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Aiuta africano: donna capotreno massacrata di botte

Bagnolo Mella, 30 luglio 2013 – L’ha visto in difficoltà, buttato a terra nella prima carrozza del treno regionale 5234 da Cremona a Brescia delle 12,33, e ha chiesto se avesse bisogno di aiuto.
Ha fatto il suo dovere il capotreno donna, di contro è stata aggredita fisicamente e verbalmente. Non solo lei. L’uomo, di origine africana, in evidente stato di alterazione psicofisica, solo sentendosi rivolgere la parola ha iniziato prima a inveire e poi a menare le mani. Pronto l’intervento di un militare della Guardia di Finanza, ma questi, nonostante l’esperienza, non è riuscito a immobilizzarlo compiutamente. Né lui, né altri passeggeri uniti in soccorso e che, per questo, hanno pure rimediato escoriazioni.

Il quadro di una situazione potenzialemente molto dannosa è cambiata quando il treno ha effettuato la sua fermata alla stazione di Bagnolo Mella. Qui, avvisati dal capotreno, sono saliti nell’ordine una vigilessa e dopo poco due carabinieri di zona. Solo questi ultimi, e non senza fatica, sono riusciti a placare la furia dell’uomo, a mettergli le manette ai polsi e a farlo scendere dal mezzo in stato di arresto per resistenza a pubblico ufficiale a cui si aggiunge anche la denuncia di interruzione di pubblico servizio. Sì perché il treno, per questa vicenda, ha subìto un ritardo di mezzora sul tragitto prefissato.

Comprensibilmente sotto choc la capotreno: fisicamente illesa è però stata protagonista di due fatti incresciosi nel giro di ventiquattro ore. Il giorno prima, infatti, a Meleo (Lodi), il macchinista del convoglio – su cui la donna era a bordo sempre come capotreno – è stato aggredito a colpi di catene da due uomini. Questi, prima hanno invaso i binari e poi hanno attaccato il ferroviere non appena sceso dalla motrice per chiedere aiuto.

http://www.ilgiorno.it/brescia/cronaca/2013/07/30/927232-capotreno-aggredita-bagnolo-mella.shtml

Ormai, i capotreno, soprattutto se donne, dovrebbero girare armati. E’ la società multietnica.