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Romeni: ruba cellulare e iPad a donna ricoverata

Un giovane romeno, è stato arrestato dai Carabinieri della Stazione di Roma Monte Mario per aver derubato una donna ricoverata al Policlinico Gemelli di Roma. Il ladro è riuscito ad entrare nei reparti fingendosi parente dei degenti, ha approfittato della distrazione di una donna ricoverata e con una mossa fulminea è entrato in camera e le ha rubato un telefono cellulare ed un Ipad, preziosi per la vittima che li utilizzava per trascorrere le lunghe giornate in ospedale. Il personale della Sicurezza del Policlinico Gemelli però lo ha subito scoperto e consegnato ai Carabinieri, ancora in possesso degli oggetti rubati. La refurtiva, del valore di 1.200 euro, è stata restituita alla paziente. Il malfattore è arrestato con l’accusa di furto aggravato.

http://www.romadailynews.it/cronaca/policlinico-gemelli-ruba-ipad-a-donna-ricoverata-arrestato.php

Furti in spiaggia a Micenci(Donnalucata). Arresti non convalidati per … – radiortm.it


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Furti in spiaggia a Micenci(Donnalucata). Arresti non convalidati per
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Il Gip del Tribunale di Modica, Lucia De Bernardin, non ha convalidato l'arresto dei due tunisini, finiti in manette sabato scorso poiché ritenuti i “topi da spiaggia” che avevano rubato un telefono cellulare che si trovava all'intero del borsello
Scarcerati i 2 tunisini che rubavano sotto gli ombrelloniCorrierediRagusa.it
Furti in spiaggia, arrestati 2 extracomunitari preferivano i colpi nel Il Giornale di Ragusa
Inseguimento in spiaggia a Micenci, arrestati due tunisiniRagusaNews

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Effetto Kyenge – Rifiuta ‘estorsione del carrello’: “Rassista!” e la insegue con bottiglia rotta

ABANO TERME. Momenti di paura venerdì pomeriggio sul parcheggio dell’Aliper di Abano dove un giovane extracomunitario di colore ha rincorso, impugnando una bottiglia di vetro rotta, una cliente che stava caricando la spesa nel baule della macchina e l’addetto alla sicurezza del supermercato.
La donna, vista la malaparata, si è infilata in tutta fretta nell’abitacolo dell’automobile ed è uscita dall’area di sosta, mentre il vigilante si è rifugiato all’interno del supermercato, da dove, col telefono cellulare, ha chiesto l’intervento dei carabinieri.
Tutto è nato perché C. S., una giovane donna di Treponti di Teolo, la quale si era recata, come tutti i venerdì, al centro commerciale a far provviste, si è rifiutata di dare l’euro del carrello al nordafricano. Un ragazzo dalla pelle scura, alto e magro, che, stando al racconto della cliente indossava bermuda, t-shirt e berrettino.
Sembra si tratti della stessa persona che il 23 marzo scorso ha aggredito un addetto alla sicurezza del centro commerciale, provocandogli la distorsione della mano sinistra dopo averlo minacciato di tagliargli il collo (nella foto proprio quell’episodio). «Stavo mettendo la spesa nel bagagliaio della macchina quando si è avvicinato questo personaggio a chiedermi l’euro che blocca il carrello», spiega la donna, «gli ho risposto che non glielo avrei dato e a quel punto mi ha gridato: “Sei una razzista”. Poco lontano, ad assistere alla scena», continua la cliente, «c’era uno degli addetti alla sicurezza dell’Aliper che ha intimato all’africano di andarsene altrimenti avrebbe chiamato i carabinieri. Non l’avesse mai fatto. Dopo aver inveito nella sua lingua contro la guardia, il giovane è corso verso uno dei cestini dei rifiuti che sono posizionati nell’area di sosta. Nello spazio di pochi secondi è tornato con fare minaccioso brandendo il coccio di una bottiglia di vetro. A quel punto abbiamo avuto paura e siamo scappati per evitare il peggio. La guardia mi ha riferito che non è la prima volta che succede e che questo personaggio di colore è da un po’ che bazzica in zona. Non è possibile andare a fare la spesa con il rischio che al momento di tornare alla macchina, con il carrello pieno, succedano questi episodi. Gli addetti alla sicurezza ce la mettono tutta, ma anche loro rischiano grosso e di più non possono fare».
Su tutta l’area esterna del supermercato sono posizionati dei cartelli che vietano qualsiasi forma di accattonaggio. La frase dove si proibisce di chiedere l’euro del carrello è stata però cancellata.

http://mattinopadova.gelocal.it/cronaca/2013/08/04/news/nega-l-euro-del-carrello-donna-aggredita-all-aliper-1.7527507

Importante definirlo ‘di colore’, non vorrete anche voi essere accusati di ‘razzismo’ ed essere inseguiti con una bottiglia rotta. E’ l’effetto Kyenge. Perché ovviamente si arresta qualcuno se chiama l’aggressore ‘negro’, e non l’aggressore negro.

Assalita e derubata da una gang di ragazzini stranieri

A gente come questa il Pd vuole svendere la cittadinanza

L’hanno vista uscire da un negozio, incamminarsi verso l’auto e, appoggiata la borsa sul sedile, salire al volante. Ed è scattato, fulmineo, l’attacco. «Erano in tre, mi hanno circondata in un attimo e sono rimasta gelata dalla paura: non sono stata capace di reagire, ho cercato di inseguirli, di urlare, ma cosa potevo fare io, da sola, contro tre ragazzi?». Sarebbero tutti giovanissimi, sui sedici, massimo diciassette anni, gli autori dell’agguato messo a segno venerdì sera in via Gandolfo, a due passi dall’anagrafe e dagli uffici comunali di palazzo Soardi. Una gang di ragazzini, tutti stranieri, stando al poco che è riuscita a vedere la vittima dell’aggressione, la 56enne che gestisce un negozio di frutta e verdura a metà di via Chiassi. Alla donna, assieme alla borsa, sono spariti il telefono cellulare, tutti i documenti, gli effetti personali e una settantina di euro. La donna sabato mattina è andata a denunciare l’accaduto alle forze dell’ordine. Ma non sono molte le possibilità di recuperare le sue cose. Certo non se l’aspettava, non a Mantova e non all’ora di cena, alle otto di sera. La donna, chiusa la saracinesca di via Chiassi, era passata a trovare la figlia, che ha un negozio in corso Garibaldi e abita in zona. Dopo di che si è incamminata verso la macchina che aveva lasciato parcheggiata in via Gandolfo, all’angolo con via Frattini. «Pioveva, in strada c’era poca gente – è il racconto della fruttivendola – è probabile che mi abbiano seguita ma io non me ne sono accorta. Ho aperto la macchina, appoggiato la borsa sul sedile del passeggero e mi sono seduta alla guida». Forse i tre componenti della gang l’avevano notata e la stavano aspettando, forse invece l’hanno incrociata per caso e hanno improvvisato. Ma l’azione era coordinata, precisa, come quella di un branco di lupi. Non hanno dovuto malmenarla, minacciarla o puntarle un’arma. Semplicemente l’hanno circondata e hanno preso quello che volevano senza trovare resistenza: la volontà di reagire della donna è stata annullata dalla paura. «Me li sono trovati attorno, uno da una parte e uno dall’altra, il terzo invece l’ho visto solo dopo – è ancora il racconto della 56enne – uno mi ha sbarrato la strada, l’altro ha aperto la portiera del passeggero e preso la borsa. Dopo di che sono corsi via verso corso Garibaldi. È stato terribile, stanotte non ho dormito per la paura». La donna ha tentato un timido inseguimento, più per istinto che per la convinzione di poter recuperare le proprie cose. Poi ha desistito e chiamato le forze dell’ordine a cui ha fornito una descrizione dei banditi. La caccia all’uomo non ha avuto esito. L’unica speranza è che nella fuga i tre ragazzini abbiano incrociato una telecamera di sicurezza. Ma è probabile che abbiano evitato le zone sottoposte a videocontrollo. Per ora si sa solo che erano giovanissimi. «E sicuramente stranieri – aggiunge la donna – ne sono certa: avevano la carnagione scura e li ho sentiti parlare una lingua strana».

Cinghiate al volto per rapinarlo

SENIGALLIA – Chinghiate al volto per mettere a segno la rapina: due arresti a Senigallia.Due tunisini che ieri notte a Senigallia avevano aggredito e rapinato un uomo di 320 euro e del telefono cellulare sono stati arrestati dai carabinieri. Si tratta di Hassane Elmekni, 30 anni, e Machez
Inoubli, pregiudicato di 36 anni. I due avevano teso una trappola alla loro vittima, un quarantunenne immigrato dal Marocco, pure lui pregiudicato.

Con una scusa l’hanno fatto uscire da un bar, l’hanno colpito al volto con una cintura e poi sono scappati con il bottino. Poco dopo una pattuglia dell’Arma ha intercettato e arrestato i rapinatori. Il ferito se la caverà con otto giorni di prognosi.

http://www.anconatoday.it/cronaca/rapina-cinghiate-matt-bar-senigallia-via-bonopera.html

Rapina telefono cellulare piazzale Maciachini Milano, peruviano … – CronacaMilano

Rapina telefono cellulare piazzale Maciachini Milano, peruviano
CronacaMilano
L'AGGRESSIONE – Secondo quanto spiegato dalla Polizia di Stato, due extracomunitari, un algerino e un marocchino, in piazzale Maciachini hanno aggredito un uomo peruviano con calci e pugni. LA RAPINA – I malviventi, a suon di botte, sono riusciti a