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Zingare aggrediscono suora: faceva la spesa per loro!
NUORO, 28 MAGGIO 2013 – Siamo a Nuoro. In via Manzoni. Quando un’anziana suora è stata aggredita e spintonata da tre ragazze rom. La religiosa, tra le altre cose, una volta alla settimana si occupava di fare la spesa proprio per i rom. Un episodio che lascia veramente l’amaro in bocca.
I tre la conoscevano veramente molto bene ma non avrebbero esitato ad aggredirla: solo grazie alla testimonianza di un passante la suora facente parte della casa d’accoglienza San Giuseppe di Nuoro, è riuscita a trovare protezione e poi le tre ragazze sono scappate via.
Secondo una prima ricostruzione, la povera anziana religiosa stava rientrando nella struttura affaticata dal peso delle buste della spesa, quando a pochi passi dall’ex mercato civico, un gruppetto di ragazze rom, tre per l’esattezza, le sono andate incontro. Una di loro, sigaretta in mano, e teneva anche un neonato all’interno del marsupio, si sarebbe avvicinata con fare minaccioso. Inizialmente l’avrebbe spintonata e poi con la complicità dell’amica la suora sarebbe stata insultata; mentre una terza componente del gruppetto cercava di toglierle il velo.
Però solo grazie all’intervento di un passante che ha assistito alla tragica scena ha permesso alla religiosa di arrivare in piena sicurezza alla struttura dove alloggia.
Aggredito da Cingalesi con bastoni e catene
Una vera e propria spedizione punitiva. Questo pomeriggio in via Manzoni, un gruppo di srilankesi ha aggredito un connazionale con catene, bastoni, spranghe e mattoni procurandogli gravi ferite. Il giovane mal capitato è stato trasportato d’urgenza all’ospedale Piemonte. Sull’episodio indaga la Polizia che nelle ore seguenti all’accaduto ha già fermato alcuni dei protagonisti. Secondo le ricostruzioni sembra che l’aggressione del “branco” sia scaturita da una lite che l’extracomunitario ha avuto stamani con due connazionali nei pressi della palestra Juvara.
“Sono stati attimi davvero terribili” I rapinatori hanno agito con brutalità
Parabiago, 5 febbraio 2013 – Attimi di paura. Di angoscia. Vuole dimenticare, smettere di pensare a quei drammatici momenti. Giovanna, la moglie dell’avvocato che ha reagito alla rapina nella sua villa sparando contro uno dei malviventi, abbozza però un sorriso e cortesemente accetta di ripercorrere quei minuti di puro terrore. «Erano circa le 22. In casa, oltre a mio marito ed io, c’era una delle mie tre figlie che stava preparandosi per uscire. Le altre due (una delle quali è sposata, madre di una bimba di un anno e residente a Milano, ndr) non c’erano. Anche mio figlio era fuori. Alla vista di quei due ladri in casa, la paura è stata tantissima. Me li sono trovati di fronte all’improvviso. Sono sbucati in corridoio dal nulla. Mi hanno strattonato violentemente, volevano i soldi. Hanno agito con brutalità. Ho gridato e mio marito è corso in camera da letto a prendere la pistola. Poi ha sparato e loro sono fuggiti».
Uno dei due balordi è rimasto colpito cinque volte all’addome, ma è riuscito comunque a scappare. Nell’abitazione, una bella villa monofamiliare in via Manzoni, gli investigatori hanno poi effettuato tutti i rilievi scientifici e balistici per verificare la traiettoria dei cinque colpi esplosi, in modo da ricostruire con precisione la dinamica dell’accaduto. Confermato che la pistola con cui ha sparato l’avvocato parabiaghese è una semiautomatica calibro 7.65, regolarmente detenuta.
È stato accertato che i delinquenti hanno forzato una porta finestra, per poi introdursi nella villa, e che un terzo complice li aspettava all’esterno, in auto. Il ladro rimasto ferito è stato lasciato un’ora dopo davanti all’ospedale San Carlo di Milano. Si tratta di Franco Milan Kovic, un 26enne agli arresti domiciliari nel campo nomadi di via Martirano.
Ed ora è ufficiale che anche i due malviventi hanno sparato mentre fuggivano: due colpi calibro 9 andati a vuoto. «Dopo tutto quello che succede in giro – aggiunge la moglie dell’avvocato – eravamo terrorizzati da una possibile rapina in casa. Simili assalti sono del resto già avvenuti ai danni di alcuni nostri amici e proprio qui vicino alla nostra abitazione. Nonostante fossimo quasi preparati, mai avremmo però pensato che poteva davvero succedere. E mai avremmo immaginato che si potessero vivere dei momenti così terribili».
http://www.ilgiorno.it/legnano/cronaca/2013/02/05/840958-parabiago-avvocato-rapina-villa-moglie.shtml