Tag: abla

La nonna spacciatrice in manette con altri 5 rom – Il Centro


PrimaDaNoi.it

La nonna spacciatrice in manette con altri 5 rom
Il Centro
E proprio nel corso delle indagini in via Tavo sono stati arrestati gli altri tre rom Emilia Ciarelli, 28 anni, detta «la bella», cugina di Massimo e Angelo Ciarelli (rispettivamente in carcere per l'omicidio Rigante e l'omicidio Cagnetta), Giulia
Spaccio di droga Rancitelli, in manette sei rom a PescaraPrimaDaNoi.it

tutte le notizie (6) »

Fra Tosi e il sindaco di Bologna è botta e risposta sui rom – L’Arena

Fra Tosi e il sindaco di Bologna è botta e risposta sui rom
L’Arena
Proprio questa notte sono stati allontanati 12 nomadi». A Verona, sottolinea ancora, «La vicenda di Pietro Vignali?», ha anche detto a Parma commentando le ultime vicende giudiziarie che hanno portato anche all'arresto dell'ex sindaco di Parma. «L

altro »

Direnzione Nazionale Antimafia: droga ed estorsioni in mano agli Zingari

Non solo il monopolio del traffico di droga, ma anche le estorsioni e chissà quant’altro. La criminalità di etnia rom   “comanda” a Catanzaro: l’ennesima conferma giunge dall’ultima relazione della Direzione nazionale antimafia. «La criminalità che gravita intorno alla città – si legge nel documento – è caratterizzata dalla presenza di associazioni costituite da soggetti di etnia rom che hanno il sostanziale monopolio del traffico di sostanze stupefacenti». Le dinamiche però sono in continuo sviluppo, fra «la tradizionale vicinanza dei soggetti di etnia rom alle cosche mafiose dell’area del crotonese», l’intensificarsi di «atti intimidatori anche nei confronti di attività economiche di rilevante importanza, come la Torrefazione Caffè Guglielmo » e le «propalazioni circa l’attuale mutamento degli equilibri dei sodalizi di ’ndrangheta». Sul fronte dell’azione di contrasto, la Dna lamenta la mancanza di uomini e mezzi.

http://www.gazzettadelsud.it/news//35063/La-criminalita-di—etnia.html

Rom, sgomberi forzati per fermare l’invasione Alta tensione con i vicini – Il Giorno


Il Giorno

Rom, sgomberi forzati per fermare l'invasione Alta tensione con i vicini
Il Giorno
Sono una novantina, oggi, i rom di Legnano, una ventina le famiglie. In passato quella disgregata comunità ha accolto 250, 300 unità. Fino a venti sgomberi in un anno. Carabinieri, vigili urbani, ruspe. «La mattina – ricorda Daniele Ruggeri, comandante

Polizia: “allarme Albanesi, ripristinare i visti”

«Vengono come turisti e fanno i rapinatori»

I funzionari di polizia contro l’accordo del 2011 con l’Albania: «Ripristiniamo i controlli alle frontiere»

Allarme per il libero accesso degli albanesi in Italia. Per l’ingresso senza visto e, di fatto, senza controllo. Di fronte all’aumento di rapine e furti, cresciuti di pari passo con l’arresto di albanesi, l’associazione nazionale dei Funzionari di polizia sollecita il governo a ripristinare «al più presto forme di controllo alle frontiere». Nessuna forma di razzismo – assicura il segretario regionale dell’associazione, Antonio Fusco. Ma solo osservazioni in base a dati oggettivi. Del resto, in Toscana nel 2012 i primi arresti di albanesi si sono verificati a San Miniato, a metà gennaio per furti in abitazioni. Gli ultimi, a dicembre, a Siena per una banda ritenuta responsabile di una ventina di colpi fra Grosseto, Siena e Arezzo. Nel mezzo ci sono state decine di operazioni anti-droga e anti-furti. E già nel 2013 ci sono stati nuovi arresti: per una rapina a Quarrata e per spaccio nell’area di Pistoia-Agliana.

Dottor Fusco, perché collega l’aumento di reati alla presenza di albanesi in Toscana?

«Come associazione di funzionari di polizia ci limitiamo a mettere insieme alcuni dati oggettivi: dal 2011 sono aumentati i crimini predatori, come furti e rapine; dal 2011 Albania e Bosnia fanno parte dei paesi del trattato Schengen: così i loro cittadini possono entrare in Italia con un passaporto biometrico (con foto digitale) senza bisogno di visto; dal 2011 sono aumentati gli arresti, anche in flagranza di reato, di ladri e rapinatori (ma anche spacciatori) albanesi sprovvisti di permesso di soggiorno, ma regolarmente in Italia per ragioni di “turismo”».

Ma quando entrano non hanno l’obbligo di dimostrare come si mantengono?

«La legge prevede che alle frontiere devono indicare un indirizzo e dimostrare di avere fondi necessari al periodo di permanenza (ma di rado il personale è in grado di effettuare controlli così specifici, ndr). Di sicuro chi entra per turismo, non deve lavorare. Chi trova lavoro, deve tornare in Albania, chiedere un permesso di soggiorno».

E com’è possibile accertarsi che un albanese resti solo 3 mesi in Italia per turismo?

«Con un timbro sul passaporto quando entra nel paese. Ma non sempre viene messo. Ecco perché è ora che il Governo ripristini al più presto una forma minima di controllo alle frontiere, obbligando il turista a dimostrare di avere una disponibilità economica compatibile con il viaggio e a indicare dove alloggerà. La gente è esasperata e ha bisogno di risposte che per essere esaustive devono venire dalla politica e non essere demandate alle sole forze di polizia. Anche per scongiurare il pericolo di una spirale di intolleranza che potrebbe trovare terreno fertile in una condizione di crisi economica come l’attuale».

http://iltirreno.gelocal.it/livorno/cronaca/2013/01/30/news/vengono-come-turisti-e-fanno-i-rapinatori-1.6441353

Qualcuno ha mai “bevuto” l’idea degli Albanesi “turisti”?

E questa idiozia dell’abolizione dei visti per gli Albanesi, è un atto criminale che non ci è imposto nemmeno dalla criminale Ue come per la Romania.