono state arrestate a Modena per aver rubato 50 euro dalla cassetta per le offerte per gli animali abbandonati curati nei canili. E’ accaduto sabato scorso intorno alle 16 a Modena. Le donne, Rom, insieme ad una terza complice ancora a piede libero, hanno preso un caffè al chiosco di via Caduti in guerra 161. Al momento di pagare, una di loro ha infilato la mano nella cassetta e ha presto 50 euro. La titolare del chiosco si è accorta dell’ammanco qualche minuto dopo e ha chiamato la polizia. Due delle tre ladre sono state bloccate e arrestate per furto aggravato via Piave. In tasca avevano ancora i soldi. Gli agenti le hanno riconosciute grazie alle immagini girate dalle telecamere di videosorveglianza.

http://www.modenaonline.info/notizie/2013/03/25/rubano-le-offerte-per-gli-animali-arrestate-a-modena_30848#.UVCKDRw0004

Sempre più arrogantir

 

 

 

Volontario aggredito e pestato da immigrati: «la nostra città un far west»

Integrazione

VENEZIA – «Mi sento braccato, non riesco più a camminare senza guardarmi le spalle. È terribile non sentirsi più sicuro a casa tua, sulle strade che percorri ogni giorno». A parlare è Pietro Giangaspero, 63 anni, presidente dell’associazione di volontariato “Essere insieme“, aggredito brutalmente la sera di San Valentino, mentre rientrava a piedi nella sua abitazione in via Felisati.

Mancavano pochi passi e avrebbe aperto la porta d’ingresso. È allora che due energumeni lo hanno sorpreso alle spalle, lo hanno incappucciato alzandogli sulla testa il cappotto e una volta gettato a terra, lo hanno picchiato con una violenza e crudeltà del tutto gratuite. «Volevano lo zaino? Volevano i soldi? Bastava chiedere. Perché tanta ferocia?». È la domanda che si pone da tre giorni lui che si è sempre dato da fare per l’integrazione e la socializzazione degli stranieri, grandi e piccoli.

«Erano forse albanesi, ma non posso dirlo con precisione. Avevano la pelle un po’ scura e fra di loro parlavano in una lingua che non ho riconosciuto. Quando mi hanno scaraventato sul marciapiedi ho perso gli occhiali e vedevo a fatica». Giangaspero era arrivato alla stazione dei treni, di ritorno da Milano, poco dopo le 23.30. E come al solito si era incamminato per via Piave fino a via Fiume e di lì in via Felisati. Un tragitto conosciuto, familiare, percorso chissà quante volte e che ora lo spaventa.

«Sento ancora i calci sulla schiena e i pugni al volto, specie sulla bocca. Cercavo di scansare i colpi ma uno mi era sopra. L’incubo è finito quando – racconta – forse temendo arrivasse qualcuno, si sono presi lo zaino che avevo in spalla e sono scappati. Alti, magri, sui 30-40 anni. Mi hanno lasciato sotto choc in uno stato di confusione mentale completo, dolorante. Mi hanno aiuto dei ragazzi che passavano a cui ho chiesto aiuto. Con la pila del portachiavi hanno ritrovato gli occhiali che erano volati a qualche metro. Mi hanno rubato tutto, il portafogli, la patente, le rubriche telefoniche, le tessere dei vari abbonamenti, la documentazione medica per le cure dentarie. Cose che anche se con fatica rimpiazzerò. Ma si sono portati via per sempre il senso di sicurezza e di tranquillità che ti permette di vivere senza angosce, senza paure, fidandoti degli altri».

Il cellulare lo aveva in una tasca interna. Con quello ha chiamato il “113”. La Volante è giunta in pochi minuti: «Devo ringraziare gli agenti per la professionalità e per l’umanità e comprensione che mi hanno dimostrato. Volevano che andassi al pronto soccorso. Era meglio se li ascoltavo – conclude – perché la notte non ho dormito per la tensione, i fremiti e i dolori. Ma ciò che fa più male, lo ripeto, è la sensazione se non la certezza di essere in balìa di delinquenti inqualificabili e spietati che fanno della nostra città un far west».

http://www.ilgazzettino.it/nordest/venezia/picchiato_a_sangue_e_rapinato_sotto_casa_sotto_choc_63enne_presidente_dei_volontari/notizie/252393.shtml

Sequestrati prodotti pericolosi e cancerogeni a Bengalesi e negozi etnici

Sequestro di giocattoli freccette via Piave e via Dante a Mestre

Erano seminascoste tra gli scaffali di quattro negozi tra via Dante e via Piave a Mestre. Prosegue la guerra della polizia municipale ai “dardi luminosi” e a tutto il giro illegale che dietro alle freccette che illuminano le sere di piazza San Marco e dei luoghi più conosciuti del centro storico. Gli inquirenti stavolta non si sono limitati a requisire i prodotti sul posto, ma si sono messi a pedinare i venditori abusivi di nazionalità bengalese alla fine del loro “turno”.

Risultato: giovedì sono stati sequestrati duemila giocattoli pericolosi o venduti illegalmente. Oltre alle famose freccette, sono state tolte dal mercato anche numerose “smash water balls”, cioé delle palle colorate piene di liquidi che una volta scagliate a terra riconquistano la loro forma originale.

“I giocattoli sequestrati erano privi di qualsiasi indicazione su nome, ragione sociale e produttore e del marchio CE – spiega la sezione pronto intervento della polizia municipale – e non erano conformi ai previsti requisiti meccanici, fisici, elettrici e di sicurezza”. Ai proprietari dei quattro negozi sono state comminate multe per un totale di 8mila euro.

http://mestre.veneziatoday.it/centro/sequestro-giocattoli-via-piave-via-dante-mestre.html

Operazione “erotikus”: immigrata gestiva bordello di prostitute e trans

Bordello con puttane e trans in corso del Popolo a Mestre

Ha favorito e sfruttato la prostituzione di tre ragazze ungheresi di età compresa tra i 28 e i 34 anni, una ragazza romena di 38 anni e due transessuali ungheresi di 20 e 25 anni: sono queste le accuse mosse a H.N., cittadina ungherese di 28 anni, arrestata mercoledì pomeriggio dagli agenti del Nucleo di polizia giudiziaria della polizia municipale. Le operazioni denominate “Sito Erotikus” erano iniziate verso la fine dello scorso anno. Gli inquirenti, infatti, avevano iniziato proprio a dicembre a tener d’occhio il via vai di persone davanti all’appartamento in corso del Popolo 58, preso in affitto per 720 euro mensili dalla proprietaria, residente a Chioggia, del tutto ignara delle attività illecite consumate all’interno.

Le prostitute coinvolte esercitavano sia in strada, nei pressi di via Fratelli Bandiera e via Piave, sia nell’appartamento. Ma le segnalazioni dei condòmini fioccavano: arrivavano clienti a ogni ora del giorno e della notte. C’erano sei numeri telefonici che pubblicizzavano la struttura, che venivano inseriti negli annunci a pagamento su giornali e siti internet. Si promettevano “prestazioni preliminari al naturale”. Era la donna ungherese arrestata ad aggiornare personalmente le inserzioni e il sito “Erotikus”, che ha dato poi il nome all’indagine. Da dicembre, quindi, sono scattati i pedinamenti e i servizi di appostamenti, oltre che lo stretto monitoraggio dei siti finiti nel mirino.

L’irruzione del 30 gennaio scorso, avvenuta verso le 18.30 a seguito dell’uscita dell’ennesimo cliente, ha quindi portato all’arresto della tenutaria e al sequestro preventivo dell’appartamento. Sono inoltre stati requisiti una decina di telefoni cellulari e tre personal computer. Nell’abitazione a luci rosse sono stati trovati anche 300 euro, ritenuti provento dell’attività di sfruttamento della prostituzione. Com’è normale che sia gli agenti hanno requisito anche creme, centinaia di preservativi, materiale pornografico e tutti gli oggetti di piacere che si possono immaginare in un luogo del genere.

Dalle dichiarazioni delle prostitute, sentite fino a notte fonda, grazie all’aiuto delle operatrici linguistiche e delle psicologhe della Direzione politiche sociali del Comune, è emerso che le stesse dovevano pagare ciascuna un affitto giornaliero di 15 euro, oltre a versare il 50% dell’importo della prestazione. È la prima volta, hanno dichiarato gli agenti, che viene registrata in città la presenza di trans di nazionalità ungherese i quali, tra l’altro, esercitavano in casa di giorno e in via Piave di notte.

 Link  Articolo: http://mestre.veneziatoday.it/centro/bordello-trans-corso-popolo-mestre.html