Tag: analogo
Grosseto: nordafricani armati di coltello pestano e rapinano passanti
GROSSETO 05 settembre 2013 – È avvenuto tutto in piazza del Duomo a Grosseto. Ieri sera, verso le 22.30. In tre si sono avvicinati ad un uomo che stava passando con la sua bicicletta, uno era anche armato di coltello, e lo hanno aggredito ca calci e pugni per poi iniziare a litigare tra loro in manioera particolarmente violenta e animata. Sono stati alcuni cittadini, attoniti alla vista del feroce litigio, a chiamare la centrale dei carabinieri, in piazza La Marmora. Quando gli uomini del Norm sono intervenuti sul postro hanno trovato i tre uomini, tutti di origine marocchina, presi in una vera e propria rissa.
Assieme alla Polizia municipale giunta nel frattempo sul posto, hanno diviso e identificato i tre extracomunitari. Nel corso delle operazioni di identificazione è emerso che uno dei tre, quello armato di coltello (che poi è stato rinvenuto poco distante), era responsabile di un altro episodio analogo avvenuto solo due sere prima, il 2 settembre, sempre nel centro storico. Il giovane, 19 anni, armato di coltello, aveva aggredito due ragazzi italiani, accoltellando al braccio uno dei due e sotrraendo loro cellulari smart-phone, denaro ed effetti personali. Lo straniero è stato identificato grazie ai filmati del circuito comunale di videosorveglianza e anche grazie al fatto che aveva usato la stessa arma. L’uomo è stato arrestato mentre tutti e tre sono stati denunciati per rissa.
Genova fuori controllo: immigrati scatenati, donne nel mirino
Raffica di scippi ieri a Genova. In mattinata, una donna di 46 anni è stata aggredita da due stranieri in via Casaregis alla Foce. I due malviventi hanno strappato la collana dal collo della vittima e sono fuggiti a piedi. La polizia ha bloccato un uomo di origini centroafricane, sospettato di essere uno degli autori del colpo.
Episodio analogo anche a Prà. A farne le spese una donna di 63 anni, aggredita da due scippatori poi fuggiti in sella a uno scooter.
Infine, un’altra donna anche lei di 46 anni è stata aggredita e derubata della catenina in via XII Ottobre in centro. La polizia indaga per risalire agli autori dei gesti violenti.
http://www.genovatoday.it/cronaca/scippo-casaregis-xii-ottobre.html
Bloccata, trascinata per capelli, picchiata e stuprata brutalmente da immigrato
PADOVA 29 magg 2013 – Bloccata e trascinata lungo il corso dell’idrovia Padova-Venezia, picchiata brutalmente e, sotto la minaccia di morte, costretta a subire lo stupro. Un ennesimo episodio di violenza verso le donne che ha come sfondo il medesimo posto, la zona verde del Parco Sarmazza di Vigonovo, un luogo compreso tra l’argine destro del fiume Brenta-Cunetta e la confluenza dell’idrovia Padova-Venezia, dove un fatto analogo era già successo a fine marzo scorso.
Vittima, ancora una volta, una donna di mezza età residente a Vigonovo, che sabato scorso, verso le 17.45, stava facendo jogging lungo i sentieri del Parco. Improvvisamente, da una stradina laterale è sbucato alle sue spalle un uomo che l’ha bloccata afferrandola violentemente per i capelli. La donna si è messa a gridare con quanto fiato aveva in gola, ma nessuno in quel momento ha udito le sue disperate urla di aiuto.
L’uomo, sempre tenendola per i capelli e picchiandola in faccia, le ha fatto percorrere un viottolo fino a raggiungere le rive dell’invaso dell’idrovia Padova-Venezia, dove le ha usato violenza sessuale. L’uomo parlava un italiano stentato, probabilmente di origine albanese e dimostrava di avere circa 30-35 anni. È la stessa vittima a raccontare alcuni momenti della brutale aggressione.
«Mi ha sempre trattenuta a forza per i capelli, nonostante io cercassi di divincolarmi dalla presa con tutte le mie forze e urlando con quanto fiato avevo in gola. Mi era stato insegnato come reagire in casi del genere, ma oramai ero rimasta senza fiato, avevo perso tutte le forze ed ero completamente paralizzata dalla paura. Ho pensato che sarebbe stata la mia fine e che l’uomo mi avrebbe poi gettato nell’acqua del’idrovia per annegarmi. Invece ringrazio Dio di essere ancora viva».
Vista la delicatezza della vicenda e le indagini in corso, le forze dell’ordine mantengono il più stretto riserbo sui particolari della vicenda. La donna ha comunque denunciato l’accaduto alla stazione dei carabinieri di Vigonovo. Nonostante abbia riportato una prognosi di guarigione di cinque giorni, lunedì è andata normalmente al lavoro.
Forse, l’immigrato, non era a conoscenza della approvazione del “Trattato di Istanbul”, altrimenti si sarebbe immediatamente bloccato dallo stuprare una donna. Perché lo sapete no, da ora in poi, zero reati contro le donne, dopo questa pietra miliare dei diritti.
Due donne lo accusano di stupro, lui nega: a chi crederà il magistrato?
ORMAI HANNO IMPARATO CHE LA MAGISTRATURA E’ DALLA LORO PARTE
PESCARA – Nega ogni responsabilitàAhmed Benadi, il violentatore seriale marocchino arrestato il 19 gennaio dai carabinieri con l’accusa di aver stuprato una donna la sera del 4 gennaio a Pescara, per poi rendersi protagonista di secondo episodio analogo, l’11 gennaio successivo, a San Benedetto del Tronto.
In entrambe le occasioni le vittime, due italiane di 30 e 40 anni, erano state avvicinate nei pressi della stazione ferroviaria, malmenate, palpeggiate e rapinate, la prima di una piccola somma di denaro e di un telefonino, la seconda solo del cellulare.
L’ordinanza di custodia cautelare per violenza sessuale e rapina firmata dal gip di Pescara Gianluca Sarandrea era stata notificata a Benadi nel carcere di Ascoli Piceno, dove il nordafricano è detenuto per lo stupro di San Benedetto del Tronto. Oggi Benadi è stato interrogato per rogatoria dal gip del tribunale di Ascoli Carlo Calvaresi, davanti al quale ha negato qualsiasi responsabilità.
La sua prima vittima, una trentenne di Ascoli Piceno, aveva raccontato ai carabinieri di essere stata trascinata in un immobile isolato nei pressi della stazione ferroviaria di Pescara, e violentata da Benadi, suo conoscente, mentre un altro uomo, non ancora identificato, la teneva ferma.
Il nordafricano ha respinto tutte le accuse: ha detto che lui e l’amico quella sera avevano bevuto molto, e che il rapporto sessuale con l’ascolana era stato consensuale, come altre volte in passato. Benadi ha scagionato l’amico, sostenendo che dopo aver trascorso la serata insieme a loro se ne era andato.
http://www.abruzzoweb.it/contenuti/pescara-donna-stuprata-accusato-marocchino-nega/506797-4/