Tag: finanza

Sequestrate 17 tonnellate di “bionde” due ungheresi arrestati

Dicevano di trasportare barattoli di vetro i conducenti dei due Tir fermati dai finanzieri del Gico di Trieste, ma nascoste dietro il carico “dichiarato” c’erano ben 17 tonnellate di tabacchi lavorati esteri di contrabbando, di diversi marche (Marlboro, Regina, D&B). Un sequestro record, almeno per gli ultimi tempi.

I due autisti – entrambi cittadini ungheresi – sono stati arrestati in flagranza di reato per contrabbando. Le sigarette avrebbero dovuto raggiungere i mercati clandestini del sud Italia, saldamente nelle mani della criminalità organizzata e forieri di immediati guadagni milionari.

Il bilancio dell’anno parla di quasi 25 tonnellate di sigarette sequestrate dalla Guardia di Finanza di Trieste dall’inizio del 2015.

Le indagini, tutte coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica di Trieste, potrebbero portare presto ad ulteriori sviluppi.

http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2015/04/29/news/le-fiamme-gialle-sequestrano-17-tonnellate-di-bionde-1.11327508

Sbarca in porto, con una ferrari rubata

Ferrari rubata sequestrata Porto di Genova

Ha tentato di portare in Italia una Ferrari F430 del valore di circa 200mila euro, ma il viaggio del bolide, risultato poi rubato, si è fermato al Terminal Traghetti di Genova.

A bloccare l’uomo, un cittadino libico proveniente da Tunisi, sono stati i funzionari dell’Ufficio Dogane e i militari della Guardia di Finanza, che hanno individuato l’auto al momento dello sbarco nel capoluogo ligure.

Supercar rubate e pronte per salpare per l’Africa, cinque fermi

Dopo una serie di controlli nelle banche dati internazionali, gli agenti hanno avuto conferma che la Ferrari fosse rubata e hanno provveduto al sequestro, mentre l’uomo è stato denunciato.

http://www.genovatoday.it/cronaca/ferrari-rubata-sequestro-porto.html

Esposto contro associazioni: “Lucrano su gestione clandestini”

Infatti, dopo i ripetuti incidenti di Monteroduni, Agnone e Macchiagodena, questa volta la cronaca si interessa degli immigrati, non per le risse tra loro o le proteste, ma per le modalità di gestione
dell’accoglienza nel centro Sprar di Sant’Angelo in Grotte, frazione di Santa Maria del Molise. Modalità su cui l’ex parlamentare Franco Narducci e Carmen Bertone, consiglieri comunali di
minoranza, chiedono la massima trasparenza.
In particolare, due i fatti finiti in cronaca: le dimissioni del segretario comunale, ad inizio mese, che potrebbero essere collegate alla vicenda, e un blitz dei Carabinieri alla fine della scorsa
settimana.

Il tutto nascerebbe da un articolato esposto all’autorità giudiziaria da parte di un componente della stessa giunta di Santa Maria del Molise che, a febbraio, prima avrebbe invitato l’amministrazione
comunale all’autotutela, ritirando il bando di gara per l’affidamento del servizio di accoglienza profughi a Sant’Angelo in Grotte, e poi, di fronte al nulla di fatto, avrebbe fatto ricorso alla
magistratura, segnalando numerose irregolarità sia nel bando di gara per l’affidamento del servizio, sia nella gestione stessa dei fondi per l’accoglienza. Diverse decine di migliaia di euro. Dopo
l’esposto, le dimissioni del segretario e il blitz dei carabinieri.
Fatti inquietanti che gettano un’ombra abbastanza pesante sull’intera vicenda, tanto da spingere le minoranze, a nome di Franco Narducci, ex parlamentare, ed ex candidato sindaco, e Carmen
Bertone, a rivolgersi agli organi d’informazione per chiedere chiarezza e soprattutto trasparenza. Le minoranze, l’anno scorso, già si erano rivolte alla magistratura per i contributi erogati dal
Comune ad un’associazione locale, sollevando diversi dubbi.

E anche in quel caso era già stata avviata un’inchiesta seguita dalla Guardia di Finanza. Ora l’esposto di un membro della giunta sulla gestione dei profughi. Nella denuncia, si parla di numerose
irregolarità nel servizio, che sarebbe gestito in collaborazione tra la Casa di Tom e membri dell’associazione locale già tirata in ballo dalla prima denuncia. L’esposto metterebbe anche in luce che
il testo del contratto sottoscritto con il Comune sarebbe pieno di inesattezze e copia e incolla, come quella, per fare un esempio, che vedrebbe i profughi ospitati – falso – a Sant’Angelo in Grotte.

Insomma, di tutto di più, con le minoranze che chiedono l’intervento delle autorità su una vicenda che inquieta profondamente l’opinione pubblica del paese.

http://www.ilgiornaledelmolise.it/2015/04/22/gestione-profughi-blitz-dei-carabinieri-a-santa-maria-del-molise/

Droga, undici arresti della Guardia di Finanza tra ghanesi e nigeriani: tra i clienti anche un medico

Sequestrata villa, 7 auto e conti milionari a Rom ‘stanziali’

Nuovo sequestro di beni a carico di famiglie rom stanziali

La Questura di Pescara, su disposizione della Procura ed assieme alla Guardia di Finanza, ha sequestrato il piano terra di una villa del valore di 250 mila euro, sette autovetture e due libretti di risparmio postali di proprietà di una famiglia rom stanziale pescarese.

Il provvedimento è scattato a seguito del procedimento a carico di cinque componenti della famiglia colpiti da sorveglianza speciale e che aveva già portato alla confisca di beni immobili per un valore di circa 1 milione di euro.
I beni sono stati acquistati grazie ad attività criminali. Dal 2007 sono stati sequestrati beni a famiglie rom stanziali pescaresi per 35 milioni di euro.

Potrebbe interessarti: http://www.ilpescara.it/cronaca/pescara-sequestrate-case-auto-conti-famiglia-rom.html

Date le case agli zingari, una volta stanziali si ‘integreranno’…

Finanziere sequestra merce, circondato da abusivi: pestato – FOTO

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Il duello tra il venditore abusivo e...

TIRRENIA. La divisa non basta. Forse bastava una volta, anni fa; ma questi sono tempi di nervi tesi e di scontri disperati, di esasperazione e ultime spiagge. Già. L’ultima spiaggia può essere anche quella di aggredire un finanziere che ti vuole sequestrare la merce.

Scene da un’ordinaria gazzarra. È la mattina di ieri e, quando un giovane militare della finanza tenta di fermare tre venditori abusivi a Tirrenia, succede di tutto. Fughe e inseguimenti, urla, botte; la famosa resistenza a pubblico ufficiale che si trasforma in qualcosa di più e di peggio.

In tre, nordafricani, non accettano di farsi portare via il grande sacco bianco dove hanno inserita la roba da vendere. Lì dentro ci sono borse, borselli, cinture, occhiali da sole, orologi, ombrelli, cover per telefonini e oggetti di vestiario.

Poi passano alle vie di fatto. Circondano il finanziere, gli strappano di mano il sacco, fuggono sulla sabbia. La scena è fotografata per caso, come un fatto improvviso. Perché l’uomo delle Fiamme Gialle fosse lì da solo, non lo sappiamo. Allo scontro assistono decine di persone, dalla ringhiera della terrazza di Tirrenia, ma nessuno interviene. Si può solo immaginare la frustrazione del militare, e per certi versi la mossa disperata dei suoi antagonisti di un giorno, che riescono a dileguarsi. Qualcuno dice che l’abbiano anche picchiato, le immagini questo non lo chiariscono; ma certo viene aggredito, strattonato e messo in minoranza numerica, in pochi istanti, senza possibilità di far valere la legge.

Secondo stime della Confesercenti, a Pisa operano almeno 150 venditori abusivi in maniera costante e organizzata; si muovono tra piazza dei Miracoli e il lungomare di Marina di Pisa o di Tirrenia, appunto. Sresume che l’evasione annuale sull’imposta sul reddito oscilli tra i 2 ed i 4 milioni di euro; quella sull’Iva tra i 1,220 milioni ed i 2,260, quella delle tasse locali (suolo pubblico e rifiuti) tra gli 800mila ed il 1 milione e 300mila euro. Considerando le mancate contribuzione assicurative e previdenziali si raggiunge una cifra tra i cinque e i nove milioni annui di evasione.

http://iltirreno.gelocal.it/pisa/cronaca/2015/03/07/news/tirrenia-aggressione-finanziere-venditori-abusivi-1.10999495?&ref=fbfti#gallery-slider=undefined

I ‘nomadi’ nullatenenti con milioni di euro in banca e immobili

Bologna – Erano sconosciuti al fisco, ma in realtà avevano patrimoni milionari. Per questo i finanzieri del comando provinciale di Bologna hanno sequestrato beni ad alcune famiglie nomadi. Nel mirino delle fiamme gialle sono finite 18 persone, ritenute “socialmente pericolose”, con numerosi precedenti di polizia soprattutto per furti in negozi e in abitazioni e per borseggi. Colpito da misura di prevenzione anche il presunto responsabile di una rapina compiuta lo scorso anno all’Ipercoop di Castenaso. Dalle indagini patrimoniali è emerso che queste persone, con dimora in alcuni campi nomadi di Bologna e aree limitrofe, avevano, direttamente o attraverso propri familiari o conviventi, la disponibilità di beni mobili ed immobili. Il sostituto procuratore, Massimiliano Rossi, coordinatore delle indagini, condividendo le proposte di misure di prevenzione formulate dal Gico della guardia di finanza di Bologna, ha richiesto al Tribunale il sequestro dei beni posseduti dai pregiudicati, tra cui autovetture di grossa cilindrata, moto, case, terreni, conti correnti e un bar del centro del capoluogo emiliano, per un valore superiore a un milione di euro. I provvedimenti di sequestro adottati dal Tribunale sono stati eseguiti dalle stesse fiamme gialle. I finanzieri hanno scoperto inoltre che una delle persone coinvolte dalle indagini ha percepito indebitamente una pensione per ben 4 anni, nonostante la morte dell’avente diritto, con conseguente danno per le casse dell’Inps di circa 34.000 euro, anch’essi sequestrati.

http://notizie.tiscali.it/cronaca/feeds/15/03/04/t_98_ADN20150304120603.html?cronaca

Risorse: 5 libanesi riciclavano denaro sporco per finanziare Hezbollah

Traffico internazionale di milioni di euro

La Procura di Torino indaga su cinque fratelli di origini libanesi per finanziamento al terrorismo e riciclaggio internazionale. Secondo la guardia di finanza, che ha effettuato le ricerche sulla vicenda, i cinque ripulivano il denaro proveniente da un ingente traffico di droga per finanziare l’attività di Hezbollah.

La guardia di finanza ha perquisito la casa e le aziende dei cinque fratelli, che avevano aperto attività di compravendita di auto e macchine agricole nel Cuneese e nella zone di La Spezia.

Due dei cinque fratelli libanesi risiedono in provincia di Cuneo, uno in provincia di La Spezia e i restanti due in Libano, anche se vengono frequentemente nel nostro Paese. All’indagine “Araba Fenice”, coordinata dal pm Antonio Rinaudo, hanno collaborato anche l’Fbi e l’Europol.

E’ stato accertato che le aziende italiane che facevano riferimento ai fratelli ricevevano fondi da riciclare provenienti da società inserite in blacklist dalle autorità statunitensi in quanto collegate, in entrata e in uscita, a trafficanti internazionali di droga e a Hezbollah. Complessivamente vi sarebbe stata una movimentazione di capitali pari a 70 milioni di euro, in entrata e in uscita.

Molti dei mezzi acquistati in Italia venivano poi imbarcati al porto di Anversa, in Belgio, per i Paesi del centro dell’Africa. Qui sarebbero avvenute ulteriori compravendite i cui proventi sarebbero finiti nuovamente all’organizzazione terroristica libanese.
http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/piemonte/torino-riciclavano-soldi-per-conto-di-hezbollah-indagati-5-fratelli-libanesi_2096118-201502a.shtml

Sicuramente per la nostra economia, questo riciclaggio di denaro sporco proveniente da traffici internazionali, sarà un toccasana…
Come è un toccasana per la nostra società, importare dei terroristi..

Arrestato spacciatore marocchino: aveva oltre 100.000 euro nell’armadio

Oltre 100mila euro nascosti nell’armadio.
Questo il bottino di uno spacciatore di Rivoli, rinvenuto durante la perquisizione del suo domicilio effettuata dalla Guardia di Finanza del Gruppo Orbassano.
L’uomo, un trentenne marocchino, era già stato arrestato nel 2011 in Lombardia dai finanzieri di Trieste, dopo che le forze dell’ordine l’avevano trovato in possesso di 113 chilogrammi di hashish nascosti all’interno di un mezzo pesante ( ovviamente subito libero, ndr).
Questa volta, i 100mila euro provento dell’attività di spaccio dello straniero, erano invece nascosti all’interno di un armadio, ubicato nel suo appartamento. Il denaro rinvenuto era composto da pezzi di vario taglio. Dopo che la Guardia di Finanza di Torino ha accertato la provenienza illecita dei soldi, il Tribunale ne ha poi disposto la confisca definitiva.
La somma verrà depositata presso il Fondo Unico di Giustizia, strumento nato per fornire allo Stato ulteriori risorse finanziarie per sicurezza e giustizia.
http://www.torinotoday.it/cronaca/arrestato-spacciatore-rivoli.html

Maschere di carnevale tossiche: sequestrati 2 milioni di pezzi

VENEZIA La task-force anticontraffazione della Guardia di Finanza di Venezia ha sequestrato tra Venezia, Padova e la Lombardia due milioni di pezzi, tra vestiti di Carnevale, trucchi e giocattoli pericolosi, non conformi alle norme europee sulla sicurezza. Un’operazione massiccia, che si è concentrata sulla commercializzazione dei prodotti tipici di carnevale.

Dopo le luminarie e gli articoli natalizi, il controllo del territorio effettuato dai Baschi Verdi veneziani ha preso di mira i prodotti carnevaleschi, per lo più provenienti dalla Cina e e stoccati in diversi magazzini sul territorio nazionale. Partendo da controlli di routine effettuati nei confronti di commercianti al minuto tra San Donà di Piave, Portogruaro e Chioggia, i finanzieri hanno ricostruito la filera di approvvigionamento dei prodotti, individuando i fornitori e gli importatori dei prodotti.

L’attività di controllo è poi passata ai magazzini di stoccaggio, di proprietà di società gestite da cittadini di etnia cinese in provincia di Venezia, di Padova e in Brianza: sono stati scoperti e sequestrati circa due milioni di pezzi, tra abiti, maschere, trucchi e giocattoli, non conformi agli standard di sicurezza prescritti dalla normativa europea. Nel corso delle diverse operazioni, le Fiamme Gialle di Venezia hanno scoperto che numerosissimi prodotti erano privi dei necessari certificati di conformità, essendo sprovvisti della relativa marchiatura “CE”, mentre in altri casi presentavano la grafica “CE” contraffatta, per ingannare il consumatore sui requisiti in tema di sicurezza.

Nell’ambito dei controlli sulla sicurezza dei prodotti, sono stati sequestrati anche circa 270.000 articoli marchio Hermes, Louis Vuitton, Simpson, Bic. Gli interventi effettuati rientrano in un più ampio dispositivo di prevenzione e repressione nel settore della tutela del mercato dei beni e servizi e del “Made in Italy” e a tutela dei consumatori, intensificato in vista del Carnevale.

http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2015/2-febbraio-2015/carnevale-sequestrati-due-milioni-abiti-maschere-trucchi-giocattoli–230924269451.shtml