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Nigeriano pregiudicato e regolare (!) sfonda porta caserma e aggredisce militari

In preda ai fumi dell’alcol un nigeriano di 29anni, regolare e già noto alle forze dell’ordine, prima se l’è presa con gli avventori del bar quindi, all’arrivo dei carabinieri anche con i militari e, una volta portato in caserma, ha dato in escandescenze, sfondando una porta.
La “notte brava” dell’immigrato ha preso il via lunedì 5 agosto, alle 2, a Bagnolo Mella, nel Bresciano, all’ “African choice» di via 26 aprile. Il nigeriano non voleva lasciare il bar all’orario di chiusura e quando ha iniziato a litigare con un cliente, il proprietario ha chiamato gli uomini dell’Arma di Verolanuova. Alla vista delle divise, il nigeriano ha ingaggiato una colluttazione e un carabiniere è rimasto ferito. Per lui una prognosi di sette giorni.
Portato in caserma, l’extracomunitario, ha preso a calci una porta. E’ stato arrestato per resistenza e violenza a pubblico ufficiale, lesioni e danneggiamento.

http://www.quibrescia.it/cms/2013/08/07/ubriaco-aggredisce-cc-e-sfonda-porta-caserma/

Aiuta africano: donna capotreno massacrata di botte

Bagnolo Mella, 30 luglio 2013 – L’ha visto in difficoltà, buttato a terra nella prima carrozza del treno regionale 5234 da Cremona a Brescia delle 12,33, e ha chiesto se avesse bisogno di aiuto.
Ha fatto il suo dovere il capotreno donna, di contro è stata aggredita fisicamente e verbalmente. Non solo lei. L’uomo, di origine africana, in evidente stato di alterazione psicofisica, solo sentendosi rivolgere la parola ha iniziato prima a inveire e poi a menare le mani. Pronto l’intervento di un militare della Guardia di Finanza, ma questi, nonostante l’esperienza, non è riuscito a immobilizzarlo compiutamente. Né lui, né altri passeggeri uniti in soccorso e che, per questo, hanno pure rimediato escoriazioni.

Il quadro di una situazione potenzialemente molto dannosa è cambiata quando il treno ha effettuato la sua fermata alla stazione di Bagnolo Mella. Qui, avvisati dal capotreno, sono saliti nell’ordine una vigilessa e dopo poco due carabinieri di zona. Solo questi ultimi, e non senza fatica, sono riusciti a placare la furia dell’uomo, a mettergli le manette ai polsi e a farlo scendere dal mezzo in stato di arresto per resistenza a pubblico ufficiale a cui si aggiunge anche la denuncia di interruzione di pubblico servizio. Sì perché il treno, per questa vicenda, ha subìto un ritardo di mezzora sul tragitto prefissato.

Comprensibilmente sotto choc la capotreno: fisicamente illesa è però stata protagonista di due fatti incresciosi nel giro di ventiquattro ore. Il giorno prima, infatti, a Meleo (Lodi), il macchinista del convoglio – su cui la donna era a bordo sempre come capotreno – è stato aggredito a colpi di catene da due uomini. Questi, prima hanno invaso i binari e poi hanno attaccato il ferroviere non appena sceso dalla motrice per chiedere aiuto.

http://www.ilgiorno.it/brescia/cronaca/2013/07/30/927232-capotreno-aggredita-bagnolo-mella.shtml

Ormai, i capotreno, soprattutto se donne, dovrebbero girare armati. E’ la società multietnica.

Il fratello del Ghanese “Balotelli” si compra la scarcerazione

Quattro mesi di carcere per resistenza e violenza nei confronti di pubblico ufficiali. Questa la condanna inflitta a Enock Barwuah, fratello naturale di Mario Barwuah detto Balotelli, che era stato arrestato la notte tra il 22 ed il 23 dicembre scorso con l’accusa di aver aggredito tre carabinieri, chiamati ad intervenire per una rissa in un bar di Bagnolo Mella, nel Bresciano, e di averne danneggiato l’auto. La pena è stata sospesa perché il diciannovenne Enock Barwuah ha risarcito i militari.

http://www.liberoquotidiano.it/news/sport/1171073/Aggredi-tre-carabinieri–Il-fratello-di-Mario–condannato-a-4-mesi-.html

Così funziona la (in)giustizia in Italia. Lo stupido sbruffone Corona condannato a 5 anni per avere “spremuto” qualche migliaio di euro ad un calciatore miliardario, l’Africano fratello di un altro calciatore miliardario nemmeno un giorno di galera per avere aggredito dei Carabinieri e averne danneggiato l’auto.
Oltretutto si configura una discriminazione: se il picchiatore fosse stato “povero”, e non avesse potuto risarcire gli agenti, sarebbe andato in carcere?