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Como: il supermarket dove si fa la spesa in burqa

«Non andrò mai più in quel supermercato. Permette di girare con il burqa, è illegale»
Il velo delle polemiche
Lettera di una maestra: «Mi occupo di integrazione, ma la sicurezza va tutelata»

È un caso destinato a far discutere quello sollevato dalla maestra di scuola primaria del Comasco con una lettera inviata al nostro giornale. Elena Seregni, infatti, oltre all’insegnamento per così dire “normale”, nell’istituto comprensivo in cui lavora ricopre anche l’incarico di referente principale per favorire l’integrazione dei bambini stranieri ed extracomunitari. Insomma, una persona che tutto si potrebbe definire tranne che razzista o xenofoba. Eppure, la presenza di due donne di religione islamica completamente velate dal burqa e incrociate al supermercato Bennet al confine tra Como e Montano Lucino le è risultata assolutamente intollerabile. Ecco perché, direttamente dalla lettera inviata alla redazione.
«Mentre giravo tra gli scaffali – racconta – ho notato la presenza di due persone dal volto completamente oscurato da un velo. Ero sicura di ricordare che la legge italiana impone che nei pubblici esercizi si debba essere riconoscibili. Quindi, dopo aver terminato la spesa, mi sono rivolta alla cassiera per chiedere spiegazioni».
Il colloquio non ha prodotto granché. «La cassiera mi ha risposto che era a conoscenza del fatto che a volte all’interno del punto vendita circolano persone non riconoscibili – scrive Elena Seregni – ma che all’ingresso non creano difficoltà. Ho quindi pensato di rivolgermi alla cassa centrale, sperando di trovarvi un responsabile del punto vendita; l’ufficio, però, era vuoto e ho così chiesto spiegazioni alla guardia giurata che stanziava all’esterno. Ma la risposta è stata la medesima». Insomma, un sostanziale girare a vuoto, con sentimenti di rabbia e delusione crescenti.
«Alla fine – prosegue la maestra – stanca di risposte evasive, ho fatto presente quanto avevo notato alla persona che in quel momento era in servizio al punto di accoglienza dei clienti, proprio all’ingresso del supermercato. Mi è stato risposto che le persone erano velate per motivi religiosi e che, pur essendo a conoscenza della disposizione di legge, lui non poteva far nulla perché non era un rappresentante delle forze dell’ordine. “Signora”, mi ha detto, “se non fanno qualcosa i carabinieri, io non posso impedire a nessuno di entrare”».
La replica è di quelle “estreme”, per così dire. «Ho risposto che mi sembrava assurdo e che da quel momento avrebbero perso una cliente. Mi è stato ribadito che non si poteva fare nulla. E tengo a precisare che sono un’insegnante della scuola primaria e sono la referente per l’accoglienza dei bimbi extracomunitari in arrivo nel nostro istituto comprensivo».
«Le assicuro, quindi – prosegue la lettera – che non sono pregiudizialmente contro l’accoglienza, l’integrazione culturale, sociale e lavorativa di chi arriva da altri Paesi, magari con culture profondamente diverse dalla nostra. La xenofobia, le garantisco, assolutamente non mi appartiene».
Il punto, quindi, resta quello della tutela della sicurezza. «Sono convinta – scrive la maestra – che il reciproco rispetto (che nasce dalla conoscenza) sia la base per una convivenza serena e proficua per tutti. Nello specifico, ritengo che i responsabili del punto vendita, al fine di tutelare la sicurezza della clientela, debbano far rispettare a tutti la legge, anche se il velo viene indossato per motivi religiosi. Sono infatti convinta – prosegue Elena Seregni – che chiunque si trasferisca in un Paese diverso da quello in cui è nato sia tenuto ad osservarne le leggi. Mi domando: questo vale per tutti i Paesi ma non per l’Italia? O vale per tutti gli esercizi pubblici ma non per il Bennet? Mi perdoni, ma davvero non capisco». Nonostante i tentativi, ieri non è stato possibile contattare i responsabili del Bennet per una replica.

Effetto Kyenge – Rifiuta ‘estorsione del carrello’: “Rassista!” e la insegue con bottiglia rotta

ABANO TERME. Momenti di paura venerdì pomeriggio sul parcheggio dell’Aliper di Abano dove un giovane extracomunitario di colore ha rincorso, impugnando una bottiglia di vetro rotta, una cliente che stava caricando la spesa nel baule della macchina e l’addetto alla sicurezza del supermercato.
La donna, vista la malaparata, si è infilata in tutta fretta nell’abitacolo dell’automobile ed è uscita dall’area di sosta, mentre il vigilante si è rifugiato all’interno del supermercato, da dove, col telefono cellulare, ha chiesto l’intervento dei carabinieri.
Tutto è nato perché C. S., una giovane donna di Treponti di Teolo, la quale si era recata, come tutti i venerdì, al centro commerciale a far provviste, si è rifiutata di dare l’euro del carrello al nordafricano. Un ragazzo dalla pelle scura, alto e magro, che, stando al racconto della cliente indossava bermuda, t-shirt e berrettino.
Sembra si tratti della stessa persona che il 23 marzo scorso ha aggredito un addetto alla sicurezza del centro commerciale, provocandogli la distorsione della mano sinistra dopo averlo minacciato di tagliargli il collo (nella foto proprio quell’episodio). «Stavo mettendo la spesa nel bagagliaio della macchina quando si è avvicinato questo personaggio a chiedermi l’euro che blocca il carrello», spiega la donna, «gli ho risposto che non glielo avrei dato e a quel punto mi ha gridato: “Sei una razzista”. Poco lontano, ad assistere alla scena», continua la cliente, «c’era uno degli addetti alla sicurezza dell’Aliper che ha intimato all’africano di andarsene altrimenti avrebbe chiamato i carabinieri. Non l’avesse mai fatto. Dopo aver inveito nella sua lingua contro la guardia, il giovane è corso verso uno dei cestini dei rifiuti che sono posizionati nell’area di sosta. Nello spazio di pochi secondi è tornato con fare minaccioso brandendo il coccio di una bottiglia di vetro. A quel punto abbiamo avuto paura e siamo scappati per evitare il peggio. La guardia mi ha riferito che non è la prima volta che succede e che questo personaggio di colore è da un po’ che bazzica in zona. Non è possibile andare a fare la spesa con il rischio che al momento di tornare alla macchina, con il carrello pieno, succedano questi episodi. Gli addetti alla sicurezza ce la mettono tutta, ma anche loro rischiano grosso e di più non possono fare».
Su tutta l’area esterna del supermercato sono posizionati dei cartelli che vietano qualsiasi forma di accattonaggio. La frase dove si proibisce di chiedere l’euro del carrello è stata però cancellata.

http://mattinopadova.gelocal.it/cronaca/2013/08/04/news/nega-l-euro-del-carrello-donna-aggredita-all-aliper-1.7527507

Importante definirlo ‘di colore’, non vorrete anche voi essere accusati di ‘razzismo’ ed essere inseguiti con una bottiglia rotta. E’ l’effetto Kyenge. Perché ovviamente si arresta qualcuno se chiama l’aggressore ‘negro’, e non l’aggressore negro.

Sorprende in casa banditi che la aggrediscono: li fa arrestare

VICENZA. Forse per un attimo se l´è presa con il marito e ha pensato che, sbadatamente, non avesse chiuso a chiave la porta. Ma è stata questione di un secondo. Perché, appena è entrata in casa, ha capito subito che lui non aveva colpa. Non ha neppure avuto il tempo di appoggiare i sacchetti della spesa che ha visto sbucare, in fondo al corridoio, dalla sua camera da letto, due uomini. Tutto è successo molto in fretta. Sono corsi verso di lei, l´hanno spinta violentemente da parte facendola cadere a terra e poi sono scappati giù per le scale. Il suo appartamento era nel caos: avevano rovistato ovunque alla ricerca di soldi e gioielli. E ne avevano trovati parecchi. Pochi istanti e l´avrebbero fatta franca. Non hanno fatto i conti con la prontezza di riflessi della donna, che oltre a dare subito l´allarme al 113, ha anche “guidato” gli agenti perché, dalla finestra di casa, ha seguito la fuga dei due uomini. E così, in pochi minuti, la banda è stata accerchiata ed arrestata.
IN CARCERE. Lunedì pomeriggio le volanti della polizia hanno bloccato tre volti noti, tutti residenti nella zona di Reggio Emilia: Zaal Khatchapuridze, 42 anni, nato in Georgia; il connazionale Tornike Bitsadze, 21 anni e il russo Mihail Munteanu, 45 anni. Devono rispondere di rapina aggravata in concorso. A mettere a segno il colpo sarebbero stati questi ultimi mentre Zaal Khatchapuridze li avrebbe aspettati in macchina poco lontano. Gli agenti sono riusciti a fermarli in via Fratelli Bandiera: la macchina, una Mercedes 190, era già accesa e i tre stavano per scappare.
IL COLPO. Sono le 16.35 quando la pensionata torna a casa, nel suo appartamento al quarto piano in via Medici. Si insospettisce perché la porta blindata non è chiusa a chiave. Lei e il marito sono prudenti e danno sempre quattro mandate. Pensa a una dimenticanza ma, appena entrata, capisce che non è così. Il salotto è a soqquadro, sbucano due uomini. È uno choc: i sacchetti della spesa le cadono a terra e lei riesce solo ad urlare: «Che cosa sta succedendo?» Poi viene spinta a terra, con violenza. Non si muove, teme vogliano picchiarla ancora ma per fortuna scappano e lei, senza perdere tempo, dà l´allarme e dalla finestra segue la loro fuga.

 

http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/dalla_home/535026_banditi_in_casa_pensionataguida_gli_agenti_e_li_fa_arrestare/

Integrazione: calci in bocca per prenderle la spesa

GENOVA – Calci in faccia ad un’anziana donna di 77 anni di San Fruttuoso per rubarle la spesa. Appena in casa, il rapinatore, un nordafricano, l’ha gettata a terra prendendola a calci in faccia. Ha tentato di strapparle la catenina d’oro che aveva al collo, ma non riuscendoci ha afferrato la borsa dell’anziana e le buste della spesa.

http://voxnews.info/2013/06/20/genova-calci-in-faccia-per-rubarle-la-spesa/

Campi nomadi, è la volta buona? Soldi spesi, mai nessun risultato – La Nazione


La Nazione

Campi nomadi, è la volta buona? Soldi spesi, mai nessun risultato
La Nazione
La giunta Tambellini, con una spesa di circa 70mila euro, prova a cambiare volto al campo nomadi di via delle Tagliate (quello al cimitero urbano) che dal 1999, da quando cioè è stato istituito, ha creato grattacapi, degrado e spese per cifre che si
Martinelli (Pdl): campo nomadi, serve piano. Basta sprechiLucca in Diretta
Da lunedì cambia la musica al campo nomadiLa Gazzetta di Lucca

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Zingare aggrediscono suora: faceva la spesa per loro!

NUORO, 28 MAGGIO 2013 – Siamo a Nuoro. In via Manzoni. Quando un’anziana suora è stata aggredita e spintonata da tre ragazze rom. La religiosa, tra le altre cose, una volta alla settimana si occupava di fare la spesa proprio per i rom. Un episodio che lascia veramente l’amaro in bocca.

I tre la conoscevano veramente molto bene ma non avrebbero esitato ad aggredirla: solo grazie alla testimonianza di un passante la suora facente parte della casa d’accoglienza San Giuseppe di Nuoro, è riuscita a trovare protezione e poi le tre ragazze sono scappate via.

Secondo una prima ricostruzione, la povera anziana religiosa stava rientrando nella struttura affaticata dal peso delle buste della spesa, quando a pochi passi dall’ex mercato civico, un gruppetto di ragazze rom, tre per l’esattezza, le sono andate incontro. Una di loro, sigaretta in mano, e teneva anche un neonato all’interno del marsupio, si sarebbe avvicinata con fare minaccioso. Inizialmente l’avrebbe spintonata e poi con la complicità dell’amica la suora sarebbe stata insultata; mentre una terza componente del gruppetto cercava di toglierle il velo.

Però solo grazie all’intervento di un passante che ha assistito alla tragica scena ha permesso alla religiosa di arrivare in piena sicurezza alla struttura dove alloggia.

http://www.infooggi.it/articolo/nuoro-anziana-suora-aggredita-verbalmente-e-fisicamente-da-tre-ragazze-rom/43240/

Romeni rubano la spesa al centro commerciale "Porte di Catania&quot


Si24.it
Rubano la spesa al centro commerciale “Porte di Catania”: due
Si24.it
porte di catania, arresto, romeni, ladri, carabinieri. CATANIA, 26 MAGGIO 2013 – I carabinieri della stazione di Librino, a Catania, hanno arrestato J.E., 23 anni, e S.N.C., 21 anni, entrambi rumeni, per furto aggravato al centro commerciale “Porte  

Anziana rapinata da immigrati: le spaccano il femore

Genova – Le hanno strappato la catenina dal collo, prendendola alle spalle con violenza davanti all’ascensore di casa. L’anziana genovese di 83 anni stava ritornando a casa dopo la spesa. L’aggressione ad opera di due stranieri forse dell’Est è avvenuta in Salita Brasile, sopra Bolzaneto.

Soccorsa dal 118 è stata trasportata all’ospedale di villa Scassi con il femore rotto.

Sempre ieri un’altra pensionata è stata scippata mentre rincasava nella sua abitazione di via Romagnosi. La donna di 81 anni è stata aggredita da un cittadino di origini sudamericane che è scappato con la sua catenina.

http://voxnews.info/2013/05/05/nuova-aggressione-a-genova-le-rompono-il-femore/

Novoli: anziana derubata da Peruviano mentre fa la spesa in via Galliano


FirenzeToday
Novoli: anziana derubata mentre fa la spesa in via Galliano, arrestato
FirenzeToday
Ieri pomeriggio un cittadino peruviano di 39 anni è stato arrestato all’interno dell’Esselunga di via Galliano dopo aver derubato un’anziana che stava facendo la spesa. Poco prima l’uomo era entrato nel supermercato di Novoli accompagnato da una  

“L’aiutiamo noi a portare la spesa..” e la prendono a pugni

L'assessore si felicita di questa nuova manifestazione di "cambiamento"

MILANO – Hanno rapinato una 50enne italiana dopo essersi offerti di aiutarla a trasportare i sacchi della spesa. E’ successo ieri alle 19.40 in via Dolci. La donna ha accettato l’aiuto di due immigrati, che, all’improvviso, l’hanno aggredita impossessandosi del suo portafoglio contenente 20 euro. La 50enne ha provato a reagire, ma ha ricevuto un pugno al volto senza tuttavia riportare gravi ferite. I due sono poi scappati.

http://voxnews.info/2013/02/08/milano-picchiata-per-20-euro/