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Kabobo in erba insegue passanti: poi devasta auto in sosta, cassonetti e scooter

CHIARAVALLE – Un’alba di paura a Chiaravalle. Verso le 6 di domenica scorsa gli abitanti di viale Marconi, conosciuto dai chiaravallesi come “il viale delle sigarare” che collega il centro urbano con la manifattura tabacchi, sono stati svegliati di soprassalto da urla e da un gran frastuono. Stando ai racconti di parecchi testimoni, un giovane extracomunitario ubriaco e ferito stava dando in escandescenze ed aveva già danneggiato diverse automobili in sosta, un motociclo ed aveva rovesciato in strada il contenuto dei cassonetti e dei contenitori dei rifiuti incontrati sul suo percorso, mentre urlava ed inveiva contro chiunque cercava di raggiungerlo o lo invitava a calmarsi. In molti hanno avuto paura ed hanno temuto di trovarsi di fronte alla terribile scena accaduta pochi giorni fa a Jesi.

Polizia municipale e carabinieri hanno ascoltato in queste ore diversi testimoni ed abitanti della zona che hanno fornito un circostanziato e preciso identikit dell’autore dei folli gesti. Dalle indagini delle forze dell’ordine sembrerebbe trattarsi di un ventenne originario del Bangladesh, che dovrebbe risiedere a Falconara Marittima ma che avrebbe amici a Chiaravalle, dove spesso sembra recarsi e fermarsi. Il giovane, a detta dei testimoni, era davvero una furia che si accaniva contro ogni cosa gli capitava a tiro: durante la notte dovrebbe essere stato colpito e ferito da qualcuno o essere stato al centro di una rissa con gli amici e questo fatto gli avrebbe fatto dare in ulteriori escandescenze. Una volta raggiunto viale Marconi il giovane asiatico avrebbe cominciato a prendere a calci i lampioni della luce, i cassonetti ed i cestini dei rifiuti scaraventane alcuni addosso a diverse auto in sosta lungo il viale della manifattura tabacchi. Sembra che alcuni residenti abbiano provato ad inseguire il folle ma avrebbero poi desistito, avvertendo immediatamente carabinieri e vigili urbani.

Fonte: corriereadriatico.it

Bergamo: Marocchino nullafacente e pregiudicato fugge dai carabinieri, preso dai carabinieri.

Ammar-Axmen cl 90-2

Magari sarebbe passato inosservato. Invece appena ha visto la pattuglia dei carabinieri si è dato alla fuga sullo scooter rubato: in modo così maldestro che poco più tardi ne ha perso il controllo ed è caduto. Allora ha pensato bene di scappare a piedi, ma i militari lo hanno bloccato.

Tutto è accaduto nella mattinata di sabato a Verdellino: qui, al termine della fuga i carabinieri di Zingonia hanno deferito in stato di liberà un 33enne marocchino, in Italia senza fissa dimora, nullafacente e pregiudicato, privo permesso soggiorno.

Lo scooter Kimco sul quale è stato pizzicato era stato rubato a fine luglio a Boltiere. L’immigrato è stato anche deferito per reato il reato di clandestinità e invitato a recarsi all’ufficio immigrazione della Questura di Bergamo per regolarizzare sua posizione su territorio nazionale.

La refurtiva, del valore di circa 4.000 euro, è stata recuperata e restituita al proprietario.

http://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca/vede-i-carabinieri-e-fugge-cade-dalla-moto-rubata-preso_1075824_11/?attach_m

Mangiano e non pagano, agenti: “Non possiamo fare nulla”

Pesaro, 27 agosto 2014 – Erano quattro amici al bar. E qui finisce la musica perché questi non volevano ‘cambiare il mondo’ ma… non pagare il conto. Così, in un noto locale di Pesaro, l’altra sera, dopo aver bevuto e mangiato hanno deciso di alzarsi e fuggire. Una ragazzata? Non proprio. Sia perché tutti e quattro, di nazionalità africana, avevano trent’anni abbondanti e sia perché l’ultimo rimasto, ha tentato la fuga portandosi dietro un bicchiere ancora pieno e il posacenere del locale nonostante l’avvertimento del cameriere. Lo stesso cameriere l’ha poi rincorso e, dopo averlo bloccato nel vicino parcheggio, si è beccato una bicchierata in petto ed è poi stato costretto a recarsi al pronto soccorso per accertamenti.

«L’abbiamo bloccato e chiamato i carabinieri – spiega il titolare del locale che per paura di ritorsioni vuole restare anonimo -. Li avevamo tenuti d’occhio perché, dopo un primo giro pagato, hanno ripreso a bere e mangiare. E uno alla volta, poi, sono spariti. L’ultimo rimasto ci aveva tranquillizzato dicendo che gli amici telefonavano e che sarebbero tornati. Invece, poi, al momento di pagare è scappato pure lui. Dopo 15 minuti è arrivata la polizia che ha preso i dati: era regolare sul territorio e con un lavoro a Pesaro, così ha detto. A quel punto, visto che lui continuava a negare l’accaduto e a dire addirittura che avrebbe chiamato il suo avvocato, le forze dell’ordine ci hanno fatto capire che avevano le mani legate. Noi, prima, dovevamo denunciarlo. Tutto per 44,5 euro non pagati».

Il nord africano, infatti, prima di dileguarsi si era intascato lo scontrino lasciato sul tavolo per saldare il conto. E sulla base di quello ha poi rivendicato l’avvenuto pagamento. Insomma, cornuti e mazziati. «Potevano anche essere 4 italiani a fuggire, sarebbe stato lo stesso: la verità è che la nostra categoria non è più tutelata in alcuno modo – continua il titolare -. Adesso farò la denuncia ma so già che quei soldi non li rivedrò. E che, anzi, quelle persone potrebbero tornare e farmi qualche dispetto. Mi erano già capitati clienti che si erano dati alla fuga per non pagare, più che altro ragazzi, ma un atteggiamento così sfrontato davanti a noi e alla polizia non l’avevo mai visto. Uno mangia, beve, non paga, fugge, viene bloccato ma non gli si può fare nulla… Incredibile».

http://www.ilrestodelcarlino.it/pesaro/picchiano-cameriere-bar-1.152883

Svuota conti ‘conoscenti’ e ruba bagagli: arrestata Lubamba

ROMA – La showgirl Sylvie Lubamba, nota anche per aver partecipato a un programma di Piero Chiambretti, è stata arrestata dalla polizia a Roma con l’accusa di aver svuotato i conti degli amici appropriandosi delle loro carte di credito.
La soubrette è stata presa a seguito di un’ordinanza per l’esecuzione di un cumulo di pene per il reato, ripetuto, di uso indebito di carte di credito. Secondo quanto spiegato dalla polizia, la donna approfittava delle sue relazioni con uomini facoltosi per procurarsi in modo fraudolento bancomat e carte di credito dei malcapitati per poi fare cospicui prelevamenti dai loro conti. La showgirl congolese, che risiede a Milano ma si trova spesso in giro per l’Italia, non era reperibile e allora gli agenti del commissariato milanese di Bonola, approfittando di una denuncia per furto di bagagli che aveva appena fatto, l’hanno contattata e con uno stratagemma – il riconoscimento su un album fotografico del presunto ladro – l’hanno convinta a recarsi in un commissariato della Capitale dove è stata bloccata.

LA PENA ​ Deve scontare un cumulo di pene per truffa e uso fraudolento di carte di credito pari a 3 anni e 9 mesi. Tra il 2004 e il 2005 e tra il 2008 e il 2009 ha rubato le carte di credito a uomini facoltosi che frequentava, usandole per fare prelievi ingenti e altri procedimenti per fatti analoghi sono in via di definizione. L’ordinanza emessa il primo agosto dal giudice per le indagini preliminari di Milano è stata eseguita ieri pomeriggio a Roma, dove i poliziotti del commissariato Bonola hanno rintracciato la 42enne. L’avevano cercata nei giorni scorsi nell’appartamento della madre in via Cilea a Milano dov’è domiciliata, ma Lubamba era partita il giorno prima. I poliziotti hanno recuperato il suo numero di telefono dalla denuncia del furto dei bagagli che la donna aveva appena sporto per il furto dei bagagli mentre li stava caricando in macchina. Ha risposto solo il 4 agosto, dicendosi molto impegnata in alcune registrazioni televisive. I poliziotti sono riusciti a farle raggiungere il commissariato romano di Castro Pretorio, dicendo di aver bisogno di un riconoscimento fotografico delle valigie rubate. Ora si trova nel carcere di Rebibbia.

 

http://www.corriereadriatico.it/ATTUALITA/silvy_lubamba_showgirl_arrestata_svuotava_conti_degli_amici/notizie/836691.shtml

 

Se non ti fai svuotare il conto da Lubamba sei ‘rassista’.

Poliziotti osano fargli un controllo: magrebino si vendica con un’accetta

Era stato fermato dalla polizia per un controllo mentre si aggirava tra Bassano e Cassola e aveva già dato in escandescenza. Portato al commissariato per i controlli, è poi stato rilasciato ( solita ‘giustizia’ da repubblica delle banane, ndr).
Un controllo di routine ma non per un magrebino di circa 30 anni che sabato sera ha pensato bene di recarsi, armato di accetta, nel quartiere dove abita uno degli agenti e vendicarsi.

MOMENTI DI TERRORE. Come riporta il Giornale di Vicenza, infatti, l’uomo avrebbe brandito l’arma e si sarebbe messo a colpire quanto gli capitava a tiro. Perfino un’auto che passava di là. Terrorizzati i residenti, un passante si è dovuto nascondere perché minacciato dall’uomo. Poco dopo, all’arrivo della polizia, il 30enne si è scagliato anche contro di loro fino a quando è stato fermato.
http://www.vicenzatoday.it/cronaca/fermato-polizia-prende-accetta-e-semina-terrore-bassano-del-grappa.html

Ecco cosa succede a far credere a certuni d’essere esenti dalle leggi. Ma nessun problema: un battito di ciglia, e sarà di nuovo fuori.

Immigrati dell’Est aggrediscono donna in auto

 

PORTO SAN GIORGIO – ​La truffa dello specchietto degenera in rapina con aggressione. Una donna di 50 anni, residente a Porto San Giorgio, ieri mattina intorno alle ore 9, mentre transitava con la sua vettura sulla Statale Adriatica, è stata affiancata da una Punto bianca. All’interno del veicolo due uomini che le hanno fatto segno di accostare. E così, purtroppo, la donna ha fatto. A quel punto i due truffatori si sono avvicinati al finestrino, abbassato, della sangiorgese, e le hanno detto che aveva urtato il loro specchietto mandandolo in frantumi. “Dacci i soldi per aggiustarlo” la richiesta dei criminali. Ma la donna non è caduta nel tranello e ha replicato con un secco no.

Il diniego, però, non ha fatto desistere i due malviventi. Anzi. Uno dei due l’ha afferrata violentemente alla gola e le ha strappato la borsa dalle mani. Perpetrata la rapina i malviventi sono risaliti rapidamente in auto per poi scappare a tutta velocità con un bottino di 200 euro. Tanti, infatti, erano i soldi contenuti nella borsa della sangiorgese. La donna, ancora sotto choc, è riuscita a ripartire, a raggiungere casa e da lì a recarsi dai carabinieri. I militari, raccolta la sua denuncia, hanno immediatamente avviato le indagini per risalire all’identità dei malviventi, due individui, con l’accento vagamente dell’Est Europa, a bordo di una Punto bianca.

http://www.corriereadriatico.it/FERMO/porto_san_giorgio_truffa_vigili_urbani_specchietti/notizie/827594.shtml

 

Straziante: gli rapiscono il cane e poi lo uccidono

Cane ritrovato soffocato: è Ares, l'Amstaff rapito

Camminava per via delle Conce, vicino a via Imbriani, in centro storico a Perugia. Ma, intorno alle 13 di sabato, è stato vittima di un episodio dai contorni nebulosi. Tre sconosciuti gli si sono parati di fronte e gli hanno mostrato un coltello.

Lui ha pensato: “Ora mi rapinano”. Non ha reagito per non mettere a repentaglio la sua incolumità. Solo che i tre non gli hanno chiesto il portafogli né altri effetti personali. Gli hanno portato via direttamente il cane. L’amico a quattro zampe, un American Terrier, a quanto si apprende. Un cane prezioso, una delle razze usate nei combattimenti. Rimasto sbigottito, ha chiamato il 113. L’uomo vittima del furto è stato invitato a recarsi in questura per spiegare la vicenda agli investigatori della squadra mobile. Un fatto del genere è suonato inedito. I tre potrebbero essere magrebini. Ciò fa ipotizzare che alcuni gruppi stranieri presenti in città e non integrati appieno stiano allargando gli orizzonti del loro business: dopo la droga che magari ha già causati arresti, ci si dedica alle catenine d’oro strappate ai passanti o ai motorini. E forse anche a furti su ordinazione di cani del genere per destinarli a circuiti illegali. Ma al momento tutte le ipotesi restano aperte.

http://corrieredellumbria.corr.it/news/cronaca/144665/Tre-uomini-col-coltello-gli-rapiscono.html

Purtroppo la vicenda si è ‘risolta’:

Un cane di taglia media è stato ritrovato legato ad un albero nelle vicinanze del Santuario dagli uomini della polizia municipale diAssisi guidati dal comandante Antonio Gentili. L’animale, Ares, è stato rubato a Perugia, poi portato ad Assisi e fatto morire vicino all’Eremo delle Carceri. I vigili urbani hanno rintracciato i proprietari, “sconvolti” per l’accaduto: proprio loro, residenti a Perugia, hanno raccontato di come il cane fosse stato rubato pochi giorni prima. L’animale è stato trovato legato ad un albero, probabilmente morto per la fame e per la sete – ma non si esclude che il collare fosse troppo stretto, con una morte sopraggiunta per soffocamento; nessuno – tra i cittadini e i turisti che frequentano il luogo – si sarebbe accorto dei guaiti e degli abbagli della povera bestia, ritrovata dopo la segnalazione di alcune persone. Il cane ritrovato è Ares, l’American Staffordshire Terrier (Amstaff) di proprietà di un giovane perugino, rapito sabato scorso da tre malviventi, che – in viaAlessi, centro storico di Perugia – hanno minacciato il proprietario con un coltello.

http://corrieredellumbria.corr.it/news/cronaca/144836/Cane-ritrovato-soffocato–e-Ares.html

Aggredisce e rapina un giovane: marocchino in manette

Una rapina perpetrata da un uomo che non ha nulla da perdere, già noto alle forze dell’ordine per reati analoghi: Mohamed Obsan, marocchino di 30 anni senza fissa dimora, è finito in manette dopo esser stato riconosciuto dalla sua vittima e da un testimone del reato, Alessandro della cartoleria-tabaccheria Fonte Gaia di piazza dell’Anfiteatro. Il malvivente stanotte ha rubato un cellulare a un 25enne lucchese che, solitario e in tutta tranquillità, stava approfittando del wifi gratuito e della quiete cittadina dopo il pienone festivo. Intorno alle 2 di notte, proprio in Anfiteatro, è stato avvicinato dal marocchino che, pur senza armi, gli ha chiesto di consegnarli il cellulare. Il ragazzo, capita l’antifona, si è subito messo in tasca il telefono, cercando di mantenere calma la situazione e il marocchino, per tutta risposta, ha agito in modo repentino per sottrarglielo: gli ha messo le mani addosso, quasi a volerlo abbracciare in modo amicale, e infine è riuscito a vincere le resistenze del 25enne, che stava cercando di divincolarsi, rubandogli il costoso cellulare.

Nel frattempo il gran vociare ha attirato l’attenzione del tabaccaio, 38 anni, che già pochi minuti prima aveva notato, portando fuori i rifiuti, l’italiano e il marocchino, ancora distanti tra loro: “Però non era solo lo straniero, erano in due”, ricorda Alessandro. Il tempo di tornare dentro la cartoleria per terminare la giornata dopo essersi attardato a fare i conti, e la quiete di piazza dell’Anfiteatro ha lasciato il posto agli schiamazzi. Infatti Obsan stava andandosene a passo normale, col telefono rubato al lucchese e convinto di averla fatta franca. Ma il 25enne si era già reso conto della rapina subita e aveva raggiunto il marocchino, placcandolo per lo zaino che aveva alle spalle. Da lì, immediata, ne è nata una colluttazione, causante escoriazioni al derubato che ha preferito, comunque, non recarsi al pronto soccorso. “Quando ho sentito il gran vociare – racconta Alessandro – mi sono precipitato fuori già col telefono in mano. La scena che mi si è parata davanti era quella di due ragazzi, il terzo era distante e sembrava non entrarci nulla, che stavano tenendosi per i vestiti. Quello con lo zaino, che poi ho scoperto aveva rubato il cellulare all’altro, gli stava mettendo le mani al collo, praticamente. Ho gridato loro che avrei chiamato la polizia: mi hanno guardato entrambi e il marocchino ha lanciato lontano il telefono, andandosene. A quel punto ho chiamato davvero il 113”.

Obsan, che secondo il racconto del tabaccaio si è poi, in sostanza e tutta tranquillità, ricongiunto al compare uscendo entrambi dalla stessa porta di piazza dell’Anfiteatro, è infine stato raggiunto poco lontano, trovato solo, da due equipaggi della squadra Volanti della polizia, dirette da Leonardo Leone. Il problema è che addosso, appunto, non aveva più il telefono: per il resto, connotati e vestiario corrispondevano a quelli descritti dal tabaccaio e dalla vittima. Pertanto Obsan è stato ricondotto in piazza e lì i due lo hanno riconosciuto come autore materiale della rapina.

La sorpresa, una volta arrestato e condotto in questura, per i poliziotti è stata il contenuto dello zaino del marocchino: cacciaviti, deodoranti, dentifrici, un mucchio di merce di vario genere, ancora confezionata, che adesso gli agenti stanno cercando di collegare agli effettivi proprietari. Ipotizzano, infatti, sia stata trafugata da supermercati o negozi di elettronica, in attesa di essere rivenduta. Se la situazione sarà confermata, al marocchino sarà contestata anche la ricettazione. Chiesti stamani i termini a difesa, Obsan si trova tuttora al carcere San Giorgio.

http://www.lagazzettadilucca.it/cronaca/2014/05/aggredisce-e-rapina-un-giovane-marocchino-in-manette/