Tag: guardia di finanza

Cieco ridotto in schiavitù, arrestato immigrato bulgaro

VENEZIA 31 agosto 2013 – L’accusa è pesante: riduzione in schiavitù di un connazionale non vedente, che sarebbe stato costretto a girare la città per ore, ogni giorno, per chiedere la carità. Un quarantenne di nazionalità bulgara è stato arrestato dalla Guardia di Finanza di Venezia, a conclusione di un’indagine che proseguiva da parecchie settimane, con pedinamenti e riprese per documentare la presunta attività illecita. Si è scoperto che ogni mattina si preoccupava di accompagnare al “lavoro” il connazionale non vedente: talvolta lo lasciava nel centro di Mestre; altre volte la destinazione era piazzale Roma e il centro storico di Venezia. Dopo una decina di ore passava a riprenderlo.

http://www.ilgazzettino.it/nordest/venezia/costringeva_un_cieco_a_chiedere_la_carit_10_ore_di_lavoro_al_giorno/notizie/320556.shtml

Invasione: altri 350 clandestini con i mezzi da sbarco

Roma, 28 ago. – (Adnkronos) – Nonostante le avverse condizioni meteo, sono 350 gli invasori soccorsi nelle ultime ore dalle crocerossine della Guardia Costiera e sbarcati sulle coste della Sicilia Sud orientale. Tra i 191 clandestini appena sbarcati a Siracusa ci sono 48 donne e 51 scudi umani. Dichiaratisi furbescamente di nazionalità siriana, sono stati soccorsi questa notte da due motovedette della Guardia Costiera a circa 25 miglia dalla costa siciliana. Pagano i contribuenti italiani. Il barcone era stato avvistato da un aereo Atlantic della Marina militare e successivamente monitorato da mezzi della Guardia di Finanza e da Nave ”Foscari” della Marina militare. Mezzo mondo per una barca di clandestini da respingere. Un secondo barcone è stato segnalato questa mattina alla sala operativa della Capitaneria di Porto di Siracusa dal M/p Nuzia a circa 12 miglia a Sud-Est da Capo Murro di Porco. Sul posto 3 motovedette della Guardia Costiera (tre, non bastava una) che hanno preso a bordo 150 clandestini per poi dirigersi verso Siracusa, invece di respingerli. Inoltre, nella giornata di ieri, sempre sulla costa siracusana, è giunto su un barcone, poi incagliatosi vicino alla riva, un altro gruppo di circa 80 clandestini, 50 dei quali sono stati rintracciati a terra dalle Forze dell’ordine coadiuvate da pattuglie a terra della Guardia costiera.

http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Ancora-sbarchi-350-soccorsi-in-Sicilia-Donna-partorisce-a-bordo-del-barcone_32533760675.html

 

Cocaina nelle bustine degli integratori Ecuadoriano arrestato a Linate – Corriere della Sera


ANSA.it

Cocaina nelle bustine degli integratori Ecuadoriano arrestato a Linate
Corriere della Sera
Pensava di farla franca ai controlli antidroga di Linate nascondendo la cocaina nelle buste degli integratori alimentari. Gli è andata male: il 26enne ecuadoriano, operaio e residente a Sesto San Giovanni, è stato arrestato dalla guardia di finanza di
Coca in bustine integratori, un arrestoANSA.it
Droga nelle bustine degli integatori alimentari: 26enne ecuadoriano insubriatv.tv
LINATE, ECUADORIANO TROVATO CON 3,5 KG COCA NASCOSTI La Repubblica Milano.it
LaPresse –MilanoToday
tutte le notizie (15) »

Business dell’immigrazione: 17,5 miliardi evasi, abusivi, lavoratori in nero e clandestini

 cgil
Sono 4.933 gli evasori totali scoperti dalla Guardia di finanza da gennaio ad oggi. Hanno nascosto redditi per 17,5 miliardi di euro e 1.771 di loro sono stati denunciati, nei casi più gravi, per omessa dichiarazione dei redditi.

Si tratta di soggetti – spiegano la Fiamme Gialle – che, pur svolgendo attività imprenditoriali o professionali, erano completamente sconosciuti al Fisco e hanno vissuto alle spalle dei contribuenti onesti, usufruendo di servizi pubblici che non hanno mai contribuito a pagare, intestando spesso beni e patrimoni a prestanomi o a società di comodo.

Nel 2013 le fiamme gialle hanno scoperto 19.250 lavoratori irregolari, di cui 9.252 impiegati completamente in nero, da parte di 3.233 datori di lavoro. Strettamente connessi all’economia sommersa ed allo sfruttamento del lavoro irregolare sono la produzione ed il commercio di falsi.

Dall’inizio dell’anno, sono stati sequestrati 64 milioni di prodotti contraffatti con oltre 5.000 responsabili denunciati, di cui 50 tratti in arresto perché affiliati ad organizzazioni criminali operanti nella ‘industria del falsò.

All’economia sommersa – spiega la Gdf, tracciando un bilancio dell’attività 2013 – sono legate diverse manifestazioni di illegalità tra cui l’evasione fiscale e contributiva, lo sfruttamento dell’immigrazione clandestina, le frodi in danno del sistema previdenziale e soprattutto, appunto, lo sfruttamento di manodopera irregolare. L’economia sommersa e lo sfruttamento dei lavoratori, oltre a danneggiare le casse dello Stato, alterano le regole del mercato, creando un illecito vantaggio competitivo ai danni dei contribuenti onesti.

Sui 19.250 casi di lavoratori irregolari scoperti da gennaio a oggi, le Fiamme Gialle hanno riscontrato in particolare: fenomeni di “caporalato” collegati a gravi forme di prevaricazione e violenza in danno di lavoratori, generalmente immigrati e clandestini, sottopagati e costretti a lavorare in condizioni igienico-sanitarie precarie ed in violazione delle norme di sicurezza; interposizione di manodopera e fittizi rapporti di lavoro agricolo finalizzati ad ottenere indebite prestazioni previdenziali; irregolarità connesse all’applicazione di forme contrattuali atipiche o flessibili come collaborazioni coordinate e continuative, utilizzo di vouchers e contratti part-time.

Nel campo della produzione e del commercio di falsi, fenomeni strettamente connessi all’economia sommersa ed allo sfruttamento del lavoro irregolare, dall’inizio dell’anno la Guardia di Finanza ha sequestrato 64 milioni di prodotti contraffatti con oltre 5.000 responsabili denunciati, di cui 50 tratti in arresto perché affiliati ad organizzazioni criminali operanti nell'”industria del falso”.

In 6.500 operazioni di controllo del territorio ed indagini anticontraffazione, in media 30 al giorno, le fiamme gialle hanno ritirato dal mercato 34 milioni di “tarocchi”, 27 milioni di prodotti pericolosi e quasi 3 milioni di falsi “made in Italy”; sottratto al giro d’affari dell’economia criminale un valore stimabile in oltre 700 milioni di euro; scoperto, nel ricostruire la “filiera dei falsi” fino all’origine, 400 “imprese illecite” adibite ad opifici e depositi.

Tra le operazioni più rilevanti, quella compiuta a Vicenza, da cui sono partite le indagini che hanno portato al sequestro di 320 mila borse ed accessori per abbigliamento contraffatti insieme alle attrezzature ed ai clichè per lo stampaggio rinvenuti in un caveau nascosto in uno degli opifici clandestini gestiti da un’organizzazione di italiani, rumeni, senegalesi e marocchini con produzione in Campania e Lombardia; a Pesaro, con le indagini concluse con la denuncia di 30 responsabili ed il sequestro di 2.700 tonnellate di falsi “biologici” contaminati da organismi geneticamente modificati, agenti chimici vietati in agricoltura e, in alcuni casi, pesticidi tossici (si tratta di granaglie, mais, semi di soia ed olio importati da Moldavia, Ucraina, Turchia ed India); Lecce, con la falsificazione di detersivi e prodotti per l’igiene personale delle più note marche; e Gioia Tauro, dove in un container appena arrivato al Porto, sono state sequestrate 12 tonnellate di sigarette contraffatte e confezionate con tabacco di provenienza sconosciuta. L’attività di contrasto ha riguardato anche siti internet che, per ingannare gli acquirenti, venivano presentati come rivenditori ufficiali di note griffe di moda, proponendo forti sconti: 15 domini sono stati oscurati in collaborazione con l’Antitrust, un altro è stato sequestrato dalla Guardia di Finanza di Bergamo.

Prima fanno entrare gli immigrati, poi si lamentano degli effetti sul mercato del lavoro e sull’economia. I ‘caporali’ sono al governo.

Raid nei cimiteri, polizia e carabinieri non trovano nulla nei campi..troppo tardi

Raid nei cimiteri, polizia e carabinieri non trovano nulla nei campi
Il Gazzettino
I CAMPI NOMADI – Tra la notte e le prime luci dell'alba di ieri carabinieri, polizia, Guardia di Finanza e agenti municipali hanno controllato diciassette campi nomadi. Gli uomini dell'Arma si sono concentrati sul territorio della provincia e hanno
Furti nei cimiteri, al setaccio campi nomadi e autodemolizioniCorriere della Sera

tutte le notizie (3) »

Furti nei cimiteri, al setaccio campi nomadi e autodemolizioni – Corriere della Sera


Corriere della Sera

Furti nei cimiteri, al setaccio campi nomadi e autodemolizioni
Corriere della Sera
Nel pomeriggio e nella nottata di ieri, come disposto da un Comitato tenutosi in Prefettura, carabinieri e guardia di finanza hanno controllato più di una sessantina di esercizi commerciali (acciaierie, rivendite ferro, autodemolizioni) e 8 campi
Raid al cimitero Maggiore: maxi retata in 8 campi nomadi e nelle Il Gazzettino

tutte le notizie (1) »

Aiuta africano: donna capotreno massacrata di botte

Bagnolo Mella, 30 luglio 2013 – L’ha visto in difficoltà, buttato a terra nella prima carrozza del treno regionale 5234 da Cremona a Brescia delle 12,33, e ha chiesto se avesse bisogno di aiuto.
Ha fatto il suo dovere il capotreno donna, di contro è stata aggredita fisicamente e verbalmente. Non solo lei. L’uomo, di origine africana, in evidente stato di alterazione psicofisica, solo sentendosi rivolgere la parola ha iniziato prima a inveire e poi a menare le mani. Pronto l’intervento di un militare della Guardia di Finanza, ma questi, nonostante l’esperienza, non è riuscito a immobilizzarlo compiutamente. Né lui, né altri passeggeri uniti in soccorso e che, per questo, hanno pure rimediato escoriazioni.

Il quadro di una situazione potenzialemente molto dannosa è cambiata quando il treno ha effettuato la sua fermata alla stazione di Bagnolo Mella. Qui, avvisati dal capotreno, sono saliti nell’ordine una vigilessa e dopo poco due carabinieri di zona. Solo questi ultimi, e non senza fatica, sono riusciti a placare la furia dell’uomo, a mettergli le manette ai polsi e a farlo scendere dal mezzo in stato di arresto per resistenza a pubblico ufficiale a cui si aggiunge anche la denuncia di interruzione di pubblico servizio. Sì perché il treno, per questa vicenda, ha subìto un ritardo di mezzora sul tragitto prefissato.

Comprensibilmente sotto choc la capotreno: fisicamente illesa è però stata protagonista di due fatti incresciosi nel giro di ventiquattro ore. Il giorno prima, infatti, a Meleo (Lodi), il macchinista del convoglio – su cui la donna era a bordo sempre come capotreno – è stato aggredito a colpi di catene da due uomini. Questi, prima hanno invaso i binari e poi hanno attaccato il ferroviere non appena sceso dalla motrice per chiedere aiuto.

http://www.ilgiorno.it/brescia/cronaca/2013/07/30/927232-capotreno-aggredita-bagnolo-mella.shtml

Ormai, i capotreno, soprattutto se donne, dovrebbero girare armati. E’ la società multietnica.

Sei immigrati in bagagliaio auto – ANSA.it


ANSA.it

Sei immigrati in bagagliaio auto
ANSA.it
Sei immigrati in bagagliaio auto (ANSA) – TORINO, 27 LUG – Dieci clandestini, dei quali sei stipati nel bagaglio, sono stati scoperti a Susa bordo di una Opel Zafira. Il conducente belga di origine pakistana, è stato arrestato. La Guardia di Finanza è

L’invasione continua: ‘staffetta’ scafisti Finanza

Un barcone con circa 80 clandestini di varie nazionalità, è stato intercettato dalla Guardia di Finanza al largo di Roccella Jonica (RC).
Gli invasori sono stati gentilmente trasbordati dal barcone, che imbarcava acqua e rischiava di affondare – non sia mai che ne perdiamo uno – e trasferiti al porto di Roccella Jonica. Da accertamenti della Guardia di finanza è emerso che il barcone era affiancato da un peschereccio, con a bordo gli scafisti, che si è allontanato appena raggiunte le acque territoriali.

http://www.televideo.rai.it/televideo/pub/notiziasolotesto.jsp?id=918874&pagina=801&sottopagina=3

Sesso dopo i massaggi cinesi, arresti e sequestri – NQ News

Sesso dopo i massaggi cinesi, arresti e sequestri
NQ News
Chiuso un centro massaggi cinese, con arresto dei titolari e sequestro dell'attività. La Guardia di Finanza di Rimini ha effettuato due arresti per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, nell'ambito di un'operazione denominata "China's