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Padova, immigrati in piazza: “dovete continuare a mantenerci”

I "nuovi italiani"

Padova, 26/02/2013 – Circa cinquanta sedicenti profughi, spalleggiati da alcuni italiani di “Razzismo Stop”, stanno occupando l’area antistante il municipio di Padova. Si tratta di sub-sahariani che si trovavano in Libia durante la guerra del 2011 e che preferirono raggiungere l’Italia anzichè tornare nei rispettivi paesi d’origine. Evidentemente erano stati informati circa i privilegi di cui avrebbero potuto godere in Italia. Il 28 febbraio febbraio finiscono i fondi destinati all’emergenza “Nord Africa”, ufficialmente terminata il 31 dicembre scorso, e quindi non potranno essere più mantenuti a spese dei contribuenti, cosa che avveniva da oltre un anno. La prefettura ha assicurato una buonauscita di 1.200 euro, sempre a carico dei contribuenti,  per chi decide di andarsene via dall’Italia. Per coloro che resteranno sono state promesse delle borse lavoro. Gli immigrati protestano per la poca chiarezza circa il loro futuro e perchè temono che i privilegi di cui hanno goduto finora possano venir meno. Alcuni si sono posizionati con delle coperte perchè intendono passare la notte sotto Palazzo Moroni. La polizia è costretta a presidiare l’area.

http://voxnews.info/2013/02/26/padova-immigrati-in-piazza-poche-certezze-sui-nostri-privilegi/

 

Yara, il Gip inchioda Fikri: copre i colpevoli


Sky.it
Il giudice per le indagini preliminari di Bergamo ha archiviato il fascicolo per omicidio di Yara Gambirasio a carico di Mohamed Fikri chiedendo di aprire un fascicolo che lo accusi di FAVOREGGIAMENTO nell’omicidio.Il caso della ragazzina di Brembate di Sopra rimane, a oltre due anni dal delitto, privo di soluzione. Resta ancora fitto il mistero dietro alla telefonata la cui intercettazione lo aveva portato in prigione il 4 dicembre 2010: si pensa infatti che l’uomo, sappia più di quanto dica e coprire dunque qualcuno.

Stazione al setaccio Arresti ed espulsioni per traffico e spaccio di … – La Nazione


La Nazione

Stazione al setaccio Arresti ed espulsioni per traffico e spaccio di
La Nazione
Gli agenti insospettiti per l'atteggiamento, dopo un servizio di appostamento e pedinamento procedevano al controllo identificando l'uomo, un nigeriano di 40 anni. Dal controllo degli archivi di polizia è emerso che aveva a carico numerosi precedenti

Immigrato ubriaco e pregiudicato manda padre e bimba di 8 anni all’ospedale

Genova – Un padre di 55 anni e la figlia di 8 sono ricoverati in ospedale, il primo con una prognosi di sessanta giorni. È questo il bilancio di un incidente stradale avvenuto sabato 16 febbraio 2013 intorno alle ore 22 sulla rampa di accesso che conduce al casello di Genova Est.

Giuseppe e Martina stavano viaggiando a bordo della loro Volvo verso l’ingresso dell’autostrada. Contemporaneamente Halmut Megerga, 44 anni, ha appena passato il casello e si sta dirigendo verso via Bobbio. L’uomo è alla guida completamenteubriaco e procede a zig zag.

Il suv della Toyota su cui viaggia urta una Alfa Romeo Giulietta, che precede l’auto con a bordo Giuseppe e la figlia, poi prende la Volvo in pieno. Nell’incidente il papà di Martina riporta la frattura di entrambe le gambe e viene trasportato d’urgenza all’ospedale San Martino. I medici valutano le sue ferite guaribili in sessanta giorni.

Martina è ricoverata al Gaslini in osservazione. Secondo quanto riferiscono i medici non sarebbe in pericolo di vita. Anche il guidatore dell’auto pirata è stato portato in ospedale per precauzione, ma le sue condizioni sono buone. Risultato positivo all’alcol test, Megerga è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza e lesioni gravi, insieme al ritiro immediato della patente.

Sequestrata anche l’auto che ha causato l’incidente. A carico dell’uomo è risultata anche una condanna definitiva per alcuni reati commessi in passato in città.

http://www.genovatoday.it/cronaca/incidente-stradale/genova-est-16-febbraio.html

 

Arrestati due romeni sorpresi a rubare in una casa di Mondolfo – fanoinforma


fanoinforma

Arrestati due romeni sorpresi a rubare in una casa di Mondolfo
fanoinforma
Mondolfo (PU) – Due arresti per “tentato furto aggravato in concorso tra loro” sono stati eseguiti l'altra sera dai carabinieri di Marotta a carico di due pregiudicati romeni senza fissa dimora di 45 e 24 anni, sorpresi dai militari poco dopo essersi
Controlli a Fano (Pesaro), presi 2 ladri d'appartamentoCampanianotizie

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Immigrato ruba furgone a S.Croce sull’Arno (PI) e aggredisce Vigili

Ruba furgone a S.Croce sull’Arno (PI) e aggredisce Vigili Urbani
Piemmenews
Ma questi non sono gli unici precedenti a carico dell’immigrato che dopo l’arresto è finito in carcere al Don Bosco a Pisa in attesa del processo fissato per l’8 marzo. Dopo la convalida dell’arresto, effettuato da carabinieri e polizia municipale, il  

Alla guida a 17 anni: Zingaro fugge ai 100 all’ora all’alt della polizia – Mattino Padova

Alla guida a 17 anni: fugge ai 100 all'ora all'alt della polizia
Mattino Padova
Dieci giorni fa è successa più o meno la stessa cosa ma il bilancio in quel caso è stato molto più pesante: quattro arresti e due denunce a carico di altrettanti componenti delle famiglie Sinti che vivono nel campo nomadi di via Longhin, cinque

Cenerentola a Vicenza: Matrigna africana picchia e tratta da sguattera la figliastra

Matrigna picchia e tratta da sguattera la figliastra: patteggia 8 mesi

VICENZA – Maltrattava la figliastra di 11 anni, sottoponendola anche a violenze psicologiche, per favorire la figlia naturale: per questo la matrigna, una donna ivoriana di 32 anni, ha patteggiato una pena ad otto mesi nel processo a suo carico, che vedeva imputato anche il padre della piccola.

Anche l’uomo, accusato di non aver protetto la figlia, ha patteggiato la stessa pena. La ragazza, è emerso nel dibattimento in aula del tribunale di Vicenza, veniva picchiatainsultata costretta ai lavori di casa dalla donna sposata in seconde nozze dal padre, anch’egli ivoriano. La donna lavava gli abiti della ragazzina a parte perché non sporcassero quelli della sorella.

I soprusi sono cominciati poco dopo il matrimonio del padre con la matrigna. La piccola veniva picchiata con schiaffi e calci e almeno in una occasione anche con una cintura. Inoltre era costretta a fare i lavori domestici dai quali era esentata la sorella, figlia naturale della donna. La matrigna aveva accusato anche la ragazzina di essere una ladra e di essere portatrice di uno spirito cattivo, responsabile del suo licenziamento dal lavoro. La difficile situazione della bimba, appena undicenne, era stata scoperta dai servizi sociali di un comune vicentino che avevano poi fatto una segnalazione alla magistratura. Per la piccola vittima è stato nominato un curatore speciale.

Follie leguleie: “non si è costituita parte civile, quindi voleva essere molestata”

Gli stupratori sono bestie

TERMOLI – Rimprovera un rumeno che aveva gettato varie bottiglie in mezzo al verde di un parchetto in via Inghilterra ma per tutta risposta viene avvicinata dallo straniero che gli strappa la camicetta e la palpeggia pesantemente. Le urla dell’operatrice ecologica richiamano l’attenzione delle colleghe che la salvano dall’aggressore che la strattona in malo modo. A distanza di alcuni mesi a carico dell’uomo, G.S., 53 anni, originario della Romania ma residente a Termoli, accusato di aggressione e violenza sessuale, è scattato il processo al Tribunale di Larino. La netturbina termolese, però, secondo quanto confermato dal difensore dell’imputato, il penalista Roberto D’Aloisio, non si è costituita parte civile nel processo che la vede coinvolta. Colpo di scena, dunque, ad inizio processo.

All’apertura del procedimento giudiziario in Tribunale a Larino che vede come protagonista l’aggressore, attualmente rinchiuso nel carcere di massima sicurezza di Teramo, la donna, dipendente della Teramo Ambiente della città, non si è presentata nel Palazzo di giustizia nè ha incaricato un suo difensore di fiducia di rappresentarla nel procedimento giudiziario. Il legale sottolinea di confidare nel chiarimento della posizione dello straniero durante il dibattimento. Il processo si svolgerà a porte chiuse nell’interrogatorio dei testimoni che saranno sentiti a partire dalla prossima udienza fissata per il 28 maggio.

La difesa sottolinea, come primo elemento utile, il fatto che non ci sia stata costituzione di parte civile: ” la situazione potrebbe essere indice di scarsa consistenza dell’apparato accusatorio _ ha commentato D’Aloisio _. L’imputato confida nel fatto che può essere scagionato dai testi che sono stati già indicati. La donna, inoltre, non ha prodotto alcun certificato medico. Di fatto è una vicenda dai contorni decisamente oscuri che intendiamo chiarire con il vaglio dibattimentale”. Era l’alba quando il 26 settembre scorso l’operatrice ecologica, come ogni mattina, stava pulendo la città. Giunta nel parchetto pubblico di via Inghilterra ha rimbrottato un uomo per diverse bottiglie in bella vista sull’erba.

Lo straniero, all’improvviso e per tutta risposta, l’ha avvicinata mentre stava pulendo l’area verde importunandola. L’ha avvicinata con fare minaccioso per poi molestarla. Alcuni connazionali che erano nelle vicinanze stavano per intervenire per accerchiare la netturbina quando altre colleghe sono corse in suo aiuto. A salvare le giovani è stata la Polizia di Stato. Il rumeno alla vista degli agenti è fuggito ma nell’arco di qualche ora è stato intercettato e fermato con l’accusa di aggressione e violenza sessuale. Un caso quello accaduto a Termoli che ha suscitato molta eco non solo presso la Teramo Ambiente ed in Comune ma anche tra la cittadinanza circa la sicurezza delle dipendenti della ditta.

Fino a quel momento nessuno aveva mai trattato in tal modo le operatrici che ogni mattina svolgono con grande professionalità il lavoro non sempre facile che spesso le porta a discutere con residenti, stranieri ed operatori commerciali per abitudini non sempre civili e rispettose delle regole importite dalla raccolta differenziata.

http://www.mynews.it/cronaca/18345-aggredisce-e-palpeggia-netturbina-colpo-di-scena-nel-processo-a-carico-di-rumeno

Siamo alla follia. Ora una possibilità – quella di costituirsi parte civile – diventa un obbligo senza il quale la vittima diviene consenziente? Perché non si è costituito il Comune contro l’immigrato, visto che la netturbina non è probabilmente una milionaria che possa permettersi di assumere un avvocato di parte civile?

Cinque poliziotti feriti nella fuga dei nomadi – Mattino Padova

Cinque poliziotti feriti nella fuga dei nomadi
Mattino Padova
Quattro arresti e due denunce a carico di altrettanti componenti delle famiglie Sinti che vivono nel campo nomadi di via Longhin. Ma anche cinque poliziotti in ospedale, un mezzo della polizia e l'auto di un passante distrutti. È il bilancio dei due