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Brescia: città degli scippi

Due anni e sei mesi in carcere. Li dovrà passare un 31enne tunisino autore di uno scippo all’interno di un supermercato nei giorni scorsi. Un’azione che tradotta in termini «giudiziari» si configura come rapina e lesioni. Due reati che sommati ad un curriculum già piuttosto ricco di denunce per reati predatori dello stesso genere hanno portato il giudice a comminare quella pena.
L’episodio si è verificato alle 13 di lunedì scorso all’interno dell’Iper Simply di via Vallecamonica. Qui una signora di mezza età stava facendo la spesa e ad un certo punto si è sentita strappare la borsetta.
Il responsabile è fuggito tra i carrelli e gli altri clienti ma la donna è riuscita lo stesso a raggiungerlo e nel momento in cui ha cercato di riappropriarsi della borsa, è stata spinta a terra, rimediando una botta che è stata successivamente giudicata guaribile in sette giorni.
Nel frattempo il malvivente se l’è data a gambe, ma sollecitato l’intervento della Polizia, una pattuglia della Squadra Volante, grazie alla descrizione del magrebino, è riuscita a rintracciarlo e bloccarlo.
È scattato l’arresto che poi è stato convalidato e in direttissima è arrivata anche la condanna a due anni e sei mesi.
Non si tratta del solo arresto effettuato dagli uomini della Squadra Volante. Il dirigente, Giovanni Di Maggio, ha infatti illustrato anche un intervento a San Zeno che ha portato all’arresto di un moldavo di 27 anni per ricettazione.

http://www.giornaledibrescia.it/in-citta/due-anni-di-carcere-allo-scippatore-seriale-1.1744959

Coppie Miste: immigrato massacra la moglie incinta

Malmenata, spinta, picchiata nonostante fosse incinta di ormai quattro mesi. Autore delle violenze il convivente serbo con il quale la donna aveva instaurato una relazione da ormai due anni portando con sè anche i figlio avuto dal primo matrimonio.

Succede a Treviso, tra le case di Santa Maria del Rovere, dove venerdì pomeriggio gli agenti della polizia sono intervenuti a sirene spiegate per una – purtroppo l’ennesima – lite in casa di coppie miste registrata i questi giorni. A chiamare la polizia è stata la stessa donna, quarantenne, sconvolta. «Correte mi vuole ammazzare» avrebbe detto la telefono con il centralinista della questura salvo poi abbassare la cornetta e richiamare trascorsi alcuni minuti chiedendo di ritirare l’intervento.

La polizia però è intervenuta ugualmente, e quando è arrivata a casa ha trovato l’abitazione sottosopra e degli zoccoli lanciati in giro per casa, forse dall’uomo, forse dalla donna stessa nel tentativo di difendersi.

Lei era in lacrime, choccata, ha raccontato le difficoltà dell’ultimo periodo, le liti, le incomprensioni e le violenze, ma si è rifiutata di sporgere querela o chiedere un ammonimento come suggerito dagli agenti, anche dopo essere stata condotta in ospedale per degli accertamenti. Perché? Forse paura, forse timore di aggravare le cose. La stessa identica decisione presa a San Zeno sempre venerdì da un’altra donna, sposata in via di separazione, dopo la lite che aveva portato il marito e prenderla per il collo e picchiarla. Anche in quel caso sono stati gli agenti della polizia a intervenire dopo la chiamata dei vicini che avevano sentito le urla. Ma anche in quel caso lei, nonostante i lividi, si è rifiutata di esporsi almeno per ora. Ha raccontato le liti, i «dispetti» fatti dall’uomo che le nascondeva le chiavi dell’auto impedendole di uscire o rubandole i vestiti dall’armadio per il gusto di rovinarle la giornata. Ha descritto le parole usate contro di lei anche in presenza di altre persone, e poi gli scontri fisici che anche venerdì pomeriggio le avevano lasciato alcune escoriazioni. La questura ribadisce: «Le donne non abbiano paura di raccontare e denunciare, solo così possiamo aiutarle a evitare maltrattamenti o altri eventi ben peggiori».

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Quelli che il marocchino di Manildo vuole integrare.

Prostituzione maschile a Verona: fermati immigrati e clienti gay

 

VERONA. La Polizia Municipale negli ultimi giorni ha intensificato i controlli sui bastioni della circonvallazione interna tra Porta Nuova e Porta San Zeno. Identificate 35 persone, di cui 9 sanzionate per violazioni al Regolamento Polizia Urbana. Identificati anche alcuni giovani rumeni e marocchini dediti alla prostituzione maschile e veronesi ultra65enni in cerca di rapporti sessuali. I controlli proseguiranno anche nei prossimi giorni.

http://www.larena.it/stories/dalla_home/493592_prostituzione_sui_bastioniclienti_anziani_veronesi/

Verona, accoltellamenti vari tra immigrati, è stato di guerra nel silenzio delle istituzioni

Stato di guerra etnica a Verona
Link: http://www.larena.it/stories/dalla_home/453044_rissa_tra_senzatetto_ai_bastioni_a_san_zeno_torna_la_paura/