Tag: Todi

Todi, gli ruba le chiavi del bar e svaligia tutto: arrestato marocchino – Umbria 24 News


PerugiaToday

Todi, gli ruba le chiavi del bar e svaligia tutto: arrestato marocchino
Umbria 24 News
I carabinieri di Todi hanno arrestato un cittadino marocchino per furto aggravato e continuato, in un bar con sala giochi, a Pantalla. I particolari Il 28enne straniero E.F. E.H., che sino a pochi giorni fa era agli arresti domiciliari a seguito di un
TODI (PG): CARABINIERI ARRESTANO MAROCCHINO PER FURTOAgenParl – Agenzia Parlamentare
Pantalla, arrestato in un lampo: tenta un furto in un bar ma lascia PerugiaToday

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Todi, 55enne moldava sorpresa a rubare nel supermercato – Umbria 24 News

Todi, 55enne moldava sorpresa a rubare nel supermercato
Umbria 24 News
Violazione degli arresti domiciliari I carabinieri della stazione di Ponte Pattoli hanno arrestato un 20enne marocchino, regolare, con una fedina penale particolarmente nutrita di precedenti che, sebbene agli arresti domiciliari per reati in materia di

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Orte, bloccate due ladre nomadi in fuga dopo aver investito … – Il Messaggero


Il Messaggero

Orte, bloccate due ladre nomadi in fuga dopo aver investito
Il Messaggero
ORTE – Sono stati fermati a Orte i presunti autori di un investimento, sarebbero due donne nomadi, ai danni di un carabiniere, finito in ospedale, in condizioni gravissime, nel tentativo di bloccare dei ladri dopo un furto. E' accaduto questa mattina a
Todi, carabiniere investito da due nomadi in fuga con l'autoGiornale dell’Umbria
Carabiniere investito dall'auto di due nomadi in fugaLa Goccia
Todi, carabiniere investito da due ladre in fugaCorriere dell’Umbria
AGI – Agenzia Giornalistica Italia –Umbria 24 News –tuttoggi.info
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Perugia: spacciando accumula mezzo milione, si è fatto la villa in Tunisia

PERUGIA – Commercianti, più che spacciatori. Struttura «piramidale» ed efficiente, magazzini difficilmente vuoti, turni di lavoro mattina e pomeriggio. Prezzi assolutamente concorrenziali. Fino a scendere a 30 euro a dose «perché mi faceva un prezzo da amico» o addirittura gratis, per far assaggiare la qualità dell’eroina (principalmente, ma la fornitura era anche di cocaina) lungo le strade dello spaccio, i locali notturni e fino all’esterno del Sert. Di più, il marketing della droga diventava avvertire la clientela «inviando messaggi ed effettuando telefonate con le quali, peraltro, esaltavano la buona qualità della droga che era nella loro disponibilità». Quello che tratteggia l’ordinanza firmata dal gip Avenoso su richiesta della Direzione distrettuale Antimafia di Perugia tratteggia della super banda dello spaccio (sgominata dall’operazione Aladin dei carabinieri di Todi) è un modo ben diverso di vivere la realtà perugina di smercio di stupefacenti. Non ci sono le coltellate, le battaglie, le risse o i colpi di pistola a salve verso i rivali. C’è anzi la capacità di «mimetizzazione nel tessuto sociale» attraverso un profilo «volutamente tenuto basso attraverso l’utilizzo di auto e abbigliamento e la frequentazione di locali pubblici con continuo passaggio di gente». Un modo di fare che sulle prime «traeva in inganno gli investigatori, lasciando intravedere solo episodi isolati di microspaccio».

Quello che diventa chiaro ai carabinieri è invece un’organizzazione tunisina e italiana che «almeno da cinque anni» si era impossessata di una fetta importante di città. Ramazzano, Bosco, Ponte San Giovanni, Settevalli, Balanzano, Piscille, Pallotta, Ponte Valleceppi, Montelabate, Fontivegge e Ponte Felcino: la «pressante richiesta» di clienti da soddisfare con quei «telefoni caldi» sempre accessi, un turno di risposta al telefono e contrattazione al mattino e l’altro al pomeriggio, e consegne a domicilio. Il vertice della banda a occuparsi dell’approvvigionamento di droga dalla Campania che allunga in questo viaggio verso Perugia l’ombra della Camorra (uno è formalmente residente ad Aversa; un altro, racconta un cliente, «mi ha riferito che veniva da Napoli e che faceva parte del clan dei Casalesi»), a contrattare prezzi e appuntamenti e qualche volta farsi accompagnare «in Alfa Romeo» per fare personalmente consegne, ma delle consegne il più delle volte inviando i vari pusher al loro servizio.

Un’organizzazione in cui era perfettamente chiaro a tutti come, per proliferare e arricchirsi, l’importante era non dare nell’occhio nè creare problemi. Solo così, del resto, si possono immettere sul mercato perugino 200 chili di eroina ogni anno. Solo così si movimentano dieci milioni di euro all’anno. Solo così, con i soldi dei trentenni e quarantenni, si può fare la bella vita. «Da quelli ho acquistato oltre duemila dosi di eroina» racconta un assuntore, con i carabinieri che stimano l’attività quotidiana del gruppo in oltre 500 dosi vendute al giorno. Parlando di uno dei capi della banda, uno degli assuntori racconta: «Ha costruito una casa di tre piani, e addirittura so per certo che ha trasferito sempre in Tunisia oltre 400mila euro di fondi proventi per la droga».

http://www.ilmessaggero.it/UMBRIA/perugia_droga_tunisia_carabinieri/notizie/279711.shtml

Come si può pensare di sconfiggere il cancro mafioso se grazie all’immigrazione gli viene data la possibilità di espandersi e produrre metastasi? I mafiosi “amano” gli immigrati, la pensano come alcuni noti politici.

Furto in abitazione a Todi: acciuffati tre minori rom, uno di loro … – Umbria 24 News


PerugiaToday

Furto in abitazione a Todi: acciuffati tre minori rom, uno di loro
Umbria 24 News
I militari della stazione di Todi si precipitano sul posto e raccolgono le prime informazioni sull'accaduto. non passa molto tempo e i militari si accorgono della presenza nell'area in cui avvenuto il furto di 3 giovani rom, che si muovono con fare
Pantalla, derubano un'abitazione: acciuffati 3 giovanissimiPerugiaToday
Bambini rom rubano in una abitazione di Pantalla. Un 13enne La Goccia
Sorpreso per la dodicesima volta a rubare: rom in manettePerugiaOggiNotizie.it
Terni in rete
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Todi, drammatica rapina in villa: il racconto delle vittime massacrate dagli immigrati

MAI VISTA TANTA CATTIVERIA, NON LO AUGURO A NESSUNO

I ministri Riccardi e Cancellieri soddisfatti dagli effetti della loro Sanatoria

«Mia moglie e io abbiamo trascorso due ore che non augurerei neppure al peggior nemico, ammesso che ne abbia uno»: Luigi Bico, l’imprenditore tuderte di 80 anni, titolare di una azienda che produce laminati per l’edilizia, prova sentimenti di rabbia e amarezza per quanto è successo a lui e a sua moglie martedì sera nella villetta di Todi, a poche centinaia di metri dal centro storico, vicinissima all’abitazione della presidente della Regione, Catiuscia Marini.

Bico si trova ricoverato presso la clinica di Oculistica del Santa Maria della Misericordia, assistito dai familiari, in preda ad un forte shock e a un trauma all’occhio destro, che verrà meglio valutato nelle prossime ore, alla luce degli accertamenti diagnostici che i medici della struttura ed in particolare le dottoresse Anna Caricato e Paola Menduno hanno subito attivato. All’ufficio stampa dell’azienda ospedaliera Luigi Bico ha raccontato il dramma che ha vissuto lui e la sua famiglia: «Abbiamo visto la morte in faccia, perché ci siamo resi conto della cattiveria dei banditi, della loro spregiudicatezza. Ci hanno puntato le pistole alla tempia mentre eravamo distesi sul pavimento e volevano le chiavi della cassaforte. Poi siamo stati legai ed imbavagliati e naturalmente avevano distrutto tutti i telefoni». I rapinatori sono entrati da una finestra e hanno legato i due. Poi hanno svaligiato la cassaforte e una cassetta blindata.

Bico non si rammarica tanto per il danno subito ma si sfoga così: «Ho lavorato una vita intera, senza mai risparmiarmi, alla mia età penso ancora di poter dare qualcosa sia all’azienda che alla città di Todi. Ho appena 10 dipendenti ma ho sempre pagato lo stipendio a tutti. Non ho mai chiuso la porta in faccia a nessuno. E adesso mi ritrovo davanti al terrore di perdere un occhio e ai ricordi che nessuno potrà cancellare dalla memoria mia e di mia moglie».

«In quelle due ore siamo rimasti isolati – continua il racconto di Bico –  perché magari nostro figlio durante la sera si fa sempre sentire, ma i telefoni non erano raggiungibili. Sicuramente erano banditi di origine straniera per il loro accento. Siamo stati colpiti da oggetti contundenti,  poi pugni e calci. La comunità di Todi è molto provata per l’episodio. Qualcuno ha pensato che adesso viene «contaminata anche quella immagine di qualità della vita nell’area della Media Valle del Tevere che, qualche anno fa, ha permesso di stabilire a delle ricerche universitarie americane che Todi è una delle città più vivibili al mondo».

L’imprenditore è assai conosciuto sia a Todi che a Perugia per la lunga attività dell’azienda, per i tanti amici, per la sua passione per la caccia, per l’impegno a sostegno delle attività sportive e culturali organizzate dal comune di Todi.

La moglie Mirella dopo essere stata trattenuta in osservazione all’ospedale di Pantalla è ritornata a casa assistita dalla nuora e da altri parenti, mentre il marito si trova al Santa Maria della Misericordia. Le prossime ore saranno importanti per conoscere l’esito della tac a cui è stato sottoposto Bico per la valutazione di un eventuale intervento chirurgico all’occhio danneggiato dalla violenza esercitata dai  banditi. Testimonianze di solidarietà sono giunte alla famiglia Bico sia da amici che dal mondo imprenditoriale e  da quello delle istituzioni.

Ancora un colpo  che, dopo la rapina alla gioielleria di Deruta,  e a quella di Cannara e i furti a Magione e Villa Pitignano, nel  giro di qualche giorno, c’è il terrore nel territorio perugino per il timore che si possano rivivere le tragedie dello scorso inverno.

http://www.umbria24.it/rapina-in-villa-a-todi-la-vittima-mai-vista-tanta-cattiveria-non-lo-auguro-a-nessuno/130883.html

Todi: arrestato marocchino per rapina aggravata – Tam Tam

Todi: arrestato marocchino per rapina aggravata
Tam Tam
grazie alla descrizione fornita dalle vittime nonché alla conoscenza della comunità straniera presente sul territorio, riuscivano ad identificare l'autore della rapina in un cittadino marocchino di 31 anni, clandestino, già arrestato in passato per

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Umbria flagellata dagli spacciatori che sbarcano a Lampedusa

La notte di venerdì, a Terni, i carabinieri di Todi hanno messo fine ad una attività di spaccio di droga gestita da due cittadini tunisini, che rifornivano ad assuntori di tutta la provincia.

Spacciatori maghrebini appena sbarcati

Da tempo, gli investigatori del Norm controllavano i movimenti di uno dei due fermati, che inizialmente operava sul mercato di Perugia, rifornendo di eroina e cocaina molti assuntori del territorio provinciale compresi alcuni della Media Valle del Tevere, secondo quanto è emerso dalle investigazione e riportato dagli agenti. Probabilmente in considerazione dei diversi controlli subiti dalle forze dell’ordine ha deciso di trasferirsi a Terni, credendo di poter svolgere le sue attività illecite con tranquillità.

I carabinieri di Todi, da giorni, hanno attuato un dispositivo di osservazione nei confronti del presunto spacciatore, grazie al quale è stato possibile accertare che questi, avendo stretto rapporti  con un suo connazionale finalizzato alle attività di spaccio, anche a Terni, aveva impiantato il suo giro di fornitura illecita nell’area.

La scorsa notte, quindi è scattato il blitz con il quale sono stati bloccati i due tunisini (uno regolare di 30 anni e l’altro clandestino di 28 anni) subito dopo aver ceduto in sequenza tre dosi di eroina a due giovani del posto. La successiva perquisizione all’interno del loro domicilio, che si trova nei pressi delle Cascate delle Marmore, ha permesso di rinvenire altre 23 dosi pronte per lo spaccio, occultate in un vaso, la somma di circa 900 euro presunti guadagni dell’attività di spaccio, sostanze da taglio ed  un computer portatile marca Toshiba di dubbia provenienza.

I due sono stati arrestati con l’accusa di concorso nel delitto di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti e dopo aver trascorso alcune ore nelle camere di sicurezza della compagnia dei carabinieri di Todi, sono stati condotti dinanzi al giudice monocratico del tribunale di Terni per la celebrazione del processo con rito direttissimo.

Il Giudice, dopo aver convalidato l’arresto, disponeva nei confronti degli imputati la custodia cautelare in carcere e pertanto costoro  venivano tradotti presso il carcere ternano.

http://www.umbria24.it/terni-sorpresi-spacciano-cocaina-eroina-manette-tunisini/116610.html

Droga, da Todi a Perugia per l’eroina: arrestati due pusher – PerugiaToday


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Droga, da Todi a Perugia per l'eroina: arrestati due pusher
PerugiaToday
Dopo le perquisizioni personali dei soggetti sono stati rinvenuti e sequestrati 50 euro circa provento dell'illecita attività di spaccio, mentre per i due tunisini, un 38enne ed un 35enne, entrambi pregiudicati già per reati di droga ed irregolari
Todi: comprano eroina da due spacciatori a Perugia. Beccati vicino tuttoggi.info
Vendono eroina a due tossici di Todi, rintracciati e arrestati a La Goccia
Due tuderti fermati con eroinaTam Tam

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Operazione Start up, preso latitante straniero: pizzicato a Pozzuoli – PerugiaToday


tuttoggi.info

Operazione Start up, preso latitante straniero: pizzicato a Pozzuoli
PerugiaToday
Si è conclusa la latitanza per un soggetto sfuggito all'operazione "START UP" dei Carabinieri di Todi nel mese di novembre dello scorso anno, che aveva consentito di disarticolare un'organizzazione criminale dedita allo spaccio.
Todi, operazione Start up: arrestato un latitante a Poggiorealetuttoggi.info

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