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Avevano ‘sete’: rubano 20.000 euro in bottiglie di vino


La Goccia

20.000 euro in bottiglie di vino rubate: arrestati tre romeni
La Goccia
Erano nascoste in alcune valige, all'interno di una vettura controllata nella zona di Moiano, da una pattuglia di Carabinieri di Paciano, centocinquanta bottiglie di vino per un valore di circa ventimila euro. I tre fermati, tutti romeni trentenni
Ladri sì, ma col palato fine: rubano 150 bottiglie di vino, valore La Nazione
Città della Pieve, rubano bottiglie di vino per oltre venti mila euro: tre Umbria 24 News

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Banconote false per 6 mila euro: arrestato marocchino – Nuova Venezia


VeneziaToday

Banconote false per 6 mila euro: arrestato marocchino
Nuova Venezia
I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile hanno bloccato un cittadino marocchino, E.A.S., 26 anni, residente nel Miranese, che a seguito di controllo e perquisizione personale è stato trovato in possesso di un centinaio di banconote falsificate
Manette alla stazione, in tasca ha banconote false per seimila euroVeneziaToday

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Furti: scoperta merce per 25mila euro in casa romeno arrestato – AGI – Agenzia Giornalistica Italia


abruzzo24ore.tv

Furti: scoperta merce per 25mila euro in casa romeno arrestato
AGI – Agenzia Giornalistica Italia
(AGI) – Martinsicuro (Teramo), 27 set. – Nel covo di uno dei tre romeni arrestati per concorso in tentato furto aggravato, nella notte tra mercoledi' e giovedi' fra San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno) e Martinsicuro (Teramo), i carabinieri del
Arrestati tre romeni per tentato furto in negozio sportIL METEO.IT
Sgominata banda romena a Martinsicuro, tre ventenni arrestatiTeramonews.com
Martinsicuro, i Carabinieri recuperano oltre 25 mila euro di refurtivaRiviera Oggi

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Prete invitava ad accogliere i Rom: lui intanto…

nosiglia-nomadi

TORINO, 16 SET – Soldi, almeno 350 mila euro, per non rivelare i loro rapporti sessuali a pagamento. Questo il ricatto a cui una rom di 32 anni ha costretto un anziano parroco di Torino. La donna, che minacciava il prete di divulgare foto e video che li ritraevano in atteggiamenti intimi, è stata arrestata dai carabinieri per estorsione. Era appena rientrata in Italia, dopo un periodo in Romania, e aveva l’intenzione di tornare alla carica con il prete per farsi consegnare altri 50 mila euro.

http://ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2013/09/16/Ricatta-parroco-dopo-sesso-arrestata_9307063.html

Come dice il vescovo di Torino Nosiglia: “Integrateli e accoglieteli”. E’ sempre più evidente a cosa servono zingari e immigrati ai fanatici dell’immigrazione. Business e sesso a pagamento.

Lucca: residente in campo nomadi ristrutturato dal Comune beccato a rubare in abitazione

Gli mettono i contatori per l’acqua e loro ringraziano così: rom sorpreso a rubare in una casa
lunedì, 2 settembre 2013, 15:04

Raul Lebbiati, 40 anni, con precedenti penali, residente a Lucca presso il campo nomadi di via delle Tagliate – sì, quello dove il sindaco rosso Tambellini ha speso fior di soldi per mettere i contatori dell’acqua e dove, prima, il sindaco bianco Favilla pagava 150 mila euro con soldi della collettività i consumi d’acqua del campo – ieri sera è stato arrestato poiché colto nella flagranza di furto in una abitazione.

Verso le ore 20.30 un poliziotto, libero dal servizio, ha notato Lebbiati aggirarsi tra i palazzi di via Giorgini nel quartiere San Vito. Considerati i precedenti del soggetto la nota è stata passata alle pattuglie della squadra volante che si sono recate subito in zona. Lasciate le vetture a debita distanza, gli agenti hanno perlustrato la zona segnalata silenziosamente. Dopo qualche minuto i poliziotti hanno sentito dei rumori provenire da un appartamento ubicato al primo piano dello stabile, scorgendo una finestra con il vetro infranto.

Due agenti si sono arrampicati da un terrazzo attiguo alla finestra da dove si scorgeva il passaggio di un fascio di luce di una torcia. Certi di ciò che stava accadendo, i poliziotti sono entrati nell’abitazione, trovando il Lebbiati all’interno della camera da letto con le mani nei cassetti dei comodini. Il ladro non ha opposto alcuna resistenza. Non avrebbe lasciato impronte in quanto si era coperto le mani con i suoi calzini. In tasca aveva alcuni strumenti da lavoro quale forbicine e grimaldelli, oltre ad un orologio Bulova appena trafugato. I proprietari dall’appartamento si trovano in vacanza.

Stamani il Lebbiati è stato processato per direttissima patteggiando la pena di un anno e otto mesi di carcere.

Commento di Aldo Grandi: In realtà ogni commento è inutile in quanto una notizia del genere, alla faccia dei buonpensanti e di coloro che se la fanno sotto, si commenta da sé. Ancora una volta un abitante del campo nomadi di via delle Tagliate è sorpreso a commettere un reato. Per carità, l’appartamento è a San Vito, il quartiere più malfamato di Lucca, non certo a S. Marco o a S. Alessio o in chissà quale altra zona plus residenziale cittadina. Eppure è giunto il momento che qualcuno si svegli. Intanto lo hanno fatto questi agenti della questura ai quali va il nostro pensiero. Avrebbero potuto fottersene e, invece, hanno rischiato di rompersi l’osso del collo pur di arrestare un ladro cronico e difendere i beni dei cittadini. Altro che bradipi!!! Quelli lasciamoli a palazzo Orsetti e a palazzo Santini. Invitiamo il questore Cracovia – da quando c’è lui, incredibilmente rispetto al suo predecessore di cui preferiamo non fare il nome (Santoro ndr) la questura ha ripreso a pedalare alla grande – a far premiare questi ragazzi.

http://www.lagazzettadilucca.it/cronaca/2013/09/gli-mettono-i-contatori-per-l-acqua-e-loro-ringraziano-cosi-rom-sorpreso-a-rubare-in-una-casa/

Business dell’immigrazione: 17,5 miliardi evasi, abusivi, lavoratori in nero e clandestini

 cgil
Sono 4.933 gli evasori totali scoperti dalla Guardia di finanza da gennaio ad oggi. Hanno nascosto redditi per 17,5 miliardi di euro e 1.771 di loro sono stati denunciati, nei casi più gravi, per omessa dichiarazione dei redditi.

Si tratta di soggetti – spiegano la Fiamme Gialle – che, pur svolgendo attività imprenditoriali o professionali, erano completamente sconosciuti al Fisco e hanno vissuto alle spalle dei contribuenti onesti, usufruendo di servizi pubblici che non hanno mai contribuito a pagare, intestando spesso beni e patrimoni a prestanomi o a società di comodo.

Nel 2013 le fiamme gialle hanno scoperto 19.250 lavoratori irregolari, di cui 9.252 impiegati completamente in nero, da parte di 3.233 datori di lavoro. Strettamente connessi all’economia sommersa ed allo sfruttamento del lavoro irregolare sono la produzione ed il commercio di falsi.

Dall’inizio dell’anno, sono stati sequestrati 64 milioni di prodotti contraffatti con oltre 5.000 responsabili denunciati, di cui 50 tratti in arresto perché affiliati ad organizzazioni criminali operanti nella ‘industria del falsò.

All’economia sommersa – spiega la Gdf, tracciando un bilancio dell’attività 2013 – sono legate diverse manifestazioni di illegalità tra cui l’evasione fiscale e contributiva, lo sfruttamento dell’immigrazione clandestina, le frodi in danno del sistema previdenziale e soprattutto, appunto, lo sfruttamento di manodopera irregolare. L’economia sommersa e lo sfruttamento dei lavoratori, oltre a danneggiare le casse dello Stato, alterano le regole del mercato, creando un illecito vantaggio competitivo ai danni dei contribuenti onesti.

Sui 19.250 casi di lavoratori irregolari scoperti da gennaio a oggi, le Fiamme Gialle hanno riscontrato in particolare: fenomeni di “caporalato” collegati a gravi forme di prevaricazione e violenza in danno di lavoratori, generalmente immigrati e clandestini, sottopagati e costretti a lavorare in condizioni igienico-sanitarie precarie ed in violazione delle norme di sicurezza; interposizione di manodopera e fittizi rapporti di lavoro agricolo finalizzati ad ottenere indebite prestazioni previdenziali; irregolarità connesse all’applicazione di forme contrattuali atipiche o flessibili come collaborazioni coordinate e continuative, utilizzo di vouchers e contratti part-time.

Nel campo della produzione e del commercio di falsi, fenomeni strettamente connessi all’economia sommersa ed allo sfruttamento del lavoro irregolare, dall’inizio dell’anno la Guardia di Finanza ha sequestrato 64 milioni di prodotti contraffatti con oltre 5.000 responsabili denunciati, di cui 50 tratti in arresto perché affiliati ad organizzazioni criminali operanti nell'”industria del falso”.

In 6.500 operazioni di controllo del territorio ed indagini anticontraffazione, in media 30 al giorno, le fiamme gialle hanno ritirato dal mercato 34 milioni di “tarocchi”, 27 milioni di prodotti pericolosi e quasi 3 milioni di falsi “made in Italy”; sottratto al giro d’affari dell’economia criminale un valore stimabile in oltre 700 milioni di euro; scoperto, nel ricostruire la “filiera dei falsi” fino all’origine, 400 “imprese illecite” adibite ad opifici e depositi.

Tra le operazioni più rilevanti, quella compiuta a Vicenza, da cui sono partite le indagini che hanno portato al sequestro di 320 mila borse ed accessori per abbigliamento contraffatti insieme alle attrezzature ed ai clichè per lo stampaggio rinvenuti in un caveau nascosto in uno degli opifici clandestini gestiti da un’organizzazione di italiani, rumeni, senegalesi e marocchini con produzione in Campania e Lombardia; a Pesaro, con le indagini concluse con la denuncia di 30 responsabili ed il sequestro di 2.700 tonnellate di falsi “biologici” contaminati da organismi geneticamente modificati, agenti chimici vietati in agricoltura e, in alcuni casi, pesticidi tossici (si tratta di granaglie, mais, semi di soia ed olio importati da Moldavia, Ucraina, Turchia ed India); Lecce, con la falsificazione di detersivi e prodotti per l’igiene personale delle più note marche; e Gioia Tauro, dove in un container appena arrivato al Porto, sono state sequestrate 12 tonnellate di sigarette contraffatte e confezionate con tabacco di provenienza sconosciuta. L’attività di contrasto ha riguardato anche siti internet che, per ingannare gli acquirenti, venivano presentati come rivenditori ufficiali di note griffe di moda, proponendo forti sconti: 15 domini sono stati oscurati in collaborazione con l’Antitrust, un altro è stato sequestrato dalla Guardia di Finanza di Bergamo.

Prima fanno entrare gli immigrati, poi si lamentano degli effetti sul mercato del lavoro e sull’economia. I ‘caporali’ sono al governo.

Ville e conti correnti sequestrati, al Rom mantenuto dal Comune

TERAMO. Un soggetto «di elevata pericolosità sociale», attualmente ai domiciliari.
Così la questura di Teramo descrive Carlo Levakovic, 56 anni, pluripregiudicato, residente ad Alba Adriatica.
Ieri sono scattati i sequestri ad una villa coloniale di 10,5 vani ad Alba Adriatica in via Bafile, intestata secondo gli inquirenti a dei prestanome e acquistata con soldi provenienti da attività illecite. Sigilli anche a due appartamenti di 5 vani a Martinsicuro, 18 rapporti finanziari (conto deposito/corrente) intrattenuti con vari Istituti di Credito. Il valore del patrimonio complessivamente posto sotto sequestro ammonta a circa 800 mila euro. Il decreto è stato emesso dal Tribunale di Teramo su proposta del Questore.
Il Tribunale ha anche convalidato la richiesta di applicazione della misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale per la durata di anni due.
L’uomo lo scorso 3 aprile è stato arrestato per l’ennesima volta perché responsabile, in concorso con altri, di tentato furto aggravato, resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento.
Gli inquirenti parlano di «acclarata, spiccata e perdurante vocazione criminale», e hanno messo in fila, uno dietro l’altro, numerosissimi reati contro il patrimonio, in particolare furti in abitazione, e contro la persona non solo nella provincia Teramana ma «ripetutamente anche in varie località italiane».
Nel contesto familiare emerge anche la figura del figlio Danilo, 23 anni, uno dei tre rom arrestati e condannato a 10 anni di reclusione in appello per concorso nell’omicidio preterintenzionale di Emanuele Fadani, il commerciante 38enne albense ucciso con un pugno nel novembre del 2009.
Un anno fa Danilo finì nuovamente in carcere perché durante un controllo i carabinieri si accorsero che non si trovava in casa a scontare i domiciliari ma usciva dalla sua abitazione.

http://www.primadanoi.it/news/cronaca/542421/Maxi-sequestro-di-beni-illeciti-.html

Carpi, Pdl contro il campo nomadi: “In quattro anni spesi 237mila euro” – Il Fatto Quotidiano

Carpi, Pdl contro il campo nomadi: “In quattro anni spesi 237mila euro”
Il Fatto Quotidiano
E' stato il consigliere regionale del Pdl, Andrea Leoni, a riaggiornare i dati: “Per ognuno dei 69 nomadi presenti nel campo il Comune spende mediamente mille euro all'anno ed un esborso di 20 mila euro in più soltanto nel 2012, per un totale di oltre

Integrazione a Torino: islamici pestano cristiano, non faceva il ramadan!

Torino: cristiano copto picchiato con le catene dagli islamici perché non fa il Ramadan

Sherif Azer, cristiano copto è stato selvaggiamente colpito alla testa con catene da un gruppo di islamici perché non fa il Ramadan, il digiuno islamico. Azer è stato coordinatore dei rapporti con la Comunità cristiana copta del nostro movimento politico Io amo l’Italia. I cristiani copti in Italia ammontano a circa 40 mila fedeli.

(A Torino si inaugura la nuova moschea in via Genova

Torino: esposto della lega contro la moschea, ndr)

E’ successo verso le 17,30 di oggi a Torino, in Corso Brescia angolo Corso Giulio Cesare, nella zona centrale di Porta Palazzo trasformata dagli islamici in un loro ghetto con ben 3 moschee e macellerie e negozi halal, cibo islamicamente corretto.
Dopo averlo intercettato e averlo identificato sia come egiziano di origine sia come cristiano per la croce visibile al petto, un primo gruppo di 4 islamici l’ha fermato chiedendogli in modo provocatorio:
“Fai il Ramadan?”, ovvero osservi il digiuno islamico iniziato l’8 luglio proprio il giorno della visita di Papa Francesco a Lampedusa dove rivolgendosi a dei clandestini musulmani santificò il Ramadan dicendo loro:
“Un pensiero lo rivolgo ai cari immigrati musulmani che oggi, alla sera, stanno iniziando il digiuno di Ramadan, con l’augurio di abbondanti frutti spirituali. La Chiesa vi è vicina nella ricerca di una vita più dignitosa per voi e le vostre famiglie. A voi: o’scià!”

Alla domanda “Fai il Ramadan?”, Azer ha risposto seccamente “No”.
Gli islamici manifestano le loro reali intenzioni ordinandogli:
“Glorifica il profeta Maometto!” (in arabo: “Salli ala al nabi”)
Azer non si fa intimidire e risponde coraggiosamente:
“Io non glorifico il profeta Maometto!”
A quel punto i quattro si sono allontanati per pochi minuti, si sono ripresentati con altri islamici armati di catene, hanno assaltato Azer colpendo ripetutamente alla testa e in tutto il corpo urlando:
“Noi ti ammazziamo cristiano di merda!”
Per fortuna è intervenuta subita la polizia che ha messo in salvo Azer. Mi ha chiamato da un commissariato della Polizia per informarmi dell’aggressione appena subita.

Chiedo al sindaco di Torino Piero Fassino, al presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta e al presidente della Regione Piemonte Roberto Cota di intervenire subito per condannare il vile attacco a un cittadino italiano cristiano copto nel centro di Torino, per assumere tutti i provvedimenti politici e amministrativi per prevenire il ripetersi di simili attentati di stampo terroristico, per restituire alla legalità e all’italianità la zona centrale di Porta Palazzo che è stata trasformata dagli islamici e dagli immigrati in una zona extraterritoriale dove imperversano l’arbitrio e la sharia, la legge islamica.

di Magdi Allam

http://www.imolaoggi.it/?p=56584&fb_source=message

L’integrazione funziona. Questi personaggi si portano dietro le loro faide inter-etniche. Ci saranno sempre più disordini tra varie etnie africane – non dimentichiamo che il genocidio moderno più grande non è avvenuto ad Auschwitz, ma in Ruanda – e tra vari gruppi provenienti dallo stesso paese: è la società multietnica.

Maxi condanna per algerino arrestato durante blitz nell’Ortofrutticola … – Il Vostro Giornale


Il Vostro Giornale

Maxi condanna per algerino arrestato durante blitz nell'Ortofrutticola
Il Vostro Giornale
Albenga. Dieci anni e dieci mesi di reclusione, oltre a 50 mila euro di multa. E' questa la maxi condanna inflitta questa mattina in tribunale a Rihad Maroufi, 39 anni, algerino, che doveva rispondere dell'accusa di detenzione ai fini di spaccio di
Algerino condannato a 10 anni di carcere per drogaRsvn.it

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