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Terrorizzò città assalendo passanti con machete: “Incapace di intendere”

Jesi: Precious Omobogbe è incapace di intendere e volere

E’ totalmente incapace di intendere e di volere Precious Omobogbe, il 26enne nigeriano che lo scorso primo settembre ha seminato il terrore a Jesi armato di due machete. Lo ha stabilito la relazione del professor Gabriele Borsetti, il medico a cui la Procura aveva affidato la perizia del nigeriano, accusato del tentato omicidio di 3 persone, tra cui il capitano dei carabinieri di Jesi Mauro Epifani. Del resto la relazione de professor Borsetti non fa che confermare conclusioni già emerse dopo le prime analisi dell’ospedale Murri di Jesi.

Ora il pm ha due possibilità. Chiudere le indagini preliminari chiedendo l’archiviazione del caso perchè non imputabile o chiedere il rinvio a giudizio per otttnere una forma di reclusione. Ma in quest’ultimo caso è necessario valutare la pericolosità sociale dell’individuo ad oggi. Cosa non scontata e che andrebbe ad incidere su una eventuale richiesta di reclusione.

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Che non fosse un genio lo avevamo capito. Ma visto che in QI di quelle zone è quasi sempre sotto quello che noi riteniamo essere quello minimo per ‘intendere’, che facciamo, ci facciamo ammazzare a colpi di machete?

Scontri tra bande di immigrati nel quartiere multietnico

La rissa è accaduta poco prima di mezzogiorno, in via Manin, a nemmeno cento metri da piazza dei Cinquecento e dall’uscita principale della Stazione Termini (per giunta a poca distanza dalla scuola elementare Manin). Insomma, succede che tra passanti e turisti due gruppetti – minorenni dall’aspetto – se le sono date di santa ragione.

I testimoni raccontano che è iniziato tutto nei pressi di uno dei tanti minimarket che vendono alcolici e che sono spuntati come funghi nel quartiere. E che a cominciare sia stata la banda di asiatici che se la sono presa in particolare con un ragazzo, l’hanno rincorso e preso a pugni sotto gli occhi increduli dei turisti. A quel punto, sono corsi via, la vittima ha chiamato gli amici e in gruppo sono andati a cercare gli aggressori. E’ ricominciata la lite sempre per le strade dell’Esquilino, i cartelloni dei negozi che volavano, i passanti che si allontanavano velocemente. Altra rissa e altre scene di violenza, alla luce del sole. Stavolta a prenderla sono stati gli asiatici, qualcuno ha avvertito la polizia, altri per paura hanno tirato dritto.

L’appello. L’ennesimo episodio, a pochi giorni dall’appello fatto da Paolo Sorrentino al Campidoglio. Il regista premio Oscar, residente all’Esquilino è andato dal sindaco Marino «perché l’Esquilino non versa in condizioni ottimali anzi, l’opposto. E da cittadino sono venuto a vedere quali sono le possibilità per riqualificarlo». Gli abitanti del quartiere non ne possono più, da tempo lamentano il degrado e l’illegalità diffusi, parlano di emergenza sicurezza. «E certo – aggiunge Nathalie Naim, consigliere del I Municipio della lista civica per Marino – tutte queste attività, i minimarket che vendono alcolici e la ristorazione veloce come kebabbari e friggitorie che si stanno sviluppando contribuiscono a deteriorare il tessuto sociale». Ubriachi stazionano sotto i portici, tra bancarelle abusive e scippatori, mentre nel giardino centrale si danno appuntamento gli spacciatori. Le risse sono all’ordine del giorno: di recente ci sono state davanti all’Ambra Jovinelli e proprio a piazza Vittorio.

La Naim, in qualità di vice presidente della commissione sicurezza del municipio chiede «una maggiore presenza delle forze dell’ordine per garantire la sicurezza dei turisti, dei bambini che vanno a scuola e dei residenti stessi. E’ un Far west».

http://www.ilmessaggero.it/ROMA/CRONACA/esquilino_sicurezza_degrado_rissa_bande/notizie/1161864.shtml

Le favelas di immigrati lungo le sponde del Tevere: così Renzi e Marino hanno ridotto Roma – FOTO

Purtroppo, o per fortuna, le foto non riescono a raccontare la realtà. Il disastro si intuisce, ma non si vede. La realtà è che la sponda sinistra del Tevere è ormai un enorme unico accampamento abusivo a partire da Ponte Testaccio (proprio di fronte all’Università) in giù, verso il Gazometro. Questa zona potrebbe essere un contesto paesaggistico e naturale di prim’ordine. E’ invece una gigantesca bidonville impressionante. Con autentici villaggi a pelo d’acqua abitanti da decine di persone, dai quali colate di immondizia finiscono nel fiume per un danno ambientale clamoroso. La sporcizia è ovunque e gli accampamenti si trasformano in villaggi, in piccoli paesini di baracche coperti dalle frasche. Appena cala l’oscurità, al pomeriggio, iniziano i roghi per scaldarsi e per riciclare in maniera abusiva rifiuti tossici e l’aria diventa acre e irrespirabile.
Non troverete nessuna città del mondo dove si lasci che tutto questo accada senza fare nulla. Nessuna città del mondo.

– See more at: http://www.romafaschifo.com/2015/01/hanno-trasformato-le-sponde-del-tevere.html?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+romafaschifo%2FCPRa+%28ROMA+FA+SCHIFO%29&utm_content=FaceBook#sthash.0dCC5vD1.dpuf

L’integrazione funziona: Stuprata da banda multietnica

CASERTA – Due uomini sono stati fermati dai carabinieri con l’accusa di violenza sessuale di gruppo ai danni di una donna di 32 anni di nazionalità polacca. Un terzo complice dello stupro si è reso irreperibile. La donna l’11 gennaio scorso avrebbe conosciuto i tre in un locale di San Marcellino. Al momento di andare via la 32enne avrebbe chiesto un passaggio. I tre, invece di accompagnarla a casa, l’avrebbero condotta in un terreno agricolo per violentarla. La banda è composta da due romeni e un italiano.

https://www.ansa.it/campania/notizie/2015/01/15/stupro-di-gruppo-due-fermi_d3e1c3a1-c221-4e75-ae9a-6caf0ad2aced.html

Poi dicono che non c’è integrazione…peccato avvenga solo per la feccia.

Ci risiamo: altro ‘profugo’ inviato da Renzi beccato a spacciare, per due volte


Da notare il tono demenziale dell’articolo, nel quale se il nigeriano spaccia è ‘quasi colpa nostra’. E nel quale ci si inventa una guerra inesistente in Nigeria, giocando sulla questione dei Boko Haram che è limitata ad alcuni villaggi di una striscia di terra di confine in un territorio che è immenso:

Non c’è alcuna guerra in Nigeria, ci sono dei terroristi che fanno attentati. Noi, quei terroristi, ce li andiamo a prendere sui barconi.

‘PROFUGO’ SPENDE I NOSTRI SOLDI IN PROSTITUTE: POI LI RIVUOLE INDIETRO

UDINE – L’afghano 20 enne, ospitato in una struttura di accoglienza in città in quanto richiedente asilo politico, non era soddisfatto della prestazione sessuale avuta dalla 32enne sudamericana e pretendeva che la donna gli restituisse i 50 euro pattuiti per la prestazione. Lei ovviamente si oppone e il giovane afghano le ruba il cellulare come ostaggio e richiede ripetutamente un riscatto di 50 euro per la restituzione del cellulare.
La donna nel frattempo però si è rivolta alla polizia così al momento dello scambio invece della donna il giovane afghano si è trovato di fronte gli agenti della squadra mobile che lo hanno portato in questura con l’accusa di violenza privata, furto aggravato ed estorsione

http://www.udine20.it/udine-afghano-non-soddisfatto-ricatta-la-prostituta-rubandole-il-cellulare/

Nordafricani rubano rame: blackout, ma uno è morto

SERRAMANNA. Mattina di Natale tragica nelle campagne fra Serramanna e Samassi. Un ladro di rame è morto poco prima dell’alba folgorato mentre rubava i cavi della linea elettrica dell’alta tensione in località Pimpisu, vicino alla strada statale che collega i due paesi del Campidano. La sua identità è ancora in corso di accertamento da parte dei carabinieri della Compagnia di Sanluri. L’uomo, di apparente giovane età, non aveva addosso documenti, ma dovrebbe trattarsi di uno straniero, presumibilmente un nordafricano. E’ possibile che fosse in compagnia di almeno un complice, che lo ha abbandonato quando si è accorto che era morto.

http://lanuovasardegna.gelocal.it/cagliari/cronaca/2014/12/25/news/muore-folgorato-mentre-ruba-cavi-di-rame-1.10561214

Non asseconda tunisino ubriaco: presa a testate

Il locale sta a pochi passi da Via Mormino Penna. L’uomo, già in evidente stato d’ebbrezza, continuava a chiedere da bere alla ragazza. Al suo rifiuto, l’extracomunitario ha reagito con una violenta testata che le ha causato la rottura di un dente, di un labbro e un colpo di frusta

http://www.ragusah24.it/2014/12/23/titolare-pub-stata-aggredita-testata-tunisino-ubriaco-scicli/

Razziano rame alla stazione: “Non osate inseguirci o vi bastoniamo”

Un inseguimento da film iniziato alla Stazione Tiburtina e concluso al Quartiere Africano con quattro ‘predoni di oro rosso’ in manette. E’ quanto accaduto nella tarda mattinata di domenica 21 dicembre nella zona del secondo scalo ferroviario romano dove quattro ladri sono stati ammanettati dagli agenti della Polizia Ferroviaria in presidio alla stazione. Il tentativo intorno alle 12:30 alla fine del binario 25 dove i quattro malviventi hanno provato a portarsi via circa 50 chili di matasse di rame utilizzando dei passeggini.

INSEGUIMENTO A TIBURTINA – Un tentativo reso vano dagli agenti della PolFer, diretti dal dottor Domenico Ponziani, che una volta sorpresi i ‘predoni’ hanno ingaggiato con loro un inseguimento a piedi prima nello scalo ferroviario e poi nelle strade adiacenti alla stazione. I malviventi, dopo aver abbandonato la refurtiva, hanno scavalcato la recinzione in direzione della Tangenziale Est, cercando di dileguarsi attraverso le vie adiacenti. Una lunga corsa con tre poliziotti alle loro calcagna ed una quarta altra agente pronta ad intervenire a bordo di un’auto di servizio.

MINACCE AGLI AGENTI – Due dei soggetti, per coprirsi la fuga, non hanno esitato a minacciare gli agenti con dei bastoni, che hanno poi gettato lungo la massicciata. Nel frattempo l’intera zona attigua alla stazione è stata poi circondata, con l’ausilio di altro personale della Questura di Roma.

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‘Profugo’ trovato con 4 chili di droga: “Posso farlo, sono rifugiato”

Per quale motivo un nigeriano abbia un permesso umanitario è cosa veramente incomprensibile. Tranne pensare che debba rifornire politici d’area e figli dei politici d’area.