Tag: figlia

Assalita e derubata da una gang di ragazzini stranieri

A gente come questa il Pd vuole svendere la cittadinanza

L’hanno vista uscire da un negozio, incamminarsi verso l’auto e, appoggiata la borsa sul sedile, salire al volante. Ed è scattato, fulmineo, l’attacco. «Erano in tre, mi hanno circondata in un attimo e sono rimasta gelata dalla paura: non sono stata capace di reagire, ho cercato di inseguirli, di urlare, ma cosa potevo fare io, da sola, contro tre ragazzi?». Sarebbero tutti giovanissimi, sui sedici, massimo diciassette anni, gli autori dell’agguato messo a segno venerdì sera in via Gandolfo, a due passi dall’anagrafe e dagli uffici comunali di palazzo Soardi. Una gang di ragazzini, tutti stranieri, stando al poco che è riuscita a vedere la vittima dell’aggressione, la 56enne che gestisce un negozio di frutta e verdura a metà di via Chiassi. Alla donna, assieme alla borsa, sono spariti il telefono cellulare, tutti i documenti, gli effetti personali e una settantina di euro. La donna sabato mattina è andata a denunciare l’accaduto alle forze dell’ordine. Ma non sono molte le possibilità di recuperare le sue cose. Certo non se l’aspettava, non a Mantova e non all’ora di cena, alle otto di sera. La donna, chiusa la saracinesca di via Chiassi, era passata a trovare la figlia, che ha un negozio in corso Garibaldi e abita in zona. Dopo di che si è incamminata verso la macchina che aveva lasciato parcheggiata in via Gandolfo, all’angolo con via Frattini. «Pioveva, in strada c’era poca gente – è il racconto della fruttivendola – è probabile che mi abbiano seguita ma io non me ne sono accorta. Ho aperto la macchina, appoggiato la borsa sul sedile del passeggero e mi sono seduta alla guida». Forse i tre componenti della gang l’avevano notata e la stavano aspettando, forse invece l’hanno incrociata per caso e hanno improvvisato. Ma l’azione era coordinata, precisa, come quella di un branco di lupi. Non hanno dovuto malmenarla, minacciarla o puntarle un’arma. Semplicemente l’hanno circondata e hanno preso quello che volevano senza trovare resistenza: la volontà di reagire della donna è stata annullata dalla paura. «Me li sono trovati attorno, uno da una parte e uno dall’altra, il terzo invece l’ho visto solo dopo – è ancora il racconto della 56enne – uno mi ha sbarrato la strada, l’altro ha aperto la portiera del passeggero e preso la borsa. Dopo di che sono corsi via verso corso Garibaldi. È stato terribile, stanotte non ho dormito per la paura». La donna ha tentato un timido inseguimento, più per istinto che per la convinzione di poter recuperare le proprie cose. Poi ha desistito e chiamato le forze dell’ordine a cui ha fornito una descrizione dei banditi. La caccia all’uomo non ha avuto esito. L’unica speranza è che nella fuga i tre ragazzini abbiano incrociato una telecamera di sicurezza. Ma è probabile che abbiano evitato le zone sottoposte a videocontrollo. Per ora si sa solo che erano giovanissimi. «E sicuramente stranieri – aggiunge la donna – ne sono certa: avevano la carnagione scura e li ho sentiti parlare una lingua strana».

Immigrato moldavo violenta una bambina di nove anni

TREVISO – Ha avuto stuprato per anni la figlia della convivente. La vittima, quando sono iniziati gli abusi, nel 2004, aveva appena 9 anni.
Le violenze sessuali sono durate fino al 2009, poi la madre della ragazzina, una donna moldava che all’epoca aveva 35 anni, si è rivolta alla polizia.
Il pedofilo, un 44enne sempre moldavo, è stato arrestato sabato a Roma, dopo tre anni di latitanza. La coppia viveva nell’hinterland di Treviso. Apparentemente poteva sembrare una famiglia normale, ma all’interno dell’abitazione si sono consumati per anni eventi gravissimi. Il moldavo infatti aspettava che la madre della bambina uscisse di casa per abusare sessualmente di lei.La madre, scoperto che cosa accadeva, ha deciso di denunciarlo nel 2010 ed a novembre scorso è stato condannato in via definitiva a 6 anni e 8 mesi di carcere. All’epoca del processo, però, si era già dato alla latitanza. Sapeva di essere braccato e per questo aveva cambiato identità, dandosi un finto nome rumeno.
Gli uomini della squadra mobile della Questura di Treviso, coordinati dal dirigente Enrico Biasutti (in foto), hanno continuato per tre anni a cercarlo, finché sono riusciti a trovarlo.
L’uomo era ospite a casa di un amico a Roma, nella zona di via Cassia. Venerdì alcuni agenti della mobile di Treviso sono scesi nella Capitale, dove, con il supporto dei colleghi di Roma, si sono appostati nei pressi del palazzo in cui avevano capito che si nascondeva.
Sabato hanno individuato il moldavo e l’hanno tratto in arresto.Ora si trova in carcere a Roma.

Pedofilo violenta per anni la figlia della convivente

 

Picchia la figlia davanti a scuola. "Sei vestita troppo all’occidentale" – Libero News


Libero News

Picchia la figlia davanti a scuola. "Sei vestita troppo all'occidentale"
Libero News
Picchia la figlia davanti a scuola. "Sei vestita troppo all'occidentale". Venerdì, 1 marzo 2013 – 08:53:00. Picchiata e umiliata. Davanti ai suoi compagni di scuola. Brutti momenti per un ragazzina di 14 anni di origini marocchine ma residente a Padova.
Picchia figlia perché troppo occidentale, denunciatoCampanianotizie
Marocchino picchia la figlia in strada: "Tu non diventerai mai come LiberoQuotidiano.it
Figlia troppo "occidentalizzata": padre aggredisce 14enne in stradaPadovaOggi

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Integrazione: pestata a sangue dal padre marocchino

E’ stata picchiata in strada dal padre marocchino. Il motivo? Voleva fermarsi in centro dopo uno sciopero scolastico. La storia arriva da Padova, dove una ragazzina di 14 anni è stata umiliata e percossa di fronte alle sue compagne di classe dal papà. Il tutto alla luce del sole, in strada. L’uomo è stato denunciato dai Carabinieri per lesioni volontarie aggravate, mentre la figlia, curata dai sanitari per trauma cranico e contusioni varie, è stata giudicata guaribile in tre giorni.

“Mai come loro” – A scatenare la folle reazione del padre, riporta TgCom24, è stata una telefonata in cui la ragazzina spiegava al padre che sarebbe rimasta in giro con i suoi compagni. L’uomo l’ha raggiunta e picchiandola. Mentre la percuoteva avrebbe urlato: “Non diventerai mai come loro, non te lo permetterò. Vado in prigione ma non ti lascio fare quello che vuoi”.

http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/1194047/Marocchina-picchia-la-figlia-in-strada—-Tu-non-diventerai-mai-come-loro—.html

Padova, marocchino picchia figlia in pubblico – TGCOM


Libero News

Padova, marocchino picchia figlia in pubblico
TGCOM
L'uomo l'ha aggredita di fronte alle sue coetanee. E' stato denunciato dai Carabinieri per lesioni volontarie aggravate, mentre la figlia è stata curata dai sanitari per trauma cranico e contusioni guaribili in tre giorni
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Massacrato da parcheggiatore abusivo marocchino

Se fosse in vigore la legge targata Pd, questo crimine sarebbe stato commesso da "italiani"

Stava andando a trovare la figlia ricoverata in ospedale. All’arrivo nel parcheggio del Santa Maria, il questuante di turno si è avvicinato per chiedergli qualche spicciolo. Lui, però, non aveva monete da dargli. Per tutta risposta il parcheggiatore, visibilmente ubriaco, lo ha offeso e aggredito con violenza, riservando lo stesso trattamento agli agenti intervenuti sul posto. Scontato l’arresto, l’ennesimo, per un cittadino marocchino di 38 anni.

http://www.umbria24.it/terni-parcheggiatore-abusivo-marocchino-aggredisce-un-ternano-davanti-allospedale/152656.html#sthash.qb7sd5P6.dpuf

Terni, pestato a sangue per pochi spicci arrestato marocchino di 38 … – Il Messaggero


Terni in rete

Terni, pestato a sangue per pochi spicci arrestato marocchino di 38
Il Messaggero
TERNI – Arrestato per la quinta volta dall'inizio dell'anno, un parcheggiatore abusivo marocchino di 38 anni fermato dalla squadra volante, nei pressi dell'ospedale Santa Maria, dopo avere aggredito un automobilista che si era rifiutato di pagargli il
Terni, parcheggiatore abusivo marocchino aggredisce un ternano Umbria 24 News
TERNI: VOLANTE ARRESTA NUOVAMENTE PARCHEGGIATORE Terni in rete
Terni, padre va a trovare figlia in ospedale, ma viene picchiato da tuttoggi.info

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Immigrato la picchia davanti alla figlia piccola

Picchiata davanti alla figlioletta Il convivente fermato dai vigili
Brescia Oggi
Di certo gli unici problemi con la giustizia dell’immigrato finito in cella, erano stati fino ad ora un paio di deferimenti per essere stato sorpreso al volante ubriaco. Il romeno è comparso ieri davanti al Gip che ha convalidato l’arresto ma ha

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Marocchino picchia 12enne

Un immigrato di 51 anni, marocchino, è stato arrestato dai carabinieri di Milano

Stanno creando una società caotica

Secondo quanto riportato da via Moscova, i militari hanno ricevuto una chiamata lunedì sera da una donna in via Cascina Barocco (zona Baggio), che chiedeva aiuto poichè il marito, operaio, regolare e senza precedenti, stava schiaffeggiando la figlia di 12 anni.

Secondo l’uomo, infatti, la ragazzina “aveva una relazione amorosa” (cosa, dagli accertamenti, rivelatasi non vera) ed era “troppo piccola”. Per questo “meritava di essere punita”. La madre aveva cercato di frapporsi tra il 51enne e la figlia, e anche lei è stata picchiata.

Sembra che il nordafricano fosse ubriaco. Non era la prima volta che episodi simili accadevano in famiglia, ha spiegato la donna: c’erano state almeno altre tre occasioni. Le due donne sono state accompagnare per precauzione in ospedale mentre il marocchino è stato portato via in manette dagli uomini dell’Arma.

Come a Treviso: anziani pestati in casa da banda di minorenni

Baby gang di immigrati aggredisce coppia in casa “Ci servivano soldi per Capodanno”

In manette due pakistani e un 17enne ‘italiano’ di nuovo conio. Denunciati i complici

Stanno creando una società caotica

Carpi, 2 gennaio 2013 – DI GIORNO i bravi ragazzi del quartiere Osteriola, simbolo della politica riccardiana di ‘inclusione’ , di notte rapinatori senza scrupoli capaci di picchiare e minacciare con le pistole in pugno una coppia di anziani. L’avrebbero fatto per avere qualche soldo in più da spendere l’ultimo dell’anno: anziché chiederli ai genitori, la sera del 30 dicembre hanno organizzato una rapina in una villetta del loro stesso quartiere, in via Villanegro. Ma sono dovuti scappare a mani vuote e poche ore dopo erano già in carcere.

All’alba di lunedì sono finiti in manette due pakistani di 17 e 20 anni e un ‘nuovo italiano’ di 17 anni. Altri due minorenni, di nazionalità italiana e pakistana, sarebbero stati denunciati. I carabinieri li hanno trovati in poco tempo perché le vittime, i coniugi Wainer Zapparoli e Giliola Vaccari, di 79 e 74 anni, hanno riconosciuto uno di loro che abita a poca distanza dalla villetta.

DOMENICA sera erano da poco passate le otto. «Hanno suonato alla porta, pensavo fosse mia figlia — racconta l’anziana sotto choc — mio marito è andato ad aprire e sono entrati in casa in due, avevano il volto coperto con dei cappucci e una pistola», probabilmente un’arma giocattolo o scacciacani. Senza esitare hanno sfoderato una violenza degna delle bande più feroci.
«Mi hanno spinto contro il muro e mi hanno buttato per terra puntandomi contro la pistola — racconta Zapparoli, il volto e le mani coperti di ematomi così come il corpo — il ‘piccolo’ è rimasto con me e mi dava calci e pugni». Mentre l’anziano cercava di difendersi e restituire i pugni, il rapinatore più robusto si accaniva contro la donna.

«Mi ha puntato la pistola al petto e poi in fronte, non sapevo se era vera o finta, era una grossa rivoltella. Mi urlava ‘ti ammazzo’ e io gli ho detto guardandolo negli occhi ‘sparami pure, tanto i carabinieri lo sanno chi siete’. Non so dove ho trovato il coraggio per dire quelle parole, credevo che sarei morta». Non solo Giliola Vaccari ha risposto ma ha preso il libro che era sul tavolo, l’ultimo volume natalizio di Dante Colli ‘Carpi di ieri’ (un bel tomo) e l’ha tirato in testa al rapinatore. «Non so cosa mi abbia preso — continua a ripetere in lacrime — continuavo a picchiarlo con il libro. É stato terribile, mi viene addosso tutta la paura che ho provato».

I banditi si sono trovati spiazzati e quando hanno capito che potevano essere riconosciuti se la sono data a gambe. Il ragazzo che ha aggredito Zapparoli nel trambusto ha perso il cappuccio, l’anziano l’ha visto in faccia e mentre scappavano hanno anche perso in strada un portafoglio con i documenti.
Prove schiaccianti raccolte dai carabinieri. «Abbiamo riconosciuto il pakistano nella fototessera — spiegano i coniugi — abita qua vicino e spesso passa davanti a casa nostra». I carabinieri hanno cominciato da lui, sono andati a prenderlo a casa e l’hanno portato in caserma assieme ai genitori. Ha parlato quasi subito e nel giro di qualche ora il quadro dei complici si è chiarito. Nell’abitazione sarebbero entrati i due pakistani, mentre il ‘nuovo italiano’ sarebbe rimasto fuori.
Avevano studiato il colpo per giorni, facendo anche delle ‘prove’.

«DA NATALE avevamo notato cose strane — racconta Vaccari — una sera abbiamo trovato la corrente staccata, un’altra volta ho trovato i panni stesi fuori tutti per terra. La mattina di Santo Stefano un vicino di casa mi ha detto che un ragazzo era uscito dal mio cortile scavalcando il cancello. E poi passavano sempre qua davanti, ci guardavano». Perché questi bravi ragazzi dell’Osteriola, appartenenti a famiglie semplici, siano diventati rapinatori è ancora da chiarire. Avrebbero detto ai carabinieri che volevano ‘fare un pò di soldi’ per festeggiare Capodanno. «Anche se sono giovani sapevano quello che facevano — dice Giliola Vaccari — sono dei delinquenti».

http://www.ilrestodelcarlino.it/modena/provincia/2013/01/02/824178-baby_gang_aggredisce_coppia_casa.shtml