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Picchiava la madre e violentava la figlia: condanna lieve

Tre anni di reclusione per violenza sessuale, maltrattamenti in famiglia, violenza privata, minacce e ingiurie.

E’ la condanna inflitta dai giudici viterbesi ad A.M.T., bracciante romeno 43enne trascinato in tribunale dalla convivente e dalla figlia, nata da un precedente matrimonio di lei. La ragazza è parte civile al processo, conclusosi ieri.

Insieme alla madre accusava il bracciante di averle reso la vita impossibile, tra percosse, atti osceni e insulti di ogni genere, dettati spesso dall’alcol.

Fatti risalenti al 2008 e avvenuti a Viterbo, dove i tre vivevano, con due bambini (uno della coppia e uno della ragazza).

Secondo l’accusa, l’uomo nutriva una gelosia morbosa per la figlia della sua compagna: non la faceva uscire di casa e, una volta, tentò un approccio esplicito con lei, palpeggiandola al seno. Non contento, avrebbe persino lanciato una sorta di sfida a madre e figlia, dicendo di voler scoprire chi delle due era più brava a letto.

http://www.tusciaweb.eu/2012/06/maltratta-la-madre-e-palpeggia-la-figlia-condannato/

Fuggono e si schiantano contro madre e figlia

Arrestati dalle volanti della questura di Venezia due  cittadini tunisini, con l’accusa di resistenza a  pubblico ufficiale, lesioni e omissioni di soccorso. Durante un  controllo notturno, nella zona vicina alla stazione ferroviaria di  Mestre, gli agenti hanno notato una vettura ferma con a bordo due  persone. Quando la volante si è avvicinata, tuttavia, l’auto si è allontanata sgommando e a forte velocità. Nel corso del lungo  inseguimento, in parte anche a piedi, i due furfanti sono finiti anche contro una vettura con a bordo una donna con la figlia, rimaste  fortunatamente solo ferite. Contusioni non gravi  anche per un agente coinvolto nell’operazione. Su uno dei due malviventi, poi fermati e arrestati, gravava già un provvedimento di custodia cautelare.

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Se i due militari avessero sparato, e magari ucciso questi due delinquenti d’importazione, i magistrati li avrebbero perseguitati. Milano docet.

Immigrato stupra la figlia per anni

Una brutta vicenda di abusi sessuali commessi dal padre, un’operaio straniero regolarmente soggiornante in un comune del cremasco, nei confronti della figlia è stata al centro di una delicatissima indagine di polizia giudiziaria condotta dagli uomini del settore anticrimine del Commissariato di Crema. Gli abusi sono iniziati quando la ragazzina non aveva ancora 16 anni, e sono stati interrotti dalla Polizia di Stato prima di sfociare in atti ancora più gravi. La ragazzina, dopo che un’insegnante aveva notato la sua situazione di malessere psicologico, si era dapprima confidata con lei e in seguito, dopo ripetuti contatti con le associazioni di volontariato che seguono i casi di violenza sulle donne, si è convinta a denunciare la situazione alla Polizia di Stato. Le indagini, scattate immediatamente, hanno purtroppo confermato il grave quadro di violenza psicologica e sessuale, tanto da condurre in pochissimo tempo alla richiesta di una misura cautelare da parte del Procuratore della repubblica di Crema, ordinanza emessa in tempi ristrettissimi dal Giudice per le Indagini Preliminari di Crema. L’uomo è stato arrestato sul posto di lavoro dagli investigatori del Settore Anticrimine e portato nel carcere di Cremona dove sarà interrogato dal Gip nelle prossime ore.

http://questure.poliziadistato.it/Cremona/articolo-6-140-43779-1.htm