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Rimini: tunisino indemoniato scatena furiose risse con i vigili

Rimini 17 gennaio 2014 – Attimi di tensione, giovedì pomeriggio, nella zona di via Covignano dove gli agenti della Municipale hanno effettuato un servizio antidroga. Tutto è iniziato verso le 16.30 quando, dopo una serie di pedinamenti, il personale della Municipale ha notato il tunisino 34enne, già noto alle forze dell’ordine, che stava vendendo della droga in via del Pino a una mamma che spingeva un passeggino con un bambino piccolo.

“L' Italia deve capire l'aspetto culturale dell'immigrazione e l'apporto che da' al Paese”.

“L’ Italia deve capire l’aspetto culturale dell’immigrazione e l’apporto che da’ al Paese”.

E’ così scattato il blitz per bloccare il pusher che, alla vista degli agenti, ha iniziato a dare in escandescenza ribellandosi all’arresto.  Nel tafferuglio, il nordafricano ha spintonato uno degli agenti in borghese che, in sella a una bicicletta, aveva seguito il 34enne facendolo rovinare a terra e procurandogli la lussazione del gomito. Nei momenti agitati che ne sono seguiti, il tunisino è riuscito a fuggire mentre, i colleghi, hanno soccorso l’agente ferito che è poi stato portato in pronto soccorso. Dopo essere stato medicato, il vigile urbano ferito è stato dimesso con una prognosi di 25 giorni. E’ quindi iniziata la caccia al 34enne, già noto alle forze dell’ordine e sottoposto all’obbligo di firma presso la caserma dei carabinieri. Una disposizione che, da oltre un mese, era ignorata dal nordafricano. Sul luogo dell’aggressione, gli agenti della municipale hanno trovato, nascosto in un cespuglio, un involucro con 9 grammi di eroina. Le indagini lampo hanno poi permesso, verso le 20, di individuare il fuggitivo a Viserba a casa della ragazza del fratello. Gli agenti hanno atteso che il nordafricano uscisse e sono entranti in azione per bloccarlo ma, anche questa volta, il tunisino si è ribellato innescando un violento tafferuglio. A stento il personale della Municipale è riuscito a bloccarlo e ad ammanettarlo. Nelle sue tasche sono stati ritrovati altri 8,5 grammi di eroina e, una successiva perquisizione domiciliare, ha  permesso di trovare a casa del nordafricano, in via del Platano, varie dosi di hashish, marijuana e un bilancino di precisione.

Il 34enne, lo scorso 30 dicembre, era stato il protagonista di un’altra violenta rissa con gli agenti della Municipale in via Sigismondo. In quella occasione, il tunisino era arrivato ad aizzare contro le divise alcuni punkabbestia che sostavano nella strada con l’intendo di far fuggire il proprio fratello che stava venendo arrestato dai vigili urbani sempre per spaccio. Dopo una notte in cella, il 34enne è stato processato per direttissima venerdì mattina, difeso dall’avvocato Ninfa Renzini il 34enne ha chiesto i termini a difesa e il giudice ha disposto il trasferimento al carcere dei “Casetti” in attesa del processo.

http://www.riminitoday.it/cronaca/pusher-manda-in-ospedale-agente-della-municipale-rimini.html

Droga a Modena, arresto dei vigili in bici – Modenaonline


Modenaonline

Droga a Modena, arresto dei vigili in bici
Modenaonline
Agli arresti è finito O.B.M. 23enne ghanese, senza fissa dimora e senza documenti, già conosciuto dalla forze dell'ordine, su cui pesava un divieto di dimora triennale nella nostra città. Una pattuglia in bicicletta della Municipale, in servizio all

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Parma: trascinata a terra, poi presa a calci e pugni da nigeriani

Una 39enne è stata rapinata nella notte tra mercoledì e giovedì in via Garibaldi da tre persone di colore negre – due uomini e una donna – che l’hanno aggredita mentre si era fermata a prendere le sigarette al distributore automatico insieme a due amici. La donna ha fermato una Volante della polizia che stava effettuando un servizio di controllo poco dopo le 2.

Molto agitata, ha raccontato di essere stata presa alle spalle da un uomo che l’ha buttata a terra, mentre un altro le ha dato un pugno e un calcio per farsi consegnare un cellulare Samsung e venti euro. Insieme ai due una donna, fuggita con loro dopo il colpo.

Il malvivente che l’aveva colpita era scappato in bicicletta lungo borgo Guazzo. È lì che la Volante, con un tempestivo intervento, è riuscita a bloccarlo. Il giovane, 25enne nigeriano pregiudicato e clandestino, aveva con sé il cellulare e una banconota da venti euro. Si è giustificato dicendo che quello era stato il pagamento per una dose di cocaina.

La donna è effettivamente conosciuta alle forze dell’ordine per problemi di droga, ma la sua versione è stata suffragata dai due testimoni. Per il nigeriano è scattato l’arresto per rapina aggravata. Verrà processato per direttissima.

http://parma.repubblica.it/cronaca/2013/09/19/news/via_garibaldi_rapina_nella_notte_aggredita_donna_un_arresto-66867199/

Carpi: tunisino pluripregiudicato aggredisce ragazza e la rapina

Rapinata di Iphone e borsetta, ragazza aggredita a Carpi

Arrestato poco dopo avere commesso una rapina ai danni di una ragazza di 21 anni. È successo domenica notte a un 20enne tunisino pregiudicato a Carpi, catturato dagli uomini dell’Arma dei carabinieri. Il giovane è stato catturato in via Ugo da Carpi, di fronte all’ingresso dello stadio Cabassi.

Tutto è accaduto durante il servizio perlustrativo notturno, quando la pattuglia, mentre stava attraversando via Aldovrandi, ha notato un gruppetto di ragazzi che hanno richiamato l’attenzione dei militari e tra questi c’era una 21enne di Novellara rapinata della sua borsetta: la giovane ha raccontato di essere stata colpita al volto con un pugno da un giovane magrebino incrociato poco prima. Subito i Carabinieri si sono messi alla ricerca del malvivente seguendo la direzione di fuga indicata dai testimoni e lo hanno trovato nascosto in mezzo alle auto parcheggiate di fronte allo stadio. Sul ragazzo sono stati trovati 75 euro e un dollaro asportati poco prima, dopo essersi disfatto della borsa. A distanza di qualche metro è stato ritrovato anche l’Iphone della vittima.

Dai successivi accertamenti condotti, è emerso come il giovane, pregiudicato per lesioni, ricettazione, già denunciato tre volte perché sorpreso in città nonostante avesse il divieto di ritorno, si era reso responsabile di una tentata rapina con cutter ai danni di un Kebab di Carpi, perpetrata agli inizi di settembre: il malvivente era entrato nell’esercizio pubblico sfoderando un taglierino per poi nasconderlo, dopo aver minacciato il proprietario, poiché disturbato dall’ingresso di alcuni clienti. In quel caso, fuggì rapidamente salendo a bordo di una bicicletta senza riuscire a portare a termine il colpo.

Al vaglio dei Carabinieri altri colpi fatti in città di recente con le stesse metodologie: si sta valutando la posizione del giovane in merito ad una rapina con cutter fatta venerdì sera in una tabaccheria della città dove è stato asportato il contenuto del registratore di cassa (500 euro) per poi fuggire sempre a bordo di una bicicletta. Visti gli indizi di colpevolezza di più colpi messi a segno e la pericolosità dimostrata, il giovane è stato condotto in carcere in attesa di giudizio.

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Reggio Emilia: dominicano aggredisce ragazzo e lo manda in coma, catturato

La sera dello scorso 9 settembre in via Emilia Ospizio a Reggio Emilia nei pressi di un noto bar è stato brutalmente aggredito un cittadino italiano ad opera di un altro cittadino dominicano datosi immediatamente alla fuga.
L’uomo, ferito e immediatamente soccorso è stato trasportato al Santa Maria ove attualmente risulta ricoverato in prognosi riservata versando in stato di coma ed in pericolo di vita.
Alcuni clienti del bar , riferivano di aver udito altre persone litigare fra loro nella parte posteriore del bar, tre sudamericani di cui due donne e un ragazzo e un italiano.
A seguito della discussione l’italiano cadeva in terra colpito al volto dal ragazzo sudamericano il quale successivamente fuggiva in sella alla sua bicicletta in direzione via Vecchi.
Le immediate indagini svolte dalla squadra mobile, che provvedeva anche a visionare le immagini riprese da un circuito di videosorveglianza nonche’ ad assumere le testimonianze di alcuni passanti permettevano l’esatta ricostruzione della dinamica dell’accaduto e l’identificazione dell’autore dell’aggressione.
Le ricerche serrate degli investigatori hanno indotto l’indagato a consegnarsi spontaneamente.
Al termine degli accertamenti il dominicano è stato deferito in stato di liberta’ alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia per il reato di lesioni personali aggravate ex art
582-583 c.p. in considerazione del pericolo di vita in cui versa la vittima.
Le indagini hanno permesso di accertare che la lite e’ scaturita da motivi banali.

http://www.sassuolo2000.it/2013/09/14/reggio-emilia-aggredisce-uomo-e-lo-manda-in-coma-nei-guai-dominicano/

Clandestino nigeriano tenta di sgozzare carabiniere

Bologna 12 settembre 2013 – E’ successo a Maddalena di Cazzano, frazione di Budrio (Bologna). L’uomo, un nigeriano, ha detto di voler parlare con un magistrato. I militari hanno avvisato la Procura e la situazione è in itinere. Il carabiniere è stato portato in ospedale. Il carabiniere ferito è stato sottoposto ad un intervento e il profondo taglio al collo è stato suturato. Non è in pericolo di vita: è ancora in prognosi riservata ma non in pericolo di vita. Il fendente ha staccato di netto un pezzo del mastoide ed è entrato nel collo per circa 10 centimetri, è passato a soli 8 millimetri dalla giugulare. ”Auguriamo una pronta guarigione al coraggioso carabiniere che ha cercato di bloccare l’uomo. Per il resto tutto si è risolto con grande tranquillità”, ha detto il procuratore aggiunto Valter Giovannini.

IL FERMO. Un uomo transita su una bicicletta con uno zaino sulle spalle. Dopo qualche centinaio di metri, tentano di fermarlo ma il ciclista iniziava ad offenderli. Una volta bloccato, lo invitano ad esibire un documento di riconoscimento, ma a tale richiesta dei Carabinieri, l’uomo cominciava ad agitarsi. Privo di documenti, riprende ad inveire con frasi ingiuriose e poi a spintonare un militare che colpisce con una manata. I militari richiedono ausilio alla centrale operativa che in breve tempo fa confluire un’altra pattuglia. Tutti i militari indossavano per cautela il giubbetto antiproiettile, non sapendo cosa contenesse lo zaino e insospettiti dall’aggressività dell’uomo. Alle intimazioni di farsi accompagnare in caserma, il nigeriano estrae un coltello dalla tasca dei pantaloni ed aggredisce i due militari più vicini che riescono a schivare i colpi. Il Maresciallo della Stazione di Budrio, intervenuto per cercare di bloccare l’aggressore, viene colpito prima al busto, dove per fortuna la lama incontra il giubbetto antiproiettile, poi al collo, subito sotto l’orecchio. Gli altri militari in soccorso del collega tentano di bloccare l’aggressore che però lancia fendenti col coltello, riuscendo a divincolarsi e ad allontanarsi per i campi. Scattato l’allarme, sul posto altre pattuglie, per cinturare l’area ed impedire la fuga. Il fuggitivo è stato accerchiato e fermato sul margine della via Pozzo. L’uomo ha ancora il coltello a serramanico e minaccia di far del male a sé e agli altri se qualcuno si fosse avvicinato.

TRATTATIVE. Da Bologna arriva il personale del Reparto Operativo, compreso un militare negoziatore, con l’intento di instaurare un rapporto con l’uomo per impedire che nuocesse ancora. Il nigeriano, circondato dai Carabinieri, inizia un estenuante colloquio con il negoziatore il quale lo invita ripetutamente a non peggiorare la sua situazione. Purtroppo, lo stato psichico dell’uomo è estremamente instabile, dichiarandosi convinto di essere perseguitato da tutte le forze dell’ordine e chiedendo di parlare con un magistrato. Visto che dopo oltre due ore di trattativa sotto il sole l’uomo insisteva con le sue richieste di essere ascoltato da un magistrato, dalla Procura di Bologna interviene il Procuratore Aggiunto Valter Giovannini, poco dopo le 16. Superate le prime diffidenze, l’uomo abbassa le difese e mostra di voler aderire alle condizioni imposte dal Procuratore Aggiunto di posare il coltello, che ripiega nel manico, e lo zaino. Non decidendo, però, di arrendersi definitivamente, spossato anche per il caldo oltre che per l’estenuante trattativa, avendo anche perso di lucidità, viene bloccato e reso inoffensivo dai militari. L’uomo, che ha numerosi precedenti per clandestinità e resistenza a PU, è stato portato a Medicina ed è stato arrestato per tentato omicidio, a disposizione della Procura della Repubblica (il Sostituto di turno è il Dr. Di Giorgio). E’ accusato di tentato omicidio.

http://www.bolognatoday.it/cronaca/budrio-maddalena-cazzano-accoltella-carabiniere.html

Non ‘auguri’, caro procuratore, ma espulsioni. Effettive, non di carta.

Rissa nella centralissima piazza Dante. Intervengono i carabinieri … – gonews

Rissa nella centralissima piazza Dante. Intervengono i carabinieri
gonews
Tre extracomunitari sono stati denunciati per rissa a Grosseto. I tre, prima di essere identificati dai carabinieri nella centralissima piazza Dante, avevano anche aggredito un uomo che stava passando in bicicletta colpendolo con calci e pugni. Uno

Dramma a Milano: africano irrompe in auto mentre parcheggia e l’accoltella

Ha tentato di salvare la borsetta dalle mani di un rapinatore ed è stata ferita da alcune coltellate di striscio alle mani e al volto. Vittima una donna italiana di 61 anni, aggredita mentre era ferma con la sua auto in via Fava, l’altra notte alle 2.30. Secondo il racconto della malcapitata alla polizia intervenuta, lei si trovava al volante, ferma nel parcheggio. Come spesso accade a molte donne che guidano, aveva sistemato la borsetta sul sedile passeggero anteriore. Era lì ferma ad aspettare alcuni amici. All’improvviso un botto sordo e il vetro della portiera destra è finito in mille pezzi. Era stato infranto da un nordafricano. L’uomo, dopo aver rotto il finestrino, ha allungato la mano e ha afferrato la borsa. A questo punto la reazione della sessantunenne è stata istintiva: anche lei ha afferrato il manico della borsetta, per evitare che gliela portassero via.

Una mossa che il rapinatore non ha gradito. E per avere la meglio sulla vittima ha estratto di tasca un coltello, ferendola al volto e alle mani. Solo allora la donna ha lasciato la presa e il malvivente si è allontanato saltando in sella a una bicicletta. Lanciato l’allarme, sul posto è arrivata una volante, mentre un altro equipaggio ha cercato di intercettare il rapinatore, descritto di carnagione scura, «probabilmente un magrebino». Gli agenti hanno medicato sul posto le ferite della donna, che non ha voluto essere accompagnata in ospedale.

Purtroppo episodi di questo tipo sono abbastanza frequenti nonostante si consigli di non tenere la borsa sul sedile davanti oppure il braccio con un orologio al polso fuori dal finestrino. Solo poche volte al rapinatore è andata male. È accaduto poco tempo fa in corso Buenos Aires, quando hanno tentato di rubare la borsetta a una donna di 58 anni, ex pilota di rally. Dopo la rapina, lei ha ingranato la marcia e ha cominciato l’inseguimento facendo arrestare l’aggressore, un dominicano di 23 anni.

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/13_settembre_2/rapinata-auto-reagisce-ferita-coltellate-2222862141478.shtml

Forlì: albanese ‘pesta’ la moglie, permesso di soggiorno in regalo alla donna

L’uomo, un quarantenne di nazionalità albanese, senza precedenti alle spalle, è stato arrestato dagli agenti della Volante della Questura di Forlì con l’accusa di maltrattamenti in famiglia in flagranza.

I maltrattamenti, secondo quanto accertato dagli inquirenti, si consumavano tra le mura domestiche di un’abitazione in zona Romiti, dove la coppia risiede con i due figlioletti. A chiedere l’intervento del 113 sono stati i vicini di casa, dopo aver sentito urla e il pianto di un bambino.  Quando la pattuglia delle Volanti è arrivata sul posto per strada c’era una ragazza con un bimbo in braccio.

Con una crisi di pianto, ha spiegato di esser stata picchiata dal marito, arrivando persino a strapparle i capelli. Ad accendere la miccia una banale discussione. Il marito non voleva che la compagna andasse al lavoro in bicicletta. L’uomo, che nel frattempo si era allontanato in sella ad una moto, è stato presto rintracciato e portato in Questura per gli accertamenti del caso. La vittima, che nell’occasione ha riportato lesioni guaribili in sette giorni con ecchimosi su diverse parti del corpo, ha ricostruito la serie di violenze che ha subìto nel tempo.

Maltrattamenti, che, a dire della ragazza (poco più che trentenne), andavano avanti da circa tre anni, quando insieme alla famiglia è arrivata a Forlì. Dal racconto della giovane è emerso un marito particolarmente geloso, convinto che la compagna lo tradisse mentre lavorava. La vittima ha spiegato che era constantemente controllata dal compagno, verificando le telefonate sui cellullari.

Ogni litigio si trasformava con un’aggressione, anche alla presenza dei due figli. La donna non ha mai avuto il coraggio di denunciare il compagno, ma per paura si rintanava in un’altra stanza, dormendo sul pavimento pur di evitare le azioni violente del marito. Gli investigatori hanno ricostruito il quadro familiare anche con le testimonianze dei vicini. Già la scorsa settimana quest’ultimi avevano chiesto l’intervento del 112, ma la giovane aveva banalizzato come “semplice lite”.

Ricostruiti i fatti, i poliziotti hanno applicato la nuova normativa, arrestando il quarantenne per maltrattamenti in famiglia. Lunedì il giudice ha convalidato l’arresto (pm Filippo Santangelo), disponendo in attesa del processo la misura cautelare di divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla vittima.

Ora permessino alla ‘maltrattata’. Forse è il primo caso di ‘autodenuncia’ per ottenere il permesso grazie al decreto Alfano-Kyenge-Letta?

 

Picchia e accoltella per la bici: arrestato 32enne – Giornale di Brescia


Giornale di Brescia

Picchia e accoltella per la bici: arrestato 32enne
Giornale di Brescia
E' stato arrestato con l'accusa di tentato omicidio M. E., il 32enne marocchino – che secondo la Polizia – la sera del 22 luglio ha accoltellato un connazionale al parco Gallo. All'origine dell'aggressione vi è una bicicletta: l'arrestato aveva

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