Tag: crisi

Stupra dodicenne, libero – Un mese dopo calci e pugni a passante italiano: “Lui è il male”

CARRARA – “E’ il male, così l’ho picchiato”: questa la motivazione che un ungherese di 43 anni ha dato alla polizia che lo ha fermato con l’accusa di aver aggredito e preso a calci un uomo che stava aspettando il bus alla fermato.

L’aggressore si è poi allontanato: gli agento lo hanno fermato prima che commettesse un’altra aggressione. Condotto in commissariato e con l’aiuto di un interprese, l’ungherese ha spiegato di essersi scagliato contro la sua vittima, un carrarese di 56 anni, perché in lui aveva visto il male.

A seguito degli accertamenti la polizia scopriva che l’ungherese si era già reso protagonista di reati di una certa gravità tra cui una violenza sessuale ai danni di una dodicenne che aveva cercato di palpeggiare in presenza dei suoi genitori a bordo di un treno, circa un mese fa a Genova, ed una rapina a seguito della quale era comparso davanti al giudice e aveva cominciato a vaneggiare in preda a crisi mistiche parlando di “energie negative” che gli emanava la vittima.

http://www.today.it/citta/carrara-aggressione-arrestato-ungherese.html

Forlì: albanese ‘pesta’ la moglie, permesso di soggiorno in regalo alla donna

L’uomo, un quarantenne di nazionalità albanese, senza precedenti alle spalle, è stato arrestato dagli agenti della Volante della Questura di Forlì con l’accusa di maltrattamenti in famiglia in flagranza.

I maltrattamenti, secondo quanto accertato dagli inquirenti, si consumavano tra le mura domestiche di un’abitazione in zona Romiti, dove la coppia risiede con i due figlioletti. A chiedere l’intervento del 113 sono stati i vicini di casa, dopo aver sentito urla e il pianto di un bambino.  Quando la pattuglia delle Volanti è arrivata sul posto per strada c’era una ragazza con un bimbo in braccio.

Con una crisi di pianto, ha spiegato di esser stata picchiata dal marito, arrivando persino a strapparle i capelli. Ad accendere la miccia una banale discussione. Il marito non voleva che la compagna andasse al lavoro in bicicletta. L’uomo, che nel frattempo si era allontanato in sella ad una moto, è stato presto rintracciato e portato in Questura per gli accertamenti del caso. La vittima, che nell’occasione ha riportato lesioni guaribili in sette giorni con ecchimosi su diverse parti del corpo, ha ricostruito la serie di violenze che ha subìto nel tempo.

Maltrattamenti, che, a dire della ragazza (poco più che trentenne), andavano avanti da circa tre anni, quando insieme alla famiglia è arrivata a Forlì. Dal racconto della giovane è emerso un marito particolarmente geloso, convinto che la compagna lo tradisse mentre lavorava. La vittima ha spiegato che era constantemente controllata dal compagno, verificando le telefonate sui cellullari.

Ogni litigio si trasformava con un’aggressione, anche alla presenza dei due figli. La donna non ha mai avuto il coraggio di denunciare il compagno, ma per paura si rintanava in un’altra stanza, dormendo sul pavimento pur di evitare le azioni violente del marito. Gli investigatori hanno ricostruito il quadro familiare anche con le testimonianze dei vicini. Già la scorsa settimana quest’ultimi avevano chiesto l’intervento del 112, ma la giovane aveva banalizzato come “semplice lite”.

Ricostruiti i fatti, i poliziotti hanno applicato la nuova normativa, arrestando il quarantenne per maltrattamenti in famiglia. Lunedì il giudice ha convalidato l’arresto (pm Filippo Santangelo), disponendo in attesa del processo la misura cautelare di divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla vittima.

Ora permessino alla ‘maltrattata’. Forse è il primo caso di ‘autodenuncia’ per ottenere il permesso grazie al decreto Alfano-Kyenge-Letta?

 

Alassio, i Carabinieri scoprono un piccolo banco dei pegni della … – Savona news


Savona news

Alassio, i Carabinieri scoprono un piccolo banco dei pegni della
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Stoccolma, brucia la periferia E’ la terza notte di scontri: 30 auto in … – Quotidiano.net


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Stoccolma, brucia la periferia E' la terza notte di scontri: 30 auto in
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Stoccolma, 22 maggio 2013 – Terza notte di scontri alla periferia di Stoccolma, con una trentina di auto e numerosi edifici dati alle fiamme dagli attivisti del gruppo Megafonen, un'organizzazione per la difesa dei diritti degli immigrati. I disordini
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Zingarolandia: c’è crisi, rubare non mi basta più e così spaccio!

Quelli che "gli Zingari non sono delinquenti"

ANCONA – Sorpresa con 46 grammi di cocaina nascosta in mansarda, finisce in manette con l’accusa di spaccio la rom Giulia Spinelli, 46 anni, volto noto alle forze dell’ordine per numerosi precedenti soprattutto per furto.La donna è stata arrestata mercoledì pomeriggio nel suo appartamento di via Fuà a Brecce Bianche. «Mi servivano i soldi per mantenere la famiglia. E’ un periodo di crisi, mio marito non lavora e il Governo ci ha messo in ginocchio con le tasse. Di solito per sbarcare il lunario commetto qualche furto, questa volta ho provato con la droga e mi è andata male», ha candidamente raccontato la 46 enne ai carabinieri del Reparto operativo che hanno fatto scattare le manette ai suoi polsi.

I militari tenevano d’occhio la nomade già da qualche tempo, insospettiti da strani movimenti e via vai di persone conosciute nell’ambiente delle sostanze stupefacenti nelle vicinanze della palazzina in cui vive. Di qui l’altro ieri, dopo un periodo di controlli e appostamenti, la decisione di effettuare il blitz. Convinti che la Spinelli tenesse la droga in casa, i carabinieri hanno atteso che rientrasse. Intorno alle 17 l’hanno fermata davanti al portone condominiale, per poi salire insieme nell’appartamento.

Una volta entrati, gli investigatori hanno ispezionato ogni angolo della casa senza trovare nulla, ma non si sono arresi. Sicuri che la rom nascondesse la droga da qualche parte, i militari hanno deciso di controllare anche il sottotetto adibito al magazzino, dove hanno scovato la cocaina. Occultata all’interno di un borsello nero custodito all’interno di un armadio c’era una busta con 46 grammi di polvere bianca. Trovati anche materiale da confezionamento e un bilancino di precisione, non sono saltati fuori soldi o agendine con nomi di clienti e contabilità.

In ogni caso la Spinelli ha praticamente ammesso di spacciare nella zona di Ancona, spiegando di essersi vista costretta dalle difficoltà economiche che starebbe attraversando la sua famiglia.

http://www.ilmessaggero.it/marche/ancona_spaccio_ladri_malavita/notizie/245040.shtml