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Perugia: spacciando accumula mezzo milione, si è fatto la villa in Tunisia

PERUGIA – Commercianti, più che spacciatori. Struttura «piramidale» ed efficiente, magazzini difficilmente vuoti, turni di lavoro mattina e pomeriggio. Prezzi assolutamente concorrenziali. Fino a scendere a 30 euro a dose «perché mi faceva un prezzo da amico» o addirittura gratis, per far assaggiare la qualità dell’eroina (principalmente, ma la fornitura era anche di cocaina) lungo le strade dello spaccio, i locali notturni e fino all’esterno del Sert. Di più, il marketing della droga diventava avvertire la clientela «inviando messaggi ed effettuando telefonate con le quali, peraltro, esaltavano la buona qualità della droga che era nella loro disponibilità». Quello che tratteggia l’ordinanza firmata dal gip Avenoso su richiesta della Direzione distrettuale Antimafia di Perugia tratteggia della super banda dello spaccio (sgominata dall’operazione Aladin dei carabinieri di Todi) è un modo ben diverso di vivere la realtà perugina di smercio di stupefacenti. Non ci sono le coltellate, le battaglie, le risse o i colpi di pistola a salve verso i rivali. C’è anzi la capacità di «mimetizzazione nel tessuto sociale» attraverso un profilo «volutamente tenuto basso attraverso l’utilizzo di auto e abbigliamento e la frequentazione di locali pubblici con continuo passaggio di gente». Un modo di fare che sulle prime «traeva in inganno gli investigatori, lasciando intravedere solo episodi isolati di microspaccio».

Quello che diventa chiaro ai carabinieri è invece un’organizzazione tunisina e italiana che «almeno da cinque anni» si era impossessata di una fetta importante di città. Ramazzano, Bosco, Ponte San Giovanni, Settevalli, Balanzano, Piscille, Pallotta, Ponte Valleceppi, Montelabate, Fontivegge e Ponte Felcino: la «pressante richiesta» di clienti da soddisfare con quei «telefoni caldi» sempre accessi, un turno di risposta al telefono e contrattazione al mattino e l’altro al pomeriggio, e consegne a domicilio. Il vertice della banda a occuparsi dell’approvvigionamento di droga dalla Campania che allunga in questo viaggio verso Perugia l’ombra della Camorra (uno è formalmente residente ad Aversa; un altro, racconta un cliente, «mi ha riferito che veniva da Napoli e che faceva parte del clan dei Casalesi»), a contrattare prezzi e appuntamenti e qualche volta farsi accompagnare «in Alfa Romeo» per fare personalmente consegne, ma delle consegne il più delle volte inviando i vari pusher al loro servizio.

Un’organizzazione in cui era perfettamente chiaro a tutti come, per proliferare e arricchirsi, l’importante era non dare nell’occhio nè creare problemi. Solo così, del resto, si possono immettere sul mercato perugino 200 chili di eroina ogni anno. Solo così si movimentano dieci milioni di euro all’anno. Solo così, con i soldi dei trentenni e quarantenni, si può fare la bella vita. «Da quelli ho acquistato oltre duemila dosi di eroina» racconta un assuntore, con i carabinieri che stimano l’attività quotidiana del gruppo in oltre 500 dosi vendute al giorno. Parlando di uno dei capi della banda, uno degli assuntori racconta: «Ha costruito una casa di tre piani, e addirittura so per certo che ha trasferito sempre in Tunisia oltre 400mila euro di fondi proventi per la droga».

http://www.ilmessaggero.it/UMBRIA/perugia_droga_tunisia_carabinieri/notizie/279711.shtml

Come si può pensare di sconfiggere il cancro mafioso se grazie all’immigrazione gli viene data la possibilità di espandersi e produrre metastasi? I mafiosi “amano” gli immigrati, la pensano come alcuni noti politici.

Spaccia coca nei boschi di Vanzago: arrestato marocchino – Il Giorno


Il Giorno

Spaccia coca nei boschi di Vanzago: arrestato marocchino
Il Giorno
Parabiago, 24 aprile 2013 – Spacciava cocaina nei boschi, arrestato giovane marocchino. I carabinieri della Stazione di Parabiago, con l'ausilio dei carabinieri della Stazione di Arluno, hanno arrestato 25enne marocchino all'interno del bosco di
Vanzago, spacciava nei boschi: arrestatoMilanoToday
SORPRESO PUSHER CON CLIENTE NELL'AREA BOSCHIVA DI Legnanonews

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Villa Ada, i predoni spuntano dal bosco Nomadi all’opera, raffica di … – Il Messaggero

Villa Ada, i predoni spuntano dal bosco Nomadi all'opera, raffica di
Il Messaggero
Con l'avvicinarsi della bella stagione, due nomadi che potrebbero anche passare inosservati hanno ripreso ad aggirarsi tra i prati e la boscaglia a caccia di prede da derubare. I due, pelle olivastra, altezza media, vestiti decorosi (jeans, magliette a

Via gli alberi. E i rom – La Prealpina


Legnanonews

Via gli alberi. E i rom
La Prealpina
Legnano – Via gli alberi, ma non solo. Mentre i taglialegna della Provincia si mettevano al lavoro, martedì 19 febbraio gli agenti della polizia locale di Legnano hanno provveduto ad allontanare i rom che ancora occupavano le baracche del campo abusivo
ROM: RASO AL SUOLO IL BOSCO DI ROBINIE E LE BARACCHE Legnanonews
Un campo romMilanoToday
Legnano. Sgomberato campo romMi-Lorenteggio
Il Giorno
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Picchiato e sequestrato in casa da una banda di immigrati

Effetto sanatoria

VICENZA – Picchiato e sequestrato nella sua villa per una catenina d’oro. E’ accaduto ieri sera a Brendola, Vicenza, nella frazione di San Vito, una zona isolata nel cuore del bosco.

Ampelio Ziggiotto, 60 anni, imprenditore titolare della “Autobren srl”, azienda produttrice di macchinari per la nettezza urbana, si trovava solo all’interno della sua villa quando veniva affrontato da due sconosciuti con accento dell’Est Europa introdottisi nell’abitazione, con volto coperto da passamontagna ed indossanti guanti.

Dopo avergli legato le mani con fascette in plastica, gli chiedevano l’ubicazione della cassaforte. Convinti dalle affermazioni della vittima, che ne negava l’esistenza, l’hanno colpito con un calcio allo sterno ed asportandogli una collanina in oro che indossava. Si sono allontanati a piedi dopo aver tentato di danneggiare la consolle dell’impianto di videosorveglianza. Ziggiotto, che non ha riportato gravi lesioni, riusciva a liberarsi dopo 2 ore dando l’allarme. Indagini in corso. Sul posto i carabinieri di Brendola con il comandante di stazione e le autoradio del nucleo radiomobile di vicenza.

http://www.vicenzatoday.it/cronaca/rapina-sequestro-villa-vicenza.html

Fucile nascosto nel bosco: arrestato albanese – Romagna Noi


BolognaToday

Fucile nascosto nel bosco: arrestato albanese
Romagna Noi
IMOLA – Un albanese di vent'anni è stato arrestato dai carabinieri di Imola per ricettazione e porto abusivo d'armi. L'uomo, già noto alle forze dell'ordine, è stato arrestato in una zona boschiva di via Bergullo. A segnalare la presenza di armi in
Carabinieri si fingono "fungaioli": arrestatato 20enne con due fucili BolognaToday

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Violenza sessuale a Brescia: donna sfugge a due Maghrebini

Stanno creando una società caotica

BRESCIA, 3 GEN – Le hanno rubato la borsetta, l’hanno spinta con forza sulla sua auto e costretta a guidare fino al parcheggio della stazione Bosco San Giovanni di Brescia. Poi hanno tentato di violentarla. E’ successo a una 46enne questa mattina alle 6. La donna era appena scesa dalla sua vettura quando e’ stata avvicinata da due maghrebini. Dopo una colluttazione la donna e’ riuscita a divincolarsi e a scappare.
Ha chiesto aiuto a un passante che ha chiamato la polizia.

http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/lombardia/2013/01/03/Aggredita-Brescia-riesce-fuggire_8021821.html